Il Partito Comunista sceglie di essere presente nelle prossime Elezioni amministrative per l’elezione del Sindaco e del Consiglio comunale di Napoli, con il proprio simbolo, falce, martello e stella, il proprio nome, una propria lista ed un proprio candidato a Sindaco.
Il Partito Comunista lo fa a Napoli, come del resto in tutte le maggiori città italiane, ben consapevole che poco si può realizzare all’interno delle istituzioni borghesi, oggi più discreditate che mai, e che le grandi battaglie politiche e sociali vanno combattute sul terreno proprio della lotta di classe e della costruzione di un forte e radicato Partito Comunista, unica organizzazione idonea alla trasformazione rivoluzionaria della società in senso socialista-comunista.
Tuttavia, sull’esempio di quanto accade in Grecia, con il fratello K.K.E. ( Partito Comunista di Grecia ), laddove a Patrasso l’Amministrazione comunale ed il suo Sindaco comunista sono diventato un baluardo locale contro gli attacchi antipopolari dei vari governi, conservatori, socialdemocratici o tecnocratici che siano, analogamente a Napoli vogliamo assegnare questa funzione ad elezioni altrimenti inutili e fumose.
Dopo aver affrontato nei mesi scorsi il nodo di quella che avevamo definito, in tempi non sospetti, la “rivoluzione di cartapesta” del demagogo di turno De Magistris, e aver individuato nel valzer delle alleanze, più o meno politiche e più o meno sociali, scatenatosi intorno alle prossime amministrative, come un insieme di contraddizioni in seno alla borghesia, il Partito Comunista ha avviato una discussione seria e serrata, per valutare se, nell’interesse esclusivo delle masse popolari, sarebbe stata necessaria la presenza del Partito alle prossime elezioni amministrative borghesi.
Questa lunga riflessione è infine giunta al termine. Fuori dal gorgo in cui quasi tutti si stanno tuffando o, al netto dei ripensamenti dell’ ultim’ora, hanno cercato di tuffarsi, il Partito Comunista scenderà dunque in campo.
Lo faremo mettendo al centro il lavoro, l’unico elemento che tutti sembrano aver dimenticato.
Lo faremo candidando alla carica di Sindaco della capitale del mezzogiorno la compagna Nunzia Amura, combattiva e stimata operaia dell’ Alenia.
Lo faremo con liste che, costruite al di fuori di ogni apparato politico o sindacale, vedranno come protagonisti esclusivamente la classe operaia ed il movimento dei lavoratori.
Lo faremo con un programma di governo che, a partire dalla classe operaia e sotto la sua direzione, metterà come finalità ed obiettivo centrale appunto la trasformazione del comune e delle municipalità in roccaforti popolari e rivoluzionarie.
Lo faremo anche per riportare sulla scheda elettorale i simboli del lavoro e della lotta, consapevoli che è proprio da quei gloriosi simboli e da quelle gloriose bandiere che nasce e si sviluppa la necessità di abbandonare tutti quei percorsi che, al di là delle facili speculazioni, delle parole d’ordine roboanti se non ridicole (quella di Napoli “derenzizzata” fa testo per tutte), ma anche della buona fede di alcuni, hanno dimostrato e stanno continuando a dimostrare esclusivamente la propria inadeguatezza e la propria autoreferenzialità, ed in ultima analisi la propria dannosità per gli interessi veri e materiali delle vaste masse popolari napoletane,
Oggi, come nel dicembre scorso, facciamo dunque appello a tutti i comunisti napoletani affinché, consapevoli del fatto che, quando la storia si ripete la prima volta lo fa come tragedia, ma la seconda volta diventa farsa, riprendano in mano le sorti della nostra città e facciano sventolare di nuovo, a partire da Napoli, le gloriose bandiere rosse e così riaffermare la presenza efficace e politicamente matura del proletariato e delle classi sue alleate.
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