GLI OSPEDALI NON RIESCONO A CURARE I PAZIENTI A CAUSA DEI TAGLI DEL GOVERNO La Sanità pubblica è stata distrutta gradualmente da più di 30anni di governi si di centrosinistra che di centrodestra, che hanno fatto tagli su tagli, privatizzato ed esternalizzato in servizi, il tutto a favore della Sanità Privata. Il messaggio è molto chiaro: solamente chi può permetterselo potrà curarsi mentre la maggior parte dei lavoratori e di chi vive del proprio lavoro dovrà rimanere senza cure, sia che abbia un male lieve, sia che abbia un male molto grave. Dopo i numerosi tagli a favore dell’invio di armi in Ucraina, dopo aver aperto in Italia il primo pronto soccorso privato e sponsorizzato su tutti i media le nuove assicurazioni sanitarie private in pieno stile USA, gli ospedali italiani stanno iniziando a non farcela più . E’ quello che è successo all’ospedale di Ancona dove i medici hanno scritto un accorata lettera ai pazienti, molti dei quali affetti da grave leucemia e trapiantati: “Tagliati i posti letto. Non potremmo più trattare come si deve molti di voi e questo non possiamo accettarlo”. Dopo il covid saremmo dovuti uscire con sistemi sanitari più efficienti e finalmente pronti a garantire le cure non solo in emergenza, ma anche nella routine. Invece i medici del reparto di ematologia dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche – regione da quasi tre anni guidata da una giunta a trazione Fratelli D’Italia e Lega – hanno deciso di scrivere una lettera ai loro pazienti per denunciare una riduzione dei posti letto disponibili. Nella missiva, datata primo giugno e condivisa da tutta la dirigenza medica del reparto di Ematologia, dal direttore al più giovane degli specializzandi, si scrive: “Non possiamo accettare né la riduzione dell’orario del Day Hospital, né la riduzione da 12 ad 8 dei posti letto (che invece chiediamo da 5 anni di aumentare) come richiestoci da una circolare della Direzione”. Ci hanno imposto oltre alla cultura e alla sudditanza politica degli USA anche il loro pessimo sistema sanitario dove un cittadino per curarsi il cancro arriva a spendere fino a 40.000€ l’anno e dove 50 milioni di persone non hanno nessuna copertura sanitaria e anche chi è assicurato deve vedersela con assicurazioni che cercano in ogni modo di non pagare oppure non coprono tutte le prestazioni. Un sistema dove i deboli devono morire. NOI TUTTO QUESTO NON LO PERMETTEREMO!


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GLI OSPEDALI NON RIESCONO A CURARE I PAZIENTI
A CAUSA DEI TAGLI DEL GOVERNO

La Sanità pubblica è stata distrutta gradualmente da più di 30anni di governi si di centrosinistra che di centrodestra, che hanno fatto tagli su tagli, privatizzato ed esternalizzato in servizi, il tutto a favore della Sanità Privata. Il messaggio è molto chiaro: solamente chi può permetterselo potrà curarsi mentre la maggior parte dei lavoratori e di chi vive del proprio lavoro dovrà rimanere senza cure, sia che abbia un male lieve, sia che abbia un male molto grave.

Dopo i numerosi tagli a favore dell’invio di armi in Ucraina, dopo aver aperto in Italia il primo pronto soccorso privato e sponsorizzato su tutti i media le nuove assicurazioni sanitarie private in pieno stile USA, gli ospedali italiani stanno iniziando a non farcela più . E’ quello che è successo all’ospedale di Ancona dove i medici hanno scritto un accorata lettera ai pazienti, molti dei quali affetti da grave leucemia e trapiantati: “Tagliati i posti letto. Non potremmo più trattare come si deve molti di voi e questo non possiamo accettarlo”.

Dopo il covid saremmo dovuti uscire con sistemi sanitari più efficienti e finalmente pronti a garantire le cure non solo in emergenza, ma anche nella routine. Invece i medici del reparto di ematologia dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche – regione da quasi tre anni guidata da una giunta a trazione Fratelli D’Italia e Lega – hanno deciso di scrivere una lettera ai loro pazienti per denunciare una riduzione dei posti letto disponibili.
Nella missiva, datata primo giugno e condivisa da tutta la dirigenza medica del reparto di Ematologia, dal direttore al più giovane degli specializzandi, si scrive: “Non possiamo accettare né la riduzione dell’orario del Day Hospital, né la riduzione da 12 ad 8 dei posti letto (che invece chiediamo da 5 anni di aumentare) come richiestoci da una circolare della Direzione”.

Ci hanno imposto oltre alla cultura e alla sudditanza politica degli USA anche il loro pessimo sistema sanitario dove un cittadino per curarsi il cancro arriva a spendere fino a 40.000€ l’anno e dove 50 milioni di persone non hanno nessuna copertura sanitaria e anche chi è assicurato deve vedersela con assicurazioni che cercano in ogni modo di non pagare oppure non coprono tutte le prestazioni.
Un sistema dove i deboli devono morire.

NOI TUTTO QUESTO NON LO PERMETTEREMO!

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