Come c’era da aspettarsi giungono notizie inquietanti dal Copasir riguardo alle azioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Oggi ha presentato un ennesimo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Sì, avete letto bene: ancora armi! Non solo si tratta del settimo provvedimento di questo tipo, ma è anche il secondo approvato durante il governo Meloni. È evidente che questa amministrazione non ha intenzione di fermarsi nella sua politica totalmente piegata sul volere della UE e della NATO. Ancora una volta, i contenuti del decreto sono secretati, come se ci fossero segreti da nascondere. Ma perché tutto questo mistero? Cosa stanno cercando di nasconderci? È inquietante pensare che decisioni così importanti e che coinvolgono la vita di tutti noi siano prese di nascosto, senza alcuna trasparenza. Meritiamo di essere informati e di avere la possibilità di esprimere le nostre opinioni su una questione tanto delicata come questa. È evidente che il governo si preoccupa più di proteggere i propri interessi politici che di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. È triste vedere come la segretezza sia diventata una modus operandi, privando la popolazione del diritto di conoscere la verità. È ora di alzare la voce e chiedere responsabilità! Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a decisioni così controverse e prive di trasparenza. È per questo che continuiamo a supportare @Referendum Ripudia la Guerra ed è per questo che il 2 Giugno saremo nelle piazze di tutta Italia per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione!


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Come c’era da aspettarsi giungono notizie inquietanti dal Copasir riguardo alle azioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Oggi ha presentato un ennesimo decreto per l’invio di armi all’Ucraina. Sì, avete letto bene: ancora armi!

Non solo si tratta del settimo provvedimento di questo tipo, ma è anche il secondo approvato durante il governo Meloni. È evidente che questa amministrazione non ha intenzione di fermarsi nella sua politica totalmente piegata sul volere della UE e della NATO.

Ancora una volta, i contenuti del decreto sono secretati, come se ci fossero segreti da nascondere. Ma perché tutto questo mistero? Cosa stanno cercando di nasconderci?

È inquietante pensare che decisioni così importanti e che coinvolgono la vita di tutti noi siano prese di nascosto, senza alcuna trasparenza. Meritiamo di essere informati e di avere la possibilità di esprimere le nostre opinioni su una questione tanto delicata come questa.

È evidente che il governo si preoccupa più di proteggere i propri interessi politici che di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. È triste vedere come la segretezza sia diventata una modus operandi, privando la popolazione del diritto di conoscere la verità.

È ora di alzare la voce e chiedere responsabilità! Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a decisioni così controverse e prive di trasparenza. È per questo che continuiamo a supportare @Referendum Ripudia la Guerra ed è per questo che il 2 Giugno saremo nelle piazze di tutta Italia per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione!

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LA NATO USA IL KOSOVO PER PROVOCARE LA SERBIA E PER COLPIRE LA RUSSIA La NATO crea ancora conflitti all’interno del nostro continente, lo fa in Kosovo provocando la Serbia e i cittadini di etnia serba, infatti sono 52 i serbi rimasti feriti negli scontri a Zvecan, uno dei quattro Comuni del nord a maggioranza serba, altri 41 sono tra i militari del contingente NATO Kfor, tra cui 14 militari italiani. La Serbia si è opposta ad applicare le sanzioni alla Russia e ha aumentato gli storici legami Il Kosovo da sempre attua politiche antiserbe, kosovarizzazione dei territori storicamente serbi, con repressione, discriminazione e violenza contro le popolazione serba, l’anno scorso volevano obbligare i serbi ad avere documenti e targhe kosovare, ieri ha imposto sindaci di etnia albanese in comuni a maggioranza serba. A Zvecan, una delle città coinvolte, 45 chilometri a Nord della capitale Pristina, la polizia kosovara e del contingente NATO hanno spruzzato gas al peperoncino per respingere una folla di serbi che ha sfondato una barricata di sicurezza e ha cercato di entrare con la forza nell’edificio del Comune, stando ad alcuni testimoni. I serbi coinvolti nella protesta si sono seduti per terra rifiutandosi di muoversi. I militari, hanno lanciato gas lacrimogeni e bombe sonore. La situazione tesa in Kosovo è colpa degli USA, quando nel ‘99 il democratico Bill Clinton decise di bombardare la Serbia per distogliere l’attenzione dal caso Lewinski. Una guerra totalmente illegittima, senza nessuna autorizzazione dell’ONU, colpendo obiettivi civili, usando uranio impoverito con oltre 13 mila vittime e creando il Kosovo a tavolino per avere una enclave nei Balcani punto di appoggio e controllo verso la Russia e la Turchia e sempre in chiave antieuropea. La Cina intanto, tramite la sua portavoce del Ministro degli Esteri dichiara di sostenere “gli sforzi di Belgrado a tutela della sua sovranità e integrità territoriale contro le azioni unilaterali intraprese dalle Istituzioni provvisorie di autogoverno a Pristina” e “chiede l’attuazione dell’obbligo di istituire un’associazione/comunità di municipalità a maggioranza serba, esortando la Nato a rispettare seriamente la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi interessati a favore della pace regionale”. BASTA PROVOCAZIONI BASTA IMPERIALISMO USA BASTA NATO


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LA NATO USA IL KOSOVO PER PROVOCARE LA SERBIA E PER COLPIRE LA RUSSIA

La NATO crea ancora conflitti all’interno del nostro continente, lo fa in Kosovo provocando la Serbia e i cittadini di etnia serba, infatti sono 52 i serbi rimasti feriti negli scontri a Zvecan, uno dei quattro Comuni del nord a maggioranza serba, altri 41 sono tra i militari del contingente NATO Kfor, tra cui 14 militari italiani.

La Serbia si è opposta ad applicare le sanzioni alla Russia e ha aumentato gli storici legami

Il Kosovo da sempre attua politiche antiserbe, kosovarizzazione dei territori storicamente serbi, con repressione, discriminazione e violenza contro le popolazione serba, l’anno scorso volevano obbligare i serbi ad avere documenti e targhe kosovare, ieri ha imposto sindaci di etnia albanese in comuni a maggioranza serba.
A Zvecan, una delle città coinvolte, 45 chilometri a Nord della capitale Pristina, la polizia kosovara e del contingente NATO hanno spruzzato gas al peperoncino per respingere una folla di serbi che ha sfondato una barricata di sicurezza e ha cercato di entrare con la forza nell’edificio del Comune, stando ad alcuni testimoni. I serbi coinvolti nella protesta si sono seduti per terra rifiutandosi di muoversi. I militari, hanno lanciato gas lacrimogeni e bombe sonore.

La situazione tesa in Kosovo è colpa degli USA, quando nel ‘99 il democratico Bill Clinton decise di bombardare la Serbia per distogliere l’attenzione dal caso Lewinski. Una guerra totalmente illegittima, senza nessuna autorizzazione dell’ONU, colpendo obiettivi civili, usando uranio impoverito con oltre 13 mila vittime e creando il Kosovo a tavolino per avere una enclave nei Balcani punto di appoggio e controllo verso la Russia e la Turchia e sempre in chiave antieuropea.

La Cina intanto, tramite la sua portavoce del Ministro degli Esteri dichiara di sostenere “gli sforzi di Belgrado a tutela della sua sovranità e integrità territoriale contro le azioni unilaterali intraprese dalle Istituzioni provvisorie di autogoverno a Pristina” e “chiede l’attuazione dell’obbligo di istituire un’associazione/comunità di municipalità a maggioranza serba, esortando la Nato a rispettare seriamente la sovranità e l’integrità territoriale dei Paesi interessati a favore della pace regionale”.

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🔴 IL 2 GIUGNO SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE! Il Partito Comunista partecipa e supporta le iniziative in tutta Italia del Comitato Referendum Ripudia la Guerra Segnaliamo in particolare la presenza del Presidente Onorario Marco Rizzo nella piazza di Verona ed in Piazza della Scala a Milano e del Segretario Generale Alberto Lombardo nella piazza di Roma! SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE! ⚪️ Firma e fai firmare ONLINE https://ift.tt/3D7wmvZ 🔴 Trova il banchetto più vicino https://dovefirmare.it 🔴 Fai una donazione 🔴 https://ift.tt/YVS6REh 🟡 FIRMA, PARTECIPA, SUPPORTA! Fai anche tu la tua parte! 📝 Al fine di poter accogliere una tua eventuale disponibilità a partecipare, avremmo bisogno di avere alcune informazioni che ci permetteranno di coinvolgerti così come hai richiesto. Per questo ti chiediamo di compilare il modulo cliccando sul link seguente: 👉 https://ift.tt/1oA35Me 🔵 Iscriviti anche al canale Telegram del comitato e fai iscrivere quante più persone possibili al seguente indirizzo: https://ift.tt/mvaRIlx


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🔴 IL 2 GIUGNO SCENDI IN PIAZZA PER LA PACE!

Il Partito Comunista partecipa e supporta le iniziative in tutta Italia del Comitato Referendum Ripudia la Guerra

Segnaliamo in particolare la presenza del Presidente Onorario Marco Rizzo nella piazza di Verona ed in Piazza della Scala a Milano e del Segretario Generale Alberto Lombardo nella piazza di Roma!

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GLI USA STANNO CROLLANDO La crisi finanziaria e politica degli Stati Uniti sta distruggendo sempre più velocemente il loro intero sistema. Dopo i fallimenti dei mesi scorsi di varie banche, sempre più aziende stanno dichiarando bancarotta, lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori andando così ad acuire una una crisi finanziaria peggiore di quella del 2007-2009. Infatti nell’ultimo periodo le aziende stanno dichiarando bancarotta al ritmo più veloce degli ultimi 13 anni, L’aumento è particolarmente visibile tra le grandi aziende, dove ci sono state 236 dichiarazioni di fallimento nei primi quattro mesi di quest’anno, più del doppio dei livelli del 2022 e il ritmo YTD più veloce dal 2010 secondo S&P Global Market Intelligence. Questa crisi finanziaria che sta investendo gli USA, a differenza del 2007-2009, non viene neanche narrata dai nostri media troppo intenti a portare avanti la propaganda di guerra e a dire che le sanzioni alla Russia stanno funzionando o a portare avanti una politica aggressiva nei confronti della Cina, e a dire che l’intero pianeta è dlla parte della NATO, dell’”occidente”. Stare dalla parte degli USA e della NATO avrà delle ripercussioni terribili per il nostro Paese e saranno ben peggiori di quelle di 16 anni fa, e ancora peggio andrà se abbandoremo la via della sera e il rapporto strategico con una delle economie più forti e dinamiche. Ovviamente se non ci sarà una terza guerra mondiale nucleare, essendo stati tra i principali sostenitori dell’Ucraina neonazista inviando denaro, armi e adesso forse anche soldati per la guerra in Ucraina.


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GLI USA STANNO CROLLANDO

La crisi finanziaria e politica degli Stati Uniti sta distruggendo sempre più velocemente il loro intero sistema.
Dopo i fallimenti dei mesi scorsi di varie banche, sempre più aziende stanno dichiarando bancarotta, lasciando senza lavoro centinaia di migliaia di lavoratori andando così ad acuire una una crisi finanziaria peggiore di quella del 2007-2009.
Infatti nell’ultimo periodo le aziende stanno dichiarando bancarotta al ritmo più veloce degli ultimi 13 anni, L’aumento è particolarmente visibile tra le grandi aziende, dove ci sono state 236 dichiarazioni di fallimento nei primi quattro mesi di quest’anno, più del doppio dei livelli del 2022 e il ritmo YTD più veloce dal 2010 secondo S&P Global Market Intelligence.

Questa crisi finanziaria che sta investendo gli USA, a differenza del 2007-2009, non viene neanche narrata dai nostri media troppo intenti a portare avanti la propaganda di guerra e a dire che le sanzioni alla Russia stanno funzionando o a portare avanti una politica aggressiva nei confronti della Cina, e a dire che l’intero pianeta è dlla parte della NATO, dell’”occidente”.
Stare dalla parte degli USA e della NATO avrà delle ripercussioni terribili per il nostro Paese e saranno ben peggiori di quelle di 16 anni fa, e ancora peggio andrà se abbandoremo la via della sera e il rapporto strategico con una delle economie più forti e dinamiche.
Ovviamente se non ci sarà una terza guerra mondiale nucleare, essendo stati tra i principali sostenitori dell’Ucraina neonazista inviando denaro, armi e adesso forse anche soldati per la guerra in Ucraina.

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SALVINI PARLA DEL PONTE MENTRE GLI ITALIANI SONO SEMPRE PIÙ’ POVERI Gli italiani sono sempre più poveri, gli stipendi sono sempre più bassi e il costo della vita sempre più alto. Nell’ultimo anno i prezzi dei beni alimentari hanno subìto un grosso innalzamento, così come i prezzi di luce, gas e carburante tutti dovuti alla guerra in Ucraina e alle sanzioni che il nostro Paese ha imposto alla Russia che si sono abbattute su di noi come un boomerang. Allo stesso tempo gli stipendi sono fermi da 30 anni e molte piccole aziende sono fallite lasciando senza lavoro migliaia di lavoratori. In tutto questo il governo non ha mai minimamente pensato a un modo per invertire questa tendenza, anzi, ha fatto di tutto per far sì che il popolo diventasse ancora più povero. La premier Meloni ha donato da poco 10 miliardi di armi all’Ucraina sottraendoli alla Sanità Pubblica e alle pensioni che hanno avuto un taglio proprio di 10 miliardi. Adesso il ministro Salvini torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina tramite un video promozionale sui social, il costo dell’intero progetto è anch’esso di 10 miliardi di Euro e i lavori durerebbero decenni. Questi soldi sarebbero potuti essere impiegati in ben altro modo, rinforzando il nostro Sistema Sanitario Nazionale ormai quasi totalmente distrutto, nelle scuole, nei trasporti pubblici, in un grande piano di riassesto idrogeologico, nel lavoro e nel benessere della popolazione italiana. Questo però non interessa al governo che continua a far tutto per soddisfare gli interessi delle grandi multinazionali (come nel caso del Ponte sullo Stretto) o l’UE, gli USA e la NATO riguardo all’invio di armi, soldati e denaro all’Ucraina.


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SALVINI PARLA DEL PONTE
MENTRE GLI ITALIANI SONO SEMPRE PIÙ’ POVERI

Gli italiani sono sempre più poveri, gli stipendi sono sempre più bassi e il costo della vita sempre più alto.
Nell’ultimo anno i prezzi dei beni alimentari hanno subìto un grosso innalzamento, così come i prezzi di luce, gas e carburante tutti dovuti alla guerra in Ucraina e alle sanzioni che il nostro Paese ha imposto alla Russia che si sono abbattute su di noi come un boomerang. Allo stesso tempo gli stipendi sono fermi da 30 anni e molte piccole aziende sono fallite lasciando senza lavoro migliaia di lavoratori.

In tutto questo il governo non ha mai minimamente pensato a un modo per invertire questa tendenza, anzi, ha fatto di tutto per far sì che il popolo diventasse ancora più povero. La premier Meloni ha donato da poco 10 miliardi di armi all’Ucraina sottraendoli alla Sanità Pubblica e alle pensioni che hanno avuto un taglio proprio di 10 miliardi. Adesso il ministro Salvini torna a parlare del Ponte sullo Stretto di Messina tramite un video promozionale sui social, il costo dell’intero progetto è anch’esso di 10 miliardi di Euro e i lavori durerebbero decenni.
Questi soldi sarebbero potuti essere impiegati in ben altro modo, rinforzando il nostro Sistema Sanitario Nazionale ormai quasi totalmente distrutto, nelle scuole, nei trasporti pubblici, in un grande piano di riassesto idrogeologico, nel lavoro e nel benessere della popolazione italiana. Questo però non interessa al governo che continua a far tutto per soddisfare gli interessi delle grandi multinazionali (come nel caso del Ponte sullo Stretto) o l’UE, gli USA e la NATO riguardo all’invio di armi, soldati e denaro all’Ucraina.

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OGGI MORIVA ERICH HONECKER Oggi esiste davvero un’Europa dei ricchi, dei padroni, nemica dei popoli e dei lavoratori. Nell’anniversario della morte di Erich Honecker lo ricordiamo per le sue parole profetiche. Le ragioni del socialismo, che Honecker difese fino alle morte, sono più attuali che mai.


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OGGI MORIVA ERICH HONECKER
Oggi esiste davvero un’Europa dei ricchi, dei padroni, nemica dei popoli e dei lavoratori.
Nell’anniversario della morte di Erich Honecker lo ricordiamo per le sue parole profetiche. Le ragioni del socialismo, che Honecker difese fino alle morte, sono più attuali che mai.

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STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA STRAGE FASCISTA 8 MORTI 102 FERITI Oggi, 28 maggio, di 49 anni fa (1974) si consumava la strage di Piazza Loggia. Un attentato terroristico di matrice neofascista che portò alla morte di 8 persone e al ferimento di altre 102. La Strage di Piazza Loggia è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti). Avviene dopo un lungo periodo di incubazione che parte dal secondo dopoguerra, quando, svaniscono le speranze dell’ MSI di condizionare la politica italiana premendo sulla DC. L’anticomunismo da sempre connota la vita della nostra Repubblica, quindi, dai tempi del Sifar (servizio Segreto militare) che nel 1954 elaborava una tesi per mettere fuori legge il Partito Comunista e i suoi simboli, ai tempi del piano antisommossa del Comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, il Piano Solo, che prevedeva l’arresto e la deportazione dei dirigenti socialisti e comunisti, del Sindacato e delle associazioni partigiane. E ancora oggi, che da allora è passato tanto tempo, la Guerra Fredda sembra un lontano ricordo, il Partito Comunista, pur non avendo la forza e le dimensioni che avevano in quegli anni, si cerca anche tramite l’Unione Europea di metterli fuori legge o di ostacolarne in tutti i modi l’attività (basti pensare alla risoluzione del Parlamento Europeo che, di fatto, vorrebbe equipararlo al nazifascismo). Questa è la prova che il Partito Comunista continui ad essere l’unico elemento rivoluzionario, l’unica vera opposizione a questo marcio sistema capitalistico.


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STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA
STRAGE FASCISTA 8 MORTI 102 FERITI

Oggi, 28 maggio, di 49 anni fa (1974) si consumava la strage di Piazza Loggia. Un attentato terroristico di matrice neofascista che portò alla morte di 8 persone e al ferimento di altre 102.
La Strage di Piazza Loggia è considerato uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 (17 morti), alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974 (12 morti) e alla strage di Bologna del 2 agosto 1980 (85 morti).
Avviene dopo un lungo periodo di incubazione che parte dal secondo dopoguerra, quando, svaniscono le speranze dell’ MSI di condizionare la politica italiana premendo sulla DC.
L’anticomunismo da sempre connota la vita della nostra Repubblica, quindi, dai tempi del Sifar (servizio Segreto militare) che nel 1954 elaborava una tesi per mettere fuori legge il Partito Comunista e i suoi simboli, ai tempi del piano antisommossa del Comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, il Piano Solo, che prevedeva l’arresto e la deportazione dei dirigenti socialisti e comunisti, del Sindacato e delle associazioni partigiane.
E ancora oggi, che da allora è passato tanto tempo, la Guerra Fredda sembra un lontano ricordo, il Partito Comunista, pur non avendo la forza e le dimensioni che avevano in quegli anni, si cerca anche tramite l’Unione Europea di metterli fuori legge o di ostacolarne in tutti i modi l’attività (basti pensare alla risoluzione del Parlamento Europeo che, di fatto, vorrebbe equipararlo al nazifascismo).
Questa è la prova che il Partito Comunista continui ad essere l’unico elemento rivoluzionario, l’unica vera opposizione a questo marcio sistema capitalistico.

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ENNESIMO PEZZO DI ITALIA SVENDUTO, ITA (ALITALIA) REGALATA A LUFTHANSA! Ieri, i lavoratori licenziati e cassintegrati a zero ore di Alitalia si sono riuniti di fronte al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per manifestare contro il governo e il ministro Giorgetti. Con gli ammortizzatori sociali al minimo e i pagamenti che arrivano in modo irregolare e con ritardi di mesi, questi lavoratori hanno lottato per rivendicare il loro diritto a mantenere il proprio posto di lavoro e per preservare l’esistenza di una grande compagnia di bandiera per il nostro Paese. Durante la manifestazione, che è durata oltre 9 ore, i lavoratori hanno espresso la loro frustrazione e scontentezza nei confronti delle politiche attuate dal governo in relazione alla situazione di Alitalia. Hanno ribadito la necessità di un sostegno più solido e stabile, che permetta loro di continuare a svolgere il proprio lavoro e di garantire il ruolo di Alitalia come compagnia di bandiera. Questa protesta evidenzia l’importanza del dialogo e della ricerca di soluzioni concrete per sostenere i lavoratori e promuovere lo sviluppo del settore aereo nazionale. È fondamentale che il governo ascolti le preoccupazioni dei lavoratori e si adoperi per trovare soluzioni a lungo termine che tutelino i posti di lavoro e il ruolo strategico di Alitalia nell’economia italiana. Il risultato? ITA (Alitalia) praticamente regalata a Lufthansa, un altro pezzo di Italia svenduto dalla nostra politica …


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ENNESIMO PEZZO DI ITALIA SVENDUTO, ITA (ALITALIA) REGALATA A LUFTHANSA!

Ieri, i lavoratori licenziati e cassintegrati a zero ore di Alitalia si sono riuniti di fronte al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per manifestare contro il governo e il ministro Giorgetti. Con gli ammortizzatori sociali al minimo e i pagamenti che arrivano in modo irregolare e con ritardi di mesi, questi lavoratori hanno lottato per rivendicare il loro diritto a mantenere il proprio posto di lavoro e per preservare l’esistenza di una grande compagnia di bandiera per il nostro Paese.

Durante la manifestazione, che è durata oltre 9 ore, i lavoratori hanno espresso la loro frustrazione e scontentezza nei confronti delle politiche attuate dal governo in relazione alla situazione di Alitalia. Hanno ribadito la necessità di un sostegno più solido e stabile, che permetta loro di continuare a svolgere il proprio lavoro e di garantire il ruolo di Alitalia come compagnia di bandiera.

Questa protesta evidenzia l’importanza del dialogo e della ricerca di soluzioni concrete per sostenere i lavoratori e promuovere lo sviluppo del settore aereo nazionale. È fondamentale che il governo ascolti le preoccupazioni dei lavoratori e si adoperi per trovare soluzioni a lungo termine che tutelino i posti di lavoro e il ruolo strategico di Alitalia nell’economia italiana.

Il risultato? ITA (Alitalia) praticamente regalata a Lufthansa, un altro pezzo di Italia svenduto dalla nostra politica …

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CONTRO CAROVITA, ARMI E GUERRA: ALZARE GLI STIPENDI, LOTTARE PER LA PACE E LA SOVRANITÀ! Il Partito Comunista sostiene ogni iniziativa di lotta dei lavoratori contro l’mpoverimento delle classi popolari, contro il carovita e contro la precarietà dilagante. Per questo abbiamo appoggiato lo Sciopero Generale e le giuste rivendicazioni che hanno caratterizzano la mobilitazione, ma siamo consapevoli che senza una lotta serrata contro la guerra e l’economia di guerra, e senza la piena conquista della sovranità popolare e nazionale con l’uscita dalla gabbia dellla UE e dalla Nato, nessun progresso per i lavoratori è possibile. Per questo vogliamo Lavoro, Pace e Sovranità! – Vogliamo la scala mobile per stipendi e pensioni, l’introduzione del salario minimo intercategoriale, la cancellazione delle leggi che hanno introdotto la precarietà nei contratti di lavoro. – Vogliamo che i soldi pubblici vengano spesi per i bisogni sociali del popolo e non per la guerra e per le armi, perciò sosteniamo il Referendum del Comitato Ripudia la guerra. -Vogliamo la sovranità popolare e l’ndipendenza nazionale per l’uscita dell’Italia dalla Nato e dall’Unione Europea.


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CONTRO CAROVITA, ARMI E GUERRA: ALZARE GLI STIPENDI, LOTTARE PER LA PACE E LA SOVRANITÀ!

Il Partito Comunista sostiene ogni iniziativa di lotta dei lavoratori contro l’mpoverimento delle classi popolari, contro il carovita e contro la precarietà dilagante. Per questo abbiamo appoggiato lo Sciopero Generale e le giuste rivendicazioni che hanno caratterizzano la mobilitazione, ma siamo consapevoli che senza una lotta serrata contro la guerra e l’economia di guerra, e senza la piena conquista della sovranità popolare e nazionale con l’uscita dalla gabbia dellla UE e dalla Nato, nessun progresso per i lavoratori è possibile.
Per questo vogliamo Lavoro, Pace e Sovranità!

– Vogliamo la scala mobile per stipendi e pensioni, l’introduzione del salario minimo intercategoriale, la cancellazione delle leggi che hanno introdotto la precarietà nei contratti di lavoro.

– Vogliamo che i soldi pubblici vengano spesi per i bisogni sociali del popolo e non per la guerra e per le armi, perciò sosteniamo il Referendum del Comitato Ripudia la guerra.

-Vogliamo la sovranità popolare e l’ndipendenza nazionale per l’uscita dell’Italia dalla Nato e dall’Unione Europea.

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STASERA ore 21 a Firenze presso il Circolo di Brozzi. Via di Brozzi 312 Nel quarto ed ultimo incontro di “Corto Circuiti ideologici” dal titolo: “Analisi della nuova guerra: ordine e disordine nel cuore dell’Europa”, affronteremo grazie anche a immagini e filmati realizzati sul posto il tema dell’attuale guerra nel cuore dell’Europa. Da più di un anno sia la politica che l’informazione cercano di dipingere un quadro distorto e funzionale alla politica bellica Nato riguardo un conflitto che è iniziato in realtà da ormai quasi dieci anni. Scopriremo le cause e gli effetti dell’assetto geopolitico che ha portato a questo conflitto, cercando di dare un quadro dettagliato anche sugli Stati confinanti che sono o potrebbero diventare ulteriori pedine dello scontro. Lo faremo con Luigi Pingitore (esperto area Post-Sovietica), Stefano Vernole (analista, vice presidente del Cesem) e con Luca Rovai (Tempi Post-Moderni) e Salvatore Catello (vice Segretario Nazionale del Partito Comunista).


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STASERA ore 21 a Firenze presso il Circolo di Brozzi. Via di Brozzi 312

Nel quarto ed ultimo incontro di “Corto Circuiti ideologici” dal titolo: “Analisi della nuova guerra: ordine e disordine nel cuore dell’Europa”, affronteremo grazie anche a immagini e filmati realizzati sul posto il tema dell’attuale guerra nel cuore dell’Europa. Da più di un anno sia la politica che l’informazione cercano di dipingere un quadro distorto e funzionale alla politica bellica Nato riguardo un conflitto che è iniziato in realtà da ormai quasi dieci anni. Scopriremo le cause e gli effetti dell’assetto geopolitico che ha portato a questo conflitto, cercando di dare un quadro dettagliato anche sugli Stati confinanti che sono o potrebbero diventare ulteriori pedine dello scontro.
Lo faremo con Luigi Pingitore (esperto area Post-Sovietica), Stefano Vernole (analista, vice presidente del Cesem) e con Luca Rovai (Tempi Post-Moderni) e Salvatore Catello (vice Segretario Nazionale del Partito Comunista).

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“ Bisogna essere onesti (e ammettere che) c’è contro la Russia una guerra americana, che sacrifica essenzialmente il fiore della gioventù ucraina in un mattatoio di morte e distruzione per le ambizioni geopolitiche dei neocon, per provocare la caduta di Putin e sfiancare militarmente la Russia…(sono stati finora) uccisi o feriti 300mila combattenti ucraini “ Queste le parole di Robert F. Kennedy Junior, oppositore di Joe Biden all’intento dei Democratici USA. In queste poche righe, viene confermato quanto è sotto gli occhi di tutti da oltre un anno e forse proprio per questo, la sua discesa in campo contro l’attuale presidente degli Stati Uniti è nascosta in particolare dai media mainstream europei, i quali stanno cercando in tutti i modi di nascondere ogni racconto alternativo alla visione attualmente dominante nel mondo governato dagli USA e dal loro braccio armato, la NATO


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“ Bisogna essere onesti (e ammettere che) c’è contro la Russia una guerra americana, che sacrifica essenzialmente il fiore della gioventù ucraina in un mattatoio di morte e distruzione per le ambizioni geopolitiche dei neocon, per provocare la caduta di Putin e sfiancare militarmente la Russia…(sono stati finora) uccisi o feriti 300mila combattenti ucraini “

Queste le parole di Robert F. Kennedy Junior, oppositore di Joe Biden all’intento dei Democratici USA. In queste poche righe, viene confermato quanto è sotto gli occhi di tutti da oltre un anno e forse proprio per questo, la sua discesa in campo contro l’attuale presidente degli Stati Uniti è nascosta in particolare dai media mainstream europei, i quali stanno cercando in tutti i modi di nascondere ogni racconto alternativo alla visione attualmente dominante nel mondo governato dagli USA e dal loro braccio armato, la NATO

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