Palestina, Siria, Ucraina, Libia, Afganistan ed Iraq sono solo alcuni dei più attuali e drammatici scenari di guerra che caratterizzano il panorama mondiale.
Non c’è pace nel mondo caratterizzato dalla sfrenata competizione per la conquista dei mercati,per il controllo delle fonti energetiche, per l’egemonia mondiale fra le potenze imperialiste.
Imperialismo, parola chiave dimenticata dalle cronache giornalistiche ricorrenti che commentano i fatti bellici accostandone, al massimo, il significato come sinonimo di bellicismo ed aggressività. Meglio la confusione concettuale, infatti, meglio che si osservi, attoniti od indifferenti, lo scorrere del notiziario sui drammi della umanità senza poterne comprendere le cause permanenti e decisive.
Non è così per noi comunisti. Non accettiamo questa “ confusione “ che, come una cortina fumogena, nasconde le origini e le cause determinanti dei conflitti in corso per nascondere la natura del potere delle classi dominanti che, con le guerre, si arricchiscono alle spalle di miliardi di esseri umani.
Lenin ha chiaramente individuato le cinque caratteristiche tipiche dello imperialismo moderno, inteso come fase suprema dello sviluppo del capitalismo:
1) La concentrazione della produzione e del capitale ad un livello talmente alto da creare dei monopoli nella vita economica.
2) La fusione del capitale bancario col capitale industriale ed il formarsi, così, di una oligarchia finanziaria.
3) Il primato della esportazione di capitale rispetto all’esportazione di merci,
4) La nascita di associazioni monopolistiche internazionali di capitalisti che si ripartiscono il mondo.
5) La ripartizione della terra tra le più grandi potenze capitalistiche.
E la divisione del mondo in aree di influenza risponde proprio alla esigenza dei blocchi imperialistici di avere dei canali per l’esportazione dei capitali utilizzando, a tale fine, la guerra,
Sui campi di battaglia dei principali scenari di guerra le ragioni vere del conflitto si impastano con questioni nazionali,etniche, religiose che, certo, esistono, ma che vengono utilizzate come cause scatenanti dei conflitti per il raggiungimento degli obiettivi economici e geopolitici prima ricordati.
Usciamo, quindi, dalla cronaca e torniamo alla più profonda analisi storica ed attuale.
Usciamo dall’improvvisazione delle analisi parziali che nascondono le vere cause delle guerre e torniamo alla politica come scienza.
Usciamo dal pacifismo di maniera ed imbelle per tornare ad una vera lotta per la pace.
Riscopriamo l’attualità, nella drammaticità degli eventi del mondo di oggi, dei capisaldi politici e teorici del marxismo-leninismo!!!
La lotta per la pace coincide con la lotta contro il capitalismo imperialista! !
Solo con la sconfitta, nel corso di una lunga lotta, del potere dei monopoli capitalistici che si fanno la guerra, attraverso gli stati che ne rappresentano gli interessi, per spartirsi le risorse del mondo, si potrà raggiungere una pace stabile e duratura, nell’interesse dei popoli di tutto il mondo.
Per questo lottano i comunisti, schierandosi, in ogni scenario di guerra, con le forze che difendono la sovranità nazionale degli stati, l’indipendenza dei popoli contro le aggressioni esterne ed interne dell’imperialismo,per la pace e la giustizia sociale.
CONTRO IL CAPITALISMO PER IL SOCIALISMO-COMUNISMO
Dario Ortolano, coordinatore Direzione Centrale