Il Direttivo nazionale della Cgil ha deciso, a larghissima maggioranza, di dare via libera all’accordo sulla rappresentanza sindacale proposto da Cisl, Uil, Ugl e Confindustria.
Si passa dunque dalla fase, già nefasta, del consociativismo, a quella del definito asservimento delle organizzazioni sindacali confederali alle regole ed ai dettami della borghesia monopolistica, realizzando sul terreno delle relazioni sindacali ciò che si sta contemporaneamente realizzando sul terreno istituzionale.
Napolitano, Letta, Camusso: a loro dovranno ringraziare i lavoratori italiani per le nuove condizioni di inaudito sfruttamento cui saranno sottoposti nei prossimi anni.
L’unica risposta a tale attacco potrà venire dalla classe operaia, dalla sua rinnovata capacità di esprimere forme autentiche di conflitto, di costruire inedite organizzazioni sindacali di classe, di avviare concretamente l’insediamento di un autentico Partito Comunista.
Da oggi, vengono spazzate via tutte le illusioni di utilizzazione, anche tatticamente, di strumenti fittiziamente alternativi: questa svolta si realizza, infatti, con l’accordo organico di tutte le componenti della Cgil, dalla Camusso alla Fiom di Landini, dalla maggioranza congressuale alle sigle “La Cgil che vogliamo” e “Lavoro e società”. Lo stesso, isolato no della “ Rete 28 Aprile” si mantiene entro i limiti di una sorta di opposizione di sua maestà.
Passa a livello nazionale quanto Marchionne ha imposto nel gruppo Fiat, seppure con la strenua, eroica, lungimirante opposizione della classe operaia di Pomigliano.
Passa cioè il principio che contro accordi firmati a maggioranza non si può più scioperare, pena la automatica perdita del diritto di partecipare alle elezioni della Rsu.
Dietro la ridicola finzione di generiche garanzie sul voto dei lavoratori si accettano di fatto tutte le pregiudiziali imposte da CISL – UIL – UGL al tavolo “unitario” con il padronato, e salta con ciò, definitivamente, il meccanismo generale di tutela dei Contratti nazionali di Lavoro.
I COMUNISTI IN ITALIA SI VEDONO COSI’ INVESTITI DI UNA ANCORA MAGGIORE RESPONSABILITA’:
QUELLA DI PROMUOVERE, CONVOGLIARE ED ORGANIZZARE LA GIUSTA RIBELLIONE OPERAIA,
TRASFORMANDOLA IN UN CONSAPEVOLE PROCESSO ORGANIZZATO DI OPPOSIZIONE
AL CAPITALE ED AI SUOI CINICI INTERESSI DI CLASSE.