E QUANDO LA NAVE AFFONDA…

E QUANDO LA NAVE AFFONDA…

Tra “dati falsati” e “rivalutazione dei metodi di cura e prevenzione”, in queste ultime due settimane stiamo assistendo alla “fuga” di molteplici intellettuali, opinionisti e virologi dal piccolo schermo, sia per quando riguarda la presenza sotto i riflettori, sia per quanto riguarda le singole prese di posizione che li hanno accompagnati durante tutto il periodo pandemico.
Passo dopo passo il castello di carte, mediatico e non solo, che il governo del Banchiere Draghi ha messo in piedi per giustificare una gestione pandemica PENOSA, sta crollando.
La maschera cade.
E dietro di essa si intravede benissimo il fallimento di aver puntato tutto esclusivamente sul mezzo dei vaccini, quando la sanità pubblica nazionale è ridotta all’osso da anni.
Si intravede benissimo il tonfo della più grande bufala gestionale degli ultimi anni, ossia il GREEN-PASS che non solo ha fallito su tutti i fronti, ma che addirittura è riuscito ad incasinare ulteriormente la situazione, lasciandoci un’Italia piena di licenziamenti, sospensioni e ricatto occupazionale…ma allo stesso tempo SATURA DI CONTAGI.
Mentre la nave affonda, i topi sono i primi a scappare. Chi fin dall’inizio ha avuto una posizione decisa e concreta contro questa pagliacciata, sa che la storia gli darà ragione.
Noi Comunisti ne siamo sicuri.
Oggi, domani esattamente come ieri, COMBATTIAMO CONTRO CHI FA GLI INTERESSI DELLE MULTINAZIONALI SULLA PELLE DEI LAVORATORI.
Per una sanità veramente pubblica, efficiente, garantita e di prossimità.
Contro i brevetti e il profitto privato delle lobby e delle grandi case farmaceutiche occidentali!

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Marco Rizzo: “Maddalena è il nome giusto”

Marco Rizzo: “Maddalena è il nome giusto”

 

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Ricordando Renato Guttuso

Ricordando Renato Guttuso

Il 18 Gennaio di 35 anni fa moriva il grande pittore comunista, il siciliano Renato GUTTUSO.
Lo ricordiamo con una delle sue opere più iconiche, i funerali di Togliatti.

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COVID: I ricchi sono il doppio più ricchi…

COVID: I ricchi sono il doppio più ricchi…

…A noi nemmeno le briciole!

Come avevamo denunciato pochi giorni fa in un altro nostro post, adesso arriva la conferma anche dalla Oxfam. A causa del covid i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni a ritmi di 15.000€ al SECONDO!
Anche in Italia l’emergenza Covid ha portato con sé, insieme alla caduta in povertà assoluta di un ulteriore milione di persone, un allargamento del divario tra ricchi e poveri. Il 10% più ricco ha visto salire al 52,3%, la propria quota sulla ricchezza complessiva, mentre nelle mani della metà più povera della popolazione resta solo l’8,6%.
Anche prima dell’abbattersi della pandemia sul nostro Paese, però le disuguaglianze in Italia erano particolarmente radicate, contrassegnate da ampi squilibri nella distribuzione della ricchezza nazionale aumentati negli ultimi trent’anni grazie a governi compiacenti che hanno fatto di tutto per privilegiare multinazionali, grandi industriali, Confindustria e i grandi gruppi capitalistici internazionali.
Le disuguaglianze quindi si fanno sempre più marcate ogni giorno che passa e anche Oxfam adesso ne da conferma. I pochi ricchi al mondo diventano sempre più ricchi, mentre i poveri sono sempre di più e sono sempre più poveri, con l’ingresso di centinaia di migliaia di persone nella fascia dell’indigenza.
BISOGNA RIBALTARE TUTTO!

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Esplodono gli aumenti! Ma Stipendi e pensioni NO!

Esplodono gli aumenti! Ma Stipendi e pensioni NO!

Ancora altri rincari per le famiglie italiane che già sono martoriate a causa degli aumenti delle bollette di acqua luce e gas e a causa della mancanza di lavoro dovuta alle scelte contro i lavoratori del governo durante questa crisi pandemica ed economica.
Il prossimo salasso che gli italiani dovranno subire è l’aumento dell’inflazione che porterà nel 2022 ad un incremento della spesa annua per una famiglia di 1200€/1600€ (STIME AL RIBASSO) solamente per la spesa quotidiana.
Un aumento notevole rispetto al 2021 che graverà fortemente sulle tasche delle famiglie che già a stento riuscivano ad arrivare a fine mese.
Per far fronte agli aumenti, il 77% degli italiani è pronto ad una drastica riduzione dei consumi. Secondo l’Ufficio Studi Coop, tra promozioni, ricerca di punti vendita e canali più convenienti e abbattimento degli sprechi, molti italiani affronteranno il carovita tagliando sulla qualità e sulla quantità dei prodotti.
Gli italiani diventano sempre più poveri e sempre con maggiore difficoltà riescono ad arrivare a fine mese, la colpa è da attribuire a questo governo e a quelli che lo hanno preceduto negli ultimi 30 anni che si sono sempre disinteressati all’aumento degli stipendi in base al costo della vita. Infatti l’Italia è l’unico paese in Europa dove, dal 1990 ad oggi, gli stipendi invece di aumentare sono diminuiti del 3%.

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PATRICE EMERY LUMUMBA: Il simbolo dell’indipendenza del Congo

PATRICE EMERY LUMUMBA: Il simbolo dell’indipendenza del Congo

Patrice Emery Lumumba divenne il Primo Ministro della Repubblica Popolare del Congo nel 23 giugno del 1960.
Sette giorni più tardi, pronunciò lo “storico “discorso dell’indipendenza congolese”.
Lumumba fu inoltre il primo dirigente politico democraticamente eletto nella storia della Repubblica Democratica del Congo.
Quando infine sfidò le compagnie minerarie e il governo belga, decretando l’africanizzazione dell’esercito, venne catturato e giustiziato il 17 gennaio del 1961 dai suoi nemici politici al soldo del Belgio.
Tutto ciò con il benestare degli USA, che giustificarono i fatti con il pretesto che la politica di Lumumba stava avvicinando il Congo all’URSS.
Ancora oggi in Africa e nel mondo rappresenta un simbolo indelebile della lotta all’imperialismo e del riscatto dei popoli africani.
ONORE A PATRICE LUMUMBA.

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Paolo Maddalena presidente

Paolo Maddalena presidente

La nostra indicazione, come comunisti, come lavoratori per l’elezione per il Quirinale. “Dentro e fuori la Duma”.
Nelle piazze, nelle lotte ma anche nelle contraddizioni del Palazzo.
Avevamo detto che avremmo lavorato per una candidatura di difesa e rilancio della Costituzione, oggi calpestata da Draghi ed i sacerdoti della grande finanza. Abbiamo contribuito quindi ad un percorso realmente unitario dentro il Parlamento ed il Gruppo Misto, grazie al lavoro certosino del nostro senatore Emanuele Dessì, ed oggi possiamo indicare un nome adeguato al livello di scontro: PAOLO MADDALENA, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, difensore infaticabile della Carta e del popolo contro la grande finanza, le privatizzazioni e per il bene comune e pubblico.
Una candidatura da cui il Presidente Maddalena si è schermito come è di prassi in chi lotta per grandi ideali e non per interesse personale.
Un buon segno per il nostro lavoro, un ottimo impegno parlamentare.

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Allarme rincari per i lavoratori e le piccole aziende

Allarme rincari per i lavoratori e le piccole aziende

Gli aumenti stanno strozzando i lavoratori e le piccole attività.
Il Governo non agisce perché questo è il governo dei grandi gruppi multinazionali e delle banche e questo sarà il colpo di grazia ai piccoli commercianti, artigiani e partite IVA, per distruggere e svendere tutto ai grandi gruppi multinazionali, quelli che le tasse non le pagano proprio.
In questo circolo vizioso, con l’aumento delle bollette, della benzina aumenteranno anche i prezzi di tutti i prodotti e servizi, ci saranno chiusure, delocalizzazioni e si perderanno migliaia o forse milioni di posti di lavoro.
Altro che ripresa!
STA INIZIANDO UNO DEI PERIODI PIÙ DURI PER IL POPOLO ITALIANO
SOLO LOTTANDO CON NOI CI SARÀ LA SOLUZIONE

 

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L’Italia affonda, ma per Draghi la priorità diventa il ponte sullo stretto

L’Italia affonda, ma per Draghi la priorità diventa il ponte sullo stretto

Sono passati 50 anni e ancora stanno parlando di realizzare il ponte sullo stretto di Messina.
In un periodo delicato come quello che stiamo passando negli ultimi due anni, a causa della crisi finanziaria e pandemica, con centinaia di migliaia di lavoratori che hanno perso il posto lavoro e con le aziende che decidono di delocalizzare la produzione col il sostegno implicito del Governo, per l’esecutivo di Draghi diventa una priorità investire soldi sul ponte sullo stretto di Messina.
Il Ministero delle infrastrutture ha già iniziato l’iter per lo studio della fattibilità: lo studio deve fornire gli elementi, di natura tecnica e conoscitiva, occorrenti per valutare la realizzabilità del sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, anche sotto il profilo economico-finanziario, attingendo ai fondi stanziati allo scopo dall’ultima legge di bilancio. Nel frattempo, il dicastero guidato da Giovannini ricorda che nei mesi scorsi il governo ha provveduto a potenziare le attuali modalità di attraversamento dello Stretto, anche grazie ai fondi del Pnrr 510 milioni di euro le risorse messe a disposizione.
Il governo dunque sceglie di continuare a buttare soldi su un progetto inutile, considerando anche le infrastrutture per arrivare ad un ipotetico ponte sia in Calabria che in Sicilia, in un periodo come questo in cui sarebbe più opportuno investire i finanziamenti per creare lavoro stabile, con una seria politica economica che torni ad investire nelle produzioni strategiche, nella sanità, nell’istruzione, nella manutenzione del territorio e delle infrastrutture e nei traporti.

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15 gennaio 1919: Ricordando Karl LIEBKNECHT e Rosa LUXEMBURG

15 gennaio 1919: Ricordando Karl LIEBKNECHT e Rosa LUXEMBURG

Il 15 gennaio 1919, Karl LIEBKNECHT e Rosa LUXEMBURG vengono rapiti e assassinati per mano dei Freikorps, paramilitari anticomunisti agli ordini del governo socialdemocratico, durante la rivolta spartachista contro l’appena nata Repubblica di Weimar.
A chi oggi a sinistra mira al riformismo e ai compromessi, rispondiamo che proprio come ieri, le ragioni dei Comunisti sono attuali e più necessarie che mai.
SOCIALISMO O BARBARIE!

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Italia sempre più precaria

Italia sempre più precaria

l’Italia diventa sempre più precaria nel mondo del lavoro. Nonostante il governo cerchi di far passare l’idea che si vada incontro a una ripresa sia economica che del lavoro, la realtà è ben diversa da quello che ci vogliono far credere.
I media di regime, come “Il Sole 24 Ore” e il “Corriere della Sera” sbandierano come un trionfo del governo i dati Istat sulle assunzioni del 2021. Secondo i dati, sarebbero stati recuperati ben 700.000 posti di lavoro.
Quello che i giornali si dimenticano di dire però è che di questi posti di lavoro il 90,6% sono contratti a termine, quindi precari, il dato dei contratti precari infatti è salito a più di 3 milioni, pari al 17,11% del totale dei lavoratori dipendenti. Ad aumentare insieme ai precari sono anche i lavoratori autonomi (anche finte partite Iva) che durante questa pandemia hanno subito maggiormente la crisi.
La fantomatica ripresa economica e l’aumento dei posti di lavoro non è quindi come giornali e governo millantano. Il governo si è reso protagonista solamente di un ulteriore aumento del precariato e che nel nostro Paese sta aumentando ogni anno eliminando posti di lavoro stabili e condannando tutti ad una vita precaria e insicura.

La precarietà influisce anche sui diritti dei lavoratori, costretti a sottostare al volere dei padroni con la paura costante del licenziamento o del non rinnovo del contratto di lavoro oltre a non poter programmarsi una vita.

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