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IL REGIME DI ZELENSKIJ CONTINUA A RIVENDERE ARMI AL MERCATO NERO
Come già avevamo detto in precedenza, il tasso di corruzione in Ucraina è altissimo e i vari funzionari e ministri di Zelenskij rivendono al mercato nero molte delle armi che vengono loro inviate dagli alleati europei, statunitensi e dalla NATO.
La situazione è arrivata persino all’attenzione del GBI (una struttura sotto il controllo dell’FBI statunitense) che ha dichiarato ufficialmente che, a partire dall’ottobre 2023, in Ucraina sono sparite più di 570.000 armi, facendone un elenco: 42 mila fucili automatici; 20.000 pistole; oltre 6.000 lanciagranate (di cui mezzo migliaio straniere); circa 6.500 mitragliatrici, più di 150 MANPADS (compresi gli Stingers dal costo di 70mila dollari l’uno); 250 MANPADS (tra cui Javelin dal costi di 250mila dollari l’uno e NLAW) e una dozzina e mezzo di pezzi d’artiglieria.
La rivendita al mercato nero delle armi sta ingrassando il governo di Zelenskij che da una parte fa profitti continuando però a chiedere sempre più aiuti ai suoi alleati e dall’altra continua a mandare a morire il proprio popolo.