Italia sempre più precaria

Italia sempre più precaria

l’Italia diventa sempre più precaria nel mondo del lavoro. Nonostante il governo cerchi di far passare l’idea che si vada incontro a una ripresa sia economica che del lavoro, la realtà è ben diversa da quello che ci vogliono far credere.
I media di regime, come “Il Sole 24 Ore” e il “Corriere della Sera” sbandierano come un trionfo del governo i dati Istat sulle assunzioni del 2021. Secondo i dati, sarebbero stati recuperati ben 700.000 posti di lavoro.
Quello che i giornali si dimenticano di dire però è che di questi posti di lavoro il 90,6% sono contratti a termine, quindi precari, il dato dei contratti precari infatti è salito a più di 3 milioni, pari al 17,11% del totale dei lavoratori dipendenti. Ad aumentare insieme ai precari sono anche i lavoratori autonomi (anche finte partite Iva) che durante questa pandemia hanno subito maggiormente la crisi.
La fantomatica ripresa economica e l’aumento dei posti di lavoro non è quindi come giornali e governo millantano. Il governo si è reso protagonista solamente di un ulteriore aumento del precariato e che nel nostro Paese sta aumentando ogni anno eliminando posti di lavoro stabili e condannando tutti ad una vita precaria e insicura.

La precarietà influisce anche sui diritti dei lavoratori, costretti a sottostare al volere dei padroni con la paura costante del licenziamento o del non rinnovo del contratto di lavoro oltre a non poter programmarsi una vita.

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BARI 15 GENNAIO ORE 17.30 PIAZZA UMBERTO I ASSANGE LIBERO! NO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA!

BARI 15 GENNAIO ORE 17.30 PIAZZA UMBERTO I ASSANGE LIBERO! NO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA!

Julian Assange rischia 171 anni di reclusione per aver pubblicato documenti ritenuti rivelatori di crimini di guerra.
Julian Assange dall’11 aprile 2019 è incarcerato presso la Her Majesty Prison Belmarsh e, nel carcere più duro del Regno Unito, il suo caso muta da giudiziario a conflitto politico.
La sua “colpa” è stata di avere pubblicato documenti che, secondo autorevoli fonti giornalistiche, svelano crimini di guerra. Per tali rivelazioni Assange ha ricevuto svariati encomi e onorificenze da privati e personalità pubbliche ed è stato ripetutamente proposto per il premio Nobel per la Pace per la sua attività di informazione e trasparenza.
Gli USA invece lo vogliono incriminato per aver divulgato, dal suolo europeo, documenti segreti che il governo degli Stati Uniti vuole mantenere segreti.
Gli Usa pretendono la sua estradizione.
Se riconosciuto colpevole rischia 171 anni di reclusione.
Il 5 gennaio 2021 la giustizia inglese ha negato l’estradizione di Assange per motivi di natura medica, nello specifico per il bene della sua salute mentale poiché si ritiene alto il rischio di tendenze suicide.
Il 10 dicembre 2021 l’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza che negava l’estradizione.
Il Parlamento italiano ha bocciato quasi all’unanimità la mozione che ne chiedeva l’incolumità da parte delle autorità britanniche e per scongiurarne l’estradizione.
Con ben 225 voti contrari, su 384 votanti, si sono cementate alleanze una volta impensabili (PD, LEGA e FORZA ITALIA), 137 astenuti (M5S, LEU e Fratelli d’Italia) e solo 22 favorevoli.
Carlo Formenti – politologo.
Tonino Mosaico – presidente Regione Puglia del Partito Comunista.
Antonio Palmisano – antropologo, università del Salento.
Isabella Apruzzi – insegnante – pensionata, Ostuni (BR).
Liliana Cavallo – maestra, Carovigno (BR).
Campanile Michele – professore in pensione di storia e filosofia Monte Sant’Angelo (FG).
Federica Cavallero – medico, Racale (LE).
Giuseppe Casarola – operaio, Francavilla Fontana (BR).
Giovanni Casella – medico, Taranto.
Tonino Chirico – ferroviere in pensione, San Michele Salentino (BR).
Colucci Davide – Avvocato, Lucera (FG).
Carlo Cotilli – enologo, Bari.
Massimiliano Desiante – docente, Gravina in Puglia (BA).
Andrea D’Elia – lavoratore dipendente, Gallipoli (LE).
Pasquale De Marzo – libero professionista, Bari.
Vito Falcone – pensionato ILVA, Gioia del Colle (BA).
Savino Ficco – docente precario, Manfredonia (LE).
Ivano Giofferda – contadino, Sannicola (LE).
Angela Iudici – docente in pensione, Lecce.
Giuseppe Lagna, insegnante-Collepasso (LE).
Rosa Margiotta – impiegata, Brindisi.
Francesco Pistillo – Agronomo, San Severo (FG).
Luciana Ranaldo – docente, Ginosa (TA).
Lucrezia Russo – dipendente pubblico, Lecce.
Nunzia Valerio – commerciante, Conversano (BA).
Antonio Vecera – operaio, Rodi Garganico (FG).
Paolo Vinella – insegnante in pensione, Putignano (BA)
Miria Brunetti- docente Storia e Filosofia- Gioia del Colle (BA)
Roberto Dentico – dottore in Storia – Gioia del Colle (BA)
Michele Panutsos- magazziniere cassintegrati, Bari
Anna Simeone – infermiera Pedriatica e Naturopata , Carovigno (BR)
Giacomo Caliolo – musicista, Carovigno (BR)
Giorgio Giuseppe Bavaro- studente, Andria.
Gennaro Di Ceglie – Libero professionista Fasano (BR)
Andrea De Pinto (Zio Pino)- artista, Molfetta (BA)
Fabio Tralci – operaio FS, Noci (BA)
Luca Curci- -impiegato AQP e sindacalista USB, Noci (BA)

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Nel capitalismo non esiste democrazia!

Nel capitalismo non esiste democrazia!

Nel capitalismo non può esserci vera democrazia. Sostenere il Partito Comunista non significa soltanto esprimere un voto per uno tra i tanti partiti. Significa far marciare un’idea di trasformazione, di radicale cambiamento della società, non realizzabile con compromessi e riforme, ma solo attraverso l’abbattimento degli ostacoli che impediscono la realizzazione di una vera democrazia.

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Mentre parlano solo di COVID la metà delle famiglie rinuncia a curarsi!

Mentre parlano solo di COVID la metà delle famiglie rinuncia a curarsi!

Il Paese è allo sbando. Metà delle famiglie italiane rinunciano alle cure mediche.
Mentre le direttive del ministero dell’interno, mirano ad impiegare massicce risorse delle forze dell’ordine nella ricerca di chi non ha il Super #GreenPass, la Cerved conferma che nel 2021 LA METÀ DELLE FAMIGLIE italiane ha rinunciato alle cure mediche (in tutto o in parte).
Problemi economici, mancanza di soldi, problemi logistici, inadeguatezza e indisponibilità dei vari servizi.
Chi di voi non si è trovato neanche una volta in queste condizioni?
E mentre il governo Draghi, per stessa ammissione del premier, scarica tutte le responsabilità della distruzione dell’Italia su chi non ha effettuato la terza dose (purtroppo non è una barzelletta), è sempre più evidente cosa anni di politiche europee abbiano lasciato al nostro Paese:
LA ROVINA.
Bisogna mandarli tutti a casa, a partire da Draghi, altro che presidente della Repubblica.

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MANIFESTAZIONE SABATO 15 GENNAIO 2022 ORE 14,30 ROMA IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

MANIFESTAZIONE SABATO 15 GENNAIO 2022 ORE 14,30 ROMA IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO

MANIFESTAZIONE PER:

? RIPULIRE SUBITO ROMA DAL SISTEMA CERRONI
? PUNTARE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
? RILANCIARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
? AZZERARE LE EMISSIONI DEI GAS DA DISCARICA, IL RISCALDAMENTO GLOBALE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
NO ALLE DISCARICHE DEI RIFIUTI NELLE PERIFERIE DELLA CAPITALE (ALBANO, GUIDONIA, MAGLIANO ROMANO, COLLEFERRO, VITERBO, VALLE GALERIA, APRILIA, AREE AD ELEVATO RISCHIO AMBIENTALE)
CON LE EMISSIONI GASSOSE DEI SUOI RIFIUTI INDIFFERENZIATI IN DISCARICA, ROMA CAPITALE CONTRIBUISCE PESANTEMENTE AL RISCALDAMENTO GLOBALE E AL CAMBIAMENTO CLIMATICO DEL NOSTRO PIANETA

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Tagli alla sanità:Tutti colpevoli – Destra, Sinistra e Tecnici

Tagli alla sanità:Tutti colpevoli – Destra, Sinistra e Tecnici

Quando diciamo che il problema vero è la sanità pubblica diciamo una ovvietà.
Negli ultimi 40 anni sono stati TAGLIATI i posti letto, TAGLIATI i posti letto in terapia intensiva e gli investimenti, con meno ospedali, più lontani dai cittadini e meno personale.
Per questo noi chiediamo una più investimenti e risorse, per un sistema sanitario nazionale pubblico, uno, non 21 sistemi sanitari regionali, e bisogna tornare ad investire in ospedali di prossimità con una diffusione capillare, aumento dei posti letto, dei posti letto in terapia intensiva e della formazione e assunzione di nuovi dottori, infermieri, tecnici e di tutto il personale di cui c’è bisogno per far funzionare la sanità pubblica, in questo modo non ci sarebbe stata nessuna pressione sugli ospedali e avremmo potuto affrontare meglio qualsiasi tipo di malattia.
Questa è la verità che abbiamo sempre detto e che ribadiamo con forza da due anni.
MA NIENTE È STATO FATTO DA QUESTO GOVERNO

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CON IL PNRR L’UNIONE EUROPEA METTE IL CAPPIO ALL’ITALIA

CON IL PNRR L’UNIONE EUROPEA METTE IL CAPPIO ALL’ITALIA

Nonostante l’Italia abbia il governo più filo-europeo del continente, con un Presidente del Consiglio imposto da Bruxelles e dalla BCE, l’EUROPA impone altre restrizioni per il nostro Paese.
L’augurio da parte di tutti gli economisti, analisti e agenzie di rating è che Mario Draghi non lasci la carica di Presidente del Consiglio, in modo da portare avanti i “100 traguardi” che l’Europa richiede per sbloccare i fondi del Recovery Fund.
Il nostro Paese, infatti, per avere i soldi tanto promessi dall’Europa durante la pandemia, dovrà fare delle grosse riforme, tutte ovviamente a scapito dei lavoratori. Solamente quest’anno, appunto, dovranno essere 100: dalla Pubblica Amministrazione al fisco, passando per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale e la nuova spending review.
Il Documento di economia e finanza di aprile andrà a fissare gli obiettivi di spending review per i successivi tre anni, in attesa della Relazione della Ragioneria generale sull’efficacia dei piani di risparmio delle amministrazioni. Prima dell’estate dovrà essere mandata in porto l’ennesima riforma dell’amministrazione fiscale, arricchita di un tassello importantissimo, le norme e procedure amministrative per “incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali” e migliorare audit e controlli compresi le multe per chi non accetta il pagamento con il pos (ovviamente, nessuna modifica alle commissioni bancarie che esso comporta). Il Ministro della Sanità deve definire il nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza sanitaria territoriale, grande assente nelle fasi peggiori della pandemia e punto con il budget più basso nel PNRR; entro fine anno, infine, andrà approvata in via definitiva la legge sulla concorrenza approvata in CdM lo scorso novembre.
Queste sono solo alcune delle misure che andranno a colpire principalmente i lavoratori che il governo Draghi dovrà attuare entro la fine dell’anno per avere i soldi promessi dall’Europa, sempre che Draghi rimanga stabile alla guida del Governo.

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SPESE MILITARI IN CONTINUO CRESCENDO

SPESE MILITARI IN CONTINUO CRESCENDO

Le spese militari italiane sono in continuo aumento. Gli USA hanno chiesto e ottenuto un ulteriore aumento dei contributi italiani alla Nato. Sono soldi NOSTRI sottratti alle politiche sociali per gli interessi degli imperialisti.
La legge di bilancio per il 2022 sfonda il muro dei 25 miliardi per il ministero della Difesa, un aumento del 3,4% sul 2021 e circa il 20% negli ultimi tre anni.
Pesano i piani militari che hanno preso la forma di 23 nuovi programmi per un totale di 12 miliardi di euro. In tutto 8,27 miliardi per sistemi d’arma, in aumento del 13,8% rispetto al 2021. Con un balzo del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019).
Complessivamente la spesa militare “diretta” per il 2022 è di circa 25,82 miliardi di euro (26,49 miliardi considerando anche i costi indiretti) +3,4% rispetto al 2021, dell’11,7% sul 2020 e del 19,6% sul 2019. Ciò che però preoccupa soprattutto è l’incremento di spesa per l’acquisto di nuove armi. Che nel bilancio, raggruppato per macro voci e perciò non leggibile ad occhio nudo, può essere dedotto unicamente isolando le spese d’investimento. Si tratta dei 5,39 miliardi di euro (+1,3 miliardi) Totale: 8,27 miliardi per nuove armi, +13,8% rispetto al 2021. Un salto del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019).
FUORI L’ITALIA DALLA NATO
FUORI LA NATO DALL’ITALIA

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IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI CUBA CONDANNA GLI ATTI DI VIOLENZA AVVENUTI IN KAZAKISTAN

IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI CUBA CONDANNA GLI ATTI DI VIOLENZA AVVENUTI IN KAZAKISTAN

CUBA SOCIALISTA, così come tutti i più grandi e importanti Partiti Comunisti del mondo, dal Partito Comunista della Federazione Russa di Zyuganov, al PCI(M) indiano al Partito Comunista Cinese e come la posizione assunta correttamente dal nostro partito, condanna il tentativo di destabilizzare il Kazakistan.
Qui il link all’articolo del Granma organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba. ?https://bit.ly/CubaKazakistan

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LA MALATTIA ESISTE, LA PSICOSI E’ BEN PIU’ GRAVE SOPRATTUTTO SE SI CONSUMA IN OSPEDALE

LA MALATTIA ESISTE, LA PSICOSI E’ BEN PIU’ GRAVE SOPRATTUTTO SE SI CONSUMA IN OSPEDALE

Persino in ospedale vengono mandati indietro pazienti a causa delle misure anti-covid troppo restrittive.
E’ quello che è successo a una donna incinta a Sassari che ha perso il proprio figlio a causa di un’emorragia interna, rimandata a casa dall’ospedale perché non aveva con sé il risultato di un tampone molecolare recente.
La donna si era presentata domenica all’ospedale con forti dolori addominali e una piccola emorragia, l’ostetrica le ha chiesto se fosse vaccinata e se avesse un tampone fatto da poco, la paziente nonostante avesse fatto la seconda dose e in attesa della terza non è stata accettata per la mancanza di un tampone recente e a causa dell’impossibilità da parte dell’ospedale di farne uno al momento con la motivazione che “prima di lunedì sarebbe stato impossibile”.
L’ospedale quindi non ha avuto modo di curare la paziente in nessun reparto a causa di un tampone. Un luogo che dovrebbe prendersi cura di tutti i pazienti ne ha rimandato a casa uno a causa di un protocollo che ha portato la donna ad avere un aborto spontaneo pochi minuti dopo aver lasciato l’ospedale, nel parcheggio antistante lo stesso.
La sanità pubblica dovrebbe curare tutti i cittadini in egual modo, ma grazie ai continui tagli fatti negli ultimi 30anni e grazie anche a protocolli che discriminano i pazienti, ciò non avviene più.
L’Italia ha bisogno di una sanità pubblica, gratuita e di qualità che si prenda cura di tutti, non di una sanità che giorno dopo giorno diventa sempre più discriminatoria e di classe.

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