🔴 ISCRIVITI! – Tesseramento 2024 Partito Comunista 🔴 Il Partito Comunista…


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🔴 ISCRIVITI! – Tesseramento 2024 Partito Comunista 🔴

Il Partito Comunista apre ufficialmente le porte al tesseramento 2024, offrendo ora la possibilità di aderire o rinnovare la tua tessera in modo totalmente elettronico!

🔴 Perché tesserarsi? Unirsi al Partito Comunista significa prendere parte attiva nella costruzione di un futuro equo per tutti, lottare contro le ingiustizie e lavorare per una società che metta al centro le persone e non il profitto. La tua tessera è il simbolo di appartenenza, di impegno e di lotta.

💻 Come tesserarsi? È semplice!
Accedi al link 🔗 https://ift.tt/5PskREz e segui le istruzioni per completare la tua iscrizione online. In pochi passi, potrai iscriverti e ricevere la tua tessera in formato digitale

📣 Fai sentire la tua voce!

Ogni tessera rinnovata o nuova adesione è un passo in avanti verso il cambiamento che desideriamo. La tua partecipazione è cruciale. Con il tesseramento, rafforziamo le nostre basi e ampliamo la nostra capacità di essere agenti di cambiamento nella società.

Unisciti a noi, rinnova la tua tessera o tesserati per la prima volta. Insieme, siamo più forti. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per tutti.

👉 Il Tesseramento è valido sia per i giovani che vogliono far parte della Federazione della Gioventù Comunista

✊ Non aspettare, il momento di agire è ora! ✊

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YO SOY FIDEL. Nella lotta a sostegno di Cuba Socialista, ieri…


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YO SOY FIDEL.
Nella lotta a sostegno di Cuba Socialista, ieri (sabato 10 febbraio) in occasione della presentazione del libro: “Patria e cultura in Rivoluzione” che si è tenuta a Roma, abbiamo portato il saluto del Partito Comunista. Ricordando anche l’imminente viaggio che il nostro Segretario Generale Alberto Lombardo farà nei prossimi giorni all’Avana, per partecipare alla seconda conferenza internazionale delle riviste teoriche dei partiti e movimenti di sinistra. Conferenza organizzata dalla rivista “Cuba Socialista” organo del P.c. Cubano e dai giornali: “Granma” e “Juventud Rebelde”.

L’interessante presentazione dell’autore del libro Ernesto Limia Diaz, ha introdotto molti spunti di discussione.
Il tema che riteniamo più importante è sicuramente la centralità della lotta contro l’imperialismo Usa, senza tentennamenti. Un imperialismo capace di aggressione verso qualunque Paese nel mondo. Nello scontro tra unipolarismo a trazione yankee e multipolarismo, non ci possono essere dubbi.
Infine, rispetto alla memoria storica di cui l’autore ha sottolineato l’importanza, abbiamo evidenziato che è talmente vero che, se oggi andassimo in Italia a parlare di “Patria” (come fatto nel titolo del libro) verremmo sicuramente scambiato per esponenti di destra. Quando invece nella nostra martoriata Italia i veri Patrioti sono stati i Partigiani che hanno lottato per liberarla, mentre Mussolini tentava di scappare in Svizzera vestito da tedesco. “Fischia il vento” cantavano i Partigiani, “Patria o muerte” diceva Fidel.

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Oggi è il #giornodelricordo e come ogni 10 Febbraio si…


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Oggi è il #giornodelricordo e come ogni 10 Febbraio si aggiunge qualche elemento per la falsificazione storica degli avvenimenti del confine orientale. Vent’anni di revisionismo hanno prodotto il totale capovolgimento della realtà storica, grazie allo sconvolgimento e alla decontestualizzazione dei fatti, a una lievitazione dei numeri del tutto arbitraria e priva di criteri. La ricerca storica ha ceduto il passo alle logiche politiche e ai sentimenti di rivalsa della destra. L’Italia si è autoassolta dalle proprie responsabilità di guerra durante il fascismo. I comunisti, il movimento partigiano e le forze popolari che combatterono per la liberazione dell’Europa vengono equiparati ai nazi-fascisti. Resistere è un dovere. Difendiamo la verità storica, contro ogni falsificazione, ogni tentennamento, ogni accomodamento.
Consigliamo come letture:
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🔴 Il nostro Partito è stato invitato ufficialmente a partecipare…


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🔴 Il nostro Partito è stato invitato ufficialmente a partecipare al II INCONTRO INTERNAZIONALE DELLE RIVISTE TEORICHE DEI PARTITI E DEI MOVIMIENTI DI SINISTRA 📚🤝, che si terrà all’Avana dal 12 al 14 febbraio 2024. Parteciperà come Direttore della rivista del Partito Comunista, LaRiscossa.info, il Segretario Generale Alberto Lombardo. Già sono in programma importanti incontri coi dirigenti del Partito Comunista Cubano e sarà occasione di importanti scambi di opinione con altri eminenti teorici del marxismo-leninismo e dei movimenti della sinistra internazionale schierati contro l’imperialismo a guida USA 🌎🚫🇺🇸.

Nella convocazione si legge: 📜
“Le pubblicazioni teoriche della sinistra sono spazi di dibattito e riflessione al servizio della giustizia sociale 🕊️. Il Primo Incontro ha delineato alcune priorità che devono essere aggiornate e arricchite. Non si tratta solo di partecipare a un incontro annuale per condividere i criteri; Questi devono aprire percorsi attraverso i quali possiamo camminare… 🛤️

Con queste preoccupazioni essenziali in mente, la Rivista Cuba Socialista, organo teorico e politico del Partito Comunista di Cuba, in co-sponsorizzazione con l’Università del Partito Ñico López, la Casa de las Américas, la sezione cubana della Rete in Difesa dell’Umanità e i giornali cubani Granma e Juventud Rebelde, invitano a realizzare a L’Avana, dal 12 al 14 febbraio 2024, il Secondo Incontro Internazionale delle Pubblicazioni Teoriche dei Partiti e Movimenti della Sinistra.” 🏛️📚

Il tema di apertura sarà: 🗣️

I.- PLENARIO (12 febbraio): La unità della sinistra: Come superare le trappole della dottrina senza abbandonare la teoria? Como muoverci senza perdere la identità, né perderci nelle differenze? 🌐🔍

Come vediamo sono temi di stretta attualità anche per la politica che il nostro Partito deve sviluppare concretamente nel nostro Paese. Anche noi potremo portare la nostra esperienza che va maturando nella dura battaglia che stiamo sviluppando in Italia e in Europa in coordinamento con altri partiti comunisti 💪🇮🇹🇪🇺.

In un mondo che affronta sfide crescenti, dalla guerra in Europa all’ascesa del fascismo e alla crisi sistemica, l’importanza di unire le forze e di discutere le questioni fondamentali che affliggono i popoli e la classe lavoratrice a livello globale non è mai stata così evidente. Questo evento rappresenta un’opportunità cruciale per dibattere e tracciare una strada concreta verso il cambiamento urgente che il nostro mondo richiede. 🌍💡🕊️

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STELLANTIS: RICATTA L’ITALIA Dopo le minacce al Governo per avere ancora…


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STELLANTIS: RICATTA L’ITALIA

Dopo le minacce al Governo per avere ancora sussidi Stellantis (ex Fiat) introduce immediatamente la cassa integrazione per 2260 lavoratori di Mirafiori.
Le minacce si sono concretizzate nel giro di pochissimi giorni, Stellantis vuole ancora che lo Stato italiano continui a sovvenzionare illimitatamente un marchio che non ha più niente a che fare con l’Italia, che ha portato la sua sede legale e fiscale in Inghilterra e in Olanda e che non paga più un centesimo di tasse nel nostro Paese.

Per quasi due mesi la produzione di auto sarà decisamente inferiore rispetto al solito grazie alla cassa integrazione per 2260 lavoratori di Mirafiori, questo è l’annuncio di Stellantis, l’ennesimo segnale della volontà di investire sempre meno in Italia e in particolare a Torino, la città simbolo della Fiat da cui Stellantis è nata.
L’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares in un’intervista a Bloombergs ha accusato il governo di non prevedere agevolazioni e sussidi per l’acquisto di auto elettriche, ancora troppo care per competere con quelle a combustione. «Tutto questo è un capro espiatorio per cercare di evitare di assumersi la responsabilità del fatto che, se non si danno sussidi per l’acquisto di auto elettriche, si mettono a rischio gli impianti italiani» .

Stellantis, vuole ancora soldi e usa i lavoratori come arma di ricatto, tutto questo è inaccettabile da parte di una società straniera che avanza ricatti verso un intero Stato.

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STELLANTIS (EX FIAT) TORNA A CHIEDERE SOLDI ALLO STATO Nonostante Stellantis…


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STELLANTIS (EX FIAT) TORNA A CHIEDERE SOLDI ALLO STATO

Nonostante Stellantis erede della Fiat, dopo fusioni che diedero vita prima a FCA e poi a Stellantis, abbiano la sede aziendale nei Paesi Bassi e legale in Gran Bretagna da ormai 10 anni, trovano ancora il modo di chiedere aiuti pubblici dallo Stato italiano,e lo fanno con un metodo che suona esplicitamente come un ricatto. «L’Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore automobilistico anziché attaccare Stellantis (…) se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in Italia», ha affermato l’ad di Stellantis, Carlos Tavares.

Con queste parole l’ormai ex Fiat continua a ricattare Lo Stato italiano, minacciando di licenziare e chiudere i pochi impianti ancora presenti nel nostro Paese, una vera e propria vergogna con cui i manager dell’azienda cercando di arricchirsi ancora di più sulle spalle dei lavoratori utilizzati come pedine da sacrificare se non saranno esaudite le loro richieste.

Tutto questo avviene nonostante gli affari di Stellantis stiano andando a gonfie vele, i primi 6 mesi del 2023 abbiano fruttato all’azienda una cifra vicina agli 11 miliardi di euro. Nonostante ciò, l’ad Tavares – che ha fatto queste queste dichiarazioni a Bloomberg, poco prima di prendere parte a un vertice presso il Ministero delle Imprese insieme a sindacati, regioni e altre aziende della filiera –, non si è fatto remore nell’indicare esplicitamente gli stabilimenti della Penisola che sarebbero in pericolo: quello storico di Mirafiori, all’interno del quale si produce la 500 elettrica, e quello di Pomigliano, dove viene prodotta la Panda.

Stellantis non è più da tempo italiana e non paga le tasse in Italia, nonostante questo continua a ricattare il nostro Stato minacciando di licenziare sempre più lavoratori giocando con la loro vita.
Vergona!

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ANCHE L’OCCIDENTE SI ACCORGE DEI CRIMINI DELL’OCCUPANTE SIONISTA Anche l’occidente si…


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ANCHE L’OCCIDENTE SI ACCORGE DEI CRIMINI DELL’OCCUPANTE SIONISTA

Anche l’occidente si sta piano piano rendendo conto di ciò che l’occupante sionista sta facendo nella striscia di Gaza. Dopo mesi in cui tutti i media occidentali hanno nascosto il vergognoso genocidio che si sta perpetuando, finalmente la verità sta venendo fuori anche per chi si informa solamente da giornali e TV a cui la NATO e gli USA dettano direttamente la linea.

Sono oltre ottocento i diplomatici e funzionari statunitensi ed europei che stanno cercando di svelare la verità al mondo occidentale sottoscrivendo un documento in cui accusano l’occupante sionista di gravi violazioni del diritto internazionale nell’ambito della risposta militare all’attacco ricevuto il 7 ottobre chiedendo ai propri governi di condannare questo atteggiamento con una reazione più decisa.
I funzionari e diplomatici scrivono inoltre in un testo visionato dalla BBC che “c’è il rischio che i nostri governi si rendano complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo: fino a scenari di pulizia etnica e genocidio”.

La narrazione imposta da NATO e USA inizia a sgretolarsi come si è sgretolata quella riguardante la guerra in Ucraina, dimostrando ai popoli che la realtà è ben lontana da quella che ci hanno voluto far credere per mesi.

Fuori dalla NATO!
Fuori dall’UE!

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IL GOVERNO SEMPRE IN CERCA DI NUOVI NEMICI PROSPETTANDOCI UNA NUOVA…


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IL GOVERNO SEMPRE IN CERCA DI NUOVI NEMICI
PROSPETTANDOCI UNA NUOVA GUERRA

Il governo è sempre in cerca di nuovi nemici pur di continuare a sostenere l’occupante sionista nel genocidio che sta perpetuando.

Dopo aver avallato la sovvenzione di 50 miliardi di Euro da donare al dittatore Zelenskij, il Ministro Crosetto si prona nuovamente alla NATO individuando negli Houti il nuovo nemico dell’occidente solo perchè tentano di impedire alle navi commerciali di rifornire di aiuti l’occupante sionista.
“Gli interventi della coalizione angloamericana contro gli Houthi hanno portato al dimezzamento delle loro azioni, ma il gruppo yemenita è il più organizzato dell’entourage iraniano, molto più di Hezbollah. Hanno capacità propria di produzione di armi, hanno resistito per anni agli attacchi di Arabia Saudita ed Emirati Arabi, valgono dieci volte Hamas“. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato. “Il Mar Rosso non è ancora un teatro di guerra, non nel senso classico, ma ne sta assumendo sempre di più le sembianze. La stabilità e sicurezza del Mar Rosso è per noi una condizione fondamentale, dato che affidiamo al trasporto marittimo gran parte della nostra ricchezza e nostra prosperità”.

Così il ministro continua a paventare e a prepararci a una nuova guerra chiedendo ulteriori sacrifici al nostro popolo già piegato dalla crisi dovuta alle sanzioni alla Russia e alla guerra in Ucraina prospettando una nuova violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione, il tutto per continuare a fare da servo fedele a USA e NATO.

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ALTRI SOLDI A ZELENSKIJ RUBATI AI CITTADINI Continuano le sovvenzioni a…


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ALTRI SOLDI A ZELENSKIJ RUBATI AI CITTADINI

Continuano le sovvenzioni a Zelenskij, l’UE non smette di mandare denaro e armi e impone a tutti gli Stati che ne fanno parte di contribuire. Si tratta di un pacchetto di 50 miliardi di Euro di aiuti per continuare a supportare il dittatore ucraino sotto il volere diretto di NATO e USA.

“Tutti i 27 leader hanno concordato un ulteriore importo di 50 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina nell’ambito del bilancio pluriennale dell’UE. Questo fornirà all’Ucraina finanziamenti sostenibili, a lungo termine e prevedibili. L’UE mantiene la sua leadership e la sua responsabilità nel sostenere l’Ucraina”si legge nella dichiarazione.
Secondo i mass media, i partecipanti al vertice hanno deciso di discutere annualmente lo stanziamento di fondi a Kiev e, se necessario, lasciando passare il messaggio che per l’UE la guerra deve continuare ad oltranza e che le sovvenzioni potrebbero continuare ad aumentare.

Il nostro Paese come sempre è in prima linea, in accordo con tutto quello che gli viene imposto da UE, USA e NATO, contribuendo massicciamente a questo finanziamento e togliendo denaro che potrebbe essere impiegato nel welfare, sanità pubblica ed educazione.

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COMUNICATO DELL’UFFICIO POLITICO

COMUNICATO DELL’UFFICIO POLITICO


Nei giorni di sabato 27 e domenica 28 gennaio si è svolto a Roma il Congresso di Democrazia Sovrana e Popolare, che ha visto una partecipazione di circa duemila persone.
Hanno assistito al congresso le rappresentanze delle ambasciate di: Repubblica Popolare Cinese, Repubblica di Cuba, Repubblica Democratica Popolare di Corea, Repubblica Bolivariana del Venezuela, Repubblica della Federazione Russa. Tutte accolte da fragorosi applausi.
È stato distribuito il Programma politico e sono stati eletti il Presidente, Francesco Toscano, e il Coordinatore Nazionale, Marco Rizzo.
Diversi membri del nostro partito sono stati coinvolti in prima persona nell’organizzazione. Il Segretario Generale è stato presente sabato in prima fila.
La configurazione che ha preso DSP non è più quella di sommatoria di varie sigle, ma di un movimento in cui gli aderenti partecipano a titolo individuale. Ciò rende l’azione del nostro partito ancora più favorevole in quanto non si deve “mediare”, né a livello centrale né periferico, con sigle o gruppi, ma consente ai nostri militanti di svolgere la propria attività in modo più fluido, facendosi valere in tutti i luoghi dove interverranno per le proprie capacità politiche e organizzative.
Ciò naturalmente ha comportato la necessità di autorizzare i nostri militanti a prendere la tessera di DSP in aggiunta a quella del partito. Come ha deliberato l’ultima sessione del Comitato Centrale del 21 gennaio, tale adesione aggiuntiva è autorizzata per il 2024 e non necessita di alcuna modifica statutaria. Come per altre organizzazioni, quali sindacati e movimenti di massa, statutariamente per aderire basta il deliberato del CC.
Seppure il lavoro di massa svolto in DSP è stato riconosciuto dal nostro partito come estremamente utile per allargare la nostra capacità di far giungere le nostre idee a una platea la più vasta possibile, l’adesione a DSP non è obbligatoria per quei compagni che, in accordo con le organizzazioni del partito periferiche, decideranno di dedicarsi esclusivamente alla vita interna del Partito. Il cosiddetto “doppio lavoro” interno ed esterno è sempre stato una caratteristica dei partiti comunisti non sclerotizzati, che hanno coniugato l’attività di formazione interna col lavoro di massa nei sindacati e nelle altre organizzazioni, ovunque fosse possibile e più favorevole estendere l’azione politica.
Com’è stato ricordato nella celebrazione del 21 gennaio del centenario della morte di Lenin, il nostro Maestro ci insegna che:
«Chi si aspetta una rivoluzione sociale “pura” non vivrà mai abbastanza per vederla. Una persona del genere aderisce formalmente alla rivoluzione senza capire cosa sia la rivoluzione.
La rivoluzione socialista in Europa non può essere altro che lo scoppio della lotta di massa da parte di tutti gli elementi oppressi e scontenti. Inevitabilmente vi parteciperanno settori della piccola borghesia e degli operai arretrati – senza tale partecipazione la lotta di massa è impossibile, senza di essa non è possibile alcuna rivoluzione – e altrettanto inevitabilmente porteranno nel movimento i loro pregiudizi, le loro fantasie reazionarie, le loro debolezze hanno fatto scivolare gli errori. Ma oggettivamente attaccheranno il capitale, e l’avanguardia cosciente della rivoluzione, il proletariato avanzato, esprimendo questa verità oggettiva di una lotta di massa variegata e discordante, eterogenea ed esteriormente frammentata, sarà in grado di unirla e dirigerla, di conquistare il potere, sequestrare le banche, espropriare i trust che tutti odiano (anche se per ragioni difficili!), e introdurre altre misure dittatoriali che nel loro insieme equivarranno al rovesciamento della borghesia e alla vittoria del socialismo, che però non porterà in alcun modo “purgarsi” immediatamente dalle scorie piccolo-borghesi.
Saremmo dei pessimi rivoluzionari se, nella grande guerra di liberazione del proletariato per il socialismo, non sapessimo utilizzare ogni movimento popolare contro ogni disastro provocato dall’imperialismo per intensificare ed estendere la crisi.» (Lenin, La discussione sull’autodeterminazione in sintesi, luglio 1916)

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