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14 agosto 2018 – 14 agosto 2024
A distanza di sei anni dal disastro del Ponte Morandi, nonostante i 43 morti, nessuno di coloro che avrebbero dovuto controllare o fare la manutenzione (Benetton e Atlantia) è ancora in galera.
Ricordiamo alcuni dei passaggi peggiori di questa storia, che sembrano voler essere dimenticati anno dopo anno.
I responsabili della tragedia del Ponte Morandi sono riusciti a continuare a lucrare sulla tragedia, prendendo in giro le vittime e i familiari delle vittime che sono state coinvolte nel crollo.
Una notizia che all’epoca passò quasi sotto traccia è che la cessione di Autostrade per l’Italia dalla famiglia Benetton allo Stato ha portato una plusvalenza di ben 5,31 miliardi di euro nelle tasche della famiglia Benetton. Ricordiamo chi era al governo in quei giorni e chi aveva promesso che avrebbe espropriato la rete autostradale invece di ricomprarla.
La fine di questa storia è tutta a favore di Atlantia e dei suoi azionisti, con lo Stato italiano che ha battuto mestamente in ritirata dopo i proclami punitivi nei confronti dei Benetton dopo il disastro del Ponte Morandi.
D’incanto, Atlantia si è ritrovata, dopo la cessione, con un debito finanziario netto sceso da 35 miliardi di euro a fine 2021 a soli 19 miliardi a giugno 2022, e con un patrimonio netto del gruppo salito da 8,1 miliardi a 13,7 miliardi. Una riduzione drastica del debito e i proventi dalla cessione hanno portato Atlantia a una situazione finanziaria più che ottimale. Il tutto grazie alla vendita di Autostrade.
In questa tragedia, la famiglia Benetton ha guadagnato ancora una volta senza aver pagato il proprio debito verso la società e, soprattutto, verso i familiari delle vittime, rimanendo così impunita.
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