La Rai ha chiuso il programma C’era una volta, di Silvestro Montanaro, dopo la puntata “E quel giorno uccisero la felicità” che ha rivelato chi sono stati gli autori dell’omicidio di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso ucciso nel 1987 su mandato dell’imperialismo francese e statunitense. Nel documentario Montanaro è riuscito a riportare la testimonianza di due assassini legati al liberiano Charles Taylor, i quali, presenti all’omicidio di Sankara, hanno dichiarato che l’autore materiale dell’assassinio è stato Blaise Compaoré, attuale presidente del Burkina.
Negli stessi giorni della messa in onda, Compaoré era ospite del presidente del Consiglio, Mario Monti, e del ministro della Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, al convegno sulla cooperazione internazionale italiana nel mondo.
Dal 1999 C’era una volta ha raccontato tutta la crudezza dei rapporti tra Nord e Sud del mondo, con documentari sul turismo sessuale nel sudest asiatico, su Charles Taylor e il suo coinvolgimento nella guerra dei diamanti in Liberia e Sierra Leone, sulla lentezza delle operazioni di ricostruzione ad Haiti, sull’invasione della Libia e su decine di altre “crisi” provocate dal capitalismo nel mondo.
Come Partito Comunista esprimiamo la nostra solidarietà al giornalista Silvestro Montanaro, auspicando che la sospensione del programma sia solo temporanea e che l’emittente pubblica, a cui faremo pervenire il nostro profondo dissenso per l’atto censorio, torni a rispettare l’articolo 21 della Costituzione.
L’atto di censura da parte della Rai è l’ennesimo episodio che dimostra ancora una volta l’inconsistenza della parola libertà nei sistemi capitalistici e come questa mancanza sia più evidente nei momenti di crisi del sistema.
E’ quindi dovere di tutti i comunisti dare significato alla parola libertà lottando per difendere tutti i lavoratori che operano nel settore dell’informazione, che subiscono atti repressivi, minacce e la perdita del posto di lavoro a causa del loro impegno. Queste ingiustizie avranno termine solo quando i lavoratori di questo fondamentale settore produttivo diventeranno, come tutti i lavoratori di questo Paese, proprietari dei mezzi di produzione in una società indirizzata verso il comunismo.