La precarietà influisce anche sui diritti dei lavoratori, costretti a sottostare al volere dei padroni con la paura costante del licenziamento o del non rinnovo del contratto di lavoro oltre a non poter programmarsi una vita.

La precarietà influisce anche sui diritti dei lavoratori, costretti a sottostare al volere dei padroni con la paura costante del licenziamento o del non rinnovo del contratto di lavoro oltre a non poter programmarsi una vita.
SOLO QUANDO I LAVORATORI SARANNO LA CLASSE DIRIGENTE DI QUESTO PAESE NON CI SARANNO PIÙ TUTTI QUESTI LUTTI
CGIL e UIL hanno deciso, dopo una lunga è colpevole attesa di scendere in piazza e protestare contro le nuove manovre varate dal governo Draghi, che vanno a colpire tutti i cittadini, i lavoratori e i pensionati peggiorando la loro situazione sociale ed economica.
NESSUN LAVORATORE DEVE PERDERE IL POSTO DI LAVORO O LO STIPENDIO PER LA MANCANZA DI GREEN PASS, CHE OLTRE AD ESSERE STRUMENTO DI CONTROLLO SOCIALE, DIVENTA ANCHE UNA SCUSA PER LICENZIARE.
Il green pass va a coprire l’effetto di anni di tagli, privatizzazioni e privazioni di diritti sociali.
Sarebbe oltraggioso se arrivassero minacce di obbligatorietà del green pass sui luoghi di lavoro, quando alla salute dei lavoratori non è mai fregato niente a nessuno, visto che ci sono ogni anno più di mille morti sul lavoro, per non parlare dei numeri di incidenti, infortuni e malattie.
Sul green pass va fatto un ragionamento che va oltre la discussione sui vaccini.
Questo governo, come tutti gli altri, servo dei grandi gruppi capitalistici, delle banche e dell’Unione Europea, pensa sempre e solo al profitto e non al benessere degli individui, e che pur di non assumersi le dovute responsabilità, delega ad improvvisati controllori il compito di chi può e chi non può accedere alle basilari e primarie attività di vita quotidiana.
Si può ottenere il green pass anche senza la vaccinazione stessa, previo tampone (a pagamento) entro le 48 ore. Segno evidente che l’obiettivo del governo non è la salute.
Per questo ribadiamo che nessun lavoratore deve perdere posto di lavoro o stipendio per mancanza di green pass, che diventa una scusa ulteriore per licenziare.
Sui luoghi di lavoro si rafforzino i protocolli di sicurezza e si investa in sanità pubblica e in servizi.
Vista la recente sentenza del tribunale di Modena, che conferma la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di due lavoratrici non vaccinate, o ancora il comunicato della direzione di Sterilgarda, che annuncia il cambio di mansioni o la sospensione lavorativa e retributiva per chi a settembre sarà sprovvisto di Green pass oppure -come scritto nel decreto del Consiglio dei Ministri- che chi non avrà il green pass in ambito scolastico e universitario, sarà considerato assente ingiustificato e dal 5° giorno di assenza sarà sospeso dal rapporto di lavoro e quindi dalla retribuzione.
Esigiamo:
– Il rafforzamento della sanità pubblica, con aperture di tanti ospedali territoriali chiusi negli ultimi anni e nuove aperture per una sanità capillare e di prossimità.
– La formazione e assunzione di dottori, infermieri e tutto il personale sanitario che serve al nostro popolo.
– Evitare le classi pollaio aumentando il numero di aule, di insegnanti e di personale.
– Evitare il sovraffollamento del trasporto pubblico locale, aumentando i mezzi, le corse e il personale
– Togliere il brevetto sui vaccini, investire per le produzioni mediche in Italia in regime pubblico.
– Riconoscere anche i vaccini Cinese, Cubano e Russo
Solo in questo modo sarebbe possibile risolvere alcune evidenti criticità del provvedimento ed evitare conseguenze come quelle già in atto ad esempio nel mondo del lavoro, dove il green pass diventa il nuovo strumento di oppressione di lavoratrici e lavoratori.
Ufficio Politico
2 Giugno ore 11:00
MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA
CONTRO IL GOVERNO PD-M5S
L’ALTRA OPPOSIZIONE – QUELLA VERA
LA REPUBBLICA AI LAVORATORI
Per tutti tutti i #LAVORATORI in difficoltà che ancora non hanno percepito la cassa integrazione o perché costretti a lavorare in luoghi insicuri.
Per tutti i #precari che hanno perso il lavoro o per le difficoltà che troveranno gli stagionali e i disoccupati.
LAVORARE MENO, LAVORARE TUTTI, VIVERE MEGLIO
Per le piccole partite IVA, piccoli commercianti e artigiani e professionisti totalmente abbandonati dal governo.
Per tutti gli #invisibili.
ECCO LE PIAZZE:
Piemonte – TORINO – Piazza della Vittoria
Lombardia – MILANO – Piazza ospedale Maggiore Niguarda
Liguria – SAVONA – Piazza del Brandale
Trentino – TRENTO – Piazza Pasi
Veneto – BELLUNO – Piazza dei Martiri * (ORE15)
Friuli – UDINE – Piazza della Libertà
Emilia Romagna – BOLOGNA – Piazza XX Settembre
Toscana – FIRENZE – Piazza Dalmazia
Toscana – LIVORNO – Piazza della Repubblica
Marche – ANCONA – Piazza Roma
Umbria – TERNI – Piazza Tacito
Lazio – ROMA – Piazza San Silvestro
Abruzzo – PESCARA – Largo della Madonnina (Ponte del Mare)
Campania – NAPOLI – Piazza Porta Capuana
Basilicata – POTENZA – Piazza Mario Pagano
Puglia – BARI – Piazza Garibaldi
Calabria – REGGIO CALABRIA – Piazza Italia
Sicilia – PALERMO – Piazza Verdi
Sardegna – SASSARI – Piazza Azuni
FUORI DA UNIONE EUROPEA, EURO E NATO
È ora di dire BASTA!!!
Licenziamenti, cassa-integrazioni non pagate, chiusure di decine di migliaia di piccoli esercizi commerciali e artigianali, una massa enorme di situazioni di povertà assoluta o comunque di grande difficoltà. Vogliamo rendere protagonisti i lavoratori tutti, salariati od autonomi. Chi produce la ricchezza del Paese deve esser al centro delle decisioni. Serve il cambio del modello di società.
La Repubblica Italiana è fondata sul LAVORO. Vogliamo combattere l’ulteriore aggressione contro i diritti dei lavoratori e le condizioni materiali del nostro popolo.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a chi si batte per la difesa di diritti popolari.
La politica percorsa dal Governo, totalmente supino ai monopoli capitalistici italiani e stranieri, è quello di far pagare i costi della crisi del sistema capitalistico globalizzato ai lavoratori ed ai ceti popolari.
Il popolo deve rifiutare in modo risoluto ed organizzato di pagare questo conto! Sviluppiamo la resistenza ed il contrattacco popolare.
Serve rompere la gabbia europea.
FUORI da UE, EURO e NATO.
Il Partito Comunista mette tutte le sue forze a disposizione per una prima MOBILITAZIONE NAZIONALE il 2 GIUGNO 2020.