I POVERI RALLENTANO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA Le parole del governatore di BankItalia sono inequivocabili: “Aiutare chi è stato colpito dalla crisi rallenta il perseguimento dell’obiettivo della transizione energetica.” Se, da un lato, aumentano i costi di produzione delle imprese e si riduce il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro gli interventi per chi è maggiormente colpito rischiano di rallentare il perseguimento dell’obiettivo di una rapida transizione verso le energie rinnovabili. Allo stesso tempo, le crescenti tensioni internazionali rischiano di riproporre nuove divisioni del mondo in blocchi contrapposti. Ciò danneggerebbe seriamente la nostra capacità di affrontare i grandi problemi globali, dal cambiamento climatico agli squilibri demografici, dalla povertà estrema alle pandemie. Per farvi fronte con successo, e per contenere le difficoltà connesse sul piano sociale ed economico con la transizione digitale come con quella energetica, non si può che mirare a tenere alto e costruttivo lo scambio di idee e conoscenze. Bisogna quindi operare perché resti equilibrata ed intensa la cooperazione tra i Paesi. Le parole del comunicato alla XIV Conferenza MAECI con la presenza del ministro Tajani dimostra quanto ai nostri governanti non interessi la sorte del proprio popolo, ma solamente i loro affari e i loro guadagni, salvaguardando sempre i privilegi di grandi gruppi multinazionali, dei gruppi finanziari e delle banche. La crisi e le scelte insensate che i nostri governi hanno continuato ad adottare le devono sempre pagare le famiglie, i lavoratori e chi vive del proprio lavoro.


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I POVERI RALLENTANO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA

Le parole del governatore di BankItalia sono inequivocabili: “Aiutare chi è stato colpito dalla crisi rallenta il perseguimento dell’obiettivo della transizione energetica.”

Se, da un lato, aumentano i costi di produzione delle imprese e si riduce il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro gli interventi per chi è maggiormente colpito rischiano di rallentare il perseguimento dell’obiettivo di una rapida transizione verso le energie rinnovabili.
Allo stesso tempo, le crescenti tensioni internazionali rischiano di riproporre nuove divisioni del mondo in blocchi contrapposti. Ciò danneggerebbe seriamente la nostra capacità di affrontare i grandi problemi globali, dal cambiamento climatico agli squilibri demografici, dalla povertà estrema alle pandemie. Per farvi fronte con successo, e per contenere le difficoltà connesse sul piano sociale ed economico con la transizione digitale come con quella energetica, non si può che mirare a tenere alto e costruttivo lo scambio di idee e conoscenze. Bisogna quindi operare perché resti equilibrata ed intensa la cooperazione tra i Paesi.

Le parole del comunicato alla XIV Conferenza MAECI con la presenza del ministro Tajani dimostra quanto ai nostri governanti non interessi la sorte del proprio popolo, ma solamente i loro affari e i loro guadagni, salvaguardando sempre i privilegi di grandi gruppi multinazionali, dei gruppi finanziari e delle banche.
La crisi e le scelte insensate che i nostri governi hanno continuato ad adottare le devono sempre pagare le famiglie, i lavoratori e chi vive del proprio lavoro.

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