Esprimiamo un forte dissenso verso la nuova proposta di costruire una nuova base militare a Pisa nel parco di San Rossore, a pochissimi kilometri dalla già pre-esistente base americana di Camp Derby.
Settanta ettari con edifici, poligoni di tiro, una torre, centri di addestramento, un eliporto, uffici, magazzini e molte polemiche.
L’ex Centro Radar di Coltano, alle porte di Pisa, ospiterà una nuova base militare: sarà la casa dei reparti dell’Arma dei Carabinieri del Gis (Gruppo Intervento Speciale), dei gruppi cinofili e dei paracadutisti del Tuscania.
Poche settimane fa il premier ha firmato un decreto in cui considera l’opera destinata alla difesa nazionale e il programma ha subito lo sprint decisivo. Sarà realizzato coi fondi del Pnrr.
La zona in questione è diventata molto importante da punto di vista strategico negli anni. La base americana di Camp Derby da trent’anni è una piattaforma per gli interventi militari in Africa e Medio Oriente, e per le esercitazioni nel Mediterraneo e nel mar Nero e al momento si sta ampliando ulteriormente.
Da qui sono partite le armi per la prima e la seconda guerra in Iraq, per il Libano e per lo Yemen e da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, il 24 febbraio 2022, i trasporti di armi si sono spostati verso l’aeroporto di Pisa, dove dall’inizio di marzo gli aerei cargo vengono riempiti di armi e munizioni destinate all’esercito ucraino. Un’attività che coinvolge il settore militare dello scalo e si è estesa al confinante scalo civile.
Ora vogliono costruire anche una nuova base, per incrementare il controllo e militarizzare ancora di più tutta l’area, a questo si aggiunge il fatto che i soldi stanziati per la costruzione della cittadella militare di Coltano non arriveranno dai fondi per la difesa, bensì dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), i fondi stanziati dalla Commissione europea per risollevare l’economia italiana dopo la pandemia.