Oggi ricordiamo il Compagno Pio La Torre: Era il 30 aprile 1982. A Via Li Muli a Palermo non c’era traffico, nessun testimone. Un fatto anomalo, diranno più tardi le cronache. All’epoca non c’erano macchine blindate e Pio La Torre da qualche giorno aveva chiesto al suo autista, il compagno Rosario Di Salvo, di fare strade diverse. Aveva fatto domanda anche per il porto d’armi. Nel suo stato d’animo, la convinzione di andare incontro a dei rischi dopo il grande lavoro svolto per arginare il fenomeno della criminalità organizzata e per l’impegno contro la base missilistica. Alle 9:20, mentre la Fiat 131 di La Torre sta raggiungendo la sede del partito, una moto di grossa cilindrata obbligò Di Salvo ad uno stop improvviso, immediatamente seguito da raffiche di proiettili. Da un’auto scesero altri killer a completare il duplice omicidio. Pio La Torre morì all’istante, mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di perire. Al funerale presero parte centomila persone. ” 👉 Articolo tratto da La Riscossa: https://bit.ly/2KJDvwX


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Oggi ricordiamo il Compagno Pio La Torre:

Era il 30 aprile 1982. A Via Li Muli a Palermo non c’era traffico, nessun testimone. Un fatto anomalo, diranno più tardi le cronache. All’epoca non c’erano macchine blindate e Pio La Torre da qualche giorno aveva chiesto al suo autista, il compagno Rosario Di Salvo, di fare strade diverse. Aveva fatto domanda anche per il porto d’armi. Nel suo stato d’animo, la convinzione di andare incontro a dei rischi dopo il grande lavoro svolto per arginare il fenomeno della criminalità organizzata e per l’impegno contro la base missilistica.

Alle 9:20, mentre la Fiat 131 di La Torre sta raggiungendo la sede del partito, una moto di grossa cilindrata obbligò Di Salvo ad uno stop improvviso, immediatamente seguito da raffiche di proiettili. Da un’auto scesero altri killer a completare il duplice omicidio. Pio La Torre morì all’istante, mentre Di Salvo ebbe il tempo per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi, prima di perire. Al funerale presero parte centomila persone. ”

👉 Articolo tratto da La Riscossa: https://bit.ly/2KJDvwX

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L’ARMATA ROSSA INNALZA LA BANDIERA SUL REICHSTAG! Il 30 Aprile 1945 i due sergenti esploratori Egorov e Kantaria trovarono nella parte posteriore dell’edificio una scala esterna che salirono rapidamente raggiungendo il tetto dove, in piena notte alle ore 22:50, innalzarono la bandiera rossa N. 5 sul gruppo marmoreo ornamentale della parte frontale del Reichstag. L’impresa fu immortalata il 2 maggio, quando si completò la presa del Reichstag, dal celebre fotografo Evgenij Chaldej, che ricreò la scena della bandiera rossa sventolata sul Reichstag. Nei giorni successivi l’Armata Rossa completò la liberazione della capitale tedesca ponendo fine alla follia Nazista in Europa. Onore eterno agli uomini e alle donne che 78 anni fa hanno combattuto per liberare l’Europa e il Mondo dal nazismo e dal fascismo. NON CI PUO’ ESSERE EQUIPARAZIONE TRA NAZISMO E COMUNISMO!


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L’ARMATA ROSSA INNALZA LA BANDIERA SUL REICHSTAG!

Il 30 Aprile 1945 i due sergenti esploratori Egorov e Kantaria trovarono nella parte posteriore dell’edificio una scala esterna che salirono rapidamente raggiungendo il tetto dove, in piena notte alle ore 22:50, innalzarono la bandiera rossa N. 5 sul gruppo marmoreo ornamentale della parte frontale del Reichstag. L’impresa fu immortalata il 2 maggio, quando si completò la presa del Reichstag, dal celebre fotografo Evgenij Chaldej, che ricreò la scena della bandiera rossa sventolata sul Reichstag.

Nei giorni successivi l’Armata Rossa completò la liberazione della capitale tedesca ponendo fine alla follia Nazista in Europa.

Onore eterno agli uomini e alle donne che 78 anni fa hanno combattuto per liberare l’Europa e il Mondo dal nazismo e dal fascismo.

NON CI PUO’ ESSERE EQUIPARAZIONE TRA NAZISMO E COMUNISMO!

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LA NATO CENSURA LA VERITA’ LICENZIANDO UN’INSEGNANTE Nella liberissima e democraticissima Unione Europea, più precisamente in Repubblica Ceca, non è più possibile dire che il governo ucraino bombarda e uccide i civili del Donbass da 2014, ma si può solo riportare la versione dei fatti narrati direttamente dalla NATO. Un’ insegnante rischia così il carcere perché ai suoi studenti nell’aprile del 2022 ha fornito una visione sul Donbass diversa dalla sola accettata in Europa. La “grave colpa” di Martina Bednarova – licenziata in tronco e sotto processo – è stata quella di aver fatto luce ai suoi studenti sui crimini dei neonazisti ucraini. Secondo il quotidiano ceco Pravo “Bednarova ha affermato che le forze neonaziste ucraine hanno assassinato e bruciato vivi i russi, compresi i bambini. Ha affermato che l’Ucraina sta conducendo una sanguinosa campagna di terrore nel Donbas dal 2014”. L’insegnante ovviamente “nega le accuse” e afferma che stava semplicemente “presentando i fatti ai bambini”. In questa Unione Europea la “verità” la forniscono solamente la NATO e gli USA costruendola e modellandola a loro piacimento e se qualcuno prova a dire come sono andati veramente i fatti o dissente dalle loro fandonie, viene licenziato. Questa è la democrazia a cui vogliono farci abituare. Bisogna uscire subito dalla gabbia Europea e interrompere immediatamente la sudditanza che hanno i nostri paesi nei confronti di NATO e USA


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LA NATO CENSURA LA VERITA’
LICENZIANDO UN’INSEGNANTE

Nella liberissima e democraticissima Unione Europea, più precisamente in Repubblica Ceca, non è più possibile dire che il governo ucraino bombarda e uccide i civili del Donbass da 2014, ma si può solo riportare la versione dei fatti narrati direttamente dalla NATO.

Un’ insegnante rischia così il carcere perché ai suoi studenti nell’aprile del 2022 ha fornito una visione sul Donbass diversa dalla sola accettata in Europa.

La “grave colpa” di Martina Bednarova – licenziata in tronco e sotto processo – è stata quella di aver fatto luce ai suoi studenti sui crimini dei neonazisti ucraini. Secondo il quotidiano ceco Pravo “Bednarova ha affermato che le forze neonaziste ucraine hanno assassinato e bruciato vivi i russi, compresi i bambini. Ha affermato che l’Ucraina sta conducendo una sanguinosa campagna di terrore nel Donbas dal 2014”.

L’insegnante ovviamente “nega le accuse” e afferma che stava semplicemente “presentando i fatti ai bambini”.

In questa Unione Europea la “verità” la forniscono solamente la NATO e gli USA costruendola e modellandola a loro piacimento e se qualcuno prova a dire come sono andati veramente i fatti o dissente dalle loro fandonie, viene licenziato.

Questa è la democrazia a cui vogliono farci abituare.
Bisogna uscire subito dalla gabbia Europea e interrompere immediatamente la sudditanza che hanno i nostri paesi nei confronti di NATO e USA

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IL PARTITO COMUNISTA INCONTRA IL PARTITO COMUNISTA CINESE È da poco rientrata in Italia, dopo un lungo viaggio ospiti del PCC, la delegazione del partito comunista guidata dal segretario nazionale della federazione della gioventù comunista Nicolas Gabrielli. I nostri compagni si sono confrontati con le più alte cariche del partito comunista cinese sui temi del multipolarismo e sulla costruzione di un mondo di pace, di giustizia sociale e di prosperità comune. Abbiamo inoltre approfondito i metodi di applicazione creativi e la concretezza che contraddistingue la Repubblica Popolare Cinese nella sua strada verso il socialismo. Siamo riusciti a stringere ulteriormente i rapporti, come federazione della gioventù comunista, con la lega della gioventù comunista cinese in un’ottica di unione delle prospettive di lotta per le sfide globali che ci attendono. Condivideremo nelle prossime settimane alcune delle tematiche che abbiamo ritrovato di maggior interesse per noi in quanto giovani, comunisti e proiettati su un mondo in evoluzione. Federazione Gioventù Comunista


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IL PARTITO COMUNISTA INCONTRA IL PARTITO COMUNISTA CINESE

È da poco rientrata in Italia, dopo un lungo viaggio ospiti del PCC, la delegazione del partito comunista guidata dal segretario nazionale della federazione della gioventù comunista Nicolas Gabrielli.

I nostri compagni si sono confrontati con le più alte cariche del partito comunista cinese sui temi del multipolarismo e sulla costruzione di un mondo di pace, di giustizia sociale e di prosperità comune.
Abbiamo inoltre approfondito i metodi di applicazione creativi e la concretezza che contraddistingue la Repubblica Popolare Cinese nella sua strada verso il socialismo.

Siamo riusciti a stringere ulteriormente i rapporti, come federazione della gioventù comunista, con la lega della gioventù comunista cinese in un’ottica di unione delle prospettive di lotta per le sfide globali che ci attendono.

Condivideremo nelle prossime settimane alcune delle tematiche che abbiamo ritrovato di maggior interesse per noi in quanto giovani, comunisti e proiettati su un mondo in evoluzione.
Federazione Gioventù Comunista

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CINA: LA VIA DELLA PACE La Cina ripropone nuovamente la via della pace nel conflitto russo-ucraino e lo fa con un dialogo telefonico con Zelenskij. Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi JinPing durante il colloquio ha dichiarato: “Dialogo e negoziati sono l’unica via percorribile. L’Ucraina dovrebbe cogliere l’opportunità e creare condizioni favorevoli per la soluzione politica della crisi”, inoltre ha ribadito che la posizione della Cina è quella di facilitare i colloqui di Pace e i Negoziati, visto anche il rapporto che hanno con la Russia. Il Governo Cinese invierà in Ucraina il rappresentante per gli Affari Eurasiatici, per dialogare con tutte le parti sulla gestione della Soluzione politica della crisi, nel mentre il l presidente Putin ha manifestato il suo apprezzamento per la posizione della Cina, ricordando che la Russia è aperta ai colloqui per la Pace, e che accoglie con favore il lavoro diplomatico cinese dichiarando: “Il Piano di Pace della Cina può essere preso come una base per un accordo pacifico sulla questione in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti”. Se Zelens’kyj dovesse rifiutare, allora mostrerebbe al Mondo intero che non è la Russia a non voler negoziare, a non essere aperta al Dialogo, ma l’Ucraina, che quindi – di fronte alla disponibilità Cinese – continuerebbe a optare per un conflitto prolungato. La Cina si promuove come mediatore in questo conflitto dimostrando che una via per arrivare alla Pace è possibile, Gli Usa, Zelenskij e la NATO sono stati coloro che hanno rifiutato qualsiasi azione diplomatica con il chiaro intento di portare avanti questa guerra, come hanno già fatto violando per 8 anni gli accordi di Minsk.


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CINA: LA VIA DELLA PACE

La Cina ripropone nuovamente la via della pace nel conflitto russo-ucraino e lo fa con un dialogo telefonico con Zelenskij.
Il presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi JinPing durante il colloquio ha dichiarato: “Dialogo e negoziati sono l’unica via percorribile. L’Ucraina dovrebbe cogliere l’opportunità e creare condizioni favorevoli per la soluzione politica della crisi”, inoltre ha ribadito che la posizione della Cina è quella di facilitare i colloqui di Pace e i Negoziati, visto anche il rapporto che hanno con la Russia.

Il Governo Cinese invierà in Ucraina il rappresentante per gli Affari Eurasiatici, per dialogare con tutte le parti sulla gestione della Soluzione politica della crisi, nel mentre il l presidente Putin ha manifestato il suo apprezzamento per la posizione della Cina, ricordando che la Russia è aperta ai colloqui per la Pace, e che accoglie con favore il lavoro diplomatico cinese dichiarando: “Il Piano di Pace della Cina può essere preso come una base per un accordo pacifico sulla questione in Ucraina quando l’Occidente e Kiev saranno pronti”.

Se Zelens’kyj dovesse rifiutare, allora mostrerebbe al Mondo intero che non è la Russia a non voler negoziare, a non essere aperta al Dialogo, ma l’Ucraina, che quindi – di fronte alla disponibilità Cinese – continuerebbe a optare per un conflitto prolungato.

La Cina si promuove come mediatore in questo conflitto dimostrando che una via per arrivare alla Pace è possibile, Gli Usa, Zelenskij e la NATO sono stati coloro che hanno rifiutato qualsiasi azione diplomatica con il chiaro intento di portare avanti questa guerra, come hanno già fatto violando per 8 anni gli accordi di Minsk.

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LA NATO OCCUPA LA SARDEGNA A dimostrazione di quanto il nostro Stato sia succube e ormai una colonia di USA e NATO è la vera e propria invasione della Sardegna da parte della NATO. La NATO sta inviando in Sardegna 3000 militari e 700 mezzi per un’esercitazione, l’operazione militare congiunta di otto paesi della Nato, “Noble Jump 2023”, nobile salto, è iniziata con un obiettivo messo nero su bianco: il soccorso congiunto verso uno Stato alleato sotto attacco. E’ stata scelta l’Isola dei Nuraghi per simulare il Paese preso di mira da un ipotetico nemico. Il manuale della magnificenza della Nato prevede il rapido convergere di ogni genere di mezzi e uomini nel punto prescelto. In questo caso lo sbarco alleato è previsto da nord a sud, negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Decimomannu e Alghero, nei porti di Cagliari, dal molo Ichnusa al Terminal container, sino a Olbia, passando per quello di Sant’Antioco. Uno sbarco concentrico di tremila uomini e ben settecento blindati e mezzi da guerra. Navi cariche di armi e munizioni che da giorni navigano dal nord Europa verso la Sardegna. Tutta l’operazione dovrebbe durare 20 giorni, in cui la popolazione della Sardegna sarà costretta ad essere sotto l’occupazione militare della NATO. Ancora più esplicito è stato il comune di Villamassargia che ha dichiarato: «Si ricorda che le colonne militari in marcia non possono essere interrotte ai sensi dell’art.163 del Codice della Strada». Il porto di Cagliari, è diventato uno scenario da guerra mondiale, con tutti i fronti occupati da navi da guerra di ogni genere. Infine il Porto Canale di Cagliari trasformato in un presidio bellico senza che sia stato autorizzato dal Comitato misto paritetico e dalla stessa Regione, senza l’adozione del disciplinare d’uso previsto dalla legge sulle servitù militari. BISOGNA DIRE BASTA ALL’ARROGANZA DELLA NATO E RIBELLARCI, PER QUESTO E’ NECESSARIO FIRMARE PER “IL REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA” PROMOSSO DAL PROFESSOR PENNETTA


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LA NATO OCCUPA LA SARDEGNA

A dimostrazione di quanto il nostro Stato sia succube e ormai una colonia di USA e NATO è la vera e propria invasione della Sardegna da parte della NATO.

La NATO sta inviando in Sardegna 3000 militari e 700 mezzi per un’esercitazione, l’operazione militare congiunta di otto paesi della Nato, “Noble Jump 2023”, nobile salto, è iniziata con un obiettivo messo nero su bianco: il soccorso congiunto verso uno Stato alleato sotto attacco. E’ stata scelta l’Isola dei Nuraghi per simulare il Paese preso di mira da un ipotetico nemico.
Il manuale della magnificenza della Nato prevede il rapido convergere di ogni genere di mezzi e uomini nel punto prescelto. In questo caso lo sbarco alleato è previsto da nord a sud, negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Decimomannu e Alghero, nei porti di Cagliari, dal molo Ichnusa al Terminal container, sino a Olbia, passando per quello di Sant’Antioco. Uno sbarco concentrico di tremila uomini e ben settecento blindati e mezzi da guerra. Navi cariche di armi e munizioni che da giorni navigano dal nord Europa verso la Sardegna.
Tutta l’operazione dovrebbe durare 20 giorni, in cui la popolazione della Sardegna sarà costretta ad essere sotto l’occupazione militare della NATO.
Ancora più esplicito è stato il comune di Villamassargia che ha dichiarato: «Si ricorda che le colonne militari in marcia non possono essere interrotte ai sensi dell’art.163 del Codice della Strada». Il porto di Cagliari, è diventato uno scenario da guerra mondiale, con tutti i fronti occupati da navi da guerra di ogni genere. Infine il Porto Canale di Cagliari trasformato in un presidio bellico senza che sia stato autorizzato dal Comitato misto paritetico e dalla stessa Regione, senza l’adozione del disciplinare d’uso previsto dalla legge sulle servitù militari.

BISOGNA DIRE BASTA ALL’ARROGANZA DELLA NATO E RIBELLARCI, PER QUESTO E’ NECESSARIO FIRMARE PER “IL REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA” PROMOSSO DAL PROFESSOR PENNETTA

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TENETEVI IL VOSTRO PNRR E TOGLIETECI I PALETTI Il 2024 segnerà il ritorno dei paletti comunitari. Solo che i paletti se li troveranno conficcati i lavoratori italiani. Ridurre la spesa pubblica di sedici miliardi l’anno per quattro anni. Questa è la ricetta per non violare il nuovo Patto di Stabilità, come lo ha presentato la Commissione Ue. Ma facciamo un altro conto. Il PNRR dovrebbe farci arrivare 191 miliardi. La maggior parte per il Ministero delle Infrastrutture (39 miliardi) e il Ministero della Transizione ecologica (34 miliardi). Per il resto ormai è chiaro che non si riusciranno a impegnare. Per esempio, nella scuola o per i Comuni non ci sarà la possibilità materiale di scrivere i progetti perché semplicemente manca il personale nella Pubblica Amministrazione. Inoltre sono in maggior parte a prestito, quindi a tassi non noti. Il resto, a “fondo perduto”, è una truffa, perché comunque andrà sul bilancio comunitario, dove l’Italia è contributore netto, ossia gli diamo più di quello che riceviamo. Ma allora facciamo una cosa. Tenetevi il vostro PNRR avvelenato e lasciateci in pace coi vostri “paletti” Questo il risultato della mancanza di sovranità.


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TENETEVI IL VOSTRO PNRR E TOGLIETECI I PALETTI

Il 2024 segnerà il ritorno dei paletti comunitari.
Solo che i paletti se li troveranno conficcati i lavoratori italiani.
Ridurre la spesa pubblica di sedici miliardi l’anno per quattro anni. Questa è la ricetta per non violare il nuovo Patto di Stabilità, come lo ha presentato la Commissione Ue.
Ma facciamo un altro conto. Il PNRR dovrebbe farci arrivare 191 miliardi. La maggior parte per il Ministero delle Infrastrutture (39 miliardi) e il Ministero della Transizione ecologica (34 miliardi).
Per il resto ormai è chiaro che non si riusciranno a impegnare. Per esempio, nella scuola o per i Comuni non ci sarà la possibilità materiale di scrivere i progetti perché semplicemente manca il personale nella Pubblica Amministrazione.
Inoltre sono in maggior parte a prestito, quindi a tassi non noti. Il resto, a “fondo perduto”, è una truffa, perché comunque andrà sul bilancio comunitario, dove l’Italia è contributore netto, ossia gli diamo più di quello che riceviamo.
Ma allora facciamo una cosa. Tenetevi il vostro PNRR avvelenato e lasciateci in pace coi vostri “paletti”
Questo il risultato della mancanza di sovranità.

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