LE SANZIONI BOOMERANG DELL’UE L’Unione Europea dopo aver imposto forti sanzioni alla Russia che poi le si sono ritorse contro impoverendo tutti i cittadini del continente grazie ai rincari di bollette, carburanti e ad un inflazione terribile e aver continuato a supportare economicamente e militarmente il regime di Zelenskij, adesso alza il livello del conflitto mondiale decodendo di sanzionare anche le aziende cinesi. Per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’Unione Europea propone di imporre sanzioni alle compagnie cinesi per il presunto sostegno alla Russia, che aumenteranno le tensioni con Pechino e porranno fine agli scambi commerciali con molti Paesi, tra cui anche l’Italia che da fedele serva approva ogni risoluzione UE/NATO/USA che le venga proposta e che provochi danno alla propria popolazione. Bruxelles sta valutando l’imposizione di sanzioni ad alcune società iraniane coinvolte nella produzione e fornitura di droni alla Russia, aggiunge il quotidiano. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha dichiarato che Pechino si oppone a qualsiasi misura che usi le relazioni sino-russe come pretesto per danneggiare la cooperazione commerciale. L’alto diplomatico ha avvertito anche che se queste sanzioni entreranno in vigore, la Cina adotterà misure ferme per salvaguardare i propri interessi.


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LE SANZIONI BOOMERANG DELL’UE

L’Unione Europea dopo aver imposto forti sanzioni alla Russia che poi le si sono ritorse contro impoverendo tutti i cittadini del continente grazie ai rincari di bollette, carburanti e ad un inflazione terribile e aver continuato a supportare economicamente e militarmente il regime di Zelenskij, adesso alza il livello del conflitto mondiale decodendo di sanzionare anche le aziende cinesi.

Per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina, l’Unione Europea propone di imporre sanzioni alle compagnie cinesi per il presunto sostegno alla Russia, che aumenteranno le tensioni con Pechino e porranno fine agli scambi commerciali con molti Paesi, tra cui anche l’Italia che da fedele serva approva ogni risoluzione UE/NATO/USA che le venga proposta e che provochi danno alla propria popolazione.

Bruxelles sta valutando l’imposizione di sanzioni ad alcune società iraniane coinvolte nella produzione e fornitura di droni alla Russia, aggiunge il quotidiano.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha dichiarato che Pechino si oppone a qualsiasi misura che usi le relazioni sino-russe come pretesto per danneggiare la cooperazione commerciale.
L’alto diplomatico ha avvertito anche che se queste sanzioni entreranno in vigore, la Cina adotterà misure ferme per salvaguardare i propri interessi.

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IL CANADA SI ALLINEA AGLI USA Anche il Canada si allinea agli USA e inizia con le provocazioni alla Cina. Dopo che gli USA hanno stanziato 500 milioni di dollari per armare Taiwan, il Canada decide di espellere l’ambasciatore cinese a Toronto dichiarandolo: Persona non gradita. Il diplomatico aveva preso di mira il legislatore canadese Michael Chong e i suoi parenti a Hong Kong per aver accusato la Cina di abusi. Il ministero degli Esteri cinese ha subitorisposto all’espulsione di un diplomatico da parte del Canada dichiarando il console canadese a Shanghai Jennifer Lynn Lalonde persona non grata e dovrà lasciare il paese entro il 13 maggio. Il mondo occidentale governato dagli USA e NATO continua nella sua battaglia aggressiva e imperialista contro tutti quei Paesi che non vogliono allinearsi ed essere loro succubi. Questi Paesi aumentano ogni giorno sempre di più dimostrando che un Mondo Multipolare è possibile e sta nascendo e che l’oppressione degli USA, fatta solo di arroganza, sanzioni e guerre sta finendo.


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IL CANADA SI ALLINEA AGLI USA

Anche il Canada si allinea agli USA e inizia con le provocazioni alla Cina.
Dopo che gli USA hanno stanziato 500 milioni di dollari per armare Taiwan, il Canada decide di espellere l’ambasciatore cinese a Toronto dichiarandolo: Persona non gradita.

Il diplomatico aveva preso di mira il legislatore canadese Michael Chong e i suoi parenti a Hong Kong per aver accusato la Cina di abusi.
Il ministero degli Esteri cinese ha subitorisposto all’espulsione di un diplomatico da parte del Canada dichiarando il console canadese a Shanghai Jennifer Lynn Lalonde persona non grata e dovrà lasciare il paese entro il 13 maggio.

Il mondo occidentale governato dagli USA e NATO continua nella sua battaglia aggressiva e imperialista contro tutti quei Paesi che non vogliono allinearsi ed essere loro succubi. Questi Paesi aumentano ogni giorno sempre di più dimostrando che un Mondo Multipolare è possibile e sta nascendo e che l’oppressione degli USA, fatta solo di arroganza, sanzioni e guerre sta finendo.

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USA, IN GUERRA CON TUTTI Gli USA continuano nella loro opera di voler fare guerra a qualunque Paese non sia loro vassallo, dopo aver appoggiato e finanziato le rivoluzioni colorate in nord Africa, in Siria, in Ucraina appoggiando il regime neo-nazista di Zelenskij, adesso hanno incrementato il finanziamento e l’armamento del regime fantoccio di Taiwan. Gli Stati Uniti quindi forniranno denaro e armamenti, inasprendo ancora di più le relazioni diplomatiche con la Cina a Taiwan senza neanche aspettare l’approvazione del loro Congresso. L’amministrazione di Biden invierà “aiuti” per 500 milioni di dollari in nome di una finta emergenza che è già stata utilizzata per ben 35 volte per l’Ucraina. Le politiche imperialiste e guerrafondaie degli Stati Uniti ormai riguardano larga parte del mondo, fatta eccezione per l’UE che continua ad essere loro fedele vassallo, adesso entrando in aperto conflitto con la Cina che non si è voluta piegare ai loro diktat economici ma che anzi, sta cercando di costruire un mondo multipolare cercando di mettere fine a quello unipolare del dollaro.


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USA, IN GUERRA CON TUTTI

Gli USA continuano nella loro opera di voler fare guerra a qualunque Paese non sia loro vassallo, dopo aver appoggiato e finanziato le rivoluzioni colorate in nord Africa, in Siria, in Ucraina appoggiando il regime neo-nazista di Zelenskij, adesso hanno incrementato il finanziamento e l’armamento del regime fantoccio di Taiwan.

Gli Stati Uniti quindi forniranno denaro e armamenti, inasprendo ancora di più le relazioni diplomatiche con la Cina a Taiwan senza neanche aspettare l’approvazione del loro Congresso. L’amministrazione di Biden invierà “aiuti” per 500 milioni di dollari in nome di una finta emergenza che è già stata utilizzata per ben 35 volte per l’Ucraina.

Le politiche imperialiste e guerrafondaie degli Stati Uniti ormai riguardano larga parte del mondo, fatta eccezione per l’UE che continua ad essere loro fedele vassallo, adesso entrando in aperto conflitto con la Cina che non si è voluta piegare ai loro diktat economici ma che anzi, sta cercando di costruire un mondo multipolare cercando di mettere fine a quello unipolare del dollaro.

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I GIORNALI MAINSTREAM SI ACCORGONO CHE GLI STIPENDI DEGLI ITALIANI SONO BASSI Le testate giornalistiche si accorgono solamente adesso che gli stipendi degli italiani non sono adeguati al costo della vita e che non crescono più svelando il segreto di pulcinella dato che ormai è noto a tutti che gli stipendi dei lavoratori non solo non crescono ma dal 1990 ad oggi sono diminuiti del 3%. Il pubblico impiego esce da anni e anni di blocco degli aumenti. Sempre su questo fronte la mancanza di investimenti statali ha favorito una disoccupazione cronica (l’Italia ha in proporzione meno dipendenti pubblici degli Stati Uniti) che consente una competizione al ribasso, anche per l’assenza di un salario minimo intercategoriale. La fine della lotta per l’aumento degli stipendi l’ha data principalmente il primo PD, quando Veltroni in piena sindrome da Obama italiano professava dal palco dei comizi: “con gli operai, ma anche con gli imprenditori”, che tradotto significa fine della conflittualità sociale e senza conflittualità non è pensabile che i salari possano aumentare. Il tutto con il beneplacito dei sindacati confederali.


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I GIORNALI MAINSTREAM SI ACCORGONO CHE GLI STIPENDI DEGLI ITALIANI SONO BASSI

Le testate giornalistiche si accorgono solamente adesso che gli stipendi degli italiani non sono adeguati al costo della vita e che non crescono più svelando il segreto di pulcinella dato che ormai è noto a tutti che gli stipendi dei lavoratori non solo non crescono ma dal 1990 ad oggi sono diminuiti del 3%.

Il pubblico impiego esce da anni e anni di blocco degli aumenti. Sempre su questo fronte la mancanza di investimenti statali ha favorito una disoccupazione cronica (l’Italia ha in proporzione meno dipendenti pubblici degli Stati Uniti) che consente una competizione al ribasso, anche per l’assenza di un salario minimo intercategoriale.

La fine della lotta per l’aumento degli stipendi l’ha data principalmente il primo PD, quando Veltroni in piena sindrome da Obama italiano professava dal palco dei comizi: “con gli operai, ma anche con gli imprenditori”, che tradotto significa fine della conflittualità sociale e senza conflittualità non è pensabile che i salari possano aumentare. Il tutto con il beneplacito dei sindacati confederali.

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9 Maggio 1978 Ricordiamo il compagno Peppino Impastato, assassinato 45 anni fa dalla mafia DEMOCRISTIANA. I comunisti hanno dato tanto a questo paese, spesso anche la vita, per lottare contro l’ingiustizia e l’oppressione.


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9 Maggio 1978

Ricordiamo il compagno Peppino Impastato, assassinato 45 anni fa dalla mafia DEMOCRISTIANA.

I comunisti hanno dato tanto a questo paese, spesso anche la vita, per lottare contro l’ingiustizia e l’oppressione.

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GIORNATA DELLA VITTORIA Il 9 maggio 1945 è il giorno della definitiva resa del Terzo Reich, l’Unione Sovietica è stato il paese che più di tutti ha dato il contributo maggiore alla sconfitta del Nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale, nell’aprile 1945 Berlino veniva conquistata dai soldati Sovietici, mentre gli anglo-americani erano ancora molto lontani dalla città. Il prezzo che l’Unione sovietica ha pagato è il più alto di tutte le altre forze alleate, ben 27 milioni di soldati caddero in guerra per liberare tutta l’Europa dall’occupazione nazi-fascista. In questi giorni, molti paesi della grande “democrazia” europea, stanno cercando di ostacolare questa giornata cercando di riscrivere la storia con una narrazione filo-americana che vede solo gli USA come veri e unici vincitori. Ma la memoria non si cancella e la storia non si riscrive attraverso la propaganda hollywoodiana, per questo, tutti dobbiamo rendere grazie all’Armata Rossa e all’Unione Sovietica per aver liberato l’Europa dal giogo nazista. “Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.”


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GIORNATA DELLA VITTORIA

Il 9 maggio 1945 è il giorno della definitiva resa del Terzo Reich, l’Unione Sovietica è stato il paese che più di tutti ha dato il contributo maggiore alla sconfitta del Nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale, nell’aprile 1945 Berlino veniva conquistata dai soldati Sovietici, mentre gli anglo-americani erano ancora molto lontani dalla città.
Il prezzo che l’Unione sovietica ha pagato è il più alto di tutte le altre forze alleate, ben 27 milioni di soldati caddero in guerra per liberare tutta l’Europa dall’occupazione nazi-fascista.

In questi giorni, molti paesi della grande “democrazia” europea, stanno cercando di ostacolare questa giornata cercando di riscrivere la storia con una narrazione filo-americana che vede solo gli USA come veri e unici vincitori.
Ma la memoria non si cancella e la storia non si riscrive attraverso la propaganda hollywoodiana, per questo, tutti dobbiamo rendere grazie all’Armata Rossa e all’Unione Sovietica per aver liberato l’Europa dal giogo nazista.

“Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all’Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.”

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LE MULTINAZIONALI SPECULANO SEMPRE Le multinazionali cercano sempre di arricchirsi in qualsiasi ambito operino, anche sul green (solamente di facciata) hanno trovato il modo di aumentare a dismisura i loro profitti ai danni dei cittadini che sono costretti a pagare sempre di più i prodotti a fronte di finti benefici per il pianeta. Così negli Stati Uniti hanno subito coniato il termine “greedflation” cioè, inflazione da avidità. Le multinazionali produttrici di beni di largo consumo hanno aumentato i prezzi oltre quanto sarebbe stato necessario per compensare l’incremento dei costi di energia, materie prime e lavoro, il risultato è ovvio, i loro margini di profitto sono saliti nonostante il calo dei volumi di vendita dovuti alla crisi energetica ed economica che sta opprimendo tutto il mondo occidentale. Nestlé, per esempio, ha alzato i profitti del 9,8% fra gennaio e marzo. Nonostante un calo dello 0,5% di vendite, il colosso svizzero è riuscito a incrementare i ricavi a 24 miliardi. Stessa dinamica si ritrova nei conti trimestrali di Procter & Gamble – che aumentato i prezzi e i profitti del 10% – Unilever (11%), Pepsi (16%), Coca-Cola (11%) e altri marchi internazionali che popolano gli scaffali dei supermercati europei. Tutto questo viene fatto in nome di politiche “green” avallate da tutti i governi ma che stanno impoverendo ulteriormente i cittadini e aiutando solamente le multinazionali ad aumentare i propri guadagni. Servono sì politiche green ma che aiutino la popolazione e il pianeta a vivere meglio, non che aiutino solamente le grandi multinazionali a speculare. Come diceva Chico Mendes: L’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio


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LE MULTINAZIONALI SPECULANO SEMPRE

Le multinazionali cercano sempre di arricchirsi in qualsiasi ambito operino, anche sul green (solamente di facciata) hanno trovato il modo di aumentare a dismisura i loro profitti ai danni dei cittadini che sono costretti a pagare sempre di più i prodotti a fronte di finti benefici per il pianeta.

Così negli Stati Uniti hanno subito coniato il termine “greedflation” cioè, inflazione da avidità. Le multinazionali produttrici di beni di largo consumo hanno aumentato i prezzi oltre quanto sarebbe stato necessario per compensare l’incremento dei costi di energia, materie prime e lavoro, il risultato è ovvio, i loro margini di profitto sono saliti nonostante il calo dei volumi di vendita dovuti alla crisi energetica ed economica che sta opprimendo tutto il mondo occidentale.
Nestlé, per esempio, ha alzato i profitti del 9,8% fra gennaio e marzo. Nonostante un calo dello 0,5% di vendite, il colosso svizzero è riuscito a incrementare i ricavi a 24 miliardi. Stessa dinamica si ritrova nei conti trimestrali di Procter & Gamble – che aumentato i prezzi e i profitti del 10% – Unilever (11%), Pepsi (16%), Coca-Cola (11%) e altri marchi internazionali che popolano gli scaffali dei supermercati europei.

Tutto questo viene fatto in nome di politiche “green” avallate da tutti i governi ma che stanno impoverendo ulteriormente i cittadini e aiutando solamente le multinazionali ad aumentare i propri guadagni.
Servono sì politiche green ma che aiutino la popolazione e il pianeta a vivere meglio, non che aiutino solamente le grandi multinazionali a speculare.
Come diceva Chico Mendes: L’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio

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SINDACATI ITALIANI DA BARZELLETTA IN FRANCIA CONTINUA LA LOTTA In Francia continuano le proteste contro Macron e l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Sono ormai mesi che i cugini d’oltralpe, insieme ai loro sindacati, scendono ogni giorno in piazza per salvaguardare i propri diritti. In Italia la situazione è completamente diversa e i sindacati continuano a fare da stampella al Governo e a Confindustria e le dichiarazioni di Landini sono state molto chiare a riguardo: “Non penso nemmeno che lo sciopero generale serva, non perchè non penso che ad un certo punto bisognerà farlo, ma perchè non è nemmeno detto che se faccio uno sciopero generale questo di per sé risolva il problema”. Il Segretario della CGIL dice apertamente che non intende lottare per i diritti dei lavoratori come invece fanno ogni giorno i sindacati francesi nel loro Paese dimostrando che gli interessa di più avere lo sponsor di Eni e Just Eat per il concertone del primo maggio che difendere i lavoratori.


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SINDACATI ITALIANI DA BARZELLETTA
IN FRANCIA CONTINUA LA LOTTA

In Francia continuano le proteste contro Macron e l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. Sono ormai mesi che i cugini d’oltralpe, insieme ai loro sindacati, scendono ogni giorno in piazza per salvaguardare i propri diritti.

In Italia la situazione è completamente diversa e i sindacati continuano a fare da stampella al Governo e a Confindustria e le dichiarazioni di Landini sono state molto chiare a riguardo: “Non penso nemmeno che lo sciopero generale serva, non perchè non penso che ad un certo punto bisognerà farlo, ma perchè non è nemmeno detto che se faccio uno sciopero generale questo di per sé risolva il problema”.

Il Segretario della CGIL dice apertamente che non intende lottare per i diritti dei lavoratori come invece fanno ogni giorno i sindacati francesi nel loro Paese dimostrando che gli interessa di più avere lo sponsor di Eni e Just Eat per il concertone del primo maggio che difendere i lavoratori.

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LA SUDDITANZA DEL GOVERNO MELONI Giorgia Meloni incontra a Palazzo Chigi lo speaker della camera USA McCarthy ribadendo che il nostro Paese è totalmente agli ordini degli STATI UNITI.. Il punto principale dell’incontro infatti è stato l’abbandono dell’Italia alla “via della Seta” congelando così il rapporto e i vantaggi economici che il nostro Stato aveva con la Cina. La sovranista di cartone si dimostra soltanto una serva degli USA che stanno premendo fortemente per decidere sulle sorti economiche dell’Italia senza che il nostro governo possa poter decidere alcun ché. Sono ormai lontane le parole di propaganda che Giorgia Meloni diceva fino a poco prima delle elezioni, cambiando totalmente idea su tutto ciò che professava fino al giorno prima di essere eletta Premier. La nostra sovranità ormai è sparita completamente e il governo Meloni sta continuando (egregiamente) il programma di distruzione dell’Italia messo in atto da Mario Draghi. Siamo schiavi dell’UE, della NATO e degli USA che decidono per noi in ogni ambito, dalla guerra all’economia, dallo smantellamento della sanità ai diritti dei lavoratori. L’unica possibilità per il nostro Paese per salvarsi è uscire immediatamente dall’UE e dalla NATO.


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LA SUDDITANZA DEL GOVERNO MELONI

Giorgia Meloni incontra a Palazzo Chigi lo speaker della camera USA McCarthy ribadendo che il nostro Paese è totalmente agli ordini degli STATI UNITI..

Il punto principale dell’incontro infatti è stato l’abbandono dell’Italia alla “via della Seta” congelando così il rapporto e i vantaggi economici che il nostro Stato aveva con la Cina.
La sovranista di cartone si dimostra soltanto una serva degli USA che stanno premendo fortemente per decidere sulle sorti economiche dell’Italia senza che il nostro governo possa poter decidere alcun ché.

Sono ormai lontane le parole di propaganda che Giorgia Meloni diceva fino a poco prima delle elezioni, cambiando totalmente idea su tutto ciò che professava fino al giorno prima di essere eletta Premier. La nostra sovranità ormai è sparita completamente e il governo Meloni sta continuando (egregiamente) il programma di distruzione dell’Italia messo in atto da Mario Draghi. Siamo schiavi dell’UE, della NATO e degli USA che decidono per noi in ogni ambito, dalla guerra all’economia, dallo smantellamento della sanità ai diritti dei lavoratori.

L’unica possibilità per il nostro Paese per salvarsi è uscire immediatamente dall’UE e dalla NATO.

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ALTRI 2 MILIARDI ALLA GUERRA TOLTI AI CITTADINI L’Unione Europea vuole continuare a spendere denaro nostro per la produzione di armamenti da inviare in Ucraina e continuare a fomentare questa Guerra. Il commissario europeo Breton vorrebbe fare aumentare la produzione della difesa per fornire almeno un milione di munizioni e missili all’anno al regime di Zelenskij da parte di ogni Stato membro. Tutto questo verrebbe a costare oltre 2 miliardi di Euro, il commissario europeo infatti ha suggerito agli Stati membri di prelevare il denaro anche dal PNRR, questo significherebbe che i soldi presi dal nostro Paese (da restituire con gli interessi) invece che essere usati per qualcosa, serviranno a finanziare la guerra. Breton sta girando in questi giorni per gli Stati membri Ue incontrando le aziende del settore difesa. L’Europa, dice il francese, «oggi non ha le dimensioni per soddisfare le esigenze di sicurezza dell’Ucraina e dei nostri Stati membri, ma ha certamente il potenziale per farlo. Sono fiducioso che entro dodici mesi saremo in grado di aumentare la nostra capacità produttiva a un milione di munizioni all’anno per l’Ucraina». Perché, è il messaggio, l’attuale produzione è basata su uno scenario di pace, mentre ora siamo in uno di guerra. Il nostro Paese si ritroverà sempre più povero e con sempre più disservizi per colpa della sua sudditanza a UE e NATO, e così invece di investire per risanare il nostro Sistema Sanitario Nazionale, il nostro trasporto pubblico, il nostro sistema scolastico o la sicurezza sul lavoro, preferiscono stanziare 2 MILIARDI di Euro per la guerra violando l’articolo 11 della nostra Costituzione.


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ALTRI 2 MILIARDI ALLA GUERRA TOLTI AI CITTADINI

L’Unione Europea vuole continuare a spendere denaro nostro per la produzione di armamenti da inviare in Ucraina e continuare a fomentare questa Guerra.

Il commissario europeo Breton vorrebbe fare aumentare la produzione della difesa per fornire almeno un milione di munizioni e missili all’anno al regime di Zelenskij da parte di ogni Stato membro.

Tutto questo verrebbe a costare oltre 2 miliardi di Euro, il commissario europeo infatti ha suggerito agli Stati membri di prelevare il denaro anche dal PNRR, questo significherebbe che i soldi presi dal nostro Paese (da restituire con gli interessi) invece che essere usati per qualcosa, serviranno a finanziare la guerra.

Breton sta girando in questi giorni per gli Stati membri Ue incontrando le aziende del settore difesa. L’Europa, dice il francese, «oggi non ha le dimensioni per soddisfare le esigenze di sicurezza dell’Ucraina e dei nostri Stati membri, ma ha certamente il potenziale per farlo. Sono fiducioso che entro dodici mesi saremo in grado di aumentare la nostra capacità produttiva a un milione di munizioni all’anno per l’Ucraina». Perché, è il messaggio, l’attuale produzione è basata su uno scenario di pace, mentre ora siamo in uno di guerra.

Il nostro Paese si ritroverà sempre più povero e con sempre più disservizi per colpa della sua sudditanza a UE e NATO, e così invece di investire per risanare il nostro Sistema Sanitario Nazionale, il nostro trasporto pubblico, il nostro sistema scolastico o la sicurezza sul lavoro, preferiscono stanziare 2 MILIARDI di Euro per la guerra violando l’articolo 11 della nostra Costituzione.

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PEGGIO DEL 2008 L’economia occidentale continua a crollare e le ripercussioni sono già peggiori rispetto alla grande crisi finanziaria del 2008, le tre banche fallite nel 2023 valgono da sole più dei 25 istituti finiti in default 15 anni fa. La Federal Deposit Insurance Corporation dopo il fallimento della First Republic Bank e averne preso il controllo, ha concluso un accordo per la vendita della maggior parte degli asset della banca californiana a Jp Morgan Chase & Co. Come ha fatto già notare il Wall Street Journal, si tratta del secondo più grande fallimento bancario nella storia statunitense insieme a quelli, sempre recenti, di Silicon Valley Bank e Signature Bank. Quello che è successo a First Republic Bank, del resto, è sotto gli occhi di tutti. La banca regionale americana ha visto evaporare il 75% del suo valore in Borsa, dopo aver confermato la fuga di 100 miliardi di dollari di depositi nel primo trimestre dell’anno. Tutto questo, senza considerare il pericoloso effetto domino innescato dalla crisi di Silicon Valley Bank, altra banca californiana finita a gambe all’aria l’8 marzo. L’economia statunitense sta colando a piccolo sempre più velocemente e gli effetti di questa nuova crisi, ben più grande di quella del 2008 si ripercuoteranno in tutta Europa e nel nostro Paese che è già piegato e stremato dalla crisi energetica dovuta alle speculazioni finanziarie e alle sanzioni imposte alla Russia che hanno colpito principalmente i Paesi occidentali e dall’invio costante di denaro e armi che il Governo Meloni fornisce all’Ucraina. Il Mondo Unipolare guidato dagli USA sta crollando, portandosi dietro tutti i suoi fedeli servi. Un Mondo Multipolare non soggetto al controllo statunitense è una realtà sempre più impellente e necessaria.


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PEGGIO DEL 2008

L’economia occidentale continua a crollare e le ripercussioni sono già peggiori rispetto alla grande crisi finanziaria del 2008, le tre banche fallite nel 2023 valgono da sole più dei 25 istituti finiti in default 15 anni fa.
La Federal Deposit Insurance Corporation dopo il fallimento della First Republic Bank e averne preso il controllo, ha concluso un accordo per la vendita della maggior parte degli asset della banca californiana a Jp Morgan Chase & Co. Come ha fatto già notare il Wall Street Journal, si tratta del secondo più grande fallimento bancario nella storia statunitense insieme a quelli, sempre recenti, di Silicon Valley Bank e Signature Bank.

Quello che è successo a First Republic Bank, del resto, è sotto gli occhi di tutti. La banca regionale americana ha visto evaporare il 75% del suo valore in Borsa, dopo aver confermato la fuga di 100 miliardi di dollari di depositi nel primo trimestre dell’anno. Tutto questo, senza considerare il pericoloso effetto domino innescato dalla crisi di Silicon Valley Bank, altra banca californiana finita a gambe all’aria l’8 marzo.

L’economia statunitense sta colando a piccolo sempre più velocemente e gli effetti di questa nuova crisi, ben più grande di quella del 2008 si ripercuoteranno in tutta Europa e nel nostro Paese che è già piegato e stremato dalla crisi energetica dovuta alle speculazioni finanziarie e alle sanzioni imposte alla Russia che hanno colpito principalmente i Paesi occidentali e dall’invio costante di denaro e armi che il Governo Meloni fornisce all’Ucraina.
Il Mondo Unipolare guidato dagli USA sta crollando, portandosi dietro tutti i suoi fedeli servi.
Un Mondo Multipolare non soggetto al controllo statunitense è una realtà sempre più impellente e necessaria.

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