«Le proposte di legge di revisione del diritto di sciopero nel trasporto sono degne del ventennio fascista». Così Marco Rizzo, segretario generale del Partito Comunista «Il governo punta ad attaccare i sindacati conflittuali, che registrano sempre più consensi e adesioni rispetto ai sindacati ammaestrati. Limitare il diritto di sciopero con il 50% degli iscritti, referendum e dichiarazione di adesione da parte dei lavoratori significa attentare al diritto di sciopero, disarmando i lavoratori all’alba di una nuova massiccia campagna di privatizzazione dei trasporti locali. Già oggi le procedure per convocare scioperi nei trasporti sono strettissime, piuttosto che impedire le proteste per legge il governo dovrebbe ascoltare le ragioni dei lavoratori. I comunisti – conclude la nota – saranno al fianco delle forze sindacali di classe per lottare contro questo provvedimento, che solo apparentemente si limita ai lavoratori dei trasporti, ma presto, se fosse approvato, sarebbe esteso a tutte le categorie. Chiamiamo tutti i lavoratori ad una vasta mobilitazione popolare contro questa legge fascista e contro questo governo servo degli interessi del grande capitale».
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