Leonesse pronte alla lotta per il bene figli. Così  le mogli degli operai di  Fiat Pomigliano, della
Fincantieri di Castellammare di Stabia, della Cantieri Navali di Trapani e di tutte quelle fabbriche
dell’indotto delle  realtà industriali più grandi che oggi si sono incontrate nella sede  dello Slai
Cobas di Pomigliano ed hanno “lanciato” un piano di lotta in difesa del lavoro dei loro mariti.
“Quando non si riesce più a mettere il piatto a tavola per i propri figli – spiega Luciana Coletta,
coordinatrice del collettivo operaie dell’ex Parmalat di Potenza – noi donne, noi mamme,
diventiamo delle leonesse, pronte a lottare per poter andare avanti.
E’ un atto di sopravvivenza, non possiamo più aspettare il
‘miracolo’ chiesto dalle mogli degli operai di Termini Imerese.”.
Oggi sono le  mogli, donne e proletarie, a ribellarsi. “Scenderemo in piazza, andremo davanti
alle fabbriche, e lotteremo tutte unite, insieme ai nostri uomini, in difesa del nostro futuro.
Dimostreremo che noi abbiamo gli ‘attributi’ per difendere il lavoro dei nostri mariti”.
Il  comitato di lotta di donne proletarie, è stato formato oggi dalle mogli degli operai della
Fiat di Pomigliano d’Arco, della Fincantieri di Castellammare, di Cantieri Navali di Trapani,
della ex Parmalat di Potenza, dagli oltre 22mila precari siciliani e di altre realtà industriali
italiane in crisi-
All’ incontro hanno preso parte anche i segretari nazionali di CSP-PARTITO COMUNISTA,
Marco Rizzo, e del Pcl, Ferrando, oltre a Mara Malavenda e Vittorio Granillo, dell’esecutivo
nazionale dello SLAI COBAS.
Il comitato, hanno spiegato le donne, sarà impegnato ad invitare le donne di tutta Italia
a scendere in campo per difendere il lavoro dei propri mariti, che siano essi cassaintegrati
o licenziati, tramite assemblee pubbliche di piazza, la prima delle quali si svolgerà ad
Acerra il prossimo 2 giugno.
L’assemblea di oggi è stata organizzata a seguito della lettera di un gruppo di mogli
di operai di Pomigliano, che avevano scritto, nei giorni scorsi, alle colleghe di Termini
Imerese. L’ appello era stato subito raccolto e sposato dallo SLAI COBAS, che si è fatto
promotore dell’iniziativa di oggi. |