Mercoledì 17 luglio ci ha lasciato il compagno Sergio Ricaldone. Nasceva a Milano il 21/9/1925, ma fin dall’età di due anni dovrà abituarsi a vedere sempre più spesso suo padre – condannato dal Tribunale Speciale fascista prima a sei anni e poi a dodici anni di carcere – attraverso la grata di un parlatorio carcerario.
Diventa comunista nel 1942, a 17 anni, quando il padre viene dimesso dal carcere in libertà vigilata.
Operaio elettromeccanico, le tappe di questa sua scelta sono cadenzate dalla partecipazione agli eventi politici e militari di quegli anni: i grandi scioperi del marzo 1943 contro il regime di Mussolini, la sua caduta il 25 luglio, poi l’inizio della lotta armata dopo l’8 settembre.
Raggiunti, ma ben presto dissolti, i primi improvvisati nuclei di resistenza partigiana sulle prealpi lombarde, percorre con altri compagni le vallate della Valsassina alla ricerca di siti idonei allo sviluppo della guerriglia di lunga durata.
Nel gennaio del ’44 Raffaele De Grada lo affianca a Quinto Bonazzola nel lavoro di formazione dei primi nuclei del Fronte della Gioventù, di cui Sergio diventa l’organizzatore. Il 22 giugno cade in un’imboscata fascista ed evitato per un soffio il plotone di Piazzale Loreto, viene spedito nel campo di sterminio nazista di Bergen Belsen.
Nel dopoguerra, dopo il suo rientro in Italia, viene assunto all’Alfa Romeo dove prosegue per alcuni anni la sua esperienza di militante comunista e sindacale in quella che era una fabbrica di punta del movimento operaio.
Nel 1949, diventa segretario provinciale della ricostituita FGCI. Un’esperienza preziosa che gli consente di allacciare rapporti con dirigenti della gioventù comunista di molti paesi del mondo.
A partire dal 1956 sceglie volontariamente di dedicarsi al lavoro politico di sostegno dei movimenti di liberazione che si stavano sviluppando a macchia d’olio nei possedimenti coloniali dei vecchi imperi.
Nel 1964, dopo la provocazione del Golfo del Tonchino, il Vietnam diventa la priorità del suo impegno internazionalista che tocca il suo momento più alto nel 1972 quando a Washington partecipa, insieme a reduci americani del Vietnam, alla grande marcia di protesta contro la guerra.
Segio è tra i fondatori di Rifonadazione comunista nel 1991.
Nella lunga esperienza di Sergio c’è un po’ di tutto: i ricordi degli incontri con personaggi eccezionali come Le Duan, Giap, Ben Bella, Amilcar Cabral, Franz Fanon, Gheddafi, Sisulo e tanti altri.
Sergio Ricaldone, un esempio di comunista per le nuove generazioni. Sergio, le tue idee non moriranno mai.