COVID: I ricchi sono il doppio più ricchi…

COVID: I ricchi sono il doppio più ricchi…

…A noi nemmeno le briciole!

Come avevamo denunciato pochi giorni fa in un altro nostro post, adesso arriva la conferma anche dalla Oxfam. A causa del covid i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni a ritmi di 15.000€ al SECONDO!
Anche in Italia l’emergenza Covid ha portato con sé, insieme alla caduta in povertà assoluta di un ulteriore milione di persone, un allargamento del divario tra ricchi e poveri. Il 10% più ricco ha visto salire al 52,3%, la propria quota sulla ricchezza complessiva, mentre nelle mani della metà più povera della popolazione resta solo l’8,6%.
Anche prima dell’abbattersi della pandemia sul nostro Paese, però le disuguaglianze in Italia erano particolarmente radicate, contrassegnate da ampi squilibri nella distribuzione della ricchezza nazionale aumentati negli ultimi trent’anni grazie a governi compiacenti che hanno fatto di tutto per privilegiare multinazionali, grandi industriali, Confindustria e i grandi gruppi capitalistici internazionali.
Le disuguaglianze quindi si fanno sempre più marcate ogni giorno che passa e anche Oxfam adesso ne da conferma. I pochi ricchi al mondo diventano sempre più ricchi, mentre i poveri sono sempre di più e sono sempre più poveri, con l’ingresso di centinaia di migliaia di persone nella fascia dell’indigenza.
BISOGNA RIBALTARE TUTTO!

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PATRICE EMERY LUMUMBA: Il simbolo dell’indipendenza del Congo

PATRICE EMERY LUMUMBA: Il simbolo dell’indipendenza del Congo

Patrice Emery Lumumba divenne il Primo Ministro della Repubblica Popolare del Congo nel 23 giugno del 1960.
Sette giorni più tardi, pronunciò lo “storico “discorso dell’indipendenza congolese”.
Lumumba fu inoltre il primo dirigente politico democraticamente eletto nella storia della Repubblica Democratica del Congo.
Quando infine sfidò le compagnie minerarie e il governo belga, decretando l’africanizzazione dell’esercito, venne catturato e giustiziato il 17 gennaio del 1961 dai suoi nemici politici al soldo del Belgio.
Tutto ciò con il benestare degli USA, che giustificarono i fatti con il pretesto che la politica di Lumumba stava avvicinando il Congo all’URSS.
Ancora oggi in Africa e nel mondo rappresenta un simbolo indelebile della lotta all’imperialismo e del riscatto dei popoli africani.
ONORE A PATRICE LUMUMBA.

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Mentre parlano solo di COVID la metà delle famiglie rinuncia a curarsi!

Mentre parlano solo di COVID la metà delle famiglie rinuncia a curarsi!

Il Paese è allo sbando. Metà delle famiglie italiane rinunciano alle cure mediche.
Mentre le direttive del ministero dell’interno, mirano ad impiegare massicce risorse delle forze dell’ordine nella ricerca di chi non ha il Super #GreenPass, la Cerved conferma che nel 2021 LA METÀ DELLE FAMIGLIE italiane ha rinunciato alle cure mediche (in tutto o in parte).
Problemi economici, mancanza di soldi, problemi logistici, inadeguatezza e indisponibilità dei vari servizi.
Chi di voi non si è trovato neanche una volta in queste condizioni?
E mentre il governo Draghi, per stessa ammissione del premier, scarica tutte le responsabilità della distruzione dell’Italia su chi non ha effettuato la terza dose (purtroppo non è una barzelletta), è sempre più evidente cosa anni di politiche europee abbiano lasciato al nostro Paese:
LA ROVINA.
Bisogna mandarli tutti a casa, a partire da Draghi, altro che presidente della Repubblica.

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THOMAS SANKARA: “IL PRESIDENTE RIBELLE”

THOMAS SANKARA: “IL PRESIDENTE RIBELLE”

Il 21 dicembre 1949 nasce uno dei Leader socialisti più impattanti della storia dell’Africa sub sahariana e non solo.
Nasce THOMAS SANKARA.
Costruì scuole per contrastare l’analfabetismo.
Costruì ospedali e case popolari.
Concretizzò programmi di eliminazione della povertà e della corruzione in tutto il Burkina Faso.
Si impegnò nel contrastare la desertificazione, piantando milioni di alberi nel Sahel e nel combattere quel viscido imperialismo e colonialismo che ancora oggi affonda i suoi artigli su tutto il continente africano. Per tutto questo fu ASSASSINATO.
Gloria eterna al Presidente Ribelle.
“Un soldato senza coscienza politica è un potenziale criminale”.

 

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CILE VINCE IL CANDIDATO SOSTENUTO DAI COMUNISTI

CILE VINCE IL CANDIDATO SOSTENUTO DAI COMUNISTI

In questi ultimi 2 anni, tante sono stati i casi di risposta unitaria dei popoli sudamericani, contro i soprusi dei governi filo-americani.
Ora tocca al Cile, in una domenica storica. La campagna è stata fortemente polarizzata con l’ex leader della protesta studentesca Gabriel Boric che sfida l’ultraconservatore José Antonio Kast, nostalgico del generale Pinochet.
Una vittoria con il 56% dei voti con una affluenza storica per il Cile, che ha visto le classi popolari respingere fermamente il candidato di estrema destra sostenuto dall’imperialismo USA e che continua a far soffiare forte il vento del cambiamento lungo tutto continente Centro e Sud Americano.
Avanti!
EL PUEBLO UNIDO, JAMÀS SERÀ VENCIDO

 

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Resoconto Sciopero 16/12

Resoconto Sciopero 16/12

Grazie all’impegno dei lavoratori, lo sciopero di ieri ha visto un’ottima partecipazione, nonostante i media asserviti al governo Draghi e ai partiti di governo (scandaloso l’atteggiamento del PD) abbiano cercato di silenziare, minimizzare o contrastare. La forza dei lavoratori è venuta fuori ugualmente, perché i lavoratori se solo prendessero coscienza della loro forza, capirebbero che potrebbero cambiare il futuro dell’Italia e non solo.
Bene. Adesso vogliamo risposte immediate da parte del Governo su salari, contratti, pensioni. Vogliamo l’approvazione immediata della Legge contro le delocalizzazioni, investimenti in sanità, scuola e risanamento del territorio.
Ora che lo sciopero generale (monco) è stato fatto, se il Governo non cambierà niente della manovra, cosa farà la cgil?
Noi pensiamo che se entro breve non cambierà niente, si dovrebbe richiamare immediatamente un nuovo sciopero generale, questa volta con tutte le categorie dei lavoratori e cercando di unire tutti i lavoratori.
Sennò lo sciopero di ieri è stato solo per ridare credito a chi non lo ha più, e cioè al sindacalismo concertativo, una forma che ha danneggiato i lavoratori in questi ultimi 30 anni.
I Lavoratori con la lotta e la mobilitazione possono incidere molto, facendo pressioni anche all’interno di questi sindacati, ma non vanno presi in giro.
Mai più.

 

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DRAGHI E TUTTO IL GOVERNO SONO CONTRO LO SCIOPERO E CONTRO I LAVORATORI

DRAGHI E TUTTO IL GOVERNO SONO CONTRO LO SCIOPERO E CONTRO I LAVORATORI

NOI SIAMO CONTRO DRAGHI AL FIANCO DEI LAVORATORI.

Draghi: “Sciopero incomprensibile”
Letta, PD: “Non me l’aspettavo”
Orlando, PD: “Sorpreso dalla decisione di CGIL e UIL”
Salvini, Lega: “È inspiegabile e irresponsabile”
Tajani, Forza Italia: “un errore, soprattutto un danno per la ripresa economica
Rosato, Italia Viva “Non si capisce come si possa proclamare ora uno sciopero generale”.
Landini, CGIL: “Non è uno sciopero contro Draghi”
Tutti sono contro i lavoratori, la CGIL ha dovuto, sotto spinta che veniva dai lavoratori chiamare uno sciopero generale, tardivo, con poco impegno, tante sono le voci di lavoratori di aziende sindacalizzate dove non è stata minimamente accennato della partecipazione allo sciopero.
Uno sciopero monco senza interi settori come scuola e sanità e altri ancora.
Uno sciopero fatto proprio perché andava fatto e controvoglia, proprio per questo la nostra presenza in piazza è fondamentale, per essere vicini alla rabbia dei lavoratori, per sostenerli, per alzare l’asticella del conflitto.
Perché questo non è un semplice sciopero contro la rimodulazione dell’IRPEF. Ma uno sciopero contro DRAGHI e contro tutto il suo governo (PD, Lega, M5S, Forza Italia e LEU)

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CONTRO DRAGHI. VIVA LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI

CONTRO DRAGHI. VIVA LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI

E’ stato proclamato lo sciopero generale di 8 ore per il prossimo 16 dicembre, con manifestazione nazionale a Roma e con il contemporaneo svolgimento di analoghe iniziative interregionali in altre 4 città d’Italia (Milano, Bari, Palermo e Cagliari).

MEGLIO TARDI CHE MAI

CGIL e UIL hanno deciso, dopo una lunga è colpevole attesa di scendere in piazza e protestare contro le nuove manovre varate dal governo Draghi, che vanno a colpire tutti i cittadini, i lavoratori e i pensionati peggiorando la loro situazione sociale ed economica.

Troppo tardi, troppo poco, rivendicazioni minime, ma il posto dei comunisti è accanto ai lavoratori a prescindere dalle dirigenze dei sindacati concertativi.
Quindi saremo presenti, con le nostre parole d’ordine in queste piazze al fianco di chi vive del proprio lavoro, in una situazione di accentuata normalizzazione col protrarsi dello stato di emergenza di altri tre mesi.
E per dare più forza ai lavoratori per renderli protagonisti. Per fargli capire che se vogliono possono conquistare TUTTO.
Questo governo è attento solamente ai bisogni delle multinazionali, dei grandi industriali, di Confindustria, delle banche e della finanza.
Sempre pronto, inoltre, a soddisfare ogni diktat che arriva dall’Unione Europea, dalla Banca Centrale Europea e dalla NATO.
Noi sappiamo da che parte stare, la parte opposta a quella per cui opera Draghi. Sempre dalla parte dei lavoratori e contro il governo dei banchieri.
Per un sindacato conflittuale, di classe e non concertativo.

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ADESSO BASTA!, LA SCUOLA SI RIBELLA DOMANI 10 DICEMBRE, SCIOPERO!

ADESSO BASTA!, LA SCUOLA SI RIBELLA DOMANI 10 DICEMBRE, SCIOPERO!

Il governo continua a distruggere il sistema scolastico pubblico e il futuro degli studenti. E’ Necessario dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe. Aumento dei posti dei collaboratori scolastici. E poi: presidi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole.

Negli ultimi anni, soprattutto dall’avvento della pandemia da Covid-19 non è stato posto nessun rimedio alle grandi carenze di tutto il sistema scolastico.

– Non è stato fatto nessun investimento nell’edilizia scolastica, con conseguenti problemi per la sicurezza, cresciuti ulteriormente con la pandemia.

– Non è stato posto nessun rimedio al problema delle classi pollaio. Problema già presente prima della pandemia.

– Dei 33 miliardi di Legge di Bilancio, solo lo 0,6% viene destinato per riconoscere la professionalità docente

– Non è stata prevista nessuna stabilizzazione del personale precario, docenti e ATA

– Nessun adeguamento per il rinnovo del contratto docenti scaduto nel 2018 Il pnrr, fatto comunque a debito, non interviene sui punti elencati e viene usato come strumento per introdurre riforme peggiorative per la scuola e regalare soldi ai privati, come le grandi aziende informatiche.

Sull’organico Covid, invece, è stato fatto ben poco: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma nessuna risorsa per il personale ATA e ricordiamo il numero esagerato dei precari: 250.000 docenti e circa 50.000 Ata.

Il governo Draghi continua a voler affossare la scuola pubblica (molto spesso a favore della scuola privata), dimostrando quanto poco interessi il futuro degli studenti e di tutto il personale scolastico.

Il governo continua a distruggere il sistema scolastico pubblico e il futuro degli studenti. E’ Necessario dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe. Aumento dei posti dei collaboratori scolastici. E poi: presidi sanitari e sistemi di sanificazione nelle scuole.

Negli ultimi anni, soprattutto dall’avvento della pandemia da Covid-19 non è stato posto nessun rimedio alle grandi carenze di tutto il sistema scolastico.

– Non è stato fatto nessun investimento nell’edilizia scolastica, con conseguenti problemi per la sicurezza, cresciuti ulteriormente con la pandemia.

– Non è stato posto nessun rimedio al problema delle classi pollaio. Problema già presente prima della pandemia.

– Dei 33 miliardi di Legge di Bilancio, solo lo 0,6% viene destinato per riconoscere la professionalità docente,

– Non è stata prevista nessuna stabilizzazione del personale precario, docenti e ATA.

– Nessun adeguamento per il rinnovo del contratto docenti scaduto nel 2018 Il pnrr, fatto comunque a debito, non interviene sui punti elencati e viene usato come strumento per introdurre riforme peggiorative per la scuola e regalare soldi ai privati, come le grandi aziende informatiche.

Sull’organico Covid, invece, è stato fatto ben poco: 300 milioni sono stati trovati per gli insegnanti, ma nessuna risorsa per il personale ATA e ricordiamo il numero esagerato dei precari: 250.000 docenti e circa 50.000 Ata.

Il governo Draghi continua a voler affossare la scuola pubblica (molto spesso a favore della scuola privata), dimostrando quanto poco interessi il futuro degli studenti e di tutto il personale scolastico.

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LA SALUTE E’ PIU’ IMPORTANTE DEL PROFITTO

LA SALUTE E’ PIU’ IMPORTANTE DEL PROFITTO

Il governo ancora, puntualmente come al solito, si dimostra succube di Confindustria.

Come è ben noto, Confindustria ripete sin dal giorno in cui è stato proclamato il “lockdown” di voler riaprire tutte le grandi fabbriche subito per contenere le perdite di profitto che i grandi industriali avrebbero avuto in questa fase, il governo Conte infatti durante tutto questo periodo ha fatto di tutto per assecondare le richieste dei grandi industriali mettendo così a rischio la salute di milioni di cittadini.

La nuova proposta viene dal Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli che vorrebbe “regionalizzare“ la fase 2 per far si che siano le regioni a gestire in maniera autonoma le misure di sicurezza da adottare per la prevenzione da Covid 19.
Una misura che può far piacere solamente a Confindustria e ai grandi industriali, che permetterebbe loro di fare pressioni sui governi delle regioni più industrializzate per far riaprire tutto nel minor tempo possibile, una misura che metterebbe a rischio la salute di tutti i lavoratori che riporterebbe in breve tempo a un’ impennata di contagi e a una situazione nazionale identica a quella che abbiamo vissuto nell’ultimo mese e mezzo.
Ormai è chiaro a tutti che per ministro Patuanelli insieme al governo è molto più importante il profitto di pochi rispetto alla salute dei cittadini e questa proposta infatti ne è l’ennesima prova.

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Whirlpool: Contro le illusioni e le false promesse! Solo la lotta operaia e l’unità di tutti i lavoratori paga!

Whirlpool: Contro le illusioni e le false promesse! Solo la lotta operaia e l’unità di tutti i lavoratori paga!

Ci risiamo! Il 17 settembre la Whirlpool (società USA) ha annunciato la cessione dell’ramo d’azienda napoletano alla svizzera Prs, una piccola azienda di vendita di container refrigerati.
Questa è una reale minaccia di chiusura dello stabilimento partenopeo che rientra in una strategia complessiva di dismissione dell’attività produttiva in Italia, con la prospettiva di buttare sul lastrico 430 operai e operaie e centinaia di famiglie del capoluogo campano.
Il Partito Comunista a fronte della grave situazione dei lavoratori Whirpool di Napoli, ai quali fin dall’inizio ha espresso la sua piena solidarietà e volontà di sostenerli nelle rivendicazioni, dichiara la improrogabile necessità che la classe operaia ed il movimento dei lavoratori facciano luce sulle reali intenzioni  e affidabilità dei diversi politici che si succedono ai governi, così come dei sindacati sempre più collaborazionisti ai quali spesso viene delegata la difesa dei propri interessi e diritti.
Il caso Whirpool riafferma la necessità che i lavoratori riconoscano i loro autentici alleati di classe, i meccanismi del sistema economico in cui viviamo e possano così divenire protagonisti non deleganti delle loro lotte e rivendicazioni. La solidarietà, la lotta e l’unità erano, sono e saranno armi necessarie per un percorso vittorioso della lotta di classe.
I politici locali e nazionali che si avvicendano nel promettere soluzioni positive ai lavoratori Whirpool sono unicamente subalterni agli interessi dell’azienda poiché antepongono la salvaguardia dei profitti aziendali alla salvaguardia dei posti di lavoro e della dignità dei lavoratori.  (esemplificativo l’ultimo incontro tra Governo e azienda avvenuto al MISE).
Così i sindacati concertativi diventano collaborazionisti del padronato quando accettano accordi incerti ed al ribasso.
Il Partito Comunista seguirà con attenzione e partecipazione politica attiva, la mobilitazione e la lotta di tutti i lavoratori del gruppo Whirpool ricordando sempre che l’interesse dell’operaio è contrapposto all’interesse del padrone ed una fabbrica può funzionare senza il padrone ma non funziona senza gli operai ed i lavoratori.
L’unica vera alternativa di società che ci libererà dallo sfruttamento dei padroni e di chi difende i loro interessi è quella dove i mezzi di produzione saranno nelle mani di chi direttamente produce, dei lavoratori: ovvero nella società socialista.
Alla lotta e al fianco degli operai della Whirlpool!

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