PAGHIAMO LE SANZIONI DUE VOLTE L’Italia paga le ripercussioni delle sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia due volte. La prima volta perché non può comprare direttamente il gas russo a prezzo molto inferiore rispetto a quello che compriamo ora, la seconda volta perché compra il gas da terzi paesi a prezzo maggiorato che però a loro volta loro comprano direttamente dalla Russia. Questa è l’assurda situazione dell’Italia in questo momento, una politica portata avanti dai nostri governo totalmente suicida. I Paesi del nord Africa sono diventati fondamentali per il nostro approvvigionamento energetico, facendocelo pagare di più di quanto lo pagavamo dalla Russia. E così mentre da una parte ci aiutano nell’avere il gas, dall’altra aiutano la Russia ad aggirare le ridicole sanzioni che gli sono state imposte. Infatti la produzione Russa fino a poco prima dello scoppio del conflitto finiva per il 60% in Europa, adesso una parte consistente viene venduta a Paesi come Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto che però fanno solo da tramite, rivendendocelo a prezzo maggiorato. CI STANNO DISTRUGGENDO, INTERROMPIAMO L’INVIO DI ARMI E LE SANZIONI E APRIAMO UN TAVOLO DI PACE IL PRIMA POSSIBILE


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PAGHIAMO LE SANZIONI DUE VOLTE

L’Italia paga le ripercussioni delle sanzioni che l’Unione Europea ha imposto alla Russia due volte.
La prima volta perché non può comprare direttamente il gas russo a prezzo molto inferiore rispetto a quello che compriamo ora, la seconda volta perché compra il gas da terzi paesi a prezzo maggiorato che però a loro volta loro comprano direttamente dalla Russia.

Questa è l’assurda situazione dell’Italia in questo momento, una politica portata avanti dai nostri governo totalmente suicida.
I Paesi del nord Africa sono diventati fondamentali per il nostro approvvigionamento energetico, facendocelo pagare di più di quanto lo pagavamo dalla Russia. E così mentre da una parte ci aiutano nell’avere il gas, dall’altra aiutano la Russia ad aggirare le ridicole sanzioni che gli sono state imposte. Infatti la produzione Russa fino a poco prima dello scoppio del conflitto finiva per il 60% in Europa, adesso una parte consistente viene venduta a Paesi come Marocco, Tunisia, Algeria ed Egitto che però fanno solo da tramite, rivendendocelo a prezzo maggiorato.

CI STANNO DISTRUGGENDO, INTERROMPIAMO L’INVIO DI ARMI E LE SANZIONI E APRIAMO UN TAVOLO DI PACE IL PRIMA POSSIBILE

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