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Dalla Federazione Gioventù Comunista
Il clima tra magistratura e governo si fa incandescente. I giudici di Roma non hanno confermato il trattenimento di sette migranti egiziani e bangladesi trasferiti, dalla Guardia Costiera, nel centro di detenzione di Gjader, in Albania.
I migranti faranno ritorno in Italia, nella stessa nave della Guardia Costiera, dove attenderanno l’esito della richiesta di protezione internazionale.
Mentre magistratura e governo spendono accuse reciproche i costi per la gestione del fenomeno migratorio si fanno insostenibili.
In soli cinque mesi, dall’entrata in vigore del Protocollo Italia-Albania, sono stati spesi più di 800 milioni di euro per il trasferimento di soli ventiquattro migranti. I costi comprendono la costruzione dei centri, l’esternalizzazione della gestione delle strutture (affidate alla cooperativa Medihospes per 133 milioni di euro), il soggiorno di poliziotti e carabinieri in un resort da cinque stelle e il trasferimento dei migranti.
Davanti a questo spreco enorme e al taglio dei finanziamenti alla cultura, agli enti pubblici, al dissesto idrogeologico e alla sicurezza di strade, scuole e aree urbane, sorgono due considerazioni: da un lato vi è l’impossibilità per uno stato sovrano di governare i flussi migratori, per via delle ingerenze dei trattati europei, a cui le leggi nazionali sono subordinate, e della presenza di organizzazioni non governative, dall’altra vi è l’incapacità del governo di Giorgia Meloni di affrontare la gestione del fenomeno migratorio, nonostante le promesse ingannevoli fatte popolo italiano.
Le migrazioni forzate servono a creare un esercito industriale di riserva per distruggere i diritti sociali dei lavoratori italiani e immigrati. È necessaria una politica sovrana, libera da ingerenze esterne, che abbia come obiettivo il benessere delle classi popolari e operaie. Solo il Partito Comunista e la sua giovanile possono riuscire in quest’impresa!