140 anni di carcere, comminati dal tribunale di Torino a 48 persone condannate a pene assurde. E’ questo il prezzo che si vuole far pagare a chi da 25 anni si oppone coraggiosamente alla realizzazione della inutile e dannosa opera chiamata TAV.
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Quella portata uellaQqqavanti dal movimento NO TAV rappresenta uno dei più alti esempi di lotta popolare contro il gigantesco e terribile sperpero di risorse pubbliche per la costruzione di un’opera che distruggerà l’ambiente e metterà a repentaglio la salute pubblica di tutti i cittadini, senza raggiungere lo scopo dichiarato.
Per questa ragione una valle intera, insieme a tutte le forze più sane e coerentemente progressiste del Paese, praticano la resistenza contro le sciagurate scelte dei governi che si sono via via succeduti col solo obiettivo di corrispondere agli impegni presi nei confronti dei gruppi affaristici e di potere che dall’opera ne ricavano lauti profitti, piuttosto che soddisfare i più urgenti bisogni popolari (istruzione, sanità , assetto idrogeologico del territorio).
Tutto ciò avviene in un contesto in cui il nostro Paese è caratterizzato da una domanda interna stagnante, dalla disoccupazione al 13 % e quella giovanile al 44%, con un prodotto interno lordo ancora diminuito dello 0,4% nel 2014 e un debito pubblico, nonostante i tagli e i sacrifici imposti al popolo negli ultimi anni, salito al 133% del PIL.
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Contro chi resiste è stata orchestrata una campagna mediatica e politica con l’unico scopo di azzerare la voce di chi non ci sta: oltre mille indagati nell’arco di un paio d’anni, fantasiose accuse di terrorismo e la mannaia di stratosferici risarcimenti fino alle recenti pesanti condanne.
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Questa è la risposta che i gruppi economici e politici dominanti (banche, grandi gruppi industriali e governi) danno alla vasta, coraggiosa e continuativa mobilitazione del popolo NO TAV, piegando ai propri interessi l’uso degli apparati dello Stato (polizia, forze armate e magistratura) in un’azione di feroce repressione che non sa distinguere la legalità dalla legittimità .
Nel settantesimo anniversario della Resistenza, noi comunisti siamo convinti che il modo migliore per celebrarla sia quello di praticarla e per tale ragione saremo a Torino il 21 febbraio, p.zza Statuto ore 14:00, per manifestare insieme ai Comitati di lotta popolare contro il TAV e per esprimere la nostra solidarietà ai 48 compagni condannati a pene assurde dalla mano repressiva dello Stato.
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Noi comunisti saremo sempre dalla parte del popolo che non ci sta a farsi intimidire e che ha scelto di utilizzare gli spazi politici che la Costituzione gli garantisce, praticando ogni giorno la Resistenza contro le politiche antipopolari che rispondono agli interessi della borghesia, dell’imperialismo UE e della NATO.
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ORA E SEMPRE RESISTENZA!