Nel capitalismo non può esserci vera democrazia. Sostenere il Partito Comunista non significa soltanto esprimere un voto per uno tra i tanti partiti. Significa far marciare un’idea di trasformazione, di radicale cambiamento della società, non realizzabile con compromessi e riforme, ma solo attraverso l’abbattimento degli ostacoli che impediscono la realizzazione di una vera democrazia.
Mentre parlano solo di COVID la metà delle famiglie rinuncia a curarsi!
Il Paese è allo sbando. Metà delle famiglie italiane rinunciano alle cure mediche.
Mentre le direttive del ministero dell’interno, mirano ad impiegare massicce risorse delle forze dell’ordine nella ricerca di chi non ha il Super #GreenPass, la Cerved conferma che nel 2021 LA METÀ DELLE FAMIGLIE italiane ha rinunciato alle cure mediche (in tutto o in parte).
Problemi economici, mancanza di soldi, problemi logistici, inadeguatezza e indisponibilità dei vari servizi.
Chi di voi non si è trovato neanche una volta in queste condizioni?
E mentre il governo Draghi, per stessa ammissione del premier, scarica tutte le responsabilità della distruzione dell’Italia su chi non ha effettuato la terza dose (purtroppo non è una barzelletta), è sempre più evidente cosa anni di politiche europee abbiano lasciato al nostro Paese:
LA ROVINA.
Bisogna mandarli tutti a casa, a partire da Draghi, altro che presidente della Repubblica.
MANIFESTAZIONE SABATO 15 GENNAIO 2022 ORE 14,30 ROMA IN PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO
MANIFESTAZIONE PER:
RIPULIRE SUBITO ROMA DAL SISTEMA CERRONI
PUNTARE ALLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
RILANCIARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
AZZERARE LE EMISSIONI DEI GAS DA DISCARICA, IL RISCALDAMENTO GLOBALE E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
NO ALLE DISCARICHE DEI RIFIUTI NELLE PERIFERIE DELLA CAPITALE (ALBANO, GUIDONIA, MAGLIANO ROMANO, COLLEFERRO, VITERBO, VALLE GALERIA, APRILIA, AREE AD ELEVATO RISCHIO AMBIENTALE)
CON LE EMISSIONI GASSOSE DEI SUOI RIFIUTI INDIFFERENZIATI IN DISCARICA, ROMA CAPITALE CONTRIBUISCE PESANTEMENTE AL RISCALDAMENTO GLOBALE E AL CAMBIAMENTO CLIMATICO DEL NOSTRO PIANETA
Tagli alla sanità:Tutti colpevoli – Destra, Sinistra e Tecnici
Quando diciamo che il problema vero è la sanità pubblica diciamo una ovvietà.
Negli ultimi 40 anni sono stati TAGLIATI i posti letto, TAGLIATI i posti letto in terapia intensiva e gli investimenti, con meno ospedali, più lontani dai cittadini e meno personale.
Per questo noi chiediamo una più investimenti e risorse, per un sistema sanitario nazionale pubblico, uno, non 21 sistemi sanitari regionali, e bisogna tornare ad investire in ospedali di prossimità con una diffusione capillare, aumento dei posti letto, dei posti letto in terapia intensiva e della formazione e assunzione di nuovi dottori, infermieri, tecnici e di tutto il personale di cui c’è bisogno per far funzionare la sanità pubblica, in questo modo non ci sarebbe stata nessuna pressione sugli ospedali e avremmo potuto affrontare meglio qualsiasi tipo di malattia.
Questa è la verità che abbiamo sempre detto e che ribadiamo con forza da due anni.
MA NIENTE È STATO FATTO DA QUESTO GOVERNO
CON IL PNRR L’UNIONE EUROPEA METTE IL CAPPIO ALL’ITALIA
Nonostante l’Italia abbia il governo più filo-europeo del continente, con un Presidente del Consiglio imposto da Bruxelles e dalla BCE, l’EUROPA impone altre restrizioni per il nostro Paese.
L’augurio da parte di tutti gli economisti, analisti e agenzie di rating è che Mario Draghi non lasci la carica di Presidente del Consiglio, in modo da portare avanti i “100 traguardi” che l’Europa richiede per sbloccare i fondi del Recovery Fund.
Il nostro Paese, infatti, per avere i soldi tanto promessi dall’Europa durante la pandemia, dovrà fare delle grosse riforme, tutte ovviamente a scapito dei lavoratori. Solamente quest’anno, appunto, dovranno essere 100: dalla Pubblica Amministrazione al fisco, passando per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale e la nuova spending review.
Il Documento di economia e finanza di aprile andrà a fissare gli obiettivi di spending review per i successivi tre anni, in attesa della Relazione della Ragioneria generale sull’efficacia dei piani di risparmio delle amministrazioni. Prima dell’estate dovrà essere mandata in porto l’ennesima riforma dell’amministrazione fiscale, arricchita di un tassello importantissimo, le norme e procedure amministrative per “incoraggiare il rispetto degli obblighi fiscali” e migliorare audit e controlli compresi le multe per chi non accetta il pagamento con il pos (ovviamente, nessuna modifica alle commissioni bancarie che esso comporta). Il Ministro della Sanità deve definire il nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza sanitaria territoriale, grande assente nelle fasi peggiori della pandemia e punto con il budget più basso nel PNRR; entro fine anno, infine, andrà approvata in via definitiva la legge sulla concorrenza approvata in CdM lo scorso novembre.
Queste sono solo alcune delle misure che andranno a colpire principalmente i lavoratori che il governo Draghi dovrà attuare entro la fine dell’anno per avere i soldi promessi dall’Europa, sempre che Draghi rimanga stabile alla guida del Governo.
INCHIESTA SULLE MASCHERINE
Nel servizio di report si evidenzia il lavoro di denuncia del senatore comunista Emanuele Dessì.
Ecco come si sta nelle istituzioni con il Partito Comunista.
SPESE MILITARI IN CONTINUO CRESCENDO
Le spese militari italiane sono in continuo aumento. Gli USA hanno chiesto e ottenuto un ulteriore aumento dei contributi italiani alla Nato. Sono soldi NOSTRI sottratti alle politiche sociali per gli interessi degli imperialisti.
La legge di bilancio per il 2022 sfonda il muro dei 25 miliardi per il ministero della Difesa, un aumento del 3,4% sul 2021 e circa il 20% negli ultimi tre anni.
Pesano i piani militari che hanno preso la forma di 23 nuovi programmi per un totale di 12 miliardi di euro. In tutto 8,27 miliardi per sistemi d’arma, in aumento del 13,8% rispetto al 2021. Con un balzo del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019).
Complessivamente la spesa militare “diretta” per il 2022 è di circa 25,82 miliardi di euro (26,49 miliardi considerando anche i costi indiretti) +3,4% rispetto al 2021, dell’11,7% sul 2020 e del 19,6% sul 2019. Ciò che però preoccupa soprattutto è l’incremento di spesa per l’acquisto di nuove armi. Che nel bilancio, raggruppato per macro voci e perciò non leggibile ad occhio nudo, può essere dedotto unicamente isolando le spese d’investimento. Si tratta dei 5,39 miliardi di euro (+1,3 miliardi) Totale: 8,27 miliardi per nuove armi, +13,8% rispetto al 2021. Un salto del 73,6% negli ultimi tre anni (+3,512 miliardi rispetto ai 4,767 miliardi del 2019).
FUORI L’ITALIA DALLA NATO
FUORI LA NATO DALL’ITALIA
IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI CUBA CONDANNA GLI ATTI DI VIOLENZA AVVENUTI IN KAZAKISTAN
CUBA SOCIALISTA, così come tutti i più grandi e importanti Partiti Comunisti del mondo, dal Partito Comunista della Federazione Russa di Zyuganov, al PCI(M) indiano al Partito Comunista Cinese e come la posizione assunta correttamente dal nostro partito, condanna il tentativo di destabilizzare il Kazakistan.
Qui il link all’articolo del Granma organo ufficiale del Partito Comunista di Cuba. https://bit.ly/CubaKazakistan
LA MALATTIA ESISTE, LA PSICOSI E’ BEN PIU’ GRAVE SOPRATTUTTO SE SI CONSUMA IN OSPEDALE
Persino in ospedale vengono mandati indietro pazienti a causa delle misure anti-covid troppo restrittive.
E’ quello che è successo a una donna incinta a Sassari che ha perso il proprio figlio a causa di un’emorragia interna, rimandata a casa dall’ospedale perché non aveva con sé il risultato di un tampone molecolare recente.
La donna si era presentata domenica all’ospedale con forti dolori addominali e una piccola emorragia, l’ostetrica le ha chiesto se fosse vaccinata e se avesse un tampone fatto da poco, la paziente nonostante avesse fatto la seconda dose e in attesa della terza non è stata accettata per la mancanza di un tampone recente e a causa dell’impossibilità da parte dell’ospedale di farne uno al momento con la motivazione che “prima di lunedì sarebbe stato impossibile”.
L’ospedale quindi non ha avuto modo di curare la paziente in nessun reparto a causa di un tampone. Un luogo che dovrebbe prendersi cura di tutti i pazienti ne ha rimandato a casa uno a causa di un protocollo che ha portato la donna ad avere un aborto spontaneo pochi minuti dopo aver lasciato l’ospedale, nel parcheggio antistante lo stesso.
La sanità pubblica dovrebbe curare tutti i cittadini in egual modo, ma grazie ai continui tagli fatti negli ultimi 30anni e grazie anche a protocolli che discriminano i pazienti, ciò non avviene più.
L’Italia ha bisogno di una sanità pubblica, gratuita e di qualità che si prenda cura di tutti, non di una sanità che giorno dopo giorno diventa sempre più discriminatoria e di classe.
LETTERA APERTA: “ORA L’UNITÀ. PER IL PARTITO COMUNISTA IN ITALIA”
Lettera aperta “Ora l’unità. Per il Partito Comunista in Italia”.
Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario generale Partito Comunista (Italia).
Abbiamo ricevuto in questi giorni, come tutti gli altri partiti comunisti in Italia, una Lettera Aperta inviataci – a nome dei circa 1.000 aderenti all’Appello “Ora l’unità. Per il Partito Comunista in Italia” – da un gruppo di quadri operai delle grandi fabbriche italiane, da giovani, studenti, lavoratori e lavoratrici, da intellettuali marxisti e dirigenti comunisti di diverse organizzazioni.
Questa Lettera chiede a tutti noi, ai partiti comunisti italiani, ai loro gruppi dirigenti, alle loro basi militanti, di avviare un processo di unità dei comunisti, a partire dalla messa in campo di immediate lotte comuni.
Il Partito Comunista, apprezzando lo spirito e le parole della Lettera Aperta, risponde positivamente alla sua richiesta unitaria e si dichiara disponibile ad un primo ed immediato confronto con i gruppi dirigenti degli altri partiti comunisti e delle altre esperienze comuniste italiane.
Che cosa, di questa Lettera Aperta, ci ha convinti a questo nostro approccio unitario?
La sincerità, lo slancio ed insieme la “ratio” delle sue parole.
Siamo certi che la sincerità e lo slancio che segnano fortemente di sé questa Lettera provengano dai tanti giovani che hanno aderito all’Appello “Ora l’unità. Per il Partito comunista in Italia” e che poi ne hanno inviato ai partiti comunisti una sintesi nella forma della Lettera Aperta.
Come siamo certi che la “ratio” politica della Lettera sia il frutto della vasta e prestigiosa presenza di intellettuali e dirigenti comunisti che, dopo aver aderito all’Appello, l’hanno sottoscritta e a tutti noi inviata.
Ed è questa motivazione, questa ragione politica a convincerci della bontà della proposta unitaria.
I compagni e le compagne che hanno sottoscritto la Lettera Aperta hanno con forza e lucidità rimarcato quanto sta quotidianamente sotto i nostri occhi ma che spesso sfugge alla vista di troppi, a volte persino alla vista di alcune aree comuniste:
– il pericolo incombente di una guerra mondiale scientemente organizzata e sospinta dagli USA, dalla NATO, dall’UE e dal fronte imperialista internazionale;
– una nuova ed estremamente acutizzata aggressività politica e militare imperialista contro la Russia e la Repubblica Popolare Cinese che è alla base della spinta a questo progetto di guerra mondiale;
– una nuova e socialmente drammatica, per la classe operaia e i popoli del nostro continente, torsione imperialista delle politiche dell’Ue e antipopolari;
– una spinta oggettiva che attraversa l’intero arco delle forze partitiche parlamentari e le sospinge a farsi “il partito unico” degli USA, della NATO e dell’UE in Italia e che si fa materia politica per la costituzione del governo Draghi, l’Esecutivo che sta svendendo a Bruxelles il futuro delle prossime generazioni italiane per ottenere quel cappio monetario che continuano a chiamare “prestiti” o “aiuti” dall’UE;
– un uso spregiudicato e discriminatorio della pandemia da parte del Governo Draghi, con una evidente prova generale di limitazioni serie delle libertà costituzionali per qualunque vera opposizione nel Paese;
– la drammatica contraddizione tra tutto ciò e l’assenza pressoché totale di un’opposizione di classe e di massa;
– la contraddizione tra il vasto dominio capitalista e la crisi profonda e la polverizzazione del movimento comunista in Italia.
Come ci convincono pienamente le parole d’ordine, che sono nostre, che facciamo totalmente nostre, che la Lettera Aperta fa conseguire a tutto ciò: fuori l’Italia dalla NATO! Fuori la NATO dall’Italia! Fuori l’Italia dall’Euro e dall’UE!
È a partire da queste, cogenti, questioni che il PC accoglie la proposta del progetto di unità dei comunisti su basi politiche e teoriche affini, quale prerequisito essenziale, come asserisce la stessa Lettera Aperta, per l’avvio di un processo unitario e la costruzione di un Partito Comunista in Italia all’altezza dei tempi e dello scontro di classe.
Il movimento comunista mondiale, guidando circa un quinto dell’intera umanità, vive oggi una grande e fulgida fase di rilancio e la vive al cospetto di una crisi storica profondissima, sia di progetto politico ed economico che di prestigio, del capitalismo mondiale.
Ciò ci conforta e da ancor più senso alla nostra battaglia politica in Italia.
Ma non rimuove il fatto che il movimento comunista italiano versi, per sue colpe lontane e vicine, in una crisi profonda.
Una crisi dalla quale i comunisti potranno uscire solo con la ricollocazione al centro delle cose, sia sul piano teorico che della prassi, del conflitto di classe e della ricostruzione dei legami di massa. E per questi obiettivi, l’unità dei comunisti su basi politico-teoriche affini è fattore decisivo.
Molto, tutti noi, possiamo aver sbagliato, nelle nostre, diverse esperienze da comunisti. Ma per la passione e il tempo di vita che tutti abbiamo messo nel difficile obiettivo di ricostruire, in Italia, un movimento comunista degno di questo nome, possiamo anche sperare che “la storia ci assolverà”.
E ancor più ci assolverà se saremo capaci, oggi, di riunire le fila, di unirci, di dare una speranza e un nuovo punto di riferimento organizzato all’ancora vasta diaspora comunista italiana priva di tessera e partito, di riconsegnare alla “classe” un unico, più forte, coeso, partito comunista!
Scriveva nel 1957 il grande poeta comunista Nazim Hikmet, nella sua splendida poesia intitolata “Della Vita”: “Dovunque tu sia/ in qualunque circostanza tu sia/ devi vivere come se mai tu dovessi morire”.
E, parafrasando Hikmet, noi che oggi vogliamo unirci per ricostruire un più forte partito comunista in Italia, dobbiamo batterci, sinceramente impegnarci, come se questo grande obiettivo fosse possibile, vicino ad essere conquistato!
CHI HA DIMENTICATO L’ AFGHANISTAN?
Qualcuno ha già dimenticato l’afghanistan?
Non noi comunisti.
A 6 mesi dalla strumentale “ritirata” usa dall’afghanistan, dopo aver sventrato per 20 anni l’intero paese e dopo che esso è caduto definitivamente in mano agli estremisti talebani, quali sono le condizioni?
La condizione delle donne afghane non è mai stata così opprimente.
Si parla di un paese dove più della metà della popolazione è così povera da non riuscire ad avere nemmeno i beni di prima necessità.
Aumentano i casi in cui le famiglie vendono le proprie figlie, per matrimoni organizzati, in cambio di cibo.
Il prezzo medio di una sposa bambina è di circa 2000 dollari.
Qualcuno potrebbe dire “si stava meglio sotto il dominio americano”.
Noi comunisti rispondiamo in maniera secca: queste barbarie erano presenti durante il dominio americano degli ultimi 20 anni.
la ritirata strategica degli usa, che hanno reputato più importante pensare di lasciare un presunto ostacolo all’espansione economica cinese, che assicurare la stabilità di un immenso territorio come quello afghano, dimostra ancora una volta che cosa sia l’imperialismo.
Servirsi di aree strategiche per fare i propri interessi (ai tempi era contrastare l’urss).
Sottomettere il popolo che la abita.
Costellare l’area di basi militari.
Abbandonare la regione ed il suo popolo nel momento in cui non serve più, consegnandolo nelle mani di terroristi e tagliagole, da sempre finanziati sottobanco.
Questi sono i risultati di chi gioca a fare la polizia del mondo, questi sono i risultati dell’imperialismo a stelle e strisce.