«Ora che anche Berlusconi propone il reddito di cittadinanza il cerchio si chiude» – così Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista (PC) – «Una proposta già cavallo di battaglia dei Cinque Stelle, fatta propria anche da molti a sinistra, tutti con forme diverse ma stessa sostanza. Da comunisti non ci ha mai convinto. Le nostre proposte contro povertà e disoccupazione sono altre: istituzione di un salario minimo intercategoriale, una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario che permetta di lavorare meno, e soprattutto lavorare tutti. Il reddito di cittadinanza o di dignità, che saranno gli stessi lavoratori a pagare con le tasse, è una redistribuzione di ricchezza dai poveri ai poverissimi, che fa molto comodo alle grandi imprese, a cui servono consumatori per le loro merci. Ma per i lavoratori non basta una misura che renda tollerabile una situazione di precarietà; servono stabilità e sicurezza per il futuro».
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