Call center: ancora cassa integrazione e riduzione dei diritti

Call center: ancora cassa integrazione e riduzione dei diritti

In questi giorni Teleperformance, multinazionale francese con sedi tra Taranto e Roma-Fiumicino, ha annunciato la cassa integrazione per circa mille addetti call center. Quasi quattrocento lavoratori somministrati si vedranno contemporaneamente ridurre l’orario lavorativo a 20 ore settimanali senza possibilità di straordinari. L’impatto sarà notevole e vedrà una riduzione dei salari in alcuni casi anche del 50%. Per effetto del Decreto Dignità altri lavoratori somministrati a scadenza del 36esimo mese di lavoro rischiano di finire a casa, dopo aver assistito alla trasformazione in contratti “staff leasing” per colleghi somministrati da soli due anni.

Questa vicenda è lo specchio esatto della situazione del settore dei call center e dei servizi in generale. Grandi multinazionali che esternalizzano servizi ad altre multinazionali che a loro volta attingono alla somministrazione, e che sfruttano il costo più basso della manovalanza di paesi interni e extra UE delocalizzando. Una frammentazione di contratti che innesca una guerra tra lavoratori (eterne vittime del gioco capitalista) , e crea una ricattabilità continua oltre che un continuo calpestamento dei diritti.

Il Partito Comunista da sempre sostiene l’importanza dell’abolizione delle troppe forme contrattuali atte a inasprire la già difficile situazione del precariato. Non si può accettare di continuare a sostenere un sistema basato sulla ricattabilità e precarietà dei lavoratori. Quello che adesso è un’eccezione (il contratto a tempo indeterminato) deve tornare ad essere la regola, così come si deve mettere fine all’esternalizzazione si servizi di grandi aziende, e spesso della stessa pubblica amministrazione.

La vicenda dei call center dimostra gli effetti devastanti del mercato comune e delle regole europee che sono uno strumento di competizione al ribasso sui diritti e i salari dei lavoratori. Un motivo in più per lottare contro l’Unione Europea.

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