Il 20 luglio del 1926 moriva Feliks Edmundovic Dzeržinskij, polacco. Creatore della gloriosa CHEKA. ONORE A QUESTO GRANDE COMPAGNO.

Il 20 luglio del 1926 moriva Feliks Edmundovic Dzeržinskij, polacco. Creatore della gloriosa CHEKA. ONORE A QUESTO GRANDE COMPAGNO.

Il 20 luglio del 1926 moriva Feliks Edmundovic Dzeržinskij, polacco. Creatore della gloriosa CHEKA. ONORE A QUESTO COMPAGNO.
Dopo essere stato espulso dalla scuola di Vilnius per attività rivoluzionaria, si unì al partito socialdemocratico lituano nel 1895.
Dopo essere stato arrestato nel 1887 e nel 1900, fu condannato alla deportazione in Siberia. Riuscì a fuggire a Berlino, e rientrò in Russia per dare il suo appoggio alla rivoluzione del 1905. Imprigionato nuovamente a Okhranka, ne uscì soltanto nel 1912, ma in quello stesso anno fu arrestato di nuovo a Mosca.
Soggiornò in carcere fino al marzo 1917, quando fu liberato si unì al partito bolscevico. Nell’ottobre 1917 sostenne la linea di Lenin. Partecipò al rivolgimento dell’Ottobre 1917, guidando la presa della posta e del telegrafo di Pietrogrado. Al II Congresso dei Soviet fu eletto membro del Comitato Centrale Esecutivo Panrusso e del Presidium.
Per il suo carattere onesto ed incorruttibile si guadagnò il soprannome di “Felix di ferro”. Lenin gli affidò il compito di creare un’organo della polizia segreta per combattere le minacce politiche interne e, Il 20 dicembre 1917, il Consiglio dei Commissari del Popolo stabilì ufficialmente la nascita della Vecheka (“Comitato Straordinario di tutta la Russia per combattere la Controrivoluzione ed il Sabotaggio” in seguito divenuto “Commissione Straordinaria di tutte le russie per combattere la contro-rivoluzione, la speculazione e l’abuso di potere”), comunemente abbreviato in Cheka.
Sotto la sua guida la Cheka, che ebbe la sua sede nel grande palazzo della Lubjanka, combattè con successo, negli anni della guerra civile, ogni opposizione antigovernativa.
Nel 1922, al termine della guerra civile, la Cheka diventò la GPU (Direttorato politico dello Stato), una sezione del NKVD (Commissariato del popolo per gli affari interni). Dal 1921 al 1924 egli fu Ministro degli Interni, capo del GPU, Ministro per le Comunicazioni e capo della Vesenkha (Consiglio supremo dell’Economia Nazionale).
Dzerzhinsky, grande amico di Lenin, dopo la morte di quest’ultimo si schierò dalla parte di Stalin.
Morì per un’attacco di cuore il 20 luglio 1926 a Mosca proprio durante un discorso contro l’opposizione trotzkista.
LA PRIMA STATUA CHE I PORCI TRADITORI DI ELTSIN E GORBACIOV ABBETTERONO NEL 1991 FU LA SUA. ONORE A GLORIA A QUESTO GRANDE COMPAGNO.
SI CONSIGLIA LA LETTURA Dzerzinskij «il giacobino proletario di Lenin». Una vita per il comunismo
A. V. Tiakov ZAMBON editore 2012

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