Mentre si ciancia di legge Cirinnà, le donne proletarie sono punite con la perdita della reversibilità e penalizzate sull’aborto.

Mentre si ciancia di legge Cirinnà, le donne proletarie sono punite con la perdita della reversibilità e penalizzate sull’aborto.

Dichiarazione del segretario generale Marco Rizzo.

“Mentre il Governo Renzi segue le orme di Tsipras cianciando di legge Cirinnà ed ‘uteri in affitto’ per i ricchi, le donne proletarie vengono doppiamente colpite: prima l’attacco alle pensioni di reversibilità, passate nel silenzio generale. Ora un decreto del governo del 15 gennaio che innalza le multe per l’aborto clandestino, dai 50 euro sinora previsti, a ben 10.000 euro. L’obiezione di coscienza praticata strumentalmente da molti medici, che arriva in alcune regioni al 90%, ha sinora COSTRETTO molte donne a ricorrere all’aborto clandestino. Ebbene, il risultato è che da oggi, se scoperte, saranno punite con una multa esorbitante e, in caso di complicazioni dopo l’intervento, avranno anche timore a recarsi in ospedale per non subire la sanzione. Ecco il regalino di  Renzi al Vaticano: voi non mi rompete troppo le tasche con le unioni civili ed io vi servo la legge 194 su un un bel piatto d’argento, cucinata a puntino.
Ora si attende pari impegno delle associazioni, che in questi mesi si sono battute per le unioni civili, su questo atto vergognoso del governo supino a banche e Vaticano, ma conoscendo bene la ‘finta sinistra’ abbiamo i nostri fondati dubbi”.

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