NUOVO ANNO SCOLASTICO, VECCHI CROLLI Con l’inizio del nuovo anno scolastico …


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NUOVO ANNO SCOLASTICO, VECCHI CROLLI

Con l’inizio del nuovo anno scolastico ormai alle porte, ci ritroviamo a fare i conti con una tragica realtà che si ripresenta ciclicamente: vecchi edifici scolastici fatiscenti e pericolosi. Ancora una volta, la sicurezza nelle scuole italiane è messa a dura prova, come dimostra il crollo di un solaio nella palestra di una scuola a Pergusa, in provincia di Enna, che ha ferito quattro operai, uno dei quali in modo grave. La scuola, evacuata in tempo, avrebbe dovuto accogliere gli studenti il giorno successivo. Ma quanto siamo davvero pronti a garantire un ambiente sicuro per i nostri ragazzi e per il personale che quotidianamente vive queste strutture?

Questo incidente, purtroppo, non è un caso isolato. Rappresenta l’ennesimo episodio che riflette una grave e preoccupante problematica che affligge l’Italia: l’abbandono e il deterioramento dell’edilizia scolastica. Non è accettabile che, all’inizio di un nuovo anno scolastico, ci si ritrovi ancora a parlare di crolli, evacuazioni e feriti. Non si tratta solo di episodi di cronaca, ma di segnali inequivocabili di una crisi che riguarda la sicurezza dei nostri edifici pubblici, in particolare le scuole.

Le strutture scolastiche italiane sono spesso datate, costruite decenni fa e mai sottoposte a interventi di manutenzione adeguati. Le ristrutturazioni, quando ci sono, sono spesso parziali, superficiali o addirittura tardive. Gli investimenti nell’edilizia scolastica continuano a essere insufficienti, e mentre si discute di programmi, riforme e innovazioni didattiche, si dimentica che il primo diritto di chi va a scuola è quello di frequentare un luogo sicuro.

I crolli come quello di Pergusa, oltre a essere gravi dal punto di vista fisico e morale, rappresentano anche un fallimento collettivo. La sicurezza delle scuole non può essere un argomento secondario, una semplice voce di spesa nei bilanci statali. È una questione prioritaria, perché senza scuole sicure non può esserci un’istruzione di qualità. Quando le strutture crollano, crolla anche la fiducia nelle istituzioni, nel sistema scolastico e, in ultima analisi, nel futuro dei giovani.

Il nuovo anno scolastico sta per iniziare, ma sembra che il peso dei vecchi crolli continui a gravare sulla nostra società. Il crollo di una parte di un edificio non è solo un evento fisico, ma simbolico: è il segno tangibile di quanto sia fragile l’impegno verso le nuove generazioni. Gli studenti, gli insegnanti e tutto il personale scolastico meritano di lavorare e studiare in ambienti sicuri e dignitosi. Eppure, si continua a vivere nell’incertezza, nell’attesa del prossimo incidente.

È tempo di agire. L’Italia non può più permettersi di rimandare gli interventi necessari. Le scuole devono essere ristrutturate, messe in sicurezza e adeguate alle esigenze di una società moderna. Non possiamo attendere che un altro crollo porti via vite o lasci feriti per capire che la sicurezza deve essere una priorità assoluta. Ogni crollo che avviene è una tragedia che avrebbe potuto essere evitata, e ogni ritardo nell’intervenire è una colpevole negligenza verso il futuro del Paese.

L’inizio di un nuovo anno scolastico dovrebbe essere motivo di speranza e rinnovamento, ma finché il problema dell’edilizia scolastica non sarà affrontato con serietà, ci troveremo sempre a parlare di vecchi crolli. La sicurezza dei nostri ragazzi e del personale scolastico non può più essere messa in secondo piano. È tempo che le parole si trasformino in fatti concreti, affinché il prossimo anno non si apra con gli stessi tragici titoli di cronaca.

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