LA POLONIA VIETA LA LIBERTÀ’ DI PENSIERO La “democratica” Polonia, che in questo momento sta fornendo massicci aiuti economici e militari all’Ucraina di Zelenskij,impedisce la libertà di pensiero ai propri cittadini che osano mettere in dubbio la veridicità dei media e del governo riguardo gli eventi sul conflitto russo-ucraino. Così nella città polacca di Legnica è in corso un processo nei confronti di un pensionato di 72 anni, membro del Partito Comunista di Polonia, Henrik Miketyn, che sul social network Facebook, ha espresso sostegno per l’esercitodella Federazione Russa, nell’operazione di denazificazione e smilitarizzazione dell’Ucraina, denunciato da uno dei “vigili polacchi” all’Agenzia polacca per la sicurezza interna e di conseguenza finito immediatamente sotto processo al banco degli imputati. La narrazione portata avanti dal governo pseudodemocratico di Varsavia è la stessa che ha il nostro Paese e come metodo di intimidazione e censura della libertà di pensiero ricorda molto quello del regime di risanamento della Polonia sotto il dittatore Pilsudski durante il periodo tra le due Guerre mondiali. Facciamo appello ai deputati del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, che dicono di essere dei “veri democratici” e ai partiti comunisti e operai d’Europa con un appello a fare pressione sulla leadership polacca affinché questa smetta di perseguitare i dissidenti!


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LA POLONIA VIETA LA LIBERTÀ’ DI PENSIERO

La “democratica” Polonia, che in questo momento sta fornendo massicci aiuti economici e militari all’Ucraina di Zelenskij,impedisce la libertà di pensiero ai propri cittadini che osano mettere in dubbio la veridicità dei media e del governo riguardo gli eventi sul conflitto russo-ucraino.

Così nella città polacca di Legnica è in corso un processo nei confronti di un pensionato di 72 anni, membro del Partito Comunista di Polonia, Henrik Miketyn, che sul social network Facebook, ha espresso sostegno per l’esercitodella Federazione Russa, nell’operazione di denazificazione e smilitarizzazione dell’Ucraina, denunciato da uno dei “vigili polacchi” all’Agenzia polacca per la sicurezza interna e di conseguenza finito immediatamente sotto processo al banco degli imputati.

La narrazione portata avanti dal governo pseudodemocratico di Varsavia è la stessa che ha il nostro Paese e come metodo di intimidazione e censura della libertà di pensiero ricorda molto quello del regime di risanamento della Polonia sotto il dittatore Pilsudski durante il periodo tra le due Guerre mondiali.

Facciamo appello ai deputati del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali, che dicono di essere dei “veri democratici” e ai partiti comunisti e operai d’Europa con un appello a fare pressione sulla leadership polacca affinché questa smetta di perseguitare i dissidenti!

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