Spagna. LA MOBILITAZIONE E LA SOLIDARIETA’ SMANTELLANO LA MONTATURA POLIZIESCA CONTRO I 5 MILITANTI COMUNISTI DELLE ASTURIE

Spagna. LA MOBILITAZIONE E LA SOLIDARIETA’ SMANTELLANO LA MONTATURA POLIZIESCA CONTRO I 5 MILITANTI COMUNISTI DELLE ASTURIE

 

Spagna. LA MOBILITAZIONE E LA SOLIDARIETA’ SMANTELLANO LA MONTATURA POLIZIESCA CONTRO I 5 MILITANTI COMUNISTI DELLE ASTURIE

 

In un giorno come oggi, quando l’informazione è incapace di occultare la situazione di collasso economico e sociale che sta attraversando il capitalismo europeo e mondiale, abbiamo ricevuto con gioia tremenda la notizia che la falsa accusa di “terrorismo” che aveva portato i nostri compagni davanti alla Corte Nazionale è stata completamente smentita e, per tanto, cessa di essere di competenza di questo tribunale speciale per l’ordine pubblico, del quale continuiamo ad esigere lo scioglimento inmediato. Continuano le farse per alcune infondate accuse di danneggiamento in un tribunale di Llangreu, ma si disfa la montatura poliziesca che, attribuendo la competenza alla Corte Nazionale, pretendeva con un salto qualitativo di approfondire la campagna di criminalizzazione della lotta dei/delle comunisti/e.

Vogliamo denunciare, con tutte le nostre forze militanti, tutti i responsabili del Ministero dell’Interno che, a partire dal ministro Rubalcaba fino al commissario incaricato delle operazioni, passando per Antonio Trevín, prefetto delle Asturie, hanno ordito questa nuova montatura poliziesca con il solo scopo di troncare alla radice la risposta organizzata della classe operaia e della sua avanguardia politica alla crisi sistemica del capitalismo. Il sistema sa di essere incapace di soddisfare le più elementari esigenze della maggioranza della società e che, poiché l’unico scenario futuro che prevede è l’aumento dello sfruttamento e l’eliminazione di tutti i diritti conquistati in questi anni con la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici, gli resta solo l’inasprimento della repressione contro gli elementi più organizzati e coscienti della classe operaia, della gioventù e dei settori popolari. La loro vera paura è verso l’unica cosa che sanno essere in grado di spezzare la loro egemonia: la lotta organizzata della classe operaia e dei suoi alleati. Per questo adesso concentrano i loro attacchi contro il PCPE e i CJC (Collettivi della Gioventù Comunista).

Tuttavia, sanno bene che non ci piegheremo, né ci faremo ingannare dai loro richiami a una maggiore democrazia all’interno del capitalismo. Nel nostro DNA, ereditato dai milioni di comunisti che, nel corso della storia, hanno saputo dare il meglio delle loro vite per realizzare una società libera dallo sfruttamento, non c’è posto per l’inganno di riformare il capitalismo per renderlo più umano. Noi non abbandoneremo il nostro proposito di costruire un ampio blocco operaio e popolare, capace di guidare le grandi masse sociali verso il Socialismo e il Comunismo. E’ l’unica alternativa possibile a questo sistema senile e criminale che, nella sua decadente spirale di follia, non solo ha bisogno di eliminare qualsiasi diritto politico, sociale e del lavoro, ma sta dimostrando anche di essere in grado di cancellare la vita sul Pianeta.

Facciamo un appello ad innalzare un muro di solidarietà e appoggio reciproco che impedisca che situazioni come quella vissuta dai nostri 5 compagni restino dimenticate nel silenzio delle prigioni. Siamo coscienti che la represione continuerà e sta solo a noi rafforzare la solidarietà e la capacità di risposta verso tutti i compagni di lotta che soffrono per la repressione. Infine, vogliamo esprimere forte e chiaro che siamo orgogliosi della capacità di risposta della militanza del Partito e della Gioventù e commossi dalle centinaia di manifestazioni di solidarietà ricevute. Sappiamo che la solidarietà e l’appoggio delle masse sono la nostra migliore difesa contro la repressione borghese e, poiché è impossibile ringraziare tutte e tutti personalmente, lo faremo con l’abbraccio che i nostri compagni delle Asturie daranno oggi ai loro 5 compagni liberati dal carcere.

VIVA LA LOTTA DELLA CLASSE OPERAIA!

PER IL SOCIALISMO E IL COMUNISMO!

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LIBERTA’ IMMEDIATA PER I COMUNISTI SPAGNOLI ARRESTATI e lettera del Segretario CSP all’ambasciatore di Spagna.

LIBERTA’ IMMEDIATA PER I COMUNISTI SPAGNOLI ARRESTATI e lettera del Segretario CSP all’ambasciatore di Spagna.

LIBERTA’ IMMEDIATA PER I COMUNISTI SPAGNOLI ARRESTATI!

SOLIDARIETA’ CON TUTTI I COMUNISTI PERSEGUITATI IN EUROPA E NEL MONDO!

Il 14 giugno agenti in borghese della polizia spagnola, nel miglior stile dei loro predecessori della Brigata Politico-Sociale del regime franchista, hanno fatto irruzione nella sede del Partito Comunista dei Popoli di Spagna a Candás, nelle Asturie e, senza dare alcuna spiegazione, hanno arrestato e portato via Vanesa García Rodríguez e José Ivan Fernandez, membro del CC del PCPE. Solo in un secondo tempo si è saputo che erano accusati di avere lanciato bottiglie molotov il 15 gennaio scorso. Contro di loro verranno quindi applicate le durissime leggi anti-terrorismo. A questi arresti si aggiungono i mandati di cattura, sempre con la stessa accusa,  per altri tre militanti della sezione territoriale delle Asturie, regione in cui si trova la cittadina di Carreño, dove, guarda caso, il PCPE aveva ottenuto un brillante risultato elettorale.

L’infondatezza delle accuse risulta evidente a chi, anche superficialmente, conosce le posizioni teoriche e la prassi poltica del PCPE. Come tutti i partiti che si rifanno al marxismo-leninismo, il PCPE ha sempre praticato una linea di sviluppo della lotta di massa e condannato qualsiasi manifestazione di violenza terroristica.

Il PCPE si è distinto in questi anni per essere sempre all’avanguardia delle lotte operaie e dei lavoratori contro il tentativo di far pagare al popolo la crisi generata dal capitale.

Attraverso l’intimidazione poliziesca, la repressione, la diffamazione politica, la socialdemocrazia di Zapatero, in piena sintonia con la peggiore tradizione socialdemocratica, colpisce i comunisti per decapitare il movimento popolare e di classe che si oppone alla ristrutturazione capitalistica, alle nuove leggi sul lavoro e sui contratti che proprio il governo Zapatero, per conto del capitalismo spagnolo, sta cercando di imporre ai lavoratori.

Oltre a confermare il nostro giudizio sulla socialdemocrazia come stampella del capitale, questi avvenimenti rivelano una generale tendenza ad estendere ed intensificare la persecuzione anticomunista all’interno dell’Unione Europea.

Nei Paesi Baltici, in Repubblica Ceca, in Polonia, Ungheria, Romania, in forme e con intensità diverse, i comunisti sono ostacolati o impediti nell’esercizio dei diritti politici elementari e, talvolta, anche in quello dei diritti civili e di cittadinanza. Arresti, aggressioni fisiche, licenziamenti, divieti di partecipare alle competizioni elettorali, di utilizzare pubblicamente i simboli storici del movimento operaio, si moltiplicano e si estendono col beneplacito delle “democratiche” istituzioni europee. A coronamento di tutto ciò, il tentativo di dare un fondamento giuridico alla repressione di classe, attraverso deliranti progetti di legge, europei e nazionali, che equiparano comunismo e fascismo, liberatori e oppressori, vittime e carnefici.

Si ricordino, tuttavia, i capitalisti e i loro alleati, finti storici, giuristi collaborazionisti, socialdemocratici e opportunisti, che il conflitto di classe si può negare a parole, si può reprimere in pratica, ma non si può fermare nel suo irrefrenabile esplodere.

Il nostro partito, Comunisti Sinistra Popolare, esprime ferma condanna delle repressioni poliziesche e anticomuniste, solidarietà al fratello Partito Comunista dei Popoli di Spagna, esige l’immediata liberazione dei compagni spagnoli ingiustamente arrestati e chiama i comunisti e l’opinione pubblica democratica alla più rigorosa vigilanza contro qualsiasi tipo di provocazione che potrebbe manifestarsi anche nel nostro paese. Ricordiamoci che, storicamente, la repressione anticomunista è l’anticamera delle tragedie dell’umanità. Parafrasando Bertold Brecht:

“Sono venuti ad arrestare i comunisti e io non ho protestato perché non condivido le loro idee… poi hanno arrestato gli omosessuali e io non ho protestato perché non mi interessano… poi hanno arrestato gli ebrei e io non ho protestato perché non mi piacciono… poi hanno arrestato gli zingari e io non ho protestato perché rubavano… poi sono venuti ad arrestare anche me … e non c’era più nessuno a protestare…”

A S.E. Luis CALVO MERINO

AMBASCIATORE DI SPAGNA IN ITALIA

Palazzo Borghese – Largo Fontanella Borghese, 19

00186 Roma

Roma, il 16 giugno 2011

Chiarissimo signor Ambasciatore,

seguiamo con profonda preoccupazione la vicenda dell’arresto di  Vanesa García Rodríguez, José Ivan Fernandez e di altri tre militanti del PCPE, sospettati ingiustamente di avere lanciato bottiglie molotov il 15 gennaio u.s..

Conoscendo bene le posizioni ideologiche e politiche del PCPE, tese a sviluppare la lotta di massa e a rifiutare gli atti di violenza terroristica come inutili e, anzi, dannosi, riteniamo del tutto infondate e pretestuose le accuse rivolte ai militanti arrestati, colpevoli solo di fare parte di un Partito che coerentemente è all’avanguardia della protesta operaia e popolare contro la crisi capitalistica e le pesanti misure in corso di attuazione per cercare di farvi fronte.

Nell’esprimere piena solidarietà al PCPE e ai suoi membri, certi di interpretare la volontà non solo dei comunisti, ma anche dell’opinione pubblica democratica dell’Italia, chiediamo con fermezza la scarcerazione immediata dei militanti arrestati e il loro pieno proscioglimento da ogni accusa.

Con ossequi.

COMUNISTI SINISTRA POPOLARE

Il Segretario Generale

On. Marco Rizzo

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I referendum hanno vinto, Berlusconi ha perso. Mai più nucleare ed acqua privatizzata. Ora serve coerenza.

I referendum hanno vinto, Berlusconi ha perso. Mai più nucleare ed acqua privatizzata. Ora serve coerenza.

I referendum hanno vinto, Berlusconi ha perso. Mai più nucleare ed acqua privatizzata. Ora serve coerenza.

Nessuno si faccia più ingannare dai prossimi governi di qualunque segno siano.Nessuna zona del territorio nazionale può essere usata per l’uso del nucleare nè civile nè militare, a compinciare da Napoli nel cui golfo si sta installando la flotta nucleare Usa che porta l’attacco imperialista alla Libia. Sarebbe inoltre un bene che i membri dei Consigli di Amministrazione delle municipalizzate che hanno privatizzato acqua e servizi (dal Piemonte all’Emilia Romagna, dalla Campania alla Puglia) si dimettano. Non lo chiediamo a quelli del PD perché sappiamo che non lo faranno mai, ma almeno quelli della FDS e di SEL potrebbero avere la coerenza col mandato referendario della maggioranza degli Italiani. Potrebbero cominciare proprio quelli di Hera in Emilia Romagna. (dichiarazione di Marco Rizzo, segretario di Comunisti Sinistra Popolare).

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