LIBERTÀ DI ESPRESSIONE? NO. LIBERTÀ DI INFORMAZIONE? NO. ZUCKERBERG LO AMMETTE!


da Partito Comunista https://ift.tt/IkTXrlB

LIBERTÀ DI ESPRESSIONE? NO. LIBERTÀ DI INFORMAZIONE? NO. ZUCKERBERG LO AMMETTE!

Pochi giorni dopo quanto accaduto a Pavel Durov, il fondatore di Telegram, arrivano sempre più conferme su come la libertà di espressione e di informazione sia sempre più in pericolo e abbia già subito attacchi fortissimi.

È infatti di queste ore l’ammissione di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook e attuale proprietario anche di Instagram e WhatsApp (praticamente la maggior parte del traffico web e social mondiale), di aver subito pressioni dal governo americano per la rimozione di diverse informazioni. Si va dai post sul COVID fino al caso del portatile di Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente USA.

Oltre 20 milioni di post sono stati rimossi, bollando qualsiasi cosa non fosse “adeguata” come fake news.

Questa è la conferma di come la lunga mano degli interessi statunitensi arrivi, attraverso i social network, direttamente dentro casa nostra, cercando di manipolare la realtà e la verità.

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