ANCORA FINANZIAMENTI ALLA GUERRA DALL’UE L’Unione europea ha erogato altri 1,5 miliardi di euro in assistenza macrofinanziaria all’Ucraina. Lo ha scritto martedì su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Oggi abbiamo sborsato altri 1,5 miliardi di euro all’Ucraina”, si legge nel tweet. Secondo von der Leyen, il sostegno dell’UE “serve a far funzionare l’Ucraina, mentre si difende”. Inoltre “mette l’Ucraina fermamente sulla strada dell’UE sostenendo le riforme, ad esempio il buon governo e la stabilità finanziaria”. “Insieme, stiamo scrivendo il futuro dell’Ucraina”, ha aggiunto il presidente della Commissione europea. La Commissione Europea ci ha messo pochissimo a prendere queste decisioni per l’invio di armi e denaro all’Ucraina, la stessa velocità non c’è stata però quando hanno voluto distruggere l’economia greca o quando dovevano aiutare le economie dei paesi europei durante la pandemia da Covid-19, facendo così chiudere migliaia di piccole aziende e lasciando senza lavoro milioni di lavoratori.


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ANCORA FINANZIAMENTI ALLA GUERRA DALL’UE

L’Unione europea ha erogato altri 1,5 miliardi di euro in assistenza macrofinanziaria all’Ucraina. Lo ha scritto martedì su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
“Oggi abbiamo sborsato altri 1,5 miliardi di euro all’Ucraina”, si legge nel tweet.
Secondo von der Leyen, il sostegno dell’UE “serve a far funzionare l’Ucraina, mentre si difende”. Inoltre “mette l’Ucraina fermamente sulla strada dell’UE sostenendo le riforme, ad esempio il buon governo e la stabilità finanziaria”. “Insieme, stiamo scrivendo il futuro dell’Ucraina”, ha aggiunto il presidente della Commissione europea.
La Commissione Europea ci ha messo pochissimo a prendere queste decisioni per l’invio di armi e denaro all’Ucraina, la stessa velocità non c’è stata però quando hanno voluto distruggere l’economia greca o quando dovevano aiutare le economie dei paesi europei durante la pandemia da Covid-19, facendo così chiudere migliaia di piccole aziende e lasciando senza lavoro milioni di lavoratori.

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FUORI L’ITALIA DALL’UNIONE EUROPEA E DALLA NATO IL 25 Marzo 1957 vennero firmati i “Trattati di Roma” che tutt’oggi vengono considerati come l’inizio del processo di integrazione tra gli Stati Europei. In questi 66 anni l’arretramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini di gran parte d’Europa, ed in particolare quelli italiani, hanno avuto un netto arretramento colpendo non solo la classe operaia, ma tutti coloro che vivono del loro lavoro, favorendo invece le banche ed i grandi gruppi multinazionali e della finanza europea. Il “sogno europeo” nel tempo si è dimostrato per quello che è: una foglia di fico in cui i potentati economici europei decidono, alle nostre spalle, come meglio spartirsi il bottino. Oggi l’Unione Europea, serva fedele degli USA, si è messa in prima fila nella guerra armando e finanziando l’Ucraina, l’Unione Europea con l’elmetto continua ad alimentare lo spettro di una terza guerra mondiale con continui finanziamenti e invio di armi Solo il Partito Comunista nel 1957 votò contro e noi oggi continuiamo a lottare nel solco di quella strada. FUORI L’ITALIA DALL’UNIONE EUROPEA FUORI L’ITALIA DALL’EURO


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FUORI L’ITALIA DALL’UNIONE EUROPEA E DALLA NATO

IL 25 Marzo 1957 vennero firmati i “Trattati di Roma” che tutt’oggi vengono considerati come l’inizio del processo di integrazione tra gli Stati Europei.

In questi 66 anni l’arretramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini di gran parte d’Europa, ed in particolare quelli italiani, hanno avuto un netto arretramento colpendo non solo la classe operaia, ma tutti coloro che vivono del loro lavoro, favorendo invece le banche ed i grandi gruppi multinazionali e della finanza europea.

Il “sogno europeo” nel tempo si è dimostrato per quello che è: una foglia di fico in cui i potentati economici europei decidono, alle nostre spalle, come meglio spartirsi il bottino.

Oggi l’Unione Europea, serva fedele degli USA, si è messa in prima fila nella guerra armando e finanziando l’Ucraina, l’Unione Europea con l’elmetto continua ad alimentare lo spettro di una terza guerra mondiale con continui finanziamenti e invio di armi

Solo il Partito Comunista nel 1957 votò contro e noi oggi continuiamo a lottare nel solco di quella strada.

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🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE Sabato 25 Marzo ore 15 Aperto a tutti Il Partito Comunista e la lotta all’Unione Europea e NATO Con: 🔴Marco RIZZO Presidente Onorario 🔴Alberto LOMBARDO Segretario generale 🔴Con la partecipazione e i saluti di delegazioni, delle ambasciate e dei Partiti Comunisti


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🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE

Sabato 25 Marzo ore 15 Aperto a tutti
Il Partito Comunista e la lotta all’Unione Europea e NATO
Con:
🔴Marco RIZZO Presidente Onorario
🔴Alberto LOMBARDO Segretario generale

🔴Con la partecipazione e i saluti di delegazioni, delle ambasciate e dei Partiti Comunisti

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L’OCCIDENTE TORNA AD USARE L’URANIO IMPOVERITO Il vice segretario alla Difesa britannico Annabelle Goldie ha annunciato che Londra fornirà al regime di Kiev munizioni all’uranio impoverito come parte del prossimo pacchetto di aiuti. Secondo Military Watch, le munizioni verranno consegnate insieme a carri armati Challenger 2. “Oltre a uno squadrone di carri armati Challenger 2, forniremo all’Ucraina munizioni, tra cui proiettili perforanti contenenti uranio impoverito. Questi proiettili sono molto efficaci per sconfiggere i moderni carri armati e veicoli corazzati”, ha dichiarato Goldie. L’uranio impoverito è uno degli elementi più pesanti presenti sul pianeta, deriva da scorie radioattive a basso livello lasciate dalla produzione di combustibile nucleare o di testate nucleari ed è disponibile in grandi quantità. L’uranio impoverito è molto utilizzato nei proiettili anticarro occidentali per garantire una maggiore penetrazione. L’uso di questi proiettili ha conseguenze distruttive per tutto l’ambiente e per l’uomo: le particelle radioattive di uranio impoverito che vengono rilasciate nell’aria possono percorrere più di 40 km dopo ogni sparo e raggiungere facilmente le vie respiratorie, con un tempo di dimezzamento di oltre quattro miliardi di anni. L’Occidente ha usato tali proiettili contro la Jugoslavia in passato( con più di 22.000 persone sono morte per carcinoma in Serbia) e nel 2004 in Iraq in cui la città di Falluja fu bombardata in modo particolarmente pesante con uranio impoverito dalle forze statunitensi. L’uso di proiettili con uranio impoverito è un chiaro intento di genocidio.


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L’OCCIDENTE TORNA AD USARE L’URANIO IMPOVERITO

Il vice segretario alla Difesa britannico Annabelle Goldie ha annunciato che Londra fornirà al regime di Kiev munizioni all’uranio impoverito come parte del prossimo pacchetto di aiuti. Secondo Military Watch, le munizioni verranno consegnate insieme a carri armati Challenger 2.
“Oltre a uno squadrone di carri armati Challenger 2, forniremo all’Ucraina munizioni, tra cui proiettili perforanti contenenti uranio impoverito. Questi proiettili sono molto efficaci per sconfiggere i moderni carri armati e veicoli corazzati”, ha dichiarato Goldie.
L’uranio impoverito è uno degli elementi più pesanti presenti sul pianeta, deriva da scorie radioattive a basso livello lasciate dalla produzione di combustibile nucleare o di testate nucleari ed è disponibile in grandi quantità. L’uranio impoverito è molto utilizzato nei proiettili anticarro occidentali per garantire una maggiore penetrazione. L’uso di questi proiettili ha conseguenze distruttive per tutto l’ambiente e per l’uomo: le particelle radioattive di uranio impoverito che vengono rilasciate nell’aria possono percorrere più di 40 km dopo ogni sparo e raggiungere facilmente le vie respiratorie, con un tempo di dimezzamento di oltre quattro miliardi di anni.

L’Occidente ha usato tali proiettili contro la Jugoslavia in passato( con più di 22.000 persone sono morte per carcinoma in Serbia) e nel 2004 in Iraq in cui la città di Falluja fu bombardata in modo particolarmente pesante con uranio impoverito dalle forze statunitensi.

L’uso di proiettili con uranio impoverito è un chiaro intento di genocidio.

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Il 24 Marzo del 1944, 77 anni fa a Roma, ci fu l’eccidio delle Fosse Ardeatine cioè l’uccisione di 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, trucidati dai nazisti che occupavano la capitale.


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Il 24 Marzo del 1944, 77 anni fa a Roma, ci fu l’eccidio delle Fosse Ardeatine cioè l’uccisione di 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, trucidati dai nazisti che occupavano la capitale.

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AUMENTANO I PREZZI DI TUTTO MA CI DICONO CHE L’INFLAZIONE DIMINUISCE Continuano a ripeterci che l’inflazione nel nostro paese sta piano piano diminuendo, allo stesso tempo però i cittadini si stanno rendendo conto che i prezzi di tutti i generi continuano a salire. Il governo continua a mentirci parlando di una ripresa che in realtà non esiste. L’Istat dice che “Il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%)”. Il problema però è che a febbraio l’inflazione si è come “sdoppiata”. Una è quella dell’indice medio dei prezzi, l’altra è quella dei prezzi dei beni di maggior consumo, in particolare gli alimentari, quello che viene definito come il “carrello della spesa”. Se fino ad ora i due andamenti sembravano procedere parallelamente, (entrambi in lento rallentamento), anche se con i prezzi del carrello della spesa di circa un punto sopra l’indice generale, da febbraio però mentre la curva dell’indice generale ha continuato a scendere, la curva del prezzi dei beni più necessari ha continuato a salire, toccando un +12,7%. Ciò significa, come sempre nel nostro paese, che l’inflazione ricade sempre sulle persone con i reddito più bassi. In più, se si osserva il “carrello della spesa” e ai beni di largo consumo nel loro complesso,l’inflazione arriva fino al del 16% secondo quanto rilevato dall’analisi mensile della Nielsen.


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AUMENTANO I PREZZI DI TUTTO
MA CI DICONO CHE L’INFLAZIONE DIMINUISCE

Continuano a ripeterci che l’inflazione nel nostro paese sta piano piano diminuendo, allo stesso tempo però i cittadini si stanno rendendo conto che i prezzi di tutti i generi continuano a salire.
Il governo continua a mentirci parlando di una ripresa che in realtà non esiste.

L’Istat dice che “Il rallentamento dell’inflazione si deve, in primo luogo all’accentuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -12,0% a -16,4%) e alla decelerazione di quelli degli Energetici non regolamentati (da +59,3% a +40,8%)”.

Il problema però è che a febbraio l’inflazione si è come “sdoppiata”. Una è quella dell’indice medio dei prezzi, l’altra è quella dei prezzi dei beni di maggior consumo, in particolare gli alimentari, quello che viene definito come il “carrello della spesa”.
Se fino ad ora i due andamenti sembravano procedere parallelamente, (entrambi in lento rallentamento), anche se con i prezzi del carrello della spesa di circa un punto sopra l’indice generale, da febbraio però mentre la curva dell’indice generale ha continuato a scendere, la curva del prezzi dei beni più necessari ha continuato a salire, toccando un +12,7%.
Ciò significa, come sempre nel nostro paese, che l’inflazione ricade sempre sulle persone con i reddito più bassi. In più, se si osserva il “carrello della spesa” e ai beni di largo consumo nel loro complesso,l’inflazione arriva fino al del 16% secondo quanto rilevato dall’analisi mensile della Nielsen.

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🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE

🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE

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🔴 IV CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA
RAFFORZARE – UNIRE – ALLARGARE

Sabato 25 Marzo ore 15 Aperto a tutti
Il Partito Comunista e la lotta all’Unione Europea e NATO
Con:
🔴Marco RIZZO Presidente Onorario
🔴Alberto LOMBARDO Segretario generale

🔴Con la partecipazione e i saluti di delegazioni, delle ambasciate e dei Partiti Comunisti

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Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non coi sassi affumicati dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio non colla terra dei cimiteri dove i nostri compagni giovinetti riposano in serenità non colla neve inviolata delle montagne che per due inverni ti sfidarono non colla primavera di queste valli che ti videro fuggire. Ma soltanto col silenzio del torturati più duro d’ogni macigno soltanto con la roccia di questo patto giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono per dignità e non per odio decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo. Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA OGGI COME IERI VIA L’INVASORE. FUORI DA UE, EURO E NATO. ROMA, I LAVORATORI E IL POPOLO ITALIANO NON SI PIEGANO!


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Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

OGGI COME IERI VIA L’INVASORE. FUORI DA UE, EURO E NATO.
ROMA, I LAVORATORI E IL POPOLO ITALIANO NON SI PIEGANO!

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L’ITALIA AUMENTA LE SPESE MILITARI A RIMETTERCI SARANNO I CITTADINI Il governo italiano incurante dei bisogni del proprio popolo, che a causa del caro-vita, dell’aumento dei carburanti e gas rischia sempre di più di finire in povertà, aumenta le spese militari annue di ben 800 MILIONI. Ancora in crescita quindi la spesa militare italiana. La stima preliminare registra un aumento di oltre 800 milioni di euro. Si passa infatti dai 25,7 miliardi previsionali del 2022 ai 26,5 miliardi stimati per il prossimo anno. Voce fondamentale della spesa militare (da anni molto rilevante) sono i costi per le missioni militari all’estero, finanziate con fondi del Mef poi trasferiti alla Difesa. Nel 2023 saranno oltre 1,5 miliardi di euro (in crescita di 150 milioni rispetto all’anno precedente) di cui il 90% (cioè quasi 1,4 miliardi) possono essere ascritti a funzioni militari dirette. Rimangono sugli alti livelli già registrati nel 2022 (oltre 8 mld) gli investimenti per nuovi armamenti: l’aumento nell’ambito del bilancio del ministero della Difesa viene compensato da una quasi equivalente diminuzione delle risorse indirette dall’ex Ministero dello sviluppo


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L’ITALIA AUMENTA LE SPESE MILITARI
A RIMETTERCI SARANNO I CITTADINI

Il governo italiano incurante dei bisogni del proprio popolo, che a causa del caro-vita, dell’aumento dei carburanti e gas rischia sempre di più di finire in povertà, aumenta le spese militari annue di ben 800 MILIONI.

Ancora in crescita quindi la spesa militare italiana. La stima preliminare registra un aumento di oltre 800 milioni di euro. Si passa infatti dai 25,7 miliardi previsionali del 2022 ai 26,5 miliardi stimati per il prossimo anno.
Voce fondamentale della spesa militare (da anni molto rilevante) sono i costi per le missioni militari all’estero, finanziate con fondi del Mef poi trasferiti alla Difesa. Nel 2023 saranno oltre 1,5 miliardi di euro (in crescita di 150 milioni rispetto all’anno precedente) di cui il 90% (cioè quasi 1,4 miliardi) possono essere ascritti a funzioni militari dirette. Rimangono sugli alti livelli già registrati nel 2022 (oltre 8 mld) gli investimenti per nuovi armamenti: l’aumento nell’ambito del bilancio del ministero della Difesa viene compensato da una quasi equivalente diminuzione delle risorse indirette dall’ex Ministero dello sviluppo

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PARIGI LOTTA L’ITALIA RESTA A GUARDARE Non si può che dare la piena solidarietà al popolo francese che negli ultimi mesi ha dato dimostrazione di cosa sia veramente la lotta per i propri diritti. “60 anni è già troppo tardi”, questo è quello che si legge sugli striscioni dei manifestanti francesci che si stanno battendo contro la legge sulla riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni. Le proteste vanno avanti da mesi e duri sono stati gli scontri con le forze dell’ordine (non toccate dalla riforma) che stanno brutalmente reprimendo le manifestazioni di dissenso nel silenzio totale dei media occidentali. Lo stesso silenzio osservato sulle modalità di Macron che ha deciso di approvare la riforma senza il voto del Parlamento con una forzatura costituzionale che ha pochi precedenti nella storia francese. Nel nostro paese invece, nel nome di “ce lo chiede l’Europa” e dell’austerity, il popolo ha accettato senza protestare l’andare in pensione a quasi 70 anni con importi spesso al limite del ridicolo, il tutto con con la complicità dei sindacati, della Fornero e di tutti i partiti da sinistra a destra che hanno deciso di sacrificare i diritti sociali in nome di Bruxelles.


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PARIGI LOTTA
L’ITALIA RESTA A GUARDARE

Non si può che dare la piena solidarietà al popolo francese che negli ultimi mesi ha dato dimostrazione di cosa sia veramente la lotta per i propri diritti.

“60 anni è già troppo tardi”, questo è quello che si legge sugli striscioni dei manifestanti francesci che si stanno battendo contro la legge sulla riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni.

Le proteste vanno avanti da mesi e duri sono stati gli scontri con le forze dell’ordine (non toccate dalla riforma) che stanno brutalmente reprimendo le manifestazioni di dissenso nel silenzio totale dei media occidentali.

Lo stesso silenzio osservato sulle modalità di Macron che ha deciso di approvare la riforma senza il voto del Parlamento con una forzatura costituzionale che ha pochi precedenti nella storia francese.

Nel nostro paese invece, nel nome di “ce lo chiede l’Europa” e dell’austerity, il popolo ha accettato senza protestare l’andare in pensione a quasi 70 anni con importi spesso al limite del ridicolo, il tutto con con la complicità dei sindacati, della Fornero e di tutti i partiti da sinistra a destra che hanno deciso di sacrificare i diritti sociali in nome di Bruxelles.

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