SOLO QUANDO I LAVORATORI SARANNO LA CLASSE DIRIGENTE DI QUESTO PAESE NON CI SARANNO PIÙ TUTTI QUESTI LUTTI
Lavorare meno, lavorare tutti
Milita nel Partito Comunista!
DRAGHI E TUTTO IL GOVERNO SONO CONTRO LO SCIOPERO E CONTRO I LAVORATORI
NOI SIAMO CONTRO DRAGHI AL FIANCO DEI LAVORATORI.
CONTRO DRAGHI. VIVA LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI
MEGLIO TARDI CHE MAI
CGIL e UIL hanno deciso, dopo una lunga è colpevole attesa di scendere in piazza e protestare contro le nuove manovre varate dal governo Draghi, che vanno a colpire tutti i cittadini, i lavoratori e i pensionati peggiorando la loro situazione sociale ed economica.
LICENZIATI COL MEGAFONO!
PERCHÉ ASPETTARE, QUANDO PUOI INCULCARGLI LO SFRUTTAMENTO GIÀ DA PICCOLI
NESSUN LAVORATORE DEVE PERDERE IL POSTO DI LAVORO O LO STIPENDIO PER LA MANCANZA DI GREEN PASS, CHE OLTRE AD ESSERE STRUMENTO DI CONTROLLO SOCIALE, DIVENTA ANCHE UNA SCUSA PER LICENZIARE
NESSUN LAVORATORE DEVE PERDERE IL POSTO DI LAVORO O LO STIPENDIO PER LA MANCANZA DI GREEN PASS, CHE OLTRE AD ESSERE STRUMENTO DI CONTROLLO SOCIALE, DIVENTA ANCHE UNA SCUSA PER LICENZIARE.
Il green pass va a coprire l’effetto di anni di tagli, privatizzazioni e privazioni di diritti sociali.
Sarebbe oltraggioso se arrivassero minacce di obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro, quando alla salute dei lavoratori non è mai fregato niente a nessuno, visto che ci sono ogni anno più di mille morti sul lavoro, per non parlare dei numeri di incidenti, infortuni e malattie.
Sul green pass va fatto un ragionamento che va oltre la discussione sui vaccini.
Questo governo, come tutti gli altri, servo dei grandi gruppi capitalistici, delle banche e dell’Unione Europea, pensa sempre e solo al profitto e non al benessere degli individui, e che pur di non assumersi le dovute responsabilità, delega ad improvvisati controllori il compito di chi può e chi non può accedere alle basilari e primarie attività di vita quotidiana.
Si può ottenere il green pass anche senza la vaccinazione stessa, previo tampone (a pagamento) entro le 48 ore. Segno evidente che l’obiettivo del governo non è la salute.
Per questo ribadiamo che nessun lavoratore deve perdere posto di lavoro o stipendio per mancanza di green pass, che diventa una scusa ulteriore per licenziare.
Sui luoghi di lavoro si rafforzino i protocolli di sicurezza e si investa in sanità pubblica e in servizi.
Vista la recente sentenza del tribunale di Modena, che conferma la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di due lavoratrici non vaccinate, o ancora il comunicato della direzione di Sterilgarda, che annuncia il cambio di mansioni o la sospensione lavorativa e retributiva per chi a settembre sarà sprovvisto di Green pass oppure -come scritto nel decreto del Consiglio dei Ministri- che chi non avrà il green pass in ambito scolastico e universitario, sarà considerato assente ingiustificato e dal 5° giorno di assenza sarà sospeso dal rapporto di lavoro e quindi dalla retribuzione.
Esigiamo:
– Il rafforzamento della sanità pubblica, con aperture di tanti ospedali territoriali chiusi negli ultimi anni e nuove aperture per una sanità capillare e di prossimità.
– La formazione e assunzione di dottori, infermieri e tutto il personale sanitario che serve al nostro popolo.
– Evitare le classi pollaio aumentando il numero di aule, di insegnanti e di personale.
– Evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, aumentando i mezzi, le corse e il personale
– Togliere il brevetto sui vaccini, investire per le produzioni mediche in Italia in regime pubblico.
– Riconoscere anche i vaccini Cinese, Cubano e Russo
Solo in questo modo sarebbe possibile risolvere alcune evidenti criticità del provvedimento ed evitare conseguenze come quelle già in atto ad esempio nel mondo del lavoro, dove il green pass diventa il nuovo strumento di oppressione di lavoratrici e lavoratori.
Ufficio Politico
2 Giugno ore 11:00 MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA CONTRO IL GOVERNO PD-M5S L’ALTRA OPPOSIZIONE – QUELLA VERA
2 Giugno ore 11:00
MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA
CONTRO IL GOVERNO PD-M5S
L’ALTRA OPPOSIZIONE – QUELLA VERA
LA REPUBBLICA AI LAVORATORI
Per tutti tutti i #LAVORATORI in difficoltà che ancora non hanno percepito la cassa integrazione o perché costretti a lavorare in luoghi insicuri.
Per tutti i #precari che hanno perso il lavoro o per le difficoltà che troveranno gli stagionali e i disoccupati.
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI, VIVERE MEGLIO
Per le piccole partite IVA, piccoli commercianti e artigiani e professionisti totalmente abbandonati dal governo.
Per tutti gli #invisibili.
ECCO LE PIAZZE:
Piemonte – TORINO – Piazza della Vittoria
Lombardia – MILANO – Piazza ospedale Maggiore Niguarda
Liguria – SAVONA – Piazza del Brandale
Trentino – TRENTO – Piazza Pasi
Veneto – BELLUNO – Piazza dei Martiri * (ORE15)
Friuli – UDINE – Piazza della Libertà
Emilia Romagna – BOLOGNA – Piazza XX Settembre
Toscana – FIRENZE – Piazza Dalmazia
Toscana – LIVORNO – Piazza della Repubblica
Marche – ANCONA – Piazza Roma
Umbria – TERNI – Piazza Tacito
Lazio – ROMA – Piazza San Silvestro
Abruzzo – PESCARA – Largo della Madonnina (Ponte del Mare)
Campania – NAPOLI – Piazza Porta Capuana
Basilicata – POTENZA – Piazza Mario Pagano
Puglia – BARI – Piazza Garibaldi
Calabria – REGGIO CALABRIA – Piazza Italia
Sicilia – PALERMO – Piazza Verdi
Sardegna – SASSARI – Piazza Azuni
FUORI DA UNIONE EUROPEA, EURO E NATO
2 GIUGNO MOBILITAZIONE NAZIONALE
È ora di dire BASTA!!!
Licenziamenti, cassa-integrazioni non pagate, chiusure di decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali e artigianali, una massa enorme di situazioni di povertà assoluta o comunque di grande difficoltà. Vogliamo rendere protagonisti i lavoratori tutti, salariati od autonomi. Chi produce la ricchezza del Paese deve esser al centro delle decisioni. Serve il cambio del modello di società.
La Repubblica Italiana è fondata sul LAVORO. Vogliamo combattere l’ulteriore aggressione contro i diritti dei lavoratori e le condizioni materiali del nostro popolo.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a chi si batte per la difesa di diritti popolari.
La politica percorsa dal Governo, totalmente supino ai monopoli capitalistici italiani e stranieri, è quello di far pagare i costi della crisi del sistema capitalistico globalizzato ai lavoratori ed ai ceti popolari.
Il popolo deve rifiutare in modo risoluto ed organizzato di pagare questo conto! Sviluppiamo la resistenza ed il contrattacco popolare.
Serve rompere la gabbia europea.
FUORI da UE, EURO e NATO.
Il Partito Comunista mette tutte le sue forze a disposizione per una prima MOBILITAZIONE NAZIONALE il 2 GIUGNO 2020.
Viva la Giornata Internazionale dei Lavoratori
Estendiamo calorosi saluti di classe a tutti i lavoratori del mondo, ai giovani e donne della classe lavoratrice. Rendiamo omaggio a tutti i morti della nostra classe.
Il 1 ° maggio è un giorno simbolico per i lavoratori di tutto il mondo, un simbolo della lotta dei popoli contro lo sfruttamento e la barbarie capitalista, contro la guerra imperialista.
Soprattutto quest’anno nel mezzo di una pandemia, i lavoratori celebreranno la Festa del Lavoro in tutti i modi possibili. Anche indossando una mascherina, la classe operaia può levare alta la sua voce.
Nel primo maggio di quest’anno dobbiamo alzarci e lottare, alzare i pugni e chiedere misure per proteggere la vita e i diritti dei lavoratori!
Denunciamo la mancanza di misure precauzionali nei luoghi di lavoro e le tragiche carenze di personale permanente e infrastrutture negli ospedali pubblici.
Dedichiamo i nostri sforzi per rafforzare la lotta dei lavoratori, affinché non paghino ancora una volta il peso della nuova crisi del sistema capitalistico.
Facciamo appello alla classe operaia e ai popoli di lottare contro i piani aggressivi di USA, NATO e UE, contro le guerre imperialiste causate dalle contraddizioni e competizioni imperialiste.
Con il pretesto della pandemia, i governi cercano di affondare un nuovo duro colpo ai rimanenti diritti del lavoro sostenendo la mancanza di responsabilità dei datori di lavoro nei luoghi di lavoro.
Insieme a “piani Marshall”, con enormi sussidi, esenzioni fiscali e prestiti a tassi molto bassi, sostengono in modo provocatorio gruppi imprenditoriali, facendo pagare ai lavoratori il conto della crisi, oltre a far passare nuove misure contro il lavoro, meccanismi reazionari e misure per limitare l’azione sindacale.
Siamo ispirati dagli eroi del sanguinoso sciopero di Chicago del 1° maggio 1886, che aveva l’obiettivo di stabilire la giornata lavorativa a 8 ore. La classe operaia si alzò e con le sue lotte eroiche riuscì a imporre la giornata di 8 ore come punto di partenza per una serie di vittorie nel 20° secolo, che oggi vengono portate via una per una.
Contro i sermoni sull’unità nazionale e gli appelli ai lavoratori per allinearsi agli interessi dei capitalisti che sfruttano la pandemia e l’imminente crisi capitalistica, dichiariamo che non faremo un passo indietro rispetto ai nostri diritti e alle nostre richieste di soddisfare le esigenze attuali della classe operaia e degli altri strati popolari!
La pandemia ha dimostrato che la barbarie del capitalismo, un sistema marcio, sfruttatore e obsoleto che causa solo crisi, sofferenze, guerre e rifugiati, è incurabile.
La superiorità del nuovo mondo, cioè il socialismo, in cui la classe operaia avrà il potere e sarà in grado di godere di tutta la ricchezza che produce, emerge più necessaria e attuale che mai.
Viva la festa del lavoro
Dichiarazione della Segreteria dell’iniziativa dei partiti comunisti e operai d’Europa
I GRANDI CAPITALISTI CONTINUANO AD ARRICCHIRSI SULLE SPALLE DI TUTTI!
Questa crisi sanitaria ed economica porterà enormi cambiamenti nella società attuale. Chi ne risentirà saranno soprattutto quelle classi che in questo periodo non hanno avuto coperture e garanzie adeguate: gli artigiani, le piccole Partite Iva, i collaboratori a chiamata, i piccoli commercianti, ne usciranno a pezzi.
Niente è stato fatto per arginare questa situazione se non erogare 600 euro una tantum per queste categorie di lavoratori che continua a dover pagare utenze, affitti, costi di gestione per un lavoro che non possono svolgere.
Il governo negli ultimi due mesi si è prostrato a Confindustria e ai grandi industriali (Jeff Bezos di Amazon ha guadagnato 24 miliardi di dollari dall’inizio della crisi, per dare solo un esempio) cercando di assecondare tutte le loro richieste con misure speciali, spesso a scapito della salute del popolo, ma dimenticandosi completamente di un’intera categoria che è costretta a non poter lavorare. I 600 euro non risolveranno di certo questa condizione. Servono immediatamente misure adeguate che permettano a questi lavoratori di superare la crisi.
Questa classe di lavoratori, che fino a poco tempo fa era il ceto medio, si è progressivamente impoverita grazie al liberismo sfrenato degli ultimi anni, dimostrando che possedere una piccola attività propria oggi non concede nessuna sicurezza in un sistema capitalista.
I lavoratori autonomi, i piccoli artigiani, i commercianti, le professioni, oggi vivono le stesse difficoltà della classe operaia e dei lavoratori dipendenti.
Il Partito Comunista si impegnerà per unire la lotta di tutte le categorie del lavoro contro i grandi gruppi monopolistici multinazionali.