MA LI PAGANO? IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO Il Sole…


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MA LI PAGANO?

IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO

Il Sole 24 Ore del 21 giugno titola “caccia a 768mila laureati, il 50% non si trova”.
Si comincia con uno spottone pubblicitario rivolto ai ragazzi che si stanno maturando affinché si iscrivano ai corsi di laurea che maggiormente assicurano l’occupazione, sbandierando che le aziende hanno in programma di assumere 768mila laureati. Quindi già c’è il primo slittamento: non è che non si trovano, come recita il titolo, sono in “programma” di essere assunti, pari al 13,9% di tutti gli occupati programmati.
Già questo, anche se fosse proprio così, dovrebbe far vergognare questi imprenditori perché, come certifica Eurostat, l’Italia resta l’ultima tra i Paesi Ue per la quota di laureati, il 29%, nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni registrata nel 2020, lontano dalla media europea. La quota italiana è superiore solo a quella della Romania, pari al 25%.” Quindi la programmazione di occupazione è ben lontana da quella che dovrebbe essere per assorbire tutti i laureati già scarsi e ancor più lontana di quella che dovrebbe essere. Questo spiega perché l’Italia ha il numero più basso di laureati in Europa, ma il numero maggiore di laureati disoccupati, che infatti per la maggior parte scappano dal nostro Paese, dove che sono costati almeno 100mila euro (si calcola 137 mila euro in media).
Ma andiamo avanti.
Si elencano una serie di cifre non verificabili, perché basate sulle affermazioni degli imprenditori, sui laureati “introvabili”; ma le cifre che invece sono solide e verificabili sono le ultime citate nell’articolo, che riguardano il tasso di occupazione dei laureati triennali e dei magistrali, rispettivamente, 75.1% e 77,1% a 1 anno dalla laurea e 92,1% e 88,7% a 5 anni.
Leggiamoli al contrario. A un anno circa 1 su 4 non lavora, mentre a 5 anni circa 1 su 10. Ma la cosa ancora più grave che dopo 5 anni è meglio non avere fatto il percorso magistrale e non avere “investito”, come dicono loro, tempo e denaro, magari ancora più lontano dalla propria casa. Naturalmente questa conclusione amara e paradossale, perché è paradossale la situazione italiana.
Se comunque ancora lauree più “spendibili”, come ingegneria e statistica, hanno ancora circa il 5% di disoccupazione a 5 anni, matematica, fisica e informatica, siamo 7,4% di disoccupati.
Il punto essenziale è che i salari iniziali dei laureati in Italia sono la metà di quelli europei e, via via con la carriera, la distanza aumenta sempre più. Questo lo si può dire per tutti i lavoratori italiani.
La ricetta del Sole è quella di spingere ancora più giovani ad aumentare il mercato del lavoro dei laureati, in modo da perpetuare questa situazione, e non di spingere i suoi referenti, che sono gli imprenditori, a pagare di più.
Dei piagnistei che sono piccoli e non hanno le forze per pagare non ne possiamo più. L’innovazione tecnologica si fa non solo con i grandissimi, ma anche con le associazioni e le filiere produttive. Ma qui ci vorrebbe uno Stato in grado di accompagnare i più volenterosi e sfoltire la massa di “prenditori” capaci solo di pagare il politico di turno corrotto e corruttore. Pretendono la concorrenza per i lavoratori, mentre per loro c’è il mercato protetto.
Ci rivolgiamo quindi agli studenti che stanno prendendo la sudata maturità. Voi non siete la “futura classe dirigente” di questo Paese – tranne forse qualcuno più ammanigliato o più fortunato – voi siete il futuro proletariato intellettuale dal quale si estrae il massimo di plusvalore, grazie al vostro sudore e al sacrificio delle vostre famiglie che vi hanno mantenuto e che vi mantengono ancora dopo che iniziate a lavorare.
Come tutti i proletari, trovate la forza solo nella vostra unione e nella consapevolezza della distanza che intercorre tra il vostro lavoro e il vostro ruolo di costruttori di ricchezza e quello dei vostri sfruttatori.

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CAPORALATO SENZA PIETÀ Satnam Singh ha lottato per due giorni, ma…


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CAPORALATO SENZA PIETÀ

Satnam Singh ha lottato per due giorni, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Abbandonato a casa sua dopo aver perso un braccio mentre lavorava, la sua tragedia è l’ultima di una lunga serie di atrocità subite da chi è vittima del caporalato.

Il caporalato è solo lo specchio del mondo del lavoro nel nostro paese: In Italia si continua a cercare schiavi da sfruttare, ricattando i lavoratori con paghe sempre più basse e orari sempre più lunghi. Questa crudele dinamica alimenta ulteriormente la guerra degli ultimi contro i penultimi, mettendo a rischio le vite e la dignità di tanti.

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ANALISI VOTO ITALIANI EXPAT EUROPEE 2024 DA PARTE DELLA FEDERAZIONE…


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ANALISI VOTO ITALIANI EXPAT EUROPEE 2024 DA PARTE DELLA FEDERAZIONE ESTERO PARTITO COMUNISTA SEZ.ne E. OLIVETTI

Nella UE gli elettori iscritti regolarmente all’AIRE (anagrafe italiani registrati estero) attualmente sono più di 3 milioni, gli aventi diritto al voto sono 1.661.949, hanno votato solo il 7,14% cioè 118.731 persone! Come si vede tra schede nulle, bianche e contestate più di 10 mila schede sono state eliminate, quindi si sono persi un sacco di voti. Come abbiamo denunciato da anni questa purtroppo è la media, i motivi per cui gli expat non votano sono molteplici

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU LA RISCOSSA, ORGANO DEL PARTITO COMUNISTA
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L’ITALIA AL G7: ANCORA AIUTI ALL’UCRAINA, PRONTO IL NONO PACCHETTO Con…


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L’ITALIA AL G7: ANCORA AIUTI ALL’UCRAINA, PRONTO IL NONO PACCHETTO

Con la scusa del G7 sull’Intelligenza Artificiale in Puglia, si è continuato a parlare dell’assetto dell’Europa e del mondo. Mentre sui canali di informazione mainstream ci si concentrava su tutt’altro, è tornato in Italia Zelensky per chiedere ulteriori aiuti per il conflitto.

Alla presenza di Biden, capo degli USA e della NATO, come poteva rispondere l’Italia? Ovviamente con un nuovo pacchetto di aiuti. Invece di investire nella sanità o nell’istruzione, l’Italia sta già preparando il nono pacchetto di aiuti da inviare a est, e i fabbricanti di armi nel frattempo festeggiano ancora una volta. D’altronde, la Pace non ha mai fatto guadagnare nessuno.

Noi, come sempre, siamo PER LA PACE, CONTRO LA GUERRA!

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ERNESTO “CHE” GUEVARA Lo studio di Guevara deve lasciarci qualcosa…


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ERNESTO “CHE” GUEVARA

Lo studio di Guevara deve lasciarci qualcosa di più del solo fascino eroico e romantico. L’argentino è maestro nell’unire, nella teoria come nella prassi, ciò che Secchia sosteneva in contemporanea dall’altra parte del globo: internazionalismo, patriottismo ed antimperialismo devono coesistere fondendosi in un solo forte sentimento, che muove la prassi rivoluzionaria.

Nel suo viaggio in moto, esperienza che formerà la figura del Che indissolubilmente, matura questi tre aspetti: la lingua che accomuna i Paesi latinoamericani desterà il suo sentire internazionalista, il ripudio di tutte le concause che affliggono questi popoli determinerà il suo antimperialismo, la pulsione di liberare quella gente e metterla al potere di sé stessa scatenerà il suo amore patriottico.

Con la coscienza internazionalista ben salda, non dobbiamo compagni aver paura di sentirci patriottici, né reprimere l’amore naturale che abbiamo per la nostra terra; anzi, se ben incanalato, il patriottismo di Secchia e di Guevara e di tanti altri sono la base necessaria per poter dar tutto, anche la vita, alla causa rivoluzionaria

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MA QUANTO MI COSTI? Il titolare della Difesa, Crosetto, firmerà il…


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MA QUANTO MI COSTI?

Il titolare della Difesa, Crosetto, firmerà il nono decreto riguardante l’invio delle armi in Ucraina dopo le elezioni Europee, prima del vertice Nato di luglio.
Nel pacchetto sarà compresa una delle cinque batterie antimissilistiche (più una di addestramento) Samp-t a disposizione dell’Italia.

Ognuna costa quasi 700 milioni di euro. I Samp-t montano i missili Aster30 che hanno un raggio d’azione di 100 km per un costo medio di 1 milione di euro ognuno. Inoltre, a causa dell’enorme impiego di questi missili negli ultimi tempi, la loro disponibilità è molto ridotta.

Ricordiamo che la difesa contro l’ultima incursione dell’Iran e costato al governo israeliano ben 1 miliardo e mezzo di missili sparati in una sola notte. Lo scudo ha arrestato, si dice, il 99 percento dei vettori in arrivo, ma il punto è che questi sono serviti a saturare le difese e far penetrare proprio quell’uno percento che ha colpito le basi militari obiettivo dell’incursione iraniana. È l’antica competizione tra la spada e lo scudo, e la spada ha sempre vinto.

L’Italia è pronta a inviare di nuovo Samp-t in Ucraina, ma quale?
Una è data in prestito alla Slovacchia. Degli altri quattro, due serviranno a difendere l’Italia. Uno è di riserva, sempre a scudo del Paese. Il quarto si trova in Kuwait che sembra che sarà quella data all’Ucraina.
Quanto sposterà sul campo?

Il bollettino ufficiale di guerra del ministero della Difesa russo, ha annunciato nel pomeriggio del 24 gennaio di aver distrutto un sistema di difesa aerea SAMP/T fornito lo scorso anno da Italia e Francia a Kiev. La Francia ha smentito, nessun commento invece da fonti italiane.

Insomma, prepariamoci a immolare ancora sull’altare della guerra alla Russia e della “sicurezza” europea sistemi d’arma che dureranno ben poco, non potranno essere rimpiazzati e sguarniranno la nostra sicurezza, se mai ne avessimo avuto bisogno.

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IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO LE CONSIDERAZIONI FINALI DEL…


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IL PUNTO DEL SEGRETARIO GENERALE ALBERTO LOMBARDO
LE CONSIDERAZIONI FINALI DEL GOVERNATORE DELLA BANCA D’ITALIA

«Sostenere l’occupazione con più immigrati, ma è fuga dei giovani» (Il Sole 24 Ore)
«Servono più migranti regolari» (Il Corriere della Sera)
«La lezione di Panetta: servono più immigrati» (La Stampa»)
«Il governatore Panetta: “Più Europa e più immigrazione contro il declino”» (La Repubblica)

Questi i titoli dell’indomani della tradizionale lettura delle Considerazioni Finali del Governatore [1].
Naturalmente non ci siamo fidati delle “veline” di regime e abbiamo letto le 30 pagine della Relazione, dove leggiamo:
«Decisi aumenti dei tassi di occupazione – fino ai livelli medi dell’area dell’euro – potrebbero arrivare a controbilanciare gli effetti del calo demografico e mantenere invariato il numero degli occupati. È inoltre possibile che un sostegno all’occupazione derivi da un flusso di immigrati regolari superiore a quello ipotizzato dall’Istat. Occorrerà gestirlo, in coordinamento con gli altri paesi europei, bilanciando le esigenze della produzione con gli equilibri sociali e rafforzando le misure di integrazione dei cittadini stranieri nel sistema di istruzione e nel mercato del lavoro.

Ma è chiaro che anche con maggiore occupazione e maggiori flussi migratori l’apporto del lavoro alla crescita dell’economia non potrà che essere modesto. Solo la produttività potrà assicurare sviluppo, lavoro e redditi più elevati.»
Queste le parole esatte del Governatore. Quindi: fate lavorare bene i lavoratori e vedrete che le cose si aggiusteranno. Qui dovremmo criticare l’inversione della causalità implicita nelle parole di Panetta: “lavorare meglio per crescere e guadagnare di più”. Noi dovremmo dire: “aumentare i salari per far uscire dalla disoccupazione due milioni di disoccupati (e molti di più sotto occupati) e mettere i soldi nelle tasche dei lavoratori affinché essi possano spendere e far crescere l’economia”, anche se ciò sarebbe ancora nel più tiepido riformismo.
Ma quello che è ancora una volta conclamato è che la “narrazione” imposta dall’alto non si mette in discussione, anche se a contraddirla è la massima autorità economica del Paese.

Ora capite quando vi invitiamo a leggere tutti i giornali e usare quello che scrivono come stella polare per credere all’esatto contrario?

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LA STORIA NON SI PUÒ CAMBIARE C’è poco da fare: ogni…


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LA STORIA NON SI PUÒ CAMBIARE

C’è poco da fare: ogni occasione è buona per cercare di cambiare la storia in favore degli Stati Uniti.

In un momento storico come questo, il mainstream non si lascia sfuggire nessuna occasione per cercare di modificare i fatti storici. Anche oggi, che è l’anniversario del D-Day, sembra che la Seconda Guerra Mondiale sia stata combattuta e vinta solo da statunitensi e britannici.

Ma, come abbiamo sempre detto, la storia non si può cambiare e nessuno potrà mai cancellare il tributo dell’Unione Sovietica al conflitto, con oltre 27 milioni di persone morte.

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LA CINA È DALLA PARTE DELLA PACE Dopo aver annunciato che…

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LA CINA È DALLA PARTE DELLA PACE

Dopo aver annunciato che i rappresentanti di Pechino non saranno presenti all’incontro in Svizzera tra il 15 ed il 16 Giugno per analizzare il conflitto Ucraino, la Cina annuncia che ben 26 paesi nel mondo hanno deciso di aderire alla “Conferenza internazionale riconosciuta sia dalla Russia sia dall’ Ucraina” .

Così mentre i paesi occidentali continuano a seguire in maniera cieca gli ordini della NATO e degli Stati Uniti d’America, la Cina ed i paesi non allineati all’Atlantismo cercano la strada per un risoluzione pacifica.

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