L’Unione Europea si dimostra ulteriormente nemica dei popoli.
L’altra sera il Consiglio europeo, l’organo dell’Unione Europea che comprende i capi di stato e di governo, ha approvato la creazione di un “Fondo europeo per la ripresa” che dovrebbe aiutare gli stati membri a contrastare meglio il coronavirus. La misura approvata però non è altro che una versione “light” del MES,cioè che ogni paese avrà diritto di chiedere un finanziamento pari al 2 per cento del proprio PIL (per l’Italia circa 35 miliardi di euro). Questi soldi potranno essere spesi nel sostegno “diretto o indiretto” ai propri sistemi sanitari. Questi soldi non saranno ovviamente a fondo perduto, ma andranno a indebitare ulteriormente lo stato e il popolo italiano con l’Europa, senza tenere conto che i 35 miliardi ai quali potremmo attingere non saranno minimamente sufficienti a contrastare l’emergenza Covid-19.
Il governo quindi ha fatto e firmato tutto il contrario di ciò che aveva promesso durante i vari decreti esposti alla televisione e non si è imposto sulle misure che avrebbero potuto essere favorevoli alla nostra situazione, infatti sui recovery bond non è stato deciso ancora nulla e gli eurobond tanto promossi da Conte sono stati bocciati dal parlamento europeo.
Questo governo fino ad oggi è stato completamente inadeguato alla lotta contro il coronavirus non attuando le misure di sicurezza minime per i lavoratori e i cittadini e lasciando ogni decisione finanziaria all’Europa.
Già da tempo avevamo denunciato che tutte queste misure a sfavore dell’Italia sarebbero arrivate, il governo Conte ne è complice.
Dichiarazione congiunta dei partiti comunisti e dei lavoratori in occasione del 150° anniversario della nascita di V.I. Lenin
Onoriamo il grande leader rivoluzionario V.I. Lenin, siamo impegnati a continuare il suo lavoro! I Partiti Comunisti e Operai, che firmano insieme questa Dichiarazione congiunta, vogliono anche in questo modo onorare un grande rivoluzionario e teorico del socialismo scientifico, Vladimir Ilyich Lenin, poiché il 22 aprile ricorre il 150° anniversario della sua nascita.
Soprattutto nelle condizioni attuali e mentre la pandemia di CoVID-19 si sta diffondendo, dimostrando tragicamente le grandi carenze dei sistemi sanitari nei paesi capitalisti, nonché la natura antisociale e parassitaria del sistema capitalistico, di fronte alla nuova crisi, il cui peso verrà nuovamente caricato sulle spalle dei lavoratori, la natura aggressiva del capitalismo e l’escalation delle competizioni imperialiste, che rappresentano nuovi pericoli per la pace e i popoli, sentiamo un bisogno ancora maggiore di fare riferimento alla fisionomia storica del V.I. Lenin. Una personalità che ha dedicato la sua vita alla causa della classe operaia e degli altri strati popolari, alla lotta per l’abolizione dello sfruttamento e la costruzione della società socialista.
Onoriamo V.I. Lenin come fondatore del moderno partito della classe operaia, il “partito di un nuovo tipo”, che era con forza separato dall’opportunismo e dal tradimento dei vecchi partiti socialdemocratici. Tale era il Partito bolscevico, in prima linea nella lotta di classe del proletariato e degli altri strati oppressi della Russia. Il partito di Lenin condusse alla vittoria la classe operaia russa rovesciando le classi sfruttatrici e stabilendo la dittatura del proletariato, il governo degli operai e dei contadini, al servizio degli interessi dei molti, sfruttati e oppressi. V.I. Lenin definì e diede forma al ruolo guida del Partito Comunista, non solo nell’affermare il potere dei lavoratori, ma anche nel costruire il socialismo.
Onoriamo V.I. Lenin come teorico che, tenendo conto della particolare realtà, sviluppò ulteriormente le parti costitutive del marxismo, cioè filosofia, economia politica e comunismo scientifico. Come oppositore di qualsiasi distorsione opportunistica e revisionista della teoria e della pratica rivoluzionarie, del dogmatismo, del settarismo e delle illusioni parlamentari.
Le sue opere, come Cosa sono gli amici del popolo e come combattono i socialdemocratici, Lo sviluppo del capitalismo in Russia, Che fare, Due tattiche della socialdemocrazia nella Rivoluzione democratica, Materialismo ed empiriocriticismo, Marxismo e revisionismo, Il crollo della seconda internazionale, Il socialismo e la guerra, Sulla parola d’ordine degli Stati Uniti d’Europa, L’imperialismo, fase suprema del capitalismo, Stato e rivoluzione, Le tesi di aprile, Estremismo: malattia infantile del comunismo, I compiti immediati del governo sovietico e La grande iniziativa sono pietre miliari per la diffusione e lo sviluppo del marxismo e della lotta rivoluzionaria. Nel complesso, il prezioso lavoro teorico di Lenin è ancora attuale ed è un faro per l’educazione e l’azione ideologico-politica di ogni nuova generazione di rivoluzionari.
Onoriamo V.I. Lenin come leader della Grande Rivoluzione Socialista di Ottobre, che circa un secolo fa ha scosso l’umanità, la rivoluzione vittoriosa che ha illuminato il potere della lotta di classe, il potere degli sfruttati e degli oppressi quando prendono in mano i loro interessi e gira la ruota della Storia in avanti, nella direzione della liberazione sociale, la fiamma dell’Ottobre, che ha portato e accelerato l’istituzione di una serie di partiti dei comunisti e operai rivoluzionari. Lenin aveva un’intelligente capacità strategica e ha abilmente gestito le alleanze, abilità che ha dedicato alla causa della rivoluzione socialista.
Onoriamo V.I. Lenin come leader del primo stato socialista del mondo, che per la prima volta stabilì il potere dei lavoratori basato su nuove istituzioni rivoluzionarie, come i Soviet, ponendo il funzionamento economico della società su una nuova base, la base del soddisfacimento delle esigenze attuali del popolo e lo sviluppo libero e multiforme di tutte le persone, non il profitto di pochi. L’URSS, il primo stato socialista al mondo, realizzato con il contributo speciale di V.I. Lenin, ha raggiunto nuovi risultati economici, sociali, politici e culturali senza precedenti per la classe operaia e gli strati popolari più ampi, che hanno avuto un profondo effetto sugli sviluppi progressivi storici in tutto il mondo. È stato un supporto per i popoli nella lotta per il socialismo e la pace.
Onoriamo V.I. Lenin come grande internazionalista, il leader che ha alzato la bandiera dell’internazionalismo proletario, contro il tradimento della Seconda Internazionale durante la Prima Guerra mondiale imperialista, che si è opposta al nazionalismo borghese e ad altre visioni borghesi, come il cosmopolitismo del capitale, che ha guidato alla fondazione della Terza Internazionale Comunista, che ha dato un grande contributo al lavoro internazionale e al movimento comunista, e oggi è una fonte di base per trarre utili lezioni dall’esperienza accumulata attraverso la sua azione. Le posizioni di Lenin sul colonialismo portarono i comunisti a comprendere la questione delle colonie e le ispirarono a guidare le lotte anticoloniali, sia nei paesi coloniali che nelle colonie.
Onoriamo V.I. Lenin come instancabile e coerente oppositore della guerra imperialista, difensore della lotta dei popoli per la liberazione nazionale e sociale, la giustizia sociale, la pace e il socialismo.
La controrivoluzione e la restaurazione capitalista non possono nascondere le conquiste del socialismo. Le catastrofi e l’ingiustizia che stiamo vivendo, gli acuti problemi e le sofferenze della classe lavoratrice, degli strati medio-piccoli, dei contadini e del popolo in generale causati dallo sfruttamento e dall’oppressione capitalista, sottolineano la necessità e l’attualità del socialismo in tutto il mondo.
I Partiti Comunisti e Operai denunciano ai lavoratori e ai giovani l’“ondata” di silenzio, nonché la distorsione reazionaria e anticomunista che è stata scatenata in tutto il mondo dalle forze politiche che servono gli interessi del capitale, contro V.I. Lenin. Lottiamo per la continuazione del suo lavoro e ci impegniamo a continuare a difendere e diffondere la sua eredità e chiediamo ai lavoratori e al popolo di imparare da ciò.
22/4/2020
LA SALUTE E’ PIU’ IMPORTANTE DEL PROFITTO
Il governo ancora, puntualmente come al solito, si dimostra succube di Confindustria.
Come è ben noto, Confindustria ripete sin dal giorno in cui è stato proclamato il “lockdown” di voler riaprire tutte le grandi fabbriche subito per contenere le perdite di profitto che i grandi industriali avrebbero avuto in questa fase, il governo Conte infatti durante tutto questo periodo ha fatto di tutto per assecondare le richieste dei grandi industriali mettendo così a rischio la salute di milioni di cittadini.
La nuova proposta viene dal Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che vorrebbe “regionalizzare“ la fase 2 per far si che siano le regioni a gestire in maniera autonoma le misure di sicurezza da adottare per la prevenzione da Covid 19.
Una misura che può far piacere solamente a Confindustria e ai grandi industriali, che permetterebbe loro di fare pressioni sui governi delle regioni più industrializzate per far riaprire tutto nel minor tempo possibile, una misura che metterebbe a rischio la salute di tutti i lavoratori che riporterebbe in breve tempo a un’ impennata di contagi e a una situazione nazionale identica a quella che abbiamo vissuto nell’ultimo mese e mezzo.
Ormai è chiaro a tutti che per ministro Patuanelli insieme al governo è molto più importante il profitto di pochi rispetto alla salute dei cittadini e questa proposta infatti ne è l’ennesima prova.
I GRANDI CAPITALISTI CONTINUANO AD ARRICCHIRSI SULLE SPALLE DI TUTTI!
Questa crisi sanitaria ed economica porterà enormi cambiamenti nella società attuale. Chi ne risentirà saranno soprattutto quelle classi che in questo periodo non hanno avuto coperture e garanzie adeguate: gli artigiani, le piccole Partite Iva, i collaboratori a chiamata, i piccoli commercianti, ne usciranno a pezzi.
Niente è stato fatto per arginare questa situazione se non erogare 600 euro una tantum per queste categorie di lavoratori che continua a dover pagare utenze, affitti, costi di gestione per un lavoro che non possono svolgere.
Il governo negli ultimi due mesi si è prostrato a Confindustria e ai grandi industriali (Jeff Bezos di Amazon ha guadagnato 24 miliardi di dollari dall’inizio della crisi, per dare solo un esempio) cercando di assecondare tutte le loro richieste con misure speciali, spesso a scapito della salute del popolo, ma dimenticandosi completamente di un’intera categoria che è costretta a non poter lavorare. I 600 euro non risolveranno di certo questa condizione. Servono immediatamente misure adeguate che permettano a questi lavoratori di superare la crisi.
Questa classe di lavoratori, che fino a poco tempo fa era il ceto medio, si è progressivamente impoverita grazie al liberismo sfrenato degli ultimi anni, dimostrando che possedere una piccola attività propria oggi non concede nessuna sicurezza in un sistema capitalista.
I lavoratori autonomi, i piccoli artigiani, i commercianti, le professioni, oggi vivono le stesse difficoltà della classe operaia e dei lavoratori dipendenti.
Il Partito Comunista si impegnerà per unire la lotta di tutte le categorie del lavoro contro i grandi gruppi monopolistici multinazionali.
LA NOSTRA VOCE, LE NOSTRE LOTTE NON VANNO IN QUARANTENA!
Il Partito Comunista con la classe operaia ed il popolo lavoratore, tengono alta la propria voce oggi e preparano le lotte di domani, perché la crisi del sistema capitalista resa più evidente e amplificata con l’emergenza sanitaria Covid 19, non la paghino i lavoratori e le classi popolari.
LE NOSTRE RIVENDICAZIONI IMMEDIATE:
– Ampliamento del Sistema Sanitario Pubblico attraverso la stabilizzazione di tutto il personale precario medico, infermieristico, OSS e di tutti gli addetti al mantenimento dei servizi insieme a nuove assunzioni stabili di questo personale da collegare ad aumenti salariali generalizzati.
– Aumento delle risorse alla Sanità Pubblica con una gestione pianificata e centralizzata e con un’inversione dei processi di esternalizzazione e privatizzazione del sistema.
– Messa in sicurezza permanente di tutti i lavoratori addetti al Servizio Sanitario.
– Garantire l’assunzione, la stabilità e la sicurezza di tutti gli altri lavoratori necessari all’erogazione dei Servizi Pubblici – dalla Scuola ai Vigili del Fuoco, dai trasporti alle forze di protezione civile e di sicurezza sociale in generale.
Costruiamo un FRONTE DI LOTTA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI dei settori pubblici e privati, dei precari, dei disoccupati, dei lavoratori sommersi e di tutti coloro che oggi stanno pagando economicamente e socialmente l’emergenza sanitaria, in una prospettiva di cambiamento dei rapporti di forza nei confronti del padronato monopolistico che sappia conquistare nell’immediato condizioni di resistenza indispensabile alla situazione contingente e soluzioni di contrattacco ad un sistema, quello capitalistico, che sempre più si rivela di sfruttamento, di aumento dei profitti per pochi grandi gruppi monopolistici insieme all’impoverimento della stragrande maggioranza della popolazione.
Ricordando che il Partito Comunista guarda ad un’altra prospettiva politica, sociale e di diversi rapporti di produzione e di proprietà: il socialismo l’unico sistema che può garantire il necessario.
CONFINDUSTRIA COMANDA E TUTTI SI PIEGANO
CONFINDUSTRIA COMANDA E TUTTI SI PIEGANO.
NOI COMUNISTI NO!
LA SALUTE VIENE PRIMA DEL PROFITTO.
Confindustria sostiene che sia necessario passare velocemente alla “fase 2” per far ripartire l’economia il prima possibile e riuscire a ridurre al minimo le perdite di profitto da parte delle grandi aziende. Tutto questo è venuto fuori da un comunicato congiunto lanciato da CONFINDUSTRIA di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto; ad esso si aggiungono le parole pronunciate oggi da Leonardo Del Vecchio (Luxottica ), il quale ha dichiarato che: “servono sacrifici per uscire dalla crisi” e che “siamo tutti sulla stessa barca”.
I padroni chiedono più sacrifici ai lavoratori, noi vorremmo ricordare, invece, che non siamo sulla stessa barca: i capitalisti non vivono le stesse condizioni dei lavoratori.
Diciamo le cose come stanno: sono SFRUTTATORI che si permettono di parlare così perché, a rischiare la salute e la vita ogni giorno nelle aziende, non sono loro ma i lavoratori, che, in molti casi, ancora oggi sono costretti a continuare a lavorare senza i DPI e senza che vengano prese le dovute misure di sicurezza per prevenire il contagio da Covid-19. La salute dei lavoratori, di chi produce veramente la ricchezza del Paese, è nuovamente messa a lato per favorire il profitto dei grandi industriali che pensano unicamente ai loro interessi, sotto la copertura degli ‘interessi nazionali’. Siamo davanti a una vera e propria forzatura nell’accelerare i tempi per superare l’emergenza da Coronavirus solo per poter continuare ad arricchire ‘lor signori’ alle spalle dei propri dipendenti a cui hanno minacciato di non garantire il pagamento degli stipendi se il lockdown imposto dal governo dovesse continuare. Sembra assurdo, ma è ancora più assurdo che queste parole passino per giuste ai molti. La salute non può essere ancora sacrificata a discapito del profitto di pochi.
Il sistema capitalista legittima tutto ciò, solo con la presa del potere politico da parte di tutti i lavoratori e l’instaurazione di una società socialista si potrà mettere fine all’arroganza del padronato.
LE AZIENDE NON ESSENZIALI DEVONO RIMANERE CHIUSE!
È MANCATO STANOTTE IL COMPAGNO ALDO BERNARDINI
Le bandiere del nostro Partito sono a lutto.
Alla compagna Ingrid e alla famiglia le condoglianze dei compagni dell’ufficio politico e del comitato centrale.
Responsabile del dipartimento ideologico, è stato il compagno che più ha dato nella battaglia per l’affermazione teorica e pratica del marxismo-leninismo nella infaticabile battaglia contro l’opportunismo ed il revisionismo storico.
La fine di miti e illusioni
Per affrontare il presente e preparare il domani
Siamo nel mezzo della pandemia del nuovo coronavirus che minaccia il nostro popolo, i popoli di tutto il mondo. Il nostro Partito affronta con alto senso di responsabilità questa nuova vicenda per il nostro popolo. Fin dal primo momento, abbiamo sospeso tutte le nostre iniziative pubbliche, adattato il funzionamento e l’azione delle organizzazioni del Partito nel quadro di prevenzione e protezione della salute pubblica. Allo stesso tempo, abbiamo richiesto che fossero prese immediatamente tutte le misure necessarie per proteggere la salute del popolo ed i diritti dei lavoratori.
Il contenuto dell’intervento del nostro Partito in queste difficili condizioni è adeguatamente illustrato dallo slogan:
“Rimaniamo forti, non rimaniamo in silenzio”
Proteggiamo noi stessi, la nostra famiglia, i nostri compagni e amici, i nostri colleghi.
Non rimaniamo in silenzio di fronte alle carenze del sistema sanitario pubblico. Evidenziamo e rivendichiamo tutto ciò che avrebbe dovuto esser fatto per contrastare la pandemia.
Stiamo evidenziando in particolare la necessità di assunzione di migliaia di operatori sanitari, la requisizione immediata del settore sanitario privato, per la protezione di coloro che soffrono nei luoghi di lavoro per produrre il necessario per la sopravvivenza del popolo, nonché la protezione dei lavoratori della sanità che stanno combattendo una battaglia titanica con spirito di sacrificio negli ospedali, in tutti i luoghi della sanità, per proteggere la nostra salute e la nostra vita.
RIMANIAMO FORTI, non ammainiamo la bandiera della resistenza, della rivendicazione, della solidarietà nei luoghi di lavoro e nei quartieri, tenendo sicuramente conto delle misure di protezione e delle circostanze speciali.
Non restiamo silenziosi di fronte all’arbitrarietà padronale ed alla politica del governo, che cerca di caricare anche questa crisi sulle spalle dei lavoratori.
Rompiamo il silenzio che, governo e grande padronato, vogliono imporre in nome del “tutti insieme superiamo anche questa crisi”, un riflesso dell’etica ipocrita borghese. Molto semplicemente perché non possiamo “tutti insieme” assumere operatori sanitari, requisire il settore privato, adottare misure preventive e protettive, fornendo tutti i mezzi e gli strumenti necessari alla protezione dei lavoratori. Tutto questo, nei limiti di questo sistema, deve essere fatto dallo Stato che dirige insieme alla classe che ha il reale potere e la proprietà.
E questo fino a quando la classe operaia, gli strati popolari, “tutti insieme” e uniti, li toglieranno di mezzo definitivamente e irrevocabilmente per costruire una società in cui i beni sociali saranno prioritari, in contraddizione con il profitto capitalistico che porta alla morte i nostri simili.
RIVENDICHIAMO MISURE di sostegno per i lavoratori dipendenti e per i lavoratori autonomi che sono stati colpiti dalle misure restrittive imposte.
Pretendiamo la cancellazione dei circa 40.000 licenziamenti e le dannose modifiche precedenti.
Non legittimiamo le misure che si stanno adottando in risposta all’epidemia, ma con l’obiettivo di una loro stabilizzazione, come quelli riguardanti l’ulteriore “flessibilizzazione” del lavoro.
NON NEGHIAMO LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE. Ma questa si consolida quando uno stato si assume la sua responsabilità primaria.
La strategia comunicativa di N.D. (Nuova Democrazia, il partito la governo– N.d.T.) di condurre tutto sulla “responsabilità individuale” è subdola, proprio perché nasconde la grande verità al popolo.
Mira a nascondere le enormi mancanze del sistema sanitario pubblico per le cui carenze è responsabile la politica generale dell’Unione Europea, accettata e approvata da tutti i governi greci. Nonché dalla politica di declassamento, della mercificazione e dei tagli seguita nel tempo da tutti i governi, prima quelli di ND-PASOK e poi SYRIZA.
Ma non è stata la stessa politica comunicativa di “responsabilità individuale” che ha seguito anche il governo SYRIZA quando attribuiva alle responsabilità individuali le grandi tragedie di Mandra e Mati? (tragedie di frane e incendi con centinaia di vittima tra la popolazione N.d.T).
L’ipocrisia dell’attuale governo si dimostra anche sulla questione delle necessarie misure restrittive, perché queste misure si fermano fuori dai cancelli dei luoghi di lavoro, degli ospedali, dei supermercati, delle fabbriche dove i lavoratori si affollano senza le necessarie misure precauzionali.
E tutto questo, mentre esiste l’esempio della vicina Italia, dove si denuncia, come la diffusione del virus è in grande parte dovuta al fatto che, sotto la responsabilità degli industriali e del governo, la grande zona industriale del Nord non ha interrotto le sue attività, diventando il focolaio principale della diffusione virale.
Per tutto questo sopraddetto, “facciamo i conti” da ora, sia col governo di N.D., sia con la sfrenatezza del grande capitale. Non lo lasceremo per il dopo, in nome delle condizioni speciali che impongono oggi una spuria ”concordia” come sostengono SYRYZA e gli altri partiti borghesi, chiedendo sostanzialmente al popolo pieno disarmo e sottomissione. E ciò riguarda il pensiero, la coscienza, la chiara ottica di classe.
Riguarda anche la prassi, l’atteggiamento di lotta nella vita quotidiana, in modo che nessuno e nessuna persona si senta solo/sola in queste difficili condizioni.
La nostra concordia, la concordia della classe operaia e del popolo sofferente, è quella che si costruisce quotidianamente, con pazienza e perseveranza, con fermezza, frontalmente e contro le politiche della UE, del grande capitale e dei suoi governi che mettono a rischio la vita del popolo e dei suoi figli.
In particolare, l’opposizione dei partiti, come quella di SYRIZA rimarrà nella storia come l’opposizione che “dà una mano” in ogni passo pericoloso che in definitiva colpisce gli interessi del popolo greco.
Dalle relazioni pericolose con gli USA e la NATO, alle relazioni greco-turche fino all’affronto dell’aggressività imperialista che si sviluppa insieme e al fianco delle provocazioni e dell’aggressività turca, fino alla gestione del dramma dei profughi/migranti e la gestione della stessa pandemia, SYRIZA, a causa della sua strategia di condivisione e accordo, dà una mano al governo di N.D., su tutte le questioni fondamentali per la vita del popolo. Tutto questo, insieme al la liquidazione del sistema sanitario pubblico fino ai grandi ospedali arrivati alla situazione limite senza aspettare l’esplosione della pandemia, porta anche il suo marchio: il precedente governo di ND ha chiuso gli ospedali, SYRIZA li ha lasciati chiusi.
Il partito di ND stava riducendo i fondi per la salute e SYRIZA li ha ridotti ulteriormente.
Nessuno di loro ha fatto le necessarie assunzioni di personale medico e sanitario.
Insieme favoleggiavano dicendo al popolo che il settore privato avrebbe potuto contribuire al “potenziamento” del settore della sanità pubblica.
Se un mito sta crollando nei giorni della pandemia del coronavirus è il mito della coesistenza armoniosa del settore pubblico con il settore privato nel contribuire ad affrontare la situazione, poiché questo mito viene sbugiardato dalla corsa ai profitti dei centri sanitari privati tramite i test virali. Test disponibili per quelli che possono pagare ma che sottraggono dalla pianificazione statale risorse preziose aumentando nel contempo il rischio di ulteriore diffusione del virus.
Questo mito è anche screditato dal fatto che lo stato dipenda per le forniture di importanti materiali e medicinali dalla “guerra” condotta sul mercato mondiale da parte delle grandi compagnie che hanno trovato l’opportunità di fare affari d’oro.
Si sta dimostrando in modo drammatico la necessità di un sistema sanitario esclusivamente pubblico e gratuito accompagnato dall’abolizione dell’azione imprenditoriale.
Anche ora che tutti gli occhi sono puntati sul sistema sanitario pubblico, le assunzioni di personale sanitario annunciate dal governo sono insufficienti a soddisfare anche i bisogni di base in periodi normali e tanto meno in condizioni di emergenza pandemica.
Le condizioni odierne impongono di:
- Procedere immediatamente con la requisizione delle unità sanitarie private ed il loro inserimento nella pianificazione statale centrale.
- Fornire gli ospedali di tutti gli strumenti necessari richiesti dagli stessi operatori sanitari che conoscono meglio di chiunque altro le reali necessità e bisogni, ora e subito.
- L’apertura di tutte le Unità di Terapia Intensiva.
- L’assunzione di tutto il personale sanitario necessario.
Né il governo, né SYRIZA osano proporre la reale e immediata requisizione del settore privato.
IL SECONDO MITO CHE STA CROLLANDO è quello riguardante il “ritorno alla normalità” ed ai tassi di alta crescita.
Tutto ciò ora si trasforma nell’ammissione del fatto che l’economia greca sta entrando in una profonda recessione.
Questa era stata ovviamente preceduta dal rallentamento dell’economia nell’UE ed in altre importanti economie capitaliste aumentando il rischio di una nuova crisi economica capitalistica.
Naturalmente, l’attuale pandemia non è la sua causa principale ma ne è solo il suo catalizzatore. È un dato di fatto che l’economia greca sarà colpita grazie anche alla “monocoltura” del turismo, facendo fare una pessima figura a coloro che sbandierano l’estroversione dell’economia greca.
Le misure adottate dalla UE e dai governi dei suoi stati-membri, che perseguono misure protezionistiche, chiudono le frontiere, finanziano i propri gruppi monopolistici, non fermeranno questo processo.
Questo intervento di tipo keynesiano, così come il tanto pubblicizzato alleggerimento della morsa fiscale per sostenere l’economia capitalista – dobbiamo saperlo – verranno pagati ancora una volta dai lavoratori che saranno chiamati a colmare le nuove lacune della finanza pubblica ed i nuovi prestiti.
La famosa “solidarietà europea” è sentita come una barzelletta anche tra i circoli filo-borghesi del paese. Specialmente dopo che nell’Unione Europea di “libera circolazione delle merci” la Germania e la Francia hanno addirittura vietato l’esportazione del materiale sanitario necessario in altri paesi.
Si dimostra in questo modo, e persino in tempi tragici per i popoli d’Europa, che l’UE non è l’unione dei popoli, ma “un’alleanza di lupi” ed una “tana dei leoni”, un’unione imperialista di stati, evidenziando la necessità, non solamente di una posizione più dura nei suoi confronti – come sostengono vari partiti borghesi quando sono all’opposizione – ma di una scelta politica e strategica che indirizzi allo svincolamento da essa, con la classe operaia, il popolo di ogni paese detentore del potere e della proprietà (dei mezzi di produzione N.d.T.).
Soprattutto, la pandemia mette sempre più in luce i limiti del sistema capitalista.
Si dimostra che i bisogni contemporanei, i beni sociali, come quello della salute non possono essere lasciati alla mercé dei mercati e dei profitti.
Questo marciume non può essere nascosto da definizioni aggressive che alcuni danno al sistema capitalista, come “il capitalismo neoliberista”, “il capitalismo estremo” e così via solamente, in ultima analisi, per nascondere il fatto che sostengono, anima e corpo, lo stesso sistema capitalista.
Situazioni oltraggiose, con i medici costretti a scegliere chi vivrà e chi morirà, esistono sia in paesi con “governi neoliberisti” come in Italia, ma anche in paesi come la Spagna dove le finte “alleanze progressiste” stanno governando.
Oggi il capitalismo stesso è in bancarotta, la stessa economia di mercato in tutte le sue versioni annulla ogni possibilità per la classe operaia, per il popolo di godere i benefici di alto livello in materia di salute in linea con l’evoluzione della scienza e della tecnologia, proprio perché ha come criterio principale il profitto capitalista.
Anche in condizioni di pandemia, tutto è soggetto alla redditività del capitale. Ecco perché gli operai delle industrie del Nord Italia hanno lavorato nonostante i divieti, senza misure di protezione con i noti effetti tragici. Ecco perché sta aumentando la concorrenza tra i monopoli internazionali su chi brevetterà il nuovo vaccino, in un momento in cui dovrebbero esserci cooperazione e sforzi comuni dei migliori tra scienziati e centri di ricerca di tutto il mondo.
Ecco perché, anche adesso, la grande impresa sta distruggendo qualsiasi diritto del lavoro rimasto, sta provando nuove forme di sfruttamento come il telelavoro e mette in atto licenziamenti di massa.
Di fronte al marciume del capitalismo in bancarotta, emerge la superiorità del socialismo che ha assicurato la salute, la cura per tutti. E stiamo parlando del secolo scorso e dei paesi che hanno iniziato la costruzione del Socialismo in condizioni di grande ritardo su tutti i livelli.
I dati della Russia Sovietica di 30 anni fa sono inesorabili: oltre 1,1 milioni di medici, assistenza sanitaria gratuita per tutta la popolazione, 1387 letti d’ospedale per 10.000 abitanti, numeri che non possono nemmeno essere paragonati con la situazione prevalente nel nostro paese e nei paesi dell’UE.
Ancora oggi l’invio di medici cubani in Italia, l’esistenza di infrastrutture sanitarie in paesi come la Germania (che al tempo della presenza della DDR fu costretta dal sistema sanitario socialista ad adeguarsi anche all’ovest) e anche la gestione della pandemia nella Cina capitalista che rivela i suoi residui socialisti, mostrano che il socialismo ha lasciato la sua forte impronta sociale anche oggi, tre decenni dopo il suo rovesciamento.
Quindi, in queste condizioni senza precedenti, rimaniamo forti, lottiamo per misure di protezione della vita e dei diritti dei lavoratori, promuoviamo l’unica prospettiva per la classe operaia e la maggioranza del nostro popolo: la nuova società, il socialismo.
La tangibile superiorità del socialismo, della proprietà sociale e della pianificazione scientifica centralizzata è la grande eredità per il giorno dopo. Ciò prevalga nei pensieri e nell’azione politica di tutti noi, in questi giorni di “quarantena”. Rifiutiamo la “quarantena” politica, combattiamo la “quarantena” del pensiero.
Pensiamo, studiamo e agiamo, affrontando oggi l’attualità, adattando la nostra azione, con lo sguardo però al domani, preparando il domani.
Dimitris Koutsoumpas
Segretario Generale del C.C. del KKE
DICHIARAZIONE DEI PARTITI COMUNISTI E OPERAI DI TUTTO IL MONDO
MISURE IMMEDIATE PER PROTEGGERE LA SALUTE E I DIRITTI DEI POPOLI
I partiti comunisti e operai prendono responsabilmente posizione davanti ai propri popoli. Siamo qui! Presenti in prima linea nella lotta per adottare misure immediate allo scopo di proteggere la salute e salvaguardare i diritti della classe lavoratrice e degli strati popolari, ovunque!
Ringraziamo sinceramente i medici e gli infermieri, il personale degli ospedali, le unità sanitarie che stanno lottando per affrontare grandi difficoltà.
Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone colpite dalla pandemia di CoVID-19 e auguriamo loro una pronta guarigione dalla malattia.
Salutiamo i paesi che stanno realizzando azioni di solidarietà con i paesi più colpiti, ad esempio inviando materiale di protezione, ventilatori e professionisti della salute di paesi come Cina, Cuba e Russia, azioni in contraddizione con la inesistenza dell’Unione Europea.
Il pericolo della pandemia di CoVID-19 dimostra tragicamente le profonde carenze dei sistemi di sanità pubblica in tutti i paesi capitalisti che erano note già prima dell’emergere del coronavirus. Queste carenze non si sono verificate per caso, sono il risultato di politiche anti-popolari applicate dai governi al servizio del grande capitale per commercializzare e privatizzare la salute, a sostegno della redditività dei gruppi monopolistici. Questa politica mina le grandi capacità scientifiche e tecnologiche disponibili oggi per soddisfare tutte le esigenze di prevenzione e attenzione per il popolo.
L’attuale esperienza mette in luce la natura antisociale e parassitaria del capitalismo ed evidenzia la superiorità e l’attualità del socialismo e della pianificazione centrale scientifica, con i bisogni popolari come criterio, allo scopo di fornire cure primarie e prevenzione, ospedali, medici e infermieri, medicine, laboratori, esami medici e tutto ciò che è necessario per soddisfare i bisogni sanitari costanti e urgenti delle persone.
Il preesistente rallentamento dell’economia globale è ora rafforzato dalla diffusione del coronavirus e aumenta il rischio di una nuova crisi nel prossimo periodo. Nonostante la propaganda in merito a una “concertazione nazionale”, i governi che servono il grande capitale impostano le misure economiche sul sostegno ai gruppi monopolistici e cercano ancora una volta di scaricare il costo della crisi sui lavoratori e sugli altri strati popolari. I lavoratori e i popoli non possono e non devono pagare di nuovo!
La “responsabilità individuale” non può essere utilizzata come pretesto per coprire la responsabilità dello Stato e del governo. Oggi, l’adozione delle misure necessarie richiede la lotta dei popoli contro la politica di sostegno ai gruppi monopolistici, che sacrifica la soddisfazione dei bisogni e la salute dei popoli agli interessi della redditività capitalista.
I Partiti Comunisti e Operai chiedono che siano prese tutte le misure necessarie per affrontare la pandemia, che includono quanto segue:
Rafforzamento immediato dei sistemi sanitari pubblici con fondi statali, assunzione di medici e infermieri con pieni diritti. Copertura di tutte le esigenze delle unità di terapia intensiva e delle infrastrutture necessarie per il pieno funzionamento dei servizi di sanità pubblica e di ricerca scientifica.
Fornitura immediata e gratuita alle persone, da parte dello Stato, di tutti i mezzi di protezione necessari (maschere, guanti, antisettici, ecc.) e blocco della speculazione. Qui e ora, offrire tutte le misure di protezione ai dottori e alle infermiere che combattono negli ospedali con sacrificio e costi personali.
Tutela del reddito e dei diritti dei lavoratori e dei popoli. Mettere un freno all’immunità del capitale che, con il pretesto della pandemia di CoVID-19, sta effettuando ampi licenziamenti e cerca di schiacciare ulteriormente i diritti salariali, l’orario di lavoro, i permessi e altri diritti del lavoro. Adottare misure immediate per proteggere la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
Nessuna riduzione dei diritti democratici dei popoli con il pretesto del coronavirus.
Porre fine a tutte le sanzioni e alle misure di blocco economico che in questa situazione sono ancora più ingiuste e criminali e rendono difficile la vita dei paesi colpiti, adottare tutte le misure necessarie per proteggere la salute e la vita delle persone.
Diciamo no agli interventi imperialisti e alle esercitazioni militari, come quelli della NATO, e chiediamo di reindirizzare le risorse pubbliche per supportare le esigenze dei popoli, come ad esempio il finanziamento dei sistemi di sanità pubblica e di sicurezza sociale.
I PARTITI CHE ADERISCONO A SOLIDNET:
Communist Party of Albania
Communist Party of Argentina
Communist Party of Armenia
Communist Party of Australia
Party of Labour of Austria
Communist Party of Azerbaidjan
Communist Party of Bangladesh
Communist Party of Belgium
Brazilian Communist Party
Communist Party of Britain
New Communist Party of Britain
Party of the Bulgarian Communists
Communist Party of Canada
Communist Party of Chile
Socialist Workers Party of Croatia
Communist Party of Cuba
AKEL, Cyprus
Communist Party of Bohemia & Moravia
Communist Party in Denmark
Egyptian Communist Party
Communist Party of Finland
Unified Communist Party of Georgia
German Communist Party
Communist Party of Greece
Hungarian Workers Party
Communist Party of India
Communist Party of India (Marxist)
Tudeh Party of Iran
Workers Party of Ireland
Communist Party of Ireland
Communist Party of Israel
PARTITO COMUNISTA (Italy)
Jordanian Communist Party
Socialist Movement of Kazakhstan
Workers Party of Korea
Lebanese Communist Party
Socialist Party (Lithuania)
Communist Party of Malta
Communist Party of Mexico
Popular Socialist Party – National Political Association, Mexico
Nepal Communist Party
Communist Party of Norway
New Communist Party of the Netherlands
Communist Party of Pakistan
Palestinian People’s Party
Palestinian Communist Party
Paraguayan Communist Party
Communist Party of Poland
Portuguese Communist Party
Philippines Communist Party [PKP 1930]
Romanian Socialist Party
Communist Party of the Russian Federation
Russian Communist Workers Party
Communist Party of the Soviet Union
New Communist Party of Yugoslavia
Communists of Serbia
Communist Party of Slovakia
South African Communist Party
Communist Party of Spain
Communist Party of the Workers of Spain
Communists of Catalonia
Communist Party of Swaziland
Communist Party of Sweden
Sudanese Communist Party
Syrian Communist Party
Communist Party of Turkey
Communist Party of Ukraine
Union of Communists of Ukraine
Communist Party USA
Communist Party of Venezuela
ALTRI PARTITI:
Union of Communists in Bulgaria
Pole of Communist Revival in France
Communist Party of Puerto Rico
GLI STATI UNITI SONO IL VIRUS! SOLIDARIETÀ A MADURO E AL VENEZUELA BOLIVARIANO!
Gli Stati Uniti sono il primo Stato Canaglia del mondo.
L’imperialismo a stelle e strisce. Guidato dal miliardario Trump , prova a prendere i voti dei latinoamericani presenti soprattutto in Florida con questa grandissima provocazione. L’accusa al legittimo Presidente e ad alcuni alti funzionari venezuelani di aver messo a disposizione aeroporti e porti venezuelani per inondare gli USA di cocaina.
Mettendo una taglia di 15 milioni di dollari su Maduro e altre da 10 milioni di dollari su alcuni alti funzionari, in pieno stile sceriffi del mondo.
L’imperialismo yankee non passerà.
Riportiamo le prime parole di Maduro: “Gli Stati Uniti e la Colombia stanno cospirando e hanno dato l’ordine di riempire il Venezuela di violenza. Come capo dello Stato sono obbligato a difendere la pace e la stabilità di tutta la Patria, in qualunque circostanza che ci si presenti. Non ci riusciranno!”
Massimo sostegno al Venezuela bolivariano e al Presidente Maduro da parte del Partito Comunista.
NO AL SACCHEGGIO DI FERIE E PERMESSI
Il rischio per tutti i lavoratori è quello di vedersi “mangiare” le ferie ed i permessi maturati. Già il Decreto dell’8 marzo 2020 infatti “raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie”.
Questo significa che i lavoratori e le lavoratrici, dopo aver lavorato spesso in condizioni di pericolo per molti giorni, dovranno consumare in questo isolamento forzato i periodi di riposo maturati.
Riteniamo anche che obbligare i lavoratori a “bruciare” in questa fase tutti i periodi di riposo spettanti, oltre a costituire una grave ingiustizia, avrà ricadute estremamente negative sulla filiera turistica e ricettiva, importantissima per l’economia italiana, che già oggi vede praticamente azzerate le prenotazioni per il periodo estivo e che, finito il rischio contagio, non potrà contare sui numeri del turismo interno, poiché l’inettitudine del Governo Pd-5 Stelle avrà costretto milioni di lavoratori a consumare tutti i giorni di riposo spettanti, con grave danno per tutti i lavoratori del settore, in molti casi precari o a chiamata, che ad oggi corrono il rischio di perdere il reddito lavorativo stagionale e di conseguenza la possibilità di accedere alla NASpI (indennità di disoccupazione).
Il Partito Comunista LOTTERÀ per un intervento straordinario del Governo attraverso l’adozione di automatismi nel ricorso agli ammortizzatori sociali, salvaguardando così ferie e permessi dei lavoratori.
LE FERIE E I PERMESSI SONO DEI LAVORATORI
I PADRONI NON POSSONO TOCCARLE