LA MELONI PRIMA ELOGIA I MILITARI POI GLI TAGLIA LE PENSIONI LA presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni si è recata in Iraq per rendere omaggio ai militari italiani e tra un elogio ed una gratificazione, il suo governo, taglia loro le pensioni andandole a diminuire di circa 1500€ all’anno. Così la manovra all’interno della nuova legge di bilancio ruberà ai soldati, poliziotti e carabinieri in pensione con il sistema contributivo circa 1500 Euro all’anno, andando così ad impoverire sempre di più chi ha versato e lavorato tutta la vita e che adesso dovrebbe godersi gli anni di riposo. La legge di bilancio 2023 passerà alla storia per quella che è stata discussa di meno e che ha tolto praticamente tutto ai partiti e alle istanze del Parlamento. La Camera l’ha discussa meno di una settimana, gli emendamenti tra maggioranza e opposizione sono stati ridotti a poco più di cento. Il caos, gli errori da matita rossa e blu, i rinvii e tutto quello che tuttora resta ancora poco chiaro per non parlare di ciò che è fuori tema (i cinghiali prima di tutto) danno la misura della “inesperienza” per alcuni e “inadeguatezza” per altri di questa maggioranza che alle prese con la sua prima legge di bilancio ha lasciato perplessa la stessa maggioranza. La Meloni dunque sta portando avanti la linea che Draghi ha tracciato durante il suo mandato senza scostarsi minimamente da tutte quei decreti e leggi anti-popolari che hanno contraddistinto il suo mandato. Non c’è alcuna differenza tra la Meloni e Draghi, questo ormai è chiaro a tutti, adesso a pagarne le conseguenze saranno anche tutte le orze dell’ordine a cui verrà ridotta persino la pensione.


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LA MELONI PRIMA ELOGIA I MILITARI POI GLI TAGLIA LE PENSIONI

LA presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni si è recata in Iraq per rendere omaggio ai militari italiani e tra un elogio ed una gratificazione, il suo governo, taglia loro le pensioni andandole a diminuire di circa 1500€ all’anno.
Così la manovra all’interno della nuova legge di bilancio ruberà ai soldati, poliziotti e carabinieri in pensione con il sistema contributivo circa 1500 Euro all’anno, andando così ad impoverire sempre di più chi ha versato e lavorato tutta la vita e che adesso dovrebbe godersi gli anni di riposo.

La legge di bilancio 2023 passerà alla storia per quella che è stata discussa di meno e che ha tolto praticamente tutto ai partiti e alle istanze del Parlamento. La Camera l’ha discussa meno di una settimana, gli emendamenti tra maggioranza e opposizione sono stati ridotti a poco più di cento. Il caos, gli errori da matita rossa e blu, i rinvii e tutto quello che tuttora resta ancora poco chiaro per non parlare di ciò che è fuori tema (i cinghiali prima di tutto) danno la misura della “inesperienza” per alcuni e “inadeguatezza” per altri di questa maggioranza che alle prese con la sua prima legge di bilancio ha lasciato perplessa la stessa maggioranza.

La Meloni dunque sta portando avanti la linea che Draghi ha tracciato durante il suo mandato senza scostarsi minimamente da tutte quei decreti e leggi anti-popolari che hanno contraddistinto il suo mandato. Non c’è alcuna differenza tra la Meloni e Draghi, questo ormai è chiaro a tutti, adesso a pagarne le conseguenze saranno anche tutte le orze dell’ordine a cui verrà ridotta persino la pensione.

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