La Knesset, il Parlamento israeliano, ha votato a stragrande maggioranza una risoluzione che respinge la nascita di uno Stato palestinese:
“Uno Stato palestinese nel cuore di Israele costituirebbe una minaccia esistenziale per Israele e i suoi cittadini, perpetuerebbe il conflitto israelo-palestinese e destabilizzerebbe la regione”
Non si può nascondere che questa risoluzione fotografa la cruda realtà. Chiunque in Israele, di destra o di “sinistra”, si rende conto che, in caso si creasse un vero Stato sovrano palestinese, la destabilizzazione di Israele si creerebbe, ma non già per cause esterne, ma perché dovrebbero rientrare nel territorio assegnato allo stato ebraico 800mila coloni armati fino ai denti, che oggi si trovano su territori che svariate risoluzioni ONU riconoscono come occupate illegalmente da essi. Ciò provocherebbe un acuto stato di instabilità in Israele e la probabile guerra civile.
L’espansionismo e il colonialismo sionista non è riformabile o contenibile se non a spese della sua natura. Il vero progetto, mai nascosto, è: “Dal Fiume al Fiume”, che sarebbero il Nilo e l’Eufrate. Consigliamo il lettore di rinfrescarsi la memoria geografica con una bella consultazione su un atlante. Il titolo di proprietà vantato, a loro dire, sta nella Bibbia.
Non sappiamo se sia ingenuità o ipocrisia quella di tanti personaggi politici italiani che si prodigano a sostenere la soluzione dei “Due Popoli, Due Stati”. Non si capisce se confidano nel fatto che i Palestinesi continueranno a essere presi in giro, dal momento che questa aspirazione non si potrà mai verificare pacificamente e rappresenterebbe la fine dello Stato di Israele come stato ebraico, smascherando definitivamente la sua natura colonialista, segregazionista e razzista.
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Knesset vota risoluzione contro nascita Stato palestinese – Ultima ora – Ansa.it