PERCHÉ I CARRI ARMATI OCCIDENTALI IN UCRAINA Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo Mesi (forse un anno) per i 31 Abrams, 14 Challenger2 dalla Gran Bretagna, 14 Leopard2 annunciati dalla Germania, altri 80 (di vecchia concezione) dovrebbero arrivare da Spagna, Portogallo, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Paesi Bassi. Tutta roba che può durare al massimo una settimana. Comunque inadeguati a combattere in quelle condizioni. Hanno spesse corazzature frontali, valide per scontri per cui sono stati progettati (carri contro carri), ma scarse laterali esposte alle fanterie, su cui il presente conflitto è basato. Più delicata la vicenda dell’invio di uno dei quattro moderni e costosissimi sistemi antimissilistici italiani SAMP. I militari si oppongono per ragioni di sicurezza nazionale. Ma vi sono anche ragioni operative: richiedono un addestramento sofisticato e rischiano di fare la stessa fine ingloriosa degli altri mezzi inviati dall’Italia, forniture secretate e poi sbugiardate dalle foto russe che li mostrano distrutti. Ma allora perché? Perché gli USA e i loro più vicini lacché dell’Europa Orientale spingono così tanto? Per marcare un punto di non ritorno nel detachment tra Unione Europea e Russia. Dopo la distruzione del gasdotto NorthSteam, la distruzione del mercato dell’energia e l’asservimento perenne alle forniture americane, gli aiuti di stato protezionistici USA alla propria economia che metteranno definitivamente fuori mercato i prodotti europei, cosa dobbiamo vedere di più per capire che questa è la guerra degli Stati Uniti, alla Germania, all’Europa e al mondo intero. Ormai molti osservatori concordano con quello che il nostro partito ha già detto un anno fa. Secondo il sondaggio Swg, il 55 per cento degli italiani si dice contrario all’aumento delle spese militari al 2 per cento del Pil, come annunciato dal Ministro della Difesa, il sovranista di cartone Crosetto.


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PERCHÉ I CARRI ARMATI OCCIDENTALI IN UCRAINA
Il punto del Segretario Generale del Partito Comunista Alberto Lombardo

Mesi (forse un anno) per i 31 Abrams, 14 Challenger2 dalla Gran Bretagna, 14 Leopard2 annunciati dalla Germania, altri 80 (di vecchia concezione) dovrebbero arrivare da Spagna, Portogallo, Norvegia, Finlandia, Danimarca e Paesi Bassi.
Tutta roba che può durare al massimo una settimana. Comunque inadeguati a combattere in quelle condizioni. Hanno spesse corazzature frontali, valide per scontri per cui sono stati progettati (carri contro carri), ma scarse laterali esposte alle fanterie, su cui il presente conflitto è basato.
Più delicata la vicenda dell’invio di uno dei quattro moderni e costosissimi sistemi antimissilistici italiani SAMP. I militari si oppongono per ragioni di sicurezza nazionale. Ma vi sono anche ragioni operative: richiedono un addestramento sofisticato e rischiano di fare la stessa fine ingloriosa degli altri mezzi inviati dall’Italia, forniture secretate e poi sbugiardate dalle foto russe che li mostrano distrutti.
Ma allora perché? Perché gli USA e i loro più vicini lacché dell’Europa Orientale spingono così tanto? Per marcare un punto di non ritorno nel detachment tra Unione Europea e Russia.
Dopo la distruzione del gasdotto NorthSteam, la distruzione del mercato dell’energia e l’asservimento perenne alle forniture americane, gli aiuti di stato protezionistici USA alla propria economia che metteranno definitivamente fuori mercato i prodotti europei, cosa dobbiamo vedere di più per capire che questa è la guerra degli Stati Uniti, alla Germania, all’Europa e al mondo intero.
Ormai molti osservatori concordano con quello che il nostro partito ha già detto un anno fa.
Secondo il sondaggio Swg, il 55 per cento degli italiani si dice contrario all’aumento delle spese militari al 2 per cento del Pil, come annunciato dal Ministro della Difesa, il sovranista di cartone Crosetto.

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