Dalla Liguria, sulle elezioni regionali.

Tra pochi giorni si concluderà l’agone elettorale e la Liguria saluterà ‘Re Claudio Burlando’ e i suoi dieci anni di dominio quasi incontrastato sul territorio. Finalmente! Verrebbe da dire, ma se guardiamo il panorama che si sta profilando per la nostra regione, da comunisti sappiamo che nulla cambierà dopo il 31 maggio. Puntare il dito contro questo o quel candidato non ci interessa, e già ci pensano i media. Non si può, tuttavia, fare a meno di notare come i grandi partiti si muovano nella continuità disastrosa dell’amministrazione Burlando. Che sia il forzista Toti o la piddina Paita, la sostanza non cambia: le loro schermaglie ridicole non nascondono una sostanziale omogeneità di idee, e l’unica differenza sta nel nome del partito di riferimento. Loro, d’altronde, fanno come dice il partito, che fa come dice il Governo, che fa come dice l’Europa. Il Movimento 5 Stelle, al quale riconosciamo il coraggio di aver candidato una persona giovane, propone un cambiamento inserito all’interno di regole che rifiutano il cambiamento e, di conseguenza, incanalano il dissenso in modo che non esploda. Insomma un Movimento quasi indispensabile nell’ottica della fine del bipartitismo che si va profilando. Le altre forze in campo, escluso il PCL, sembrano accomunate da opportunismo, e Rete a Sinistra ne è un chiaro esempio: il suo esponente, Luca Pastorino, nel periodo pre-primarie ingoiava tutto ciò che faceva e diceva il Pd, salvo poi staccarsi dal partito nel tentativo di accaparrarsi una poltrona in consiglio regionale. E in questo ammasso informe e politicamente deludente, si inseriscono i rimasugli del PCDI e di Rifondazione, che ormai non riescono più a fare politica tra le masse, se mai l’hanno fatta, e si agganciano opportunisticamente a cartelli elettorali sperando in una sedia da qualche parte. La lotta di Rete a Sinistra contro l’Altra Liguria conferma la sostanza opportunistica di tale organizzazione, mentre la sinistra più radicale, sulla scorta dell’esperienza che si sta rivelando fallimentare in Grecia e in Europa, propone una forza dalle non ben definite caratteristiche. In questo panorama agghiacciante, noi comunisti richiamiamo all’azione e alla condivisione tutti i compagni che ancora pensano di cambiare radicalmente lo stato attuale delle cose. Comitato Regionale Ligure Partito Comunista

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