RIZZO (PC): «4 NOVEMBRE RICORDA INUTILE MASSACRO. NULLA DA FESTEGGIARE»

RIZZO (PC): «4 NOVEMBRE RICORDA INUTILE MASSACRO. NULLA DA FESTEGGIARE»

«Non c’è nulla da festeggiare nell’anniversario del 4 novembre. Un inutile massacro in cui morirono milioni di giovani e lavoratori non potrà mai essere una vittoria». Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Seicentomila morti e oltre un milione di feriti e mutilati, mandati al massacro dal capitalismo in nome del Re e di una Patria mai così distante dagli interessi concreti del popolo italiano. La guerra fu voluta da una minoritaria casta parassitaria che nelle mani di quindici famiglie accumulava il reddito del 70% della popolazione italiana e che ha obbligato con la forza milioni di connazionali poveri e analfabeti ad imbracciare il fucile per massacrare i propri simili, poveri e analfabeti anche loro, solo perché si trovava al di là di un confine. Oggi come cento anni fa si cerca di diffondere una retorica dell’unità nazionale finalizzata a mettere i lavoratori alla coda degli interessi del capitale. L’unità nazionale è sempre nemica dei lavoratori. Ricordiamo quelle centinaia di migliaia di vite sacrificate sull’altare degli interessi dei grandi gruppi capitalistici, assumendo la promessa di lottare affinché quel massacro non si ripeta. Oggi come cento anni fa – la guerra imperialista mai più!»

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RIZZO (PC): «CON LANDINI NON CI SARÀ NESSUN CAMBIO POSITIVO NELLA CGIL»

RIZZO (PC): «CON LANDINI NON CI SARÀ NESSUN CAMBIO POSITIVO NELLA CGIL»

«Se il buon giorno si vede dal mattino le dichiarazioni di Landini sul sindacato unico con CISL e UIL sono un pessimo presagio. Ricercare l’unità dei lavoratori nella lotta per far avanzare le loro rivendicazioni è cosa auspicabile e necessaria. Ma il sindacato unico subalterno agli interessi della Confindustria è l’esatto opposto: è il modo migliore per spegnere qualsiasi possibilità di lotta». Così Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista. «Agnelli diceva che per fare politiche di destra servono uomini di sinistra, e aveva ragione. Vale anche per la politica sindacale. Una CGIL in crisi verticale di iscritti, ricorre a una figura “di sinistra” come Landini per legittimarsi. Ma la linea sindacale resta la stessa, arrendevole e spesso di totale collaborazione con gli interessi padronali. I lavoratori non hanno bisogno di volti accattivanti ma di un sindacato che ne difenda realmente gli interessi, che li guidi nelle lotte. Da tempo purtroppo la CGIL non è più questo. Nessuna illusione da Landini segretario»

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L’ONU CONDANNA IL “BLOQUEO” CONTRO CUBA.

L’ONU CONDANNA IL “BLOQUEO” CONTRO CUBA.

Per la ventisettesima volta consecutiva l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha condannato il blocco economico imposto unilateralmente dagli Stati Uniti nei confronti di Cuba. Con 189 paesi a favore, due contrati (USA e Israele) e un non partecipante alla votazione (Ucraina), la stragrande maggioranza dei rappresentanti degli Stati ha respinto le proposte di modifica della risoluzione depositate dagli USA e condannato fermamente il blocco economico contro l’isola socialista.
Il Partito Comunista saluta questo risultato, che evidenzia ancora una volta l’ingiustizia del blocco economico a cui è sottoposto da oltre cinquant’anni il popolo cubano, ingiustizia riconosciuta a livello globale. L’Assemblea delle Nazioni Unite, sebbene con posizioni differenti tra i diversi paesi, ha condannato l’utilizzo di questa misura unilaterale, chiedendone l’immediata cessazione.
Sappiamo bene che l’imperialismo riconosce la legittimità degli organismi internazionali e del diritto internazionale solo quando rispecchiano e forniscono valida copertura agli interessi effettivi dei grandi monopoli e ai propri piani. Non ci facciamo nessuna illusione, circa l’impatto effettivo di questo voto, sapendo bene che in tutti questi ventisette anni gli Stati Uniti hanno continuato a ignorare ogni risoluzione delle Nazioni Unite e che nulla cambierà. Sappiamo anche che il bloqueo è solo una delle forme con cui l’imperialismo ha tentato e tenta di rovesciare il sistema socialista a Cuba, e che anche qualora questa misura ingiusta e criminale venisse tolta, gli Stati Uniti e i paesi imperialisti non rinunceranno al proprio obiettivo, utilizzando solamente nuove e più sofisticate armi per giungere al risultato del rovesciamento del socialismo a Cuba.
La verità è che l’imperialismo non può tollerare la presenza di Cuba socialista. Nessuno avrebbe scommesso che a oltre vent’anni dalla controrivoluzione in URSS e alla fine del blocco socialista nei paesi orientali, un’isola sotto blocco economico, a poche centinaia di chilometri dalla costa USA mantenesse il proprio modello socialista. Cuba è un esempio di libertà per tutti i popoli del mondo. I lavoratori e le classi popolari, i rivoluzionari di tutto il mondo non saranno mai abbastanza grati a quest’isola, al suo popolo e ai suoi dirigenti per aver saputo mantenere in questi anni un esempio di modello alternativo di società. Nonostante difficoltà, mancanze, di cui il bloqueo è spesso causa, a Cuba ogni persona ha assicurati i diritti fondamentali che nei paesi a capitalismo avanzato non sono alla portata dei lavoratori e delle classi popolari.
Per questo, il voto alle Nazioni Unite, anche se avrà uno scarso valore pratico per spingere gli USA a cancellare il bloqueo, è istruttivo per il resto del mondo e per tutti i lavoratori. È la dimostrazione che l’imperialismo non conosce regole, morale, principi, e che ogni volta che fa appello alla giustizia internazionale, la utilizza come mera copertura per i propri piani. Quante volte i paesi della Nato, Stati Uniti e paesi europei in testa, si sono arrogati il diritto di “far rispettare”risoluzioni delle Nazioni Unite con la forza, invadendo paesi e sovvertendone i governi? Questa doppia morale dell’imperialismo deve essere sempre ricordata, per non cadere in inganno.
Il Partito Comunista riafferma il proprio compromesso con gli ideali della rivoluzione socialista cubana, il supporto al PCC e alla resistenza del popolo cubano all’imperialismo; riafferma il proprio impegno concreto nella solidarietà internazionale con Cuba mediante azioni e informazione ad ogni livello del partito e della gioventù. Continueremo a lottare e esercitare la nostra pressione, contro il bloqueo e ogni misura imperialista che miri al sovvertimento del socialismo a Cuba, attaccando l’autodeterminazione del popolo cubano e il suo diritto al pieno sviluppo.

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SOLIDARIETÀ CON IL PCV PER L’ASSASSINIO DEL COMPAGNO LUIS FAJARDO.

SOLIDARIETÀ CON IL PCV PER L’ASSASSINIO DEL COMPAGNO LUIS FAJARDO.

Il Partito Comunista invia dall’Italia la propria solidarietà ai compagni del Partito Comunista del Venezuela (PCV) per il barbaro assassinio del compagno Luis Fajardo avvenuto lo scorso 31 ottobre. Luis Fajardo, membro del comitato centrale del PCV e dirigente contadino del Paese, è stato assassinato mentre rientrava in moto nella sua abitazione con una raffica di mitra proveniente da un veicolo in marcia. Insieme con lui è stato assassinato Javier Aldana, anche lui esponente dei movimenti condadini. Il PCV, nelle settimane precedenti, aveva più volte denunciato i rischi per il compagno Fajardo, chiedendo al governo venezuelano di assicurare adeguate misure di protezione, senza tuttavia che questa accortezza fosse messa in atto.
Il Partito Comunista si stringe attorno ai militanti comunisti venezuelani, alla famiglia del compagno assassinato, associandosi alla richiesta di giustizia e verità su questo assassinio politico. Il PC riafferma, anche in questa occasione, il proprio sostegno al PCV per la difesa e l’approfondimento del processo boliviano, nella direzione della costruzione di un Venezuela socialista, contro ogni tentativo di ingerenza imperialista nel cammino del popolo venezuelano.

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LVA: CON ACCORDO DI MAIO 2.586 LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE. IMMUNITA’ PENALE FINO AL 2023.

LVA: CON ACCORDO DI MAIO 2.586 LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE. IMMUNITA’ PENALE FINO AL 2023.

Sono 2.586 i lavoratori dell’Ilva da ieri in cassa integrazione fino al 2023 per decisione della nuova proprietà che fa capo alla multinazionale Arcelor Mittal.  Nonostante i toni entusiastici del ministro del lavoro e dello sviluppo economico Di Maio, che annunciava che non ci sarebbero stati esuberi, si tratta di un epilogo annunciato già dal momento della sottoscrizione dell’accordo. Il testo infatti prevedeva l’impegno della società ad assumer 10.700 lavoratori a fronte degli oltre 13mila. Conti alla mano circa un quinto degli operai restava escluso, come il Partito Comunista e i sindacati non firmatari avevano dichiarato.
Nei fatti il Movimento Cinque Stelle ha proposto un accordo fotocopia rispetto a quello del PD, incassando i complimenti dell’ex ministro Calenda. Se Arcelor Mittal aveva indicato 3.000 esuberi ad agosto ne ha ottenuti 2.586 scaricando sullo stato tramite la cassa integrazione i costi degli esuberi (alcuni dei quali mascherati da uscite volontarie). Il piano Calenda prevedeva 10 mila assunzioni nella società principale e 1.500 in società esternalizzate. Di fatto un pareggio. La tanto decantata assunzione con articolo 18 era già prevista, dal momento che il riferimento era ai CCNL – che prevedono la tutela di cui al vecchio art. 18 –  tanto nel precedente quanto nell’attuale accordo.
Stesso risultato anche in termini ambientali. L’accordo Calenda prevedeva che i principali obiettivi di risanamento venissero realizzati entro il 2020. L’accordo Di Maio ne prevede metà nel 2019 e l’altra metà nel 2020, con completamento nel 2023. Nulla di particolarmente differente, e tutto da verificare nel futuro prossimo. Il dato che sa subito si apprezza invece è che per effetto del nuovo accordo, e del piano di risanamento contenuto nell’addendum, il limite dell’immunità penale e amministrativa per la società acquirente viene posticipato al 2023. A norma del decreto 98/2016: «Le condotte poste in essere in  attuazione del Piano di cui al periodo  precedente  non possono  dare  luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario,  dell’affittuario  o  acquirente e  dei soggetti  da  questi funzionalmente delegati,  in  quanto costituiscono adempimento delle migliori regole  preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e  di sicurezza sul lavoro» I Cinque Stelle non hanno cancellato questa norma, aderendo alle richieste di Arcelor Mittal.
Coincidenza apparente vuole che proprio il 2023 sarà il momento della fine del previsto risanamento ambientale, della fine dell’immunità penale e amministrativa e dell’impegno a riassumere una parte dei lavoratori in Cassa Integrazione. Siamo pronti a scommettere come finirà: ancora una volta l’arma di ulteriori licenziamenti e della mancata riassunzione dei lavoratori sarà utilizzata come ricatto per ottenere un allentamento degli obblighi ambientali, che sono anche tutela della salute dei lavoratori, e un ulteriore proroga dell’immunità. Ancora una volta un’azienda privata otterrà la possibilità di fare profitto licenziando, abbassando i diritti e i salari e peggiorando le condizioni ambientali. Le leggi capitalistiche d’altronde non lasciano scampo: l’acciaio prodotto in Italia può restare competitivo sul mercato internazionale solo mantenendo prezzi bassi e dunque a costo di abbassare i salari dei lavoratori e/o scaricare i costi di una produzione arretrata e priva di sicurezza e tutela ambientale sui lavoratori e sull’intera collettività.
Il Movimento Cinque Stelle si è reso complice di questo disegno che da sempre corrisponde agli interessi dei capitalisti del settore. Ieri i Riva oggi Arcelor Mittal a chiederlo, ieri il Partito Democratico, oggi il Movimento Cinque Stelle a consentirlo, anche a patto di tradire le promesse elettorali fatte ai lavoratori e ai cittadini di Taranto. Anche i sindacati firmatari, accettando questo accordo peggiorativo hanno tradito le ragioni dei lavoratori. Oggi si trovano a denunciare il ricorso da parte della proprietà a scelte discrezionali nell’assunzione dei lavoratori. Ma proprio l’accordo sottoscritto lo prevede, subordinando ogni criterio successivo all’arbitrio aziendale quando afferma che l’azienda terrà conto prioritariamente «delle esigenze del piano industriale, dei nuovi assetti organizzativi delineati da AM InvestCO e delle competenze professionali ritenute neessarie». Un assegno in bianco grazie al quale la nuova proprietà si sta liberando di molti operai che sono stati in prima fila nelle lotte di questi anni.
La soluzione per l’ILVA non è nella vendita a una multinazionale, ma nella nazionalizzazione e affidamento alla direzione dei lavoratori. L’Ilva deve essere riconvertita a una produzione compatibile con il diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini, oggi possibile con le moderne tecnologie e con i processi produttivi più avanzati a patto di incidere su quelli che oggi sono i margini di profitto del privato. Il profitto privato nella produzione industriale di larga scala è incompatibile con l’interesse della collettività.
Denunciamo la complicità dei Cinque Stelle e il loro esplicito tradimento degli impegni assunti. Invitiamo i lavoratori e i cittadini di Taranto a ribellarsi a questo governo, che come i precedenti è dalla parte di capitalisti criminali. Non basta sostituire un capitalista con un altro. Pretendiamo un futuro diverso per Taranto e per l’Ilva. Esigiamo che chi ha causato morte e disastro ambientale in questi anni paghi e sia impedito ad altri di proseguire sulla stessa strada. Il diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini di Taranto non può essere mercificato e oggetto di continui ricatti.
Un vero governo popolare avrebbe saputo conciliare il diritto alla salute e quello al lavoro, facendo pagare i capitalisti, non assecondandone i piani.

UP Partito Comunista

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RIZZO (PC): «SE ESISTONO ACCORDI SEGRETI SULLA TAP DI MAIO LI PUBBLICHI».

RIZZO (PC): «SE ESISTONO ACCORDI SEGRETI SULLA TAP DI MAIO LI PUBBLICHI».

«Se esistono accordi secretati sulla Tap che obbligano l’Italia al pagamento di penali il Ministro Di Maio li pubblichi subito, denunciandone il contenuto. Siamo coscienti della responsabilità dei precedenti governi, per questo serve un’azione decisa di rottura, altrimenti c’è solo continuità» Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Se invece non esistono accordi segreti e penali, ma solo possibili richieste di risarcimento che erano conoscibili da tempo, i Cinque Stelle spieghino per quale motivo hanno sostenuto di voler bloccare la TAP pur essendo consapevoli delle possibili conseguenze. In realtà – conclude Rizzo – i cinque stelle hanno piegato la testa agli interessi delle grandi aziende italiane coinvolte nella costruzione e ai piani dell’imperialismo americano, di cui la TAP è un tassello fondamentale».

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RIZZO (PC): «NO A NUOVI SALVA-BANCHE».

RIZZO (PC): «NO A NUOVI SALVA-BANCHE».

«Mentre il governo si autoproclama del cambiamento e del popolo i suoi esponenti si dicono pronti a un nuovo sostegno alle banche. I lavoratori e le classi popolari italiane hanno già pagato abbastanza: decine di miliardi di euro sono già stati regalati in questi anni alle banche. I grillini in campagna elettorale parlavano di 85 miliardi. Ma oggi sono pronti a rimangiarsi anche questo». Così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. «Il governo alza i toni contro l’Unione Europea solo quando c’è da difendere gli interessi dei capitalisti italiani, ed è pronto a finanziarli direttamente al pari dei governi precedenti. Dietro la retorica populista – conclude Rizzo – c’è il vecchio inganno dell’unità nazionale: far pensare che si agisca per il popolo quando in realtà si sostengono i grandi gruppi economici e finanziari».

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SIRIA. SALUTO AL CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA SIRIANO

SIRIA. SALUTO AL CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA SIRIANO

Pubblichiamo di seguito il testo del messaggio di saluto del Partito Comunista al XII congresso del Partito Comunista Siriano che si è tenuto a Damasco dal 25 al 27 ottobre.

Cari compagni, il Partito Comunista (Italia) saluta calorosamente il Presidium e i delegati al XII Congresso del Partito Comunista Siriano e, attraverso essi, i dirigenti e i militanti del Partito. Il nostro Partito segue con grande attenzione gli sviluppi della situazione in Siria, dove l’aggressione imperialista da oltre sette anni sottopone il popolo siriano a indicibili sofferenze.

Gli imperialismi USA e UE – nella logica della competizione inter-imperialistica con Russia e Cina e nel tentativo di consolidare il loro dominio su una regione chiave per il controllo non solo di significative risorse energetiche, ma anche di importanti vie di comunicazione per l circolazione delle merci – non esitano a seminare morte e distruzione con centinaia di migliaia di vittime, forzando molta gente a lasciare le proprie case e cercare rifugio con un esodo di massa dalla propria patria. A questo scopo, l’imperialismo non ha esitato a usare i più brutali e oscurantisti estremisti religiosi, finanziarli, addestrarli e sostenerli al fine di destabilizzare la Siria e indebolire la resistenza del suo popolo indomito.

L’illegittima occupazione delle Alture del Golan – storicamente parte della Siria, occupate al sionismo israeliano nel 1967 e altrettanto illegittimamente annesse a Israele nel 1981 – si adatta perfettamente ai piani imperialisti di smembrare la Siria come stato sovrano, saccheggiare le sue risorse e usare il suo territorio come ulteriore avamposto dell’imperialismo in Medio Oriente.

Grazie alla sua eroica resistenza contro il fascismo islamico, il popolo siriano ha dimostrato di essere capace di battere i piani dell’imperialismo euro-atlantico e sionista, progredendo risolutamente verso la riconquista dell’indipendenza nazionale e l’autodeterminazione e il ristabilimento dell’unità territoriale della nazione.

Un ruolo fondamentale nella sollevazione del popolo siriano alla lotta antimperialista per l’unità nazionale e l’indipendenza è stato ed è svolto dal Partito Comunista Siriano, organizzazione di avanguardia della classe operaia siriana che incarna le sue combattive tradizioni.

Cari compagni, il Partito Comunista (Italia) sostiene pienamente e fraternamente la lotta del vostro Partito per una Siria indipendente, unita e socialista. Vi auguriamo pieno successo nel vostro lavoro per avanzare nel percorso verso la vittoria finale della classe operaia siriana e del popolo siriano contro l’imperialismo e il sionismo, per il socialismo-comunismo.

Viva il Partito Comunista Siriano! Lavoratori di tutti i paesi, unitevi!

Ufficio Poltico Partito Comunista

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RIZZO (PC): «FLAT TAX PER PARTITE IVA SARA’ DISASTRO PER LAVORATORI»

RIZZO (PC): «FLAT TAX PER PARTITE IVA SARA’ DISASTRO PER LAVORATORI»

«La flat tax al 15% per le partite iva sarà un disastro per i lavoratori. Da domani tutte le aziende trasformeranno i dipendenti in finte partite iva per pagare meno tasse, e i lavoratori perderanno tutti i diritti in un colpo solo». Così il segretario generale del Partito Comunista, Marco Rizzo, sugli effetti della manovra. «La tendenza a sostituire lavoro dipendente con partite iva, è un dato innegabile da diversi anni. I benefici della tassazione al 15% per i lavoratori sono solo apparenti. In realtà a trarne vantaggio saranno le aziende, mentre i lavoratori pagheranno con la cancellazione totale di diritti. Avremo un esercito di schiavi a partita iva, con tutti gli obblighi dei dipendenti senza averne i diritti. Penso a maternità, malattia, limiti orari di lavoro. Dietro un’abile propaganda che dipinge questo governo come a favore dei lavoratori e del popolo- conclude Rizzo – in realtà si continua a sostenere le imprese e il processo di abbassamento di diritti e salari per chi lavora».

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Per una larga e combattiva partecipazione allo sciopero generale del 26 ottobre.

Per una larga e combattiva partecipazione allo sciopero generale del 26 ottobre.

Il Partito Comunista esprime il proprio pieno sostegno allo Sciopero Generale di tutti i lavoratori proclamato dai sindacati di base CUB, SGB, SiCobas, USI per il 26 ottobre 2018. Sosteniamo attivamente la mobilitazione del 26 ottobre invitando tutti i lavoratori dei settori privato e pubblico a una combattiva e larga partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni di piazza.

Rilanciamo ed intensifichiamo la lotta contro l’attacco padronale. Appoggiamo le rivendicazioni in tema di diritto ad aumenti salariali, diritto alla pensione, allo stato sociale, alla democrazia sindacale, alla salute nei posti di lavoro, contro le politiche che dividono e precarizzano i lavoratori, contro le spese militari e le politiche imperialiste ed antipopolari.

Siamo convinti che non sia più tempo per battaglie di retroguardia o per tentativi di concertazione ed illusione sulle riforme. La crisi economica capitalista, i provvedimenti antipopolari dell’Unione Europea e di tutti i governi dello schieramento borghese indicano chiaramente che i lavoratori devono lottare per costruire l’unica reale alternativa di sistema: per la società socialista-comunista, l’unica che risolverà in modo reale e duraturo i problemi dei lavoratori e delle masse popolari.

Per tutte queste ragioni il Partito Comunista sarà in piazza il 26 ottobre ed invita i lavoratori alla più ampia mobilitazione  indipendentemente dalla loro appartenenza sindacale.

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Non esistono scorciatoie: serve rafforzare la ricostruzione comunista.

Non esistono scorciatoie: serve rafforzare la ricostruzione comunista.

Nel contesto politico non esiste unità senza unità di principi e di strategia, senza condivisione dello scopo finale dell’azione politica e dei traguardi intermedi attraverso cui procedere. Senza tutto questo esistono solo i cartelli elettorali, destinati se non all’insuccesso, sicuramente a non esser durevoli.

La storia della sinistra degli ultimi anni ne è piena. Il destino comune è lo sgretolamento successivo alle elezioni, non appena le divergenze strategiche  accantonate riemergono, o per mere questioni di tornaconto, perché si prefigurano all’orizzonte nuovi appuntamenti elettorali dove si punta a garantire e perpetrare la conservazione di gruppi dirigenti privi di qualsiasi funzione storica. L’unico risultato di queste alleanze è aumentare la sfiducia e il reflusso successivo, impedendo allo stesso tempo che gli elementi di soluzione possano svilupparsi, sottraendo forze e possibilità a chi si incammina nella direzione corretta ma più difficile.

La teoria marxista-leninista e l’azione politica e organizzata dei comunisti sono l’unica reale possibilità di contrastare adeguatamente e battere i due schieramenti (globalista e sovranista) che, pur non prefigurando alcun cambio di sistema, oggi sono soverchianti nell’attrarre l’attenzione delle masse e dividerle in opposte tifoserie. Per dirla con uno slogan non c’è da scegliere tra Salvini e Saviano, ma è necessario costruire una proposta di reale alternativa di sistema: quella socialista-comunista, l’unica destinata a risolvere durevolmente i problemi dei lavoratori e del popolo. Ogni energia, collettiva o individuale, sottratta a questa prospettiva è un regalo diretto al nemico di classe, e rende, giorno dopo giorno, più difficile la sua realizzazione.

Anche in questo momento il Partito Comunista riafferma la propria volontà di un confronto serio e positivo tra le forze che delineano come propria prospettiva quella della ricostruzione comunista e della lotta per il socialismo. Non disperdiamo le forze, lavoriamo insieme per conquistarne di nuove tra i lavoratori e le classi popolari oggi ostaggio della finta alternativa tra forze borghesi. Ma per farlo serve recidere definitivamente e con nettezza ogni illusione e tentazione opportunista che anche nel passato recente si è manifestata.

Siamo certi che i militanti di organizzazioni politiche e sindacali, sapranno chiedere conto degli errori perpetrati, rivolgendo la loro prospettiva alla ricostruzione comunista con coerenza e determinazione. Il tempo è poco, la situazione difficile, ma non esistono scorciatoie: serve rafforzare la ricostruzione comunista ora e subito.

Uff. Pol. Partito Comunista

9.10.18

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