ASSANGE SEMPRE PIÙ VICINO ALL’ESTRADIZIONE IN USA Il giudice monocratico Jonathan Swift dell’Alta corte di Inghilterra e Galles ha respinto la richiesta di Julian Assange di impugnare la decisione britannica di estradarlo negli Stati Uniti per essere processato con l’accusa di spionaggio e intrusione informatica, dove rischia una condanna fino a 175 anni. Assange rischia così di dover scontare ben 175 anni in una prigione negli Stati Uniti senza aver commesso alcun reato, l’unica sua colpa è stata quella di aver svelato i crimini che gli USA e la Gran Bretagna hanno commesso durante le guerre in Iraq e Afghanistan. La moglie di Julian Assange, Stella Morris, insieme ai suoi legali sta continuando la battaglia per far tornare suo marito libero e ha annunciato dai suoi profili social: “Martedì della prossima settimana mio marito Julian Assange presenterà una nuova domanda d’appello all’Alta Corte. La questione passerà quindi ad una pubblica udienza davanti a 2 nuovi giudici presso l’Alta Corte e rimaniamo ottimisti sul fatto che prevarremo e che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove deve affrontare accuse che potrebbero portarlo a spendere il resto del suo vita in una prigione di massima sicurezza per aver pubblicato informazioni vere, che hanno rivelato crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti”. I nostri media, tutti asserviti alla propaganda imposta da NATO, UE e USA si sono sempre disinteressati a questa vicenda dimostrando che la libertà di stampa e di espressione è solamente un mantra che gli occidentali si ripetono per non ammettere che l’informazione è totalmente al soldo delle multinazionali e dei padroni della Terra.


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ASSANGE SEMPRE PIÙ VICINO ALL’ESTRADIZIONE IN USA

Il giudice monocratico Jonathan Swift dell’Alta corte di Inghilterra e Galles ha respinto la richiesta di Julian Assange di impugnare la decisione britannica di estradarlo negli Stati Uniti per essere processato con l’accusa di spionaggio e intrusione informatica, dove rischia una condanna fino a 175 anni.

Assange rischia così di dover scontare ben 175 anni in una prigione negli Stati Uniti senza aver commesso alcun reato, l’unica sua colpa è stata quella di aver svelato i crimini che gli USA e la Gran Bretagna hanno commesso durante le guerre in Iraq e Afghanistan.
La moglie di Julian Assange, Stella Morris, insieme ai suoi legali sta continuando la battaglia per far tornare suo marito libero e ha annunciato dai suoi profili social:
“Martedì della prossima settimana mio marito Julian Assange presenterà una nuova domanda d’appello all’Alta Corte. La questione passerà quindi ad una pubblica udienza davanti a 2 nuovi giudici presso l’Alta Corte e rimaniamo ottimisti sul fatto che prevarremo e che Julian non sarà estradato negli Stati Uniti, dove deve affrontare accuse che potrebbero portarlo a spendere il resto del suo vita in una prigione di massima sicurezza per aver pubblicato informazioni vere, che hanno rivelato crimini di guerra commessi dal governo degli Stati Uniti”.

I nostri media, tutti asserviti alla propaganda imposta da NATO, UE e USA si sono sempre disinteressati a questa vicenda dimostrando che la libertà di stampa e di espressione è solamente un mantra che gli occidentali si ripetono per non ammettere che l’informazione è totalmente al soldo delle multinazionali e dei padroni della Terra.

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