PD NELLE FABBRICHE DAGLI IMPRENDITORI E NON DAI LAVORATORI Il PD ha…


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PD NELLE FABBRICHE
DAGLI IMPRENDITORI E NON DAI LAVORATORI

Il PD ha deciso di tornare nelle fabbriche ma lo fa andando ad accreditarsi da Confindustria e dai grandi imprenditori, invece di cercare di riconquistare i lavoratori ascoltando i loro problemi e portando avanti le loro istanze, cosa che ci si aspetterebbe da un partito che si definisce “di sinistra”.

Invece al PD, come al solito, non importa niente dei lavoratori e del popolo e non perde occasione per dimostrarlo. La sua segretaria Elly Schlein ha deciso di umiliare i lavoratori facendo un tour nelle fabbriche per arruolare imprenditori da candidare nelle proprie liste alle prossime europee e non per portare nuovamente in parlamento la voce di chi realmente produce la ricchezza di questo paese.
In poche parole questa è l’ennesima scelta politica anti-popolare targata Schlein, in un periodo di fallimenti costanti del suo partito che lo ha portato a perdere ulteriori voti. Dopo mesi in cui ha finto di essere dalla parte del popolo, la paladina democratica ha deciso di cambiare nuovamente direzione e ritornare alla linea che ha caratterizzato il PD sin dalla sua nascita: l’odio verso i lavoratori e il completo servilismo a Confindustria.
Dopo aver abbandonato qualsiasi cenno di politica riformista ora, in vista delle prossime elezioni europee, la segretaria dem decide di rivolgersi ai moderati della sinistra liberista e agli imprenditori nel tentativo di recuperare un po’ di voti alla destra.

Il PD rimane il piĂą grande nemico dei lavoratori e di tutto il popolo, capace di dire e fare tutto per compiacere UE e Confindustria al fine di avere qualche poltrona in piĂą. E dire che la Schlein avrebbe dovuto essere la svolta a sinistra del PD. Un’altra dimostrazione che di democratico questo partito non ha piĂą niente, a parte il nome.

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UN NUOVO EUROMAIDAN IN SERBIA USA e NATO non contenti della…


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UN NUOVO EUROMAIDAN IN SERBIA

USA e NATO non contenti della disfatta in Ucraina stanno preparando un nuovo euromaidan in Serbia nel tentativo di destabilizzare il Paese e di portarlo a posizioni piĂą vicine all’UE così da controllare direttamente le loro politiche interne ed estere.

L’opposizione filo-occidentale del movimento “Serbia non violenta” non ha riconosciuto l’esito elettorale del 18 dicembre, dopo aver perso alle politiche con poco piĂą del 23%, contro il 46% ottenuto da Serbia progressista, di conseguenza ha tentato di ribaltare il risultato elettorale tentando un assalto violento al municipio di Belgrado.
I rivoltosi che hanno tentato l’assalto all’assemblea cittadina di Belgrado sono circa 1.200. PiĂą di 30 sono stati arrestati per le violenze della scorsa notte, con la stampa occidentale e italiana che non ha perso tempo a dare risalto a questo evento difendendo a spada tratta i contestatori proprio come fecero con le rivoluzioni colorate in nord Africa e in Ucraina.

Ancora una volta USA, NATO e UE cercano di ribaltare il volere popolare perchè non allineato alle loro politiche volte a sostenere il morente mondo Unipolare.

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REGALO DI NATALE PER GLI ITALIANI DA PARTE DELLA MELONI. ANNUNCIATI…


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REGALO DI NATALE PER GLI ITALIANI DA PARTE DELLA MELONI.
ANNUNCIATI NUOVI TAGLI

Il governo guidato da Giorgia Meloni si appresta a presentare ai cittadini e lavoratori italiani un regalo di Natale sotto forma di nuovi tagli alla spesa pubblica.

In un accordo recente con l’Unione Europea sul nuovo Patto di StabilitĂ  e Crescita, il governo Meloni si impegna a ridurre la spesa pubblica di 20 miliardi di euro all’anno fino al 2027. Dal 2028, i tagli previsti aumenteranno, raggiungendo i 100 miliardi di euro annuali.

Questo piano è particolarmente rilevante per paesi come l’Italia, dove il debito pubblico supera il 90% del PIL. L’obiettivo è ridurre il deficit al 1,5% entro un periodo compreso tra 4 e 7 anni, il che implica tagli annuali di circa 10 miliardi di euro rispetto ai livelli attuali. Una volta raggiunto il deficit target, l’Italia dovrĂ  ridurre ulteriormente il debito pubblico dell’1% ogni anno, richiedendo tagli aggiuntivi di circa 20 miliardi di euro l’anno, a condizione che la crescita economica rimanga stabile.

In caso di mancato rispetto delle nuove regole del Patto di StabilitĂ , i paesi inadempienti dovranno affrontare procedure europee che limitano l’uso dei fondi pubblici, con la spesa che dovrĂ  essere concordata con la Commissione Europea. In termini pratici, questo potrebbe significare una perdita di autonomia nella politica economica.

La Meloni a differenza di ciò che ha sempre propagandato durante la campagna elettorale sta continuando a svendere la sovranitĂ  del nostro Paese dando la possibilitĂ  all’UE di prendere qualsiasi decisione che riguardi il popolo italiano.

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“Le fortezze si conquistano dall’interno”. Il 25 dicembre 1991 il…


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“Le fortezze si conquistano dall’interno”. Il 25 dicembre 1991 il traditore Michail Gorbačëv aveva rassegnato le dimissioni da Presidente dell’URSS, che sarebbe stata sciolta il giorno seguente 26 dicembre 1991.
Se ci fosse ancora l’URSS il mondo sarebbe stato diverso e noi non avremmo avuto l’Euro, la fine dello stato sociale, le migrazioni forzate, la globalizzazione e tante altre “belle cose” che caratterizzano la nostra epoca.

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DEMOCRAZIA? QUALE DEMOCRAZIA? C’è grande preoccupazione nei salotti buoni della borghesia….


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DEMOCRAZIA? QUALE DEMOCRAZIA?
C’è grande preoccupazione nei salotti buoni della borghesia. Secondo un sondaggio di pochi giorni fa per il 51% degli italiani la democrazia non funziona, mentre solo il 24% esprime per il regime attuale “soddisfazione” (per la cronaca il restante 23% non si esprime). Il “malessere” della democrazia non riguarda solo l’Italia, ma l’intero occidente, se si considera che in Francia gli scontenti sono il 50%, nel Regno Unito il 49% e addirittura il 57% negli USA, dove peraltro negli ultimi giorni ha fatto parlare il caso dell’esclusione di Trump dalla possibilità di competere alle primarie nello Stato del Colorado.
Nello stesso sondaggio si mostra come questi dati siano il risultato di un’evoluzione in negativo che ha portato il 61% degli intervistati a ritenere la situazione generale del paese peggiorata rispetto a 5 anni fa. Altro dato eclatante è quello per cui il 72% degli intervistati ritiene che “l’economia è truccata a vantaggio dei ricchi e dei potenti”. La cosa interessante è che percentuali simili, intorno al 70%, si trovano anche negli altri paesi occidentali citati precedentemente.
Occorre sempre prendere con le pinze i sondaggi, ma in questo caso si può rilevare come la borghesia “busiarda” non abbia nessun interesse a mentire su simili questioni, che peraltro mostrano risultati in linea con i dati CENSIS di un anno fa. Emerge il ritratto di un paese deluso, prostrato e incazzato, sempre piĂą consapevole di vivere in un regime solo falsamente democratico in cui governano di fatto i ricchi facendo i loro interessi.
Il nostro compito di comunisti è ricordare che l’origine di questi problemi risiede nelle storture del sistema capitalistico, che inevitabilmente genera una ristretta élite borghese che governa facendo anzitutto i propri interessi.
Non sfiduciarti! Non affidarti ai leader disposti ai compromessi con questo sistema fallimentare! Lotta insieme a noi!

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ANCORA AIUTI A ZELENSKIJ DA PARTE DELLA MELONI Il governo Italiano…


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ANCORA AIUTI A ZELENSKIJ DA PARTE DELLA MELONI

Il governo Italiano ha approvato un nuovo pacchetto di armi e denaro da inviare a Zelenskij per continuare la guerra, ulteriore segnale di sudditanza della Meloni verso USA e NATO.

Su iniziativa del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, del Ministro agli Affari esteri, Antonio Tajani, e del ministro all’Economia, Giancarlo Giorgetti, e con il consenso dell’intero governo, nel cdm di oggi è stata decisa la proroga, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024, dell’autorizzazione al Governo, alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti alle AutoritĂ  governative dell’Ucraina. Questo si legge nell’ultimo Cdm decreto-legge per la proroga di un anno delle cessioni di armi, mezzi e forniture all’Ucraina.

Il governo finto sovranista di dimostra nuovamente di essere il fedele servo di USA e NATO continuando ad alimentare la guerra contro la Russia per conto di Washington, aiutando gli statunitensi in questo momento in cui le tensioni interne al paese hanno prodotto persino uno stallo agli aiuti al regime di Kiev. Così mentre gli stessi USA stanno mettendo fine agli aiuti a Zelenskij, il governo Meloni proroga di un anno tutti gli aiuti al dittatore Ucraino togliendo denaro e risorse direttamente al proprio popolo.

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RINVIO VOTO SU GAZA ALL’ONU PER VOLERE DI USA E NATO Il…


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RINVIO VOTO SU GAZA ALL’ONU
PER VOLERE DI USA E NATO

Il voto all’ ONU per discutere una risoluzione che faciliti l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza è stato nuovamente rinviato permettendo all’occupante sionista di perpetuare il genocidio del popolo palestinese. La nuova risoluzione inoltre non prevede piĂą la “tregua immediata” proprio per non trovare il veto di USA e Israele, ma solamente misure urgenti per consentire l’intervento di aiuti umanitari.

Tutti questi rinvii e veti da parte di USA e Israele permettono l’aumento di morti e feriti, infatti nei 77 giorni di guerra il terrificante bilancio è di 20.057 morti e 53.320 feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Questi dati sono stati forniti dal ministero della Salute palestinese attraverso i propri canali social. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso oltre 2.000 militanti di Hamas da quando è terminata l’ultima tregua.

Tutto questo porta un’ulteriore vergogna su tutta l’ONU e su tutti i paesi partecipanti.

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UNA PROPOSTA CHE NON SI PUO’ RIFIUTARE «Se direte no da…


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UNA PROPOSTA CHE NON SI PUO’ RIFIUTARE
«Se direte no da soli, ne pagherete da soli le conseguenze sui mercati». Questo è quello che i ministri delle Finanze tedesco Christian Lindner e francese Bruno Le Maire hanno fatto sapere all’Italia. E l’Italia ha firmato un “Patto di stabilità e crescita” che disciplinerà la gestione dei conti pubblici nei Paesi membri, sospeso nel 2020 per la pandemia, e riattivato oggi. La festa è finita e ora dovete pagare il conto.
Significa taglio della spesa pubblica netta per i Paesi UE con un rapporto debito/Pil oltre il 60% (oggi la maggior parte) che dovranno concordare con la Commissione un “piano di risanamento” della durata di 4 anni; ma in caso di investimenti e “riforme” può essere esteso a 7 anni. Ma quando il deficit supera il tetto del 3% la Commissione ha mantenuto la regola automatica (alias “Pilota automatico”) di un rientro medio annuo dello 0,5%. Nel caso di una procedura fatta scattare dalla Commissione per deficit eccessivo, l’aggiustamento dei conti si misuri appunto in termini di saldo strutturale del bilancio e non di saldo primario, cioè senza contare gli interessi sul debito pubblico, debito che si aggraverà con le rate per pagare i prestiti del PNRR.
Non basta. Per i Paesi che hanno anche un rapporto debito/Pil superiore al 90% (come l’Italia) il loro deficit dovrĂ  tendere al livello dell’1,5%, quindi meno del 3% fissato a Maastricht, riducendo il disavanzo annuo dello 0,4% del Pil (per noi circa 7,6 miliardi) in caso di piani di rientro da 4 anni, passibile di riduzione allo 0,25% nel caso dei 7 anni. I Paesi che finiranno sotto procedura dovranno “concordare” l’uso dei propri fondi pubblici con la Commissione Europea.
Le spese per la difesa «saranno considerate separatamente in quanto fattori rilevanti», ma non altre. Ovviamente i diktat della NATO sono preminenti.
In soldoni l’Italia dovrà trovare 15 miliardi di euro l’anno.
Queste regole imporranno a partner come l’Italia di concordare quasi tutta la politica economica con Bruxelles. La prossima manovra non potrà garantire di mantenere nessuna delle briciole con cui il governo Meloni aveva turlupinato il popolo italiano.
Il commissario Paolo Gentiloni, espresso dal PD: “Vanno in archivio il vecchio Patto di Stabilità e la stagione dell’austerity”, riconoscendo “l’equilibrio tra stabilità e crescita”. Ridicoli pertanto i commenti di tutta l’opposizione, a cominciare da quelli della Schlein.
Si conferma quindi la dittatura prima della NATO e poi dell’Unione Europea e il teatrino della politica italiana. Chi è al comando del treno deve eseguire, chi fa da passeggero ha il diritto di strillare a vanvera.

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L’OCCIDENTE DESTABILIZZA LA SERBIA L’esito delle elezioni in Serbia ha visto…


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L’OCCIDENTE DESTABILIZZA LA SERBIA

L’esito delle elezioni in Serbia ha visto la vittoria della coalizione di Vucic che ha quasi doppiato l’alleanza di centro e dei partiti europeisti riunita.

Prima ancora che venissero resi pubblici i risultati elettorali, l’occidente stava giĂ  creando i presupposti per un nuovo “Maidan” in stile Ucraina 2014, con manifestazioni pilotate contro il Presidente Vucic, prendendo d’assalto l’edificio della Commissione elettorale locale, dalla quale hanno strappato la bandiera serba.

Con la vittoria del Partito Progressista Serbo in alleanza con il Partito Socialista e la sconfitta della coalizione filo europeista che si assesta a poco più del 20% dei voti, la Serbia si avvicina nuovamente alla Russia e questa notizia non è piaciuta ai sostenitori filo occidentali che vorrebbero a tutti i costi far entrare la Nazione in UE.
Come sempre, la democrazia va bene solo quando vincono loro.

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