Oggi 20 Luglio di 23 anni fa ricorre l’uccisione di…


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Oggi 20 Luglio di 23 anni fa ricorre l’uccisione di Carlo Giuliani al G8 di Genova.
Quel movimento aveva tanti limiti, ma ancora oggi restano attuali le idee di chi lotta per un mondo di pace e giustizia, contro la globalizzazione capitalistica e contro la barbarie di questo sistema, che condanna milioni di persone a vivere nella miseria per il profitto di un pugno di parassiti..

In questi ventitre anni tanti hanno tradito, da antiglobalisti a copertura a sinistra dell’Unione Europea e della NATO.

Noi continuiamo a lavorare contro la globalizzazione, contro il capitalismo contro la UE, l’Euro e la NATO. Costruendo un grande Partito Comunista all’interno di un fronte ampio che sposi le nostre parole d’ordine.

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CADE LA MASCHERA. NESSUNA OPPOSIZIONE ALL’OCCUPAZIONE

CADE LA MASCHERA. NESSUNA OPPOSIZIONE ALL’OCCUPAZIONE

La Knesset, il Parlamento israeliano, ha votato a stragrande maggioranza una risoluzione che respinge la nascita di uno Stato palestinese:

“Uno Stato palestinese nel cuore di Israele costituirebbe una minaccia esistenziale per Israele e i suoi cittadini, perpetuerebbe il conflitto israelo-palestinese e destabilizzerebbe la regione”

Non si può nascondere che questa risoluzione fotografa la cruda realtà. Chiunque in Israele, di destra o di “sinistra”, si rende conto che, in caso si creasse un vero Stato sovrano palestinese, la destabilizzazione di Israele si creerebbe, ma non già per cause esterne, ma perché dovrebbero rientrare nel territorio assegnato allo stato ebraico 800mila coloni armati fino ai denti, che oggi si trovano su territori che svariate risoluzioni ONU riconoscono come occupate illegalmente da essi. Ciò provocherebbe un acuto stato di instabilità in Israele e la probabile guerra civile.

L’espansionismo e il colonialismo sionista non è riformabile o contenibile se non a spese della sua natura. Il vero progetto, mai nascosto, è: “Dal Fiume al Fiume”, che sarebbero il Nilo e l’Eufrate. Consigliamo il lettore di rinfrescarsi la memoria geografica con una bella consultazione su un atlante. Il titolo di proprietà vantato, a loro dire, sta nella Bibbia.

Non sappiamo se sia ingenuità o ipocrisia quella di tanti personaggi politici italiani che si prodigano a sostenere la soluzione dei “Due Popoli, Due Stati”. Non si capisce se confidano nel fatto che i Palestinesi continueranno a essere presi in giro, dal momento che questa aspirazione non si potrà mai verificare pacificamente e rappresenterebbe la fine dello Stato di Israele come stato ebraico, smascherando definitivamente la sua natura colonialista, segregazionista e razzista.

[1] Knesset vota risoluzione contro nascita Stato palestinese – Ultima ora – Ansa.it

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CELEBRAZIONE DEL 97° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL’ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE…

CELEBRAZIONE DEL 97° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELL’ESERCITO POPOLARE DI LIBERAZIONE CINESE

Nella giornata di ieri, presso l’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma, si è tenuta la Celebrazione del 97° Anniversario della fondazione dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese. Grazie ad esso, sotto la guida del Partito Comunista, la Cina si è liberata nel 1945 dall’occupazione giapponese e nel 1949 dai nazionalisti. Oggi è il più importante baluardo del mondo per la difesa del socialismo e della pace contro il bellicismo imperialista.

Per il nostro Partito è stato presente il Responsabile dell’Organizzazione Nazionale Matteo Di Cocco.

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MANDELA UNA VITA PER L’UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ Oggi Nelson Mandela…


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MANDELA UNA VITA PER L’UGUAGLIANZA E LA LIBERTÀ

Oggi Nelson Mandela avrebbe compiuto 106 anni.
Mandela era un membro del Partito Comunista Sudafricano, un fatto che ha svolto un ruolo significativo nel plasmare le sue ideologie politiche e la sua visione di una società equa e giusta. Nonostante le sue convinzioni comuniste fossero viste con sospetto e ostilità da molti, Mandela rimase fermo nel suo impegno per la giustizia sociale e l’uguaglianza.

La sua militanza politica, tuttavia, non fu senza conseguenze. Mandela fu arrestato e condannato a una pena di prigione a vita nel 1964. La sua cella, situata sull’isola di Robben, era incredibilmente piccola, misurando solo 2,4 metri per 2,1 metri. In questo spazio ristretto, Mandela trascorse 18 dei suoi 27 anni di prigionia. Questo periodo di isolamento forzato non fece altro che rafforzare la sua determinazione a lottare per la libertà e l’uguaglianza.
Nonostante le condizioni difficili e la lunga durata della sua prigionia, Mandela non si lasciò abbattere. Al contrario, usò il suo tempo in prigione per studiare e prepararsi per il futuro. Quando fu finalmente rilasciato nel 1990, Mandela continuò la sua lotta contro l’apartheid, diventando il primo presidente nero del Sud Africa nel 1994.

La vita di Nelson Mandela è un esempio di resistenza, coraggio e dedizione alla causa della giustizia sociale. La sua storia ci ricorda che, nonostante le avversità, possiamo sempre lottare per un mondo migliore.

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SE LA SINISTRA RIPARTE DALLA VON DER LEYEN … Proprio così,…


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SE LA SINISTRA RIPARTE DALLA VON DER LEYEN …

Proprio così, in questi giorni di trattative per chiudere il quadro delle nomine europee e del percorso che l’UE farà nei prossimi anni, ci sono trattative su trattative negli uffici di Bruxelles.
Ed è così che, ad un certo punto, scopriamo che i Verdi italiani, eletti grazie all’alleanza ““di sinistra”” (abbondiamo con le virgolette), si ritrovano a portare i propri voti a chi se non alla Von der Leyen?
Continuano così i continui tradimenti di chi, ottenuta una poltrona, cerca in tutti i modi di resistere e restarci attaccato.

NESSUNA LEZIONE DA LORO!

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33 MILIARDI SPESI PER LA GUERRA DA INIZIO LEGISLATURA Con la…


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33 MILIARDI SPESI PER LA GUERRA DA INIZIO LEGISLATURA

Con la nuova richiesta di acquisto di 24 Eurofighter Typhoon da parte del Governo Italiano, siamo già arrivati, in meno di due anni, ad almeno 33 miliardi già spesi per l’ambito militare. Oltre al fiume di soldi inviati a Kiev, si aggiungerà a breve l’impegno preso da Meloni e Crosetto per il raggiungimento del 2% del PIL in spese dell’Italia per la NATO (e non per l’esercito italiano in sé).

L’Italia, che giorno dopo giorno perde sempre di più la sua sovranità e indipendenza, cedendola un giorno all’Europa e un giorno agli Stati Uniti, cerca in questo modo di contare qualcosa e di non essere tagliata fuori dal grande gioco della politica internazionale. Ma il solo risultato è quello di legarsi in maniera sempre più forte a una catena che si fa sempre più corta.

SOCIALISMO O BARBARIE!

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GLI USA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI IL PUNTO DEL…


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GLI USA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO

Anche se in questo momento nel mondo non mancano certo elementi più importanti di cui parlare, ci corre l’obbligo di esprimere la nostra posizione sulle vicende che si stanno svolgendo negli Stati Uniti.
Il candidato repubblicano alla Presidenza ed ex Presidente, Donald Trump, ha subito un attentato.

Il fatto, in sé gravissimo, ha dato la stura sulla stampa di regime italiana, apertamente schierata dalla parte opposta, a una serie di contorsioni per evitare di guardare in faccia la realtà per essa indicibile. Tant’è che essa si affanna a giocare al complottista e fantasticare su chi ne dovrebbe beneficiare. Ovviamente la solita triade dei cattivoni: Cina, Russia e Iran. Patetico.

Cominciamo a analizzare i fatti, o almeno quelli che abbiamo a disposizione.
1) Un giovane si è arrampicato con un fucile sul tetto a 150 metri in una manifestazione che doveva essere ultracontrollata dove parlava una personalità che doveva essere ultraprotetta, è rimasto lì per svariati minuti, dopo che era stato persino notato dal pubblico, e ha avuto il tempo di sparare ben 8 colpi prima di essere abbattuto dai cecchini che dovevano controllare la situazione.
2) I colpi sparati erano reali, tanto è vero che hanno fatto tre vittime, di cui una è morta.
3) Un proiettile ha sfiorato Trump ferendolo di striscio all’orecchio.
Se tutto ciò corrisponde a realtà, possiamo avanzare alcune ipotesi, almeno in negativo.

Primo, un autoattentato di Trump? Non ci si può affidare a spostamenti di millimetri e di frazioni di secondo per evitare un proiettile reale che avrebbe potuto uccidere Trump, ossia in questo caso l’organizzatore della farsa. L’unica possibilità per giustificare questa ipotesi è che ci dovesse essere almeno un secondo attentatore che abbia esploso i colpi letali che hanno colpito il pubblico e che i colpi sparati dall’attentatore manifesto fossero a salve, mentre le ferite e il sangue apparso su Trump fossero finte e preparate in anticipo. In questo caso, tutto il sistema di sicurezza dovrebbe essere coinvolto, ma a esso è a capo Kimberly Cheatle, chiamata a ricoprire quel ruolo proprio da Biden nel 2022. Un atto di ribellione dei sistemi di sicurezza per blindare l’elezione di Trump? Non ha senso.

Secondo, un attentato organizzato per uccidere veramente Trump andato a male? In questo caso si sarebbe affidata alla mira di un giovane ragazzo una cosa così delicata che, se fallita, sarebbe stata – come in effetti ora è – un boomerang pazzesco? Saranno pure i servizi segreti americani, ma a questo grado di stupidità speriamo non ci siano arrivati.

Terzo. Una iniziativa del livello locale dei servizi segreti che “ha lasciato fare” il giovane, nella speranza di uscire dal pantano in cui sono i democratici? La responsabilità cadrà principalmente su di loro. Se abbiamo una vaga idea di come lavorano in competizione e astio ognuno dei settori dell’amministrazione USA, ci rendiamo conto che non è possibile.
Cosa rimane? Diceva Sherlock Holmes: dopo aver eliminato l’impossibile, quello che resta è la verità, anche se appare come del tutto improbabile.
A meno di nuove risultanze, le cose sono andate proprio come ce le hanno descritte: una falla gigantesca nel sistema di sicurezza, unita a una diffusione delle armi da fuoco – anche da guerra – fuori controllo e un tasso di odio interno alla nazione che prelude alla guerra civile. Solo che non ci si rende conto abbastanza di quanto ciò sia devastante per gli Stati Uniti.

Ci sembrano sensate le parole di Dmitrij Peskov, portavoce del Presidente Putin: “Non pensiamo né crediamo affatto che il tentativo di eliminare il candidato presidenziale Trump sia stato organizzato dall’attuale governo americano, ma l’atmosfera che questa amministrazione ha creato durante la lotta politica, l’atmosfera attorno al candidato Trump, ha provocato ciò che l’America si trova ad affrontare oggi”

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ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTI Ricordiamo a tutti l’appuntamento di domani per…

ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTI
Ricordiamo a tutti l’appuntamento di domani per la relazione del Segretario Generale Alberto Lombardo, l’assemblea inizierà a partire dalle ore 9.30 e sarà possibile seguirla sui canali online del Partito Comunista.

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120 anni fa nasceva il grande poeta Comunista Pablo Neruda….


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120 anni fa nasceva il grande poeta Comunista Pablo Neruda. Morirà in circostanze mai chiarite in Cile nel 1973 proprio mentre si preparava a tornare in esilio in seguito al golpe di Pinochet avvenuto poco prima.

Noi lo ricordiamo così

” AL MIO PARTITO

Mi hai dato la fraternità verso chi non conosco.
Mi hai aggiunto la forza di tutti quelli che vivono.
Mi hai ridato la patria come in una nascita.
Mi hai dato la libertà che non ha il solitario.
Mi hai insegnato ad accendere la bontà come il fuoco.
Mi hai dato la rettitudine che necessita l’albero.
Mi hai insegnato a vedere l’unità e la differenza degli uomini.
Mi hai mostrato come il dolore di un essere é morto della vittoria di tutti.
Mi hai insegnato a dormire nei letti duri dei miei fratelli.
Mi hai fatto costruire sulla realtà come su una roccia.
Mi hai fatto avversario del malvagio e muro del frenetico.
Mi hai fatto vedere la chiarezza del mondo e la possibilità dell’allegria.
Mi hai fatto indistruttibile perché con te non finisco in me stesso.”

Pablo Neruda

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CUBA RESISTE E CONTINUERÀ A RESISTERE! In questi giorni, il Ministero…


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CUBA RESISTE E CONTINUERÀ A RESISTERE!

In questi giorni, il Ministero degli Interni Cubano ha annunciato di aver compiuto con successo un’operazione di disarticolazione di un piano terroristico organizzato dai soliti Stati Uniti d’America, che evidentemente hanno dimenticato come Cuba resistette già nel 1961.

Non basta il bloqueo, non bastano i continui attacchi politici o i fiumi di dollari spesi per cercare di abbattere lo stato cubano. Cuba resiste e continuerà a resistere!

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