Costruire il PARTITO COMUNISTA usando ‘anche’ le elezioni.

Costruire il PARTITO COMUNISTA usando ‘anche’ le elezioni.

Costruire il PARTITO COMUNISTA usando ‘anche’ le elezioni. Questa è la nostra concezione. In tal senso i risultati di questo primo passaggio ci incoraggiano nella scelta intrapresa. Abbiamo parlato a decine di migliaia di persone a Torino, Roma e Napoli. È stata rafforzata la nostra organizzazione in quelle città, in maniera straordinaria nella Capitale. Il Partito Comunista esiste, lo dovrà dimostrare nelle lotte, nel protagonismo tra i lavoratori e le nuove generazioni; lo dovrà esigere con rigore e serietà nella militanza e nella costruzione dell’azione politica.

Condividi !

Shares
Torino. E’ scomparso il compagno Secondo Novello “Vento”

Torino. E’ scomparso il compagno Secondo Novello “Vento”

Torino. E’ mancato il Compagno Secondo Novello “Vento”. 22.09.1924/31.05.2016. I funerali avverrano venerdi 3 Maggio alle ore 11.45 presso il Cimitero Monumentale (Centrale) di Corso Novara a Torino. •••••••••••••••••••••••••8 settembre del 43 con la dissoluzione dello stato sono numerosi gli italiani che prendono coscienza. Prendere coscienza significa salire in montagna, significa congiungersi ai ribelli, significa non riconoscere piu’ l’autorità della repubblica sociale italiana.

Anche il compagno Novello Secondo assume la consapevolezza di cio’ che sta accadendo al nostro paese, sa bene che il tempo e’ scaduto, sa bene che deve agire.
Dalla sua Castello d’Annone paesino diviso dal Tanaro situato tra Asti e Alessandria parte per trovare i “ribelli” ovvero le formazioni Partigiane che da qualche tempo iniziano a organizzarsi in ogni vallata del Piemonte.

Il paese era occupato, non era facile spostarsi, fascisti, delatori, confidenti, ogni passo era un rischio. Saluta la sua famiglia e di notte si incammina insieme ad altri giovani ragazzi. Attraverso strade secondarie, prati , sentieri si sposta in direzione della Liguria, raggiunge Pamparato nella Val Casotto e si unisce ai partigiani della 1 Valcasotto guidati dal comandante Mauri. Il Partigiano Secondo diventa Vento, il suo nome di battaglia, dopo la presentazione viene affidato ad una brigata comandata dall’intrepido Fosco Lulli.

Tra quelle montagne, insieme ai suoi compagni di battaglia, Vento conosce gli orrori della guerra, apprende il dolore per la caduta di molti suoi compagni di battaglia, nel contempo si tempra, comprende che con i nazifascisti non si parla, non si discute, non si prova pieta’, essi vanno abbattuti, il suo paese l’Italia deve essere liberato dalle barbarie. Vento e’ oramai un combattente, partecipa a numerose azioni di guerra, mantiene rapporti con gli antifascisti del posto, si mobilità contro le rappresaglie, insieme agli altri Partigiani si da parecchio da fare per salvare molte vite umane tra la popolazione civile, prende dimestichezza con lo Steen affidatogli dai suoi comandanti. Era affezionato il Partigiano Vento al suo mitragliatore a canna corta, lo capivo dai dati tecnici che snocciolava ripetutamente nelle nostre chiacchierate, caricatore da 32 colpi, calibro 9×19,peso 4 kg, cadenza di tiro 540 colpi al minuto,” diofaus Mao a smiava an viulin”.

Ogni anno per molti anni lo abbiamo accompagnato a VALCASOTTO. Salivamo alla lapide che ricorda la strage di partigiani e civili del 13 marzo 1944. Quel giorno, insieme al 25 aprile era un giorno speciale per il Partigiano Vento, il viaggio in auto di andata e ritorno era un susseguirsi di ricordi, di racconti inerenti alla sua esperienza tra quelle montagne. Erano racconti precisi, puntuali, con estrema precisione elencava i particolari di quelle battaglie, i luoghi dei ponti minati, le persone che pur non essendo attivi nella resistenza sostenevano i Partigiani, il suo fucile mitragliatore STEN, il pezzo (come lo chiamava lui) che faceva la differenza quando sulla strada tra le montagne della Valcasotto incontrava le squadracce nazifasciste che istruivano i piani per preparare le rappresaglie alla popolazione di quei cascinali amici delle formazione partigiane.

Quel 13 marzo del 44 a Valcasotto Vento era parte integrante di una squadra composta da 7 partigiani guidati dall’intrepido comandante Fosco Lulli. Ingenti forze nazifasciste sono in arrivo da Mondovi’ e da Ceva altre stanno proseguendo su Garessio. I nazifascisti stanno bloccando gli ingressi e quindi le uscite della valle, i rapporti di forza non giocano certo a favore delle formazioni Partigiane. Quando mi raccontava questa epica battaglia i suoi occhi si illuminavano, diventavano piu’ grossi, lo sguardo piu’ attento, mi diceva con il tono della voce alto “ diofaus eravamo in sette e per tre giorni abbiamo tenuto la postazione forse e’ servito a qualcosa ma sono morti tra partigiani e civili 129 persone”.
I suoi occhi diventavano tristi e io salendo per quei tornanti vivevo grazie a Secondo schegge della guerra Partigiana nel frattempo mi tornavano alla mente i racconti di mio padre Partigiano Garibaldino della 19* Val di Viu’, un sommarsi di immagini, di fotografie nitide che prendevano vita, riconoscevo quei posti nella mia mente che mio padre prima e Secondo poi mi avevano fatto conoscere, il comando garibaldino di Machaussia ai piedi del lago, le montagne sopra Usseglio, Viu’, Lanzo, le inaugurazioni delle lapidi partigiane alla fine degli anni 60, insomma tutti i luoghi della mia formazione antifascista. Stavo bene a sentire quei racconti, si rafforzava in me sempre di piu’ l’orgoglio di essere stato figlio e genero di due Partigiani combattenti.

La scuola Partigiana non e’ solo battaglie e sacrifici durissimi, e’ scuola di vita, di formazione politica e ideologica, dopo la liberazione Secondo si iscrive al Partito Comunista Italiano, rimarrà iscritto e militante fino al suo scioglimento. Punto di riferimento nel suo storico quartiere Regio Parco ricoprira’ per parecchi anni il ruolo di segretario di sezione e di consigliere di circoscrizione.

Con lo scioglimento del Partito il compagno Novello contribuisce in maniera determinante alla costruzione della sezione di Rifondazione Comunista alla barriera di milano. Gli eventi di allora, quelli del 1998, lo portano a ricominciare la sua attività di militante comunista, Novello si iscrive ai Comunisti Italiani. Ci rimane fino al 2014.
A dicembre del 2016, ancora lucidissimo e informato si lamentava alla sua maniera…tornavo dal lavoro e mi diceva “ ma diofaus i comunista ai sun pi nen? Tradotto…diofaus i comunisti non ci sono piu? Si iscrive al Partito Comunista e con meticolosa cura conserva nel cassettino delle sue cose la tessera, la sua ultima tessera comunista.

Il compagno Novello Secondo, il Partigiano Vento, era uomo semplice, generoso, vivace, la sua vita non conosce ombre e incertezze, sapeva da che parte stare, dalla parte della classe operaia, dalla parte di coloro che vivono quotidianamente il disagio profondo di chi non ha lavoro, di coloro che non hanno una casa, di coloro che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena.
Questo modo di essere e soprattutto di fare lo ha portato a diventare un punto di riferimento importante per le persone che abitavano Regio Parco, girare con lui nel suo quartiere confermava quanto detto sopra, impossibile fare 50 metri senza fermarsi a parlare con qualcuno.

Si potrebbe pensare oggettivamente ad un rapporto privilegiato con gli anziani considerata l’eta’, ma non era così. Novello era solito a soffermarsi in capannelli con le nuove generazioni, a loro raccontava le sue imprese Partigiane e la sua smisurata passione per il ciclismo. Era straordinario vedere quei ragazzi e quelle ragazze interessati sinceramente alle vicende che raccontava, oramai non mi stupivo piu’, era tutto chiaro, Secondo sapeva trasmettere nonostante la sua eta’ avanzata una sorta di sicurezza dettata dalla sua grande esperienza. Quell’esperienza e quella sicurezza che in qualche modo oggi manca ai giovani, ecco perche’ potevano fermarsi a parlare con lui per delle ore.

Ho accennato in precedenza al ciclismo, l’unica vera e grande passione di Secondo insieme alla politica e alla montagna. D’altronde la sua generazione, quella della guerra e successivamente della ricostruzione, non ha avuto le opportunita’ di oggi in termini di svago. Il ciclismo rappresentava allora, e forse ancora un pochino adesso lo sport come servizio sociale lo sport di massa per intenderci. Per poche lire, prima dell’entrata in guerra dell’Italia acquista la sua prima bicicletta, e realizza il suo primo sogno,quello di correre in bici. Era solito raccontarmi un episodio a cui teneva particolarmente, avvenuto ancora prima di fare delle competizioni ciclistiche.

In una sera d’estate giocando a pallone con i suoi amici nella spettacolare piazza 4 marzo gli viene sequestrato il pallone dai carabinieri. I soliti carabinieri. Data l’impossibilità di continuare a giocare al pallone decidono, lui e i suoi amici, di inforcare le biciclette per raggiungere Genova. Partono verso mezzanotte, le strade non erano certamente quelle di oggi, i tratti asfaltati si possono contare sulle dita di una mano, la bici ha ancora le gomme piene, il telaio non e’ certo d’alluminio come oggi, ma non importa vogliono raggiungere Genova. Pedalano tutta la notte e gran parte del mattino, su sterrati, senza le luci, con le indicazioni quando capitava. Verso le 10 del mattino raggiungono Genova, l’obbiettivo e’ raggiunto, optano per il porto, non l’avevano mai visto. I soldi come potrete immaginare erano cosa sconosciuta in quei tempi, figurati quattro ragazzotti come loro. La fame dopo una pedalata del genere si fa sentire e allora Secondo si ingegna. E’ attraccata al porto una nave giapponese, Novello era in grado di fare amicizia anche con gli esquimesi, questa era la sua forza. Raggiunge l’attracco e a gesti fa capire che vuole conoscere il personale della nave che ovviamente e’ tutto giapponese. In quattro e quattrotto il gruppo dei ragazzotti sale sulla nave e dopo le dovute presentazioni viene preparato per loro un banchetto di tutto riguardo. Sostanzialmente occupano quasi tutto il pomeriggio a cibarsi, dopo i ringraziamenti e i saluti risalgono in sella per ritornare a Torino.

Ho bene in mente gli occhi di Novello quando raccontava questo episodio, gli occhi e l’espressione del suo viso, soddisfatto, sorridente, raggiante. Probabilmente quella era stata la sua prima esperienza fuori dal suo territorio, non l’ha dimenticata mai.

Non ho il tempo per farlo ora, me ne rammarico per questo, sono tanti gli avvenimenti raccontatomi in questi anni vissuti insieme. Quando le gambe lo reggevano, ancora spesso si andava a fare il suo giro preferito, caffe’ in piazza Vittorio, via po’ piazza Castello, via Cernaia, si scendeva giu’ dal rondo’ di cso regina, via Pergolesi la sua casa, e poi dritti a Superga. Sostenuto dal bastone, da lui costruito con una radice robustissima e flessibile, si arrivava al retro della basilica, alla lapide del grande Torino. Aveva 25 anni quando il Toro di Mazzola e Gabetto si schianto’ contro la collina di Superga. Nessuno ma proprio nessuno era mai riuscito a raccontarmi quella vicenda come ci era riuscito lui.
Il suo sguardo su quella storia andava oltre al gioco del calcio, andava oltre al mito degli eroi granata, lui raccontava la città, la Torino ammutolita e dispiaciuta, la Torino straordinaria che soffriva per la scomparsa di quegli atleti. Alzava il tono della voce, diceva che non si possono paragonare quegli uomini di allora con i giocatori viziati di oggi, diceva…a loro li incontravi nelle piole, e ci parlavi insieme se ne capitava l’occasione facevi anche due tiri insieme nella vecchia piazzetta 4 marzo che spesso ritornava nei suoi racconti. Si, perche’ dopo che lui e la sua famiglia furono sfollati Secondo arriva a Torino e risiede nella vicina via conte verde. Durante i bombardamenti anche la sua casa viene centrata e distrutta, tuttavia Secondo e la sua famiglia trovano un tetto nell’appendice della chiesa vicina.

Quanti sacrifici, quante difficoltà ha dovuto gestire, ma ne e’ valsa la pena, il suo carattere e’ forte, temprato, questo gli consente di poter camminare a testa alta sempre, nulla da rimproverarsi, nulla di cui vergognarsi. E con questo spirito che si costruisce la sua famiglia sposandosi con la cara Lucia dividendo con lei gli aspetti positivi e le difficolta’ che la vita impone. Dopo aver cambiato tantissime occupazioni trova lavoro alla SIP e anche in quell’ambito si distingue per il suo impegno sindacale. Un lavoro sicuro con uno stipendio sicuro gli consente di acquistare la sua piccola casa di Via Pergolesi. Era fiero del suo investimento, a differenza sua che da molto giovane a causa di una precoce perdita del padre aveva dovuto provvedere al mantenimento dei suoi fratelli e delle sue sorelle, Gabriella, Bruna, Giuseppe,Giovanni e Orlandino. Con quell’investimento aveva procurato una sicurezza certa alla sua famiglia.
Secondo starà fino alla fine accanto a Lucia, prodigandosi per starle vicino nel percorso della malattia che la portera via nel 2010.

Nella vita di Novello vi e’ un altro elemento di fondamentale importanza, l’unica figlia, Ivana.
Secondo e Ivana due testoni uniti da una sorta di complicità iniziata 40 anni fa’ e che solo dall’interno si poteva comprendere il rispetto e l’affiatamento che rispettivamente provavano l’uno per l’altro. Ivana e’ molto legata a suo padre ed e’ per questo motivo che dopo l’incidente accaduto sei anni fa a Secondo, decise di portarlo ad abitare a casa nostra.
Una coabitazione naturale, priva di tensioni, la nostra casa era la sua casa, e devo dire che fino a quando e’ rimasto lucido il suo parere era quello che contava. Anche i tre gatti e la lupa Mishka lo trattavano da grande saggio, poi abbiamo capito che a nostra insaputa contribuiva in maniera determinante a farli ingrassare!

Anche Alessandra e’ parte integrante della vita di Secondo, e’ lui che trasmette ad Ale la passione della montagna passando le vacanze con lei e con Lucia per molti anni nella sua casetta di Calsazio ai piedi di Ceresole. Con Ale piccola si addentra nei boschi a raccogliere funghi, e istruisce la ragazzina ad un rapporto di conoscenza con la natura e in particolare con la montagna.

Concludo ringraziando due persone che non sono parenti ma non per questo meno importanti. Due persone che per Secondo erano amici sinceri. Ivano, anche lui era tra quelli impegnati ad ascoltare i racconti di Secondo, e che spesso e volentieri ci ha aiutato in alcuni momenti difficili dell’ultima gestione di Secondo. L’altra e’ la Sign.Ra Felicia che per sei anni lo ha accudito con professionalita’ e amicizia sincera.
Non era cosa insolita entrare improvvisamente a casa nostra e vedere Secondo a cantare a squarciagola insieme alla Sign.Ra Felicia o sole mio.

Per quanto mi riguarda ti dico che sono orgoglioso di averti conosciuto, frequentato, qualche volte viziato e accudito quando ne hai avuto bisogno.

E’ giunta l’ora di farti andare Partigiano Vento, la notte e’ buia e il ripido sentiero che porta a Valcasotto e’ ghiacciato, coraggio…ancora ti aspettano le imprese piu’ rischiose, le gesta piu’ temerarie,gli atti piu’ eroici.

A noi piace ricordarti cosi…con i tuoi inseparabili scarponi, il tuo Steen, e il fazzoletto al collo della 1* Valcasotto.

ciao Partigiano Vento

Novello Secondo 31 maggio 2016. Dalla commemorazione di Mao Calliano

Condividi !

Shares
Messaggio del segretario generale Marco Rizzo.

Messaggio del segretario generale Marco Rizzo.

“La raccolta firme con cui il Partito Comunista è riuscito positivamente  a presentare le proprie liste a Torino, Roma e Napoli è un importante successo organizzativo…” con queste parole il segretario del Partito e candidato a sindaco a Torino, Marco Rizzo, ha rivolto un messaggio di ringraziamento ai dirigenti ed ai militanti che hanno consentito in tal modo una presenza così rilevante a queste elezioni amministrative. “Il nostro rapporto con le elezioni -prosegue Rizzo- si pone in sintonia con ‘il dentro e fuori la Duma’ di leniniana memoria. In sostanza, se nel recente passato, da Rifondazione al Pdci, sono stati costruiti i partiti con l’unico fine di andare alle elezioni, oggi i comunisti ‘usano’ le elezioni per far conoscere il loro progetto politico e quindi per costruire il Partito stesso…” . “Al momento elettorale, caratterizzato da un processo burocratico sempre piu’ complicato, i comunisti contrappongono la loro capacita’ organizzativa, che va certo ampliata e migliorata anche per esser piu’ presenti e radicati nelle lotte dei lavoratori e delle nuove generazioni”. “Ringrazio ancora i nostri compagni -prosegue Rizzo- confidando in un impegno militante di propaganda che non si fermera’ al pur importante risultato elettorale, ma sara’ punto di partenza per la ricostruzione del Partito Comunista in Italia”.

Condividi !

Shares
La Falce e Martello a TORINO, ROMA e NAPOLI.

La Falce e Martello a TORINO, ROMA e NAPOLI.

La lista del PARTITO COMUNISTA per le elezioni di Domenica 5  Giugno 2016 e’ stata presentata con successo nelle grandi citta’, da Nord a Sud,  TORINO, ROMA e NAPOLI. Un duro lavoro di militanza che corrispondera’ ora ad un impegno straordinario di ‘uso’ delle elezioni per far meglio conoscere il nostro progetto politico. TUTTO il PARTITO deve impegnarsi in questa campagna. AL LAVORO ALLA LOTTA!

Condividi !

Shares
Dichiarazione della Segreteria della Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai Europei per il 9 maggio – Giornata della vittoria antifascista dei popoli.

Dichiarazione della Segreteria della Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai Europei per il 9 maggio – Giornata della vittoria antifascista dei popoli.

Viva la Vittoria Antifascista dei Popoli!
La Grande Guerra Patriottica del popolo Sovietico contro la Germania Nazista, che si promuoveva come invincibile all’epoca, e i suoi alleati in Europa si è conclusa con la frantumazione e la resa incondizionata del fascismo. Il 9 maggio è il giorno che segna la fine della II Guerra Mondiale in Europa. L’Armata Rossa, alzando la bandiera rossa con la falce e martello sul Reichstag, completò la grande vittoria dei popoli contro il fascismo.
Il fascismo è stato creato e supportato dal sistema capitalista stesso come una forma nuda e reazionaria di gestione borghese per la protezione dello sfruttamento capitalistico. Il fattore principale della capacità di lotta e resistenza dell’Unione Sovietica fu il suo carattere socialista, l’economia pianificata, il fatto che il popolo aveva il potere nelle proprie mani.
Movimenti armati di liberazione nazionale emersero a fianco dell’URSS in molti paesi europei, movimenti che hanno agito sotto la guida dei partiti comunisti e operai. I partiti comunisti e operai stessi hanno pagato un alto prezzo di sangue al fine di schiacciare il fascismo.
L’Iniziativa Comunista espone costantemente e denuncia l’obiettivo dell’UE di cancellare la grande vittoria antifascista dei popoli, trasformando il 9 maggio nella “giornata dell’Europa”, dalla memoria storica e dall’esperienza dei popoli. Combatte contro lo scopo provocatorio e anti-storico dell’UE e dei suoi governi di identificare l’ideologica comunista con l’ideologia nazista, rapportare l’URSS con la Germania Nazista, distorcere la verità storica, come la creazione di un museo dell’UE sulla storia europea che mira a diffondere l’anticomunismo e, in particolare, il lavaggio del cervello dei giovani con sermoni anti-storici. Condanniamo la politica dell’UE, che, di fatto, supporta l’anti-comunismo, la persecuzione e il divieto delle attività dei partiti comunisti, in corso in Ucraina, Polonia, Stati Baltici, ecc. Denunciamo l’obiettivo delle classi borghesi dell’UE di mettere fuori legge i simboli comunisti ed introdurre nuovi ostacoli alla diffusione delle idee comuniste. Siamo contrari alle provocatorie celebrazioni per onorare criminali e collaborazionisti nazisti, che vengono organizzate oggi dai loro successori politici in paesi dell’Unione Europea.
Viva la Vittoria Antifascista dei Popoli!
La verità storica non può esser distorta o cancellata.

Condividi !

Shares
UN ENORME SCIOPERO GENERALE STA BLOCCANDO LA GRECIA CONTRO IL GOVERNO TSIPRAS, SERVO DELLA UE.dichiarazione di Dimitris Koutsoumpas.

UN ENORME SCIOPERO GENERALE STA BLOCCANDO LA GRECIA CONTRO IL GOVERNO TSIPRAS, SERVO DELLA UE.dichiarazione di Dimitris Koutsoumpas.

dichiarazione del SG del CC del KKE Dimitris Koutsoumpas : “Il governo SYRIZA-ANEL trema di fronte alla rabbia e indignazione del popolo. Ha superato ogni confine della miseria politica. Sta cercando di far passare le leggi antipopolari sulla previdenza e la tassazione e gli ulteriori accordi con il quartetto attraverso una mossa a sorpresa in questo fine settimana. Si tratta di un atto di autoritarismo e ostilità nei confronti del movimento operaio al fine di servire i grandi imprenditori … Si dimostra inoltre che la ripresa, la regolazione del debito, la nuova narrazione di successo di Tsipras e tutte le promesse del suo governo per addolcire la pillola degli accordi antipopolari firmati con i corvi delle istituzioni internazionali hanno come presupposto nuove e infinite barbare misure contro il popolo. Il KKE chiama i lavoratori, gli autonomi, gli agricoltori, i giovani e le donne delle famiglie popolari, i pensionati, a fornire una risposta militante orgogliosa, partecipando in massa allo sciopero e manifestazioni per colpire i veri responsabili dei problemi del popolo: l’Unione Europea, il FMI, il potere del capitale, i governi e partiti che li servono. Una sollevazione popolare oggi e nei prossimi giorni, con l’apice in questo fine settimane quando i deputati del governo hanno in programma di votare la legge ghigliottina. Il KKE combatterà questa battaglia nelle strade e in parlamento fino al rovesciamento finale della linea politica antipopolare in modo che il popolo greco diventi padrone del suo paese e mandi nel pozzo della storia tutti i macellai dei suoi diritti”.

Condividi !

Shares
Sugli sgomberi a Bologna.

Sugli sgomberi a Bologna.

“Il Partito Comunista di Bologna esprime la piena solidarietà alle famiglie dei lavoratori che questa mattina ha visto lo sgombero del palazzo di via irnerio.
Ancora una volta L’amministrazione cittadina a guida , del partito borghese , PD non è stata in grado di garantire il rispetto del diritto di quei cittadini che vedo la casa come un diritto fondamentale non solo dalla nostra carta costituzionale ma anche sancito dalla carta dei diritti dell’uomo.
Questo Partito, il PD, e il degno rappresentante di tutti quei poteri che anche in città comandano e portano avanti gli interessi della classe capitalistica in tutte le sue forme e insieme alla Questura di Bologna sono ormai istauratori di quella dittaura borghese che con un occhio guardano alla classe reazionaria italiana con un altro guardano i banchieri e il capitalismo a guida U.E, sono in campagna elettorale e fanno valere tutto il loro potere reazionario.
Solo un forte Partito Comunista che sia rappresentante politico di lotte come il diritto alla casa e di tutti quelle cittadine e cittadini è la soluzione per scardinare una terribile cappa di reazione borghese e di pratiche ,oramai, che troppo spesso conducono i cittadini nel vuoto politico e in balia di istituzioni senza soluzioni di classe.”
Partito Comunista Federazione Bologna

Condividi !

Shares
“CHI?” Un commento allo straordinario film LE CONFESSIONI di Roberto Ando’ con Toni Servillo.

“CHI?” Un commento allo straordinario film LE CONFESSIONI di Roberto Ando’ con Toni Servillo.

“CHI?”. UN COMMENTO DI MARCO RIZZO ALLO STRAORDINARIO FILM LE CONFESSIONI DI ROBERTO ANDO’ CON TONI SERVILLO

«“L’ultima forma di libertà è il silenzio”… certamente ricorderà chi lo ha scritto» «Un poeta greco» «Un grande poeta per una nazione fallita» «Ci sono fallimenti molto più grandi di quelli contabili»

«Il re è nudo!». Così nella favola I vestiti nuovi dell’imperatore di Hans Christian Andersen un bimbo mette in crisi il sistema di consenso artificiale che il potere ha costruito su una colossale menzogna.

Quest’accostamento ci ha ispirato la visione del film di Roberto Andò Le Confessioni. Non certo un thriller, né un giallo, forse un noir nelle atmosfere. In realtà una denuncia a voce alta di ciò che è sotto gli occhi di tutti e che solo con una colossale opera di distrazione di massa tentano di impedirci di vedere. Ognuna delle frasi scandalose scagliate contro lo spettatore meriterebbe un film a parte, ma Andò ce le riversa addosso tutte insieme. Solo qualche esempio:

«[A proposito della presenza del monaco Salus al G8] Stiamo defraudando il mondo della speranza, proviamo almeno a risarcirlo di qualche illusione»

«Io parlo dell’idea di generare denaro dal denaro, una specie di droga … ma è vero, il cosiddetto lato umano del mio mestiere non esiste»

«… quanto tempo abbiamo lasciato alla Grecia per il trasporto dei grandi capitali?» «Una settimana» «Questa volta dovranno bastare tre giorni»

«Roché [il Direttore del Fondo Monetario Internazionale] era abituato a tessere la sua tela con i politici, se qualcuno tentava di ribellarsi, era bravissimo a creargli intorno il vuoto…»

«… il mondo è ingiusto. Come avrà capito la democrazia è una frottola. Ci sono decisioni di cui persino i politici dei nostri paesi non saranno mai informati … e, come vede, i parlamenti di oggi sono per lo più composti da anime morte»

«Riciclaggio, crimine … i governi non rifiutano nulla, figurarsi le banche. I politici di oggi sono solo degli illusionisti, dei mediatori d’affari»

«La sovranità degli Stati non esiste più, uomini come Rochépossono calpestarla quando vogliono e i grandi capi del mondo ormai pendono dalle loro labbra. Sa cosa diceva? “Voi italiani avete inventato un modello di potere imbattibile, ma non siete stati in grado di farlo funzionare” … Si riferiva alla mafia»

«…noi politici usiamo degli incantesimi per nominare quello che non riusciamo a fare … “l’inversione della curva di disoccupazione”, “il ritorno della crescita”… sono le nostre formule magiche per prendere tempo. Il potere vero procede senza di noi e noi facciamo finta di niente»

Il film in realtà non ruota intorno alla morte del Direttore, che alla fine si rivela molto meno misteriosa, ma su un’equazione che egli avrebbe formulato e che potrebbe mettere in crisi i mercati e su una imminente manovra “lacrime e sangue” con cui non tutti i ministri sono concordi.

«Questa equazione è un guscio perfettamente vuoto, una formula che non corrisponde a nulla. Ma se io volessi, sarei in grado, partendo da questa formula, di far convergere, in poco tempo una enorme quantità di denaro sui mercati. Nessuno più dei politici ha bisogno di credere di poter governare quello che non si vede». La formula è solo una scusa per mostrare quanto siano evanescenti le conoscenze e la potenza dei ministri. E Salus combatte questo guscio vuoto con un altro guscio vuoto (lui non è a conoscenza del contenuto della manovra segreta, ma lo lascia credere) e questo bluff riesce a gettare quel sassolino nel complessissimo meccanismo sufficiente a bloccarlo.

Andò semina il film di particolari provocanti. Per esempio: nella formula si può riconoscere l’indice di concentrazione del Gini, al centro di polemiche accesesi recentemente sulla diseguaglianza; la camera del Direttore è la 119 e il richiamo al 11 settembre è esplicito quanto inquietante.

I ministri sono delle marionette senza spessore psicologico, come sono nella realtà, dominati dalla presenza superiore di una moderna “Innominata”, che appare in teleconferenza e che detta ordini come l’Imperatore di Star Wars. Solo il ministro italiano trova una dimensione umana nel momento della sua crisi più che di coscienza, diremmo di opportunismo, bersagliato da una delle fulminanti battute del monaco: «Lei è ancora in tempo per non passare alla storia».

Altra eccezione di umanità è data dal ricco proprietario dell’albergo che – si scoprirà alla fine – finge l’Alzheimer comeunico mezzo per tenere i figli legati a sé stesso.

Ancora più impietoso Andò con gli organizzatori del dissenso organizzato dal potere. ONG e “dissidenti” sono orpelli inutili o dannosi. La figura del cantante è di una vacuità imbarazzante, mentre la scrittrice è l’unico pericolo che potrebbe mettere a rischio la missione del monaco, quando gli consiglia, moderna tentatrice, di mettersi in salvo dandosi alla fuga.

Tutto il film è governato da una sottile simmetria estetica: l’arrivo del monaco all’inizio e la sua partenza alla fine, il discorso di Roché e l’orazione funebre per lui… Centro estetico, temporale e morale del film è la conversazione tra il monaco e l’amico del Direttore, l’economista Kiš. Questo dialogo racchiude tutto il senso del film.

«Io penso che anche voi economisti siate costretti a tener conto dell’infelicità» «Un certo tasso di disperazione è nell’ordine delle cose» «Che vuol dire “distruzione creativa”?» «Vuol dire che l’economia per crescere, deve prima distruggere il superfluo» «E chi appicca il fuoco?» «…questa volta non è così, bisogna prima dare uno scossone definitivo, sfoltire l’albero. Lasciare fuori qualcuno…» «Chi?»

Ecco, questo “chi?” esprime il “grido dell’anima” che Salusscaglia contro il potere, strappando la sua maschera. Salus quindi in quel momento interpreta tutti noi, svolge la funzione del “coro” delle tragedie greche, entra per primo ed esce per ultimo. E in quella domanda, breve, lapidaria, che non ammette risposta, se non il silenzio attonito dell’interlocutore completamente spiazzato, perché privo ormai di ogni ragione morale, troviamo il senso della rivolta di Andò.

Per noi comunisti si tratta di dare testa, corpo e gambe a questo grido contro questo potere, ormai privo di ogni diritto a definirsi dirigente, ma che mostra ogni giorno di più il suo dispotismo e la sua disumanità. Solo un nuovo potere, dotato di una nuova etica e di uno nuovo consenso, vero, non artefatto, comprato o estorto o carpito con la frode, può dare una nuova risposta.

Un nuovo potere da cui si genererà la nuova società, quella di liberi ed eguali, quella comunista.

Condividi !

Shares
Dichiarazione della Segreteria della Iniziativa Comunista Europea sul 1° Maggio.

Dichiarazione della Segreteria della Iniziativa Comunista Europea sul 1° Maggio.

Onoriamo le lotte della classe operaia e dei lavoratori di tutto il mondo. Come Partiti Comunisti, non consideriamo questo giorno come una vacanza, non come un semplice evento annuale, ma come una giornata internazionale della solidarietà proletaria e di lotta della classe operaia e di tutti i lavoratori.

Come donne e uomini Comunisti, siamo orgogliosi della nostra ideologia, dei nostri valori e ideali, della nostra lotta per il progresso sociale, per i diritti dei popoli, per la liberazione dell’umanità e la sua emancipazione dal giogo del capitalismo.

Ai nostri giorni, la classe operaia e le masse lavoratrici di tutto il mondo sono testimoni diretti e prime vittime delle conseguenze della profonda crisi economica e sociale del sistema capitalistico, che li colpisce principalmente come colpisce anche altri strati popolari.

Il capitalismo conduce al peggioramento delle condizioni di lavoro, ai tagli salariali, la disoccupazione, la precarietà e la povertà in aumento e l’intensificazione delle misure di repressione contro la resistenza di classe ed è responsabile delle guerre imperialiste e degli interventi militari, presentati sotto dichiarazioni false e ingannevoli, per il controllo dei mercati e materie prime e soprattutto delle risorse energetiche.

Ciò è ancora più evidente oggi. La guerra imperialista e l’aggressione generano lo spargimento di sangue e la povertà, da cui un numero enorme di migranti stanno cercando di fuggire.

I Comunisti svolgono un ruolo di primo piano nella lotta contro le guerre imperialiste e difendono il principio della lotta internazionalista, lavorano per l’unità della classe operaia, indipendentemente dalla loro nazionalità e religione, e per la lotta comune in materia di lavoro e dei diritti sociali.

Il 1° Maggio, i Comunisti chiamano la classe operaia, i lavoratori a rafforzare le loro mobilitazioni di massa e intensificare la lotta di classe, contro il capitale, i suoi rappresentanti politici e la linea politica anti-popolare, contro la NATO e l’UE e le altre unioni imperialiste.

I Comunisti riaffermano con forza il ruolo di avanguardia della classe operaia come creatrice di tutta la ricchezza, e sottolineiamo la necessità sociale e storica di rovesciare il capitalismo attraverso la rivoluzione e costruire un sistema sociale, in cui la ricchezza appartiene a coloro che la producono, e il potere politico appartiene alla grande maggioranza del popolo: la classe operaia e i suoi alleati.

Affermiamo apertamente e con fermezza, che il nostro obiettivo è una società senza sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo, senza guerre imperialiste, senza fame, senza disoccupazione né povertà.

Lottiamo per una società, basata sul potere dei lavoratori, la socializzazione dei mezzi di produzione, la pianificazione scientifica centralizzata e la reale e sostanziale democrazia per le masse lavoratrici, una società in grado di soddisfare le esigenze attuali del popolo.

Esprimiamo la nostra solidarietà internazionalista ai lavoratori in lotta, ovunque essi si battono per i loro diritti e il loro futuro.

Evviva il 1° Maggio dei Lavoratori!

Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!

Condividi !

Shares
REFERENDUM. Il Popolo Italiano stretto tra i demagoghi falsamente antisistema e l’arroganza  autoritaria di Renzi. Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista.

REFERENDUM. Il Popolo Italiano stretto tra i demagoghi falsamente antisistema e l’arroganza autoritaria di Renzi. Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista.

Il risultato del referendum sulle trivelle e’ il paradigma di quanto il popolo italiano sia schiacciato da una parte tra i demagoghi della falsa opposizione e Renzi.                                                                               Il Movimento 5 Stelle, la Lega ed il ‘circo’ della cosiddetta sinistra (guidato in questo caso nella solita sconfitta dall’anticomunista Emiliano), non avendo neanche lontanamente in mente una alternativa di sistema, non sono né credibili ne’ efficaci nel battersi per la sconfitta del ‘bullismo’ politico di Renzi. Il Premier infatti non teme queste azioni e si dimostra arrogante nel perseguire gli obiettivi già prefissati dalla dittatura della UE e dei mercati finanziari. Senza questo approccio analitico si continuera’ a sprecare e ‘stressare’ la parte migliore del popolo italiano, ‘deviata’ sempre piu’ verso temi e modalita’ sbagliate con cui affrontare le contraddizioni del sistema capitalistico. L’unica via per cui valga la pena battersi e’ la fondamentale contraddizione “capitale-lavoro”, nella lotta di classe tra ricchi (sempre piu’ ricchi) e poveri (sempre piu’ numerosi), costruendo il Partito Comunista, unico ‘strumento’ utile a rivoluzionare il sistema iniquo in cui viviamo. Questa consapevolezza dovra’ sempre di piu’ ‘distinguere’ le azioni dei comunisti, che staranno ‘dentro’ le lotte contro le contraddizioni del sistema, ma con modalita’ ‘indipendenti’ dall’opposizione delle forze falsamente antisistema.

Condividi !

Shares
SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI POLACCHI. Interrogazione del KKE al Parlamento Europeo sulle recenti persecuzioni anticomuniste in Polonia.

SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI POLACCHI. Interrogazione del KKE al Parlamento Europeo sulle recenti persecuzioni anticomuniste in Polonia.

Recentemente membri e quadri del Partito Comunista della Polonia (KPP, membro dell’iniziativa dei partiti comunisti e operai d’europa)) sono stati condannati dal tribunale regionale di Dąbrowa Górnicza a condanne fino a 9 mesi di carcere, a molti mesi di “libertà vigilata”, al lavoro sociale obbligatorio ed anche a multe, perché la diffusione delle loro idee attraverso il giornale “Brzask” (Aurora) e il sito web www.kompol.org è considerata “offesa” e “crimine”. La corte, allo scopo di condannarli, in ossequio alle posizioni anticomuniste delle autorità polacche, ha utilizzato accuse grossolane e infondate in merito “alla promozione pubblica di un sistema totalitario”. Ciò è parte del tentativo di cancellare e calunniare le conquiste dei lavoratori durante il socialismo, il diritto al lavoro e i diritti sociali. Le autorità polacche da alcuni anni hanno provocatoriamente bandito i simboli comunisti e ora condannano i comunisti, invocando “valori democratici”.

Persecuzioni anticomuniste simili, condanne e divieti contro partiti comunisti sono stati imposti anche in altri paesi dell’UE, con l’aperto sostegno dell’UE stessa che ha elevato l’anticomunismo a sua ideologia ufficiale, qualcosa che va di pari passo con l’intensificarsi dell’offensiva antipopolare. Ora ci sono prove sufficienti sul reale significato delle dichiarazioni dell’UE in merito ai “valori di libertà e democrazia”.

Alla Commissione Europea chiediamo: sono forse parte dei “valori” dell’UE anche la messa al bando e la persecuzione dell’ideologia comunista, la criminalizzazione della manifestazione delle idee e dell’attività dei comunisti imposta dalle autorità e dal governo della Polonia?

The KKE delegation in the European Parliament tabled the following question in relation to the recent anti-communist persecution in Poland:

“recently members and cadres of the CP of Poland were convicted by the regional court of Dąbrowa Górnicza to prison sentences of up to 9 months, many months of “limited freedom” and compulsory social work and also fines, because the dissemination of their ideas through the newspaper “Brzask” and the website www.kompol.org is considered to be an “offense” and a “crime”.The court in order to convict them, following the anticommunist positions of the Polish authorities, utilized rotten and groundless accusations regarding “the public promotion of a totalitarian system”. This is part of their attempt to cancel and slander the gains of the workers under socialism, the right to work, labour and social rights. The Polish authorities have for some years provocatively banned the communist symbols and now convict the communists, invoking “democratic values”.

Similar anti-communist persecution, convictions and bans against CPs have also been imposed in other EU member states, with the open support of the EU which has elevated anticommunism into being its official ideology, something that goes hand in hand with the intensification of the anti-people onslaught. Now there is enough evidence so that everyone can understand what the EU’s declarations about the “values of freedom and democracy” really mean.

The Commission is asked: Are the banning and persecution of the communist ideology, the criminalization of the expression of communist ideas and of the activity of communists imposed by the authorities and government of Poland part of the EU’s “values”?

Condividi !

Shares