ALZANO I TASSI D’INTERESSE PER FAR GUADAGNARE LE BANCHE Il Governatore Ignazio Visco ha detto che i funzionari Bce devono continuare ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione che si è abbattuta in tutta la zona Euro, un’inflazione senza precedenti da quando esiste la moneta unica. Questa misura, in realtà, serve principalmente alle banche e ai grandi gruppi finanziari, la mossa è semplicissima, aumentano i tassi d’interesse dei finanziamenti aumentano le rate dei mutui a tasso variabile così il potere d’acquisto delle famiglie e di chi vive del proprio lavoro diminuisce, quindi cala la domanda, e di conseguenza diminuiscono anche i prezzi a causa della mancata richiesta. Così cala l’inflazione. Il calo dell’inflazione però sarà tutto sulle spalle dei cittadini che avranno ancora meno denaro da spendere per comprare i prodotti di necessità primaria ingrassando così ancora di più le banche. Dopo la folle proposta di bloccare gli aumenti degli stipendi dei lavoratori (già diminuiti di quasi il 3% dal 1990) per non favorire l’inflazione, adesso il governatore di BankItalia vuole favorire nuovamente le banche e i grandi gruppi industriali facendo pagare tutta la crisi, dovuta alle assurde politiche internazionali dell’UE e dell’Italia, solamente alle famiglie, ai lavoratori e a chi vive del proprio lavoro. È il momento di dire basta a queste politiche volte solo ad arricchire sempre di più i ricchi e impoverendo sempre di più il popolo.


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ALZANO I TASSI D’INTERESSE
PER FAR GUADAGNARE LE BANCHE

Il Governatore Ignazio Visco ha detto che i funzionari Bce devono continuare ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione che si è abbattuta in tutta la zona Euro, un’inflazione senza precedenti da quando esiste la moneta unica.

Questa misura, in realtà, serve principalmente alle banche e ai grandi gruppi finanziari, la mossa è semplicissima, aumentano i tassi d’interesse dei finanziamenti aumentano le rate dei mutui a tasso variabile così il potere d’acquisto delle famiglie e di chi vive del proprio lavoro diminuisce, quindi cala la domanda, e di conseguenza diminuiscono anche i prezzi a causa della mancata richiesta. Così cala l’inflazione.
Il calo dell’inflazione però sarà tutto sulle spalle dei cittadini che avranno ancora meno denaro da spendere per comprare i prodotti di necessità primaria ingrassando così ancora di più le banche.

Dopo la folle proposta di bloccare gli aumenti degli stipendi dei lavoratori (già diminuiti di quasi il 3% dal 1990) per non favorire l’inflazione, adesso il governatore di BankItalia vuole favorire nuovamente le banche e i grandi gruppi industriali facendo pagare tutta la crisi, dovuta alle assurde politiche internazionali dell’UE e dell’Italia, solamente alle famiglie, ai lavoratori e a chi vive del proprio lavoro.

È il momento di dire basta a queste politiche volte solo ad arricchire sempre di più i ricchi e impoverendo sempre di più il popolo.

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