Il 21 febbraio 1848 a Londra viene pubblicato il Manifesto del Partito Comunista

Il 21 febbraio 1848 a Londra viene pubblicato il Manifesto del Partito Comunista

Il 21 febbraio 1848 a Londra il mondo cambia per sempre.
Karl Marx e Friedrich Engels pubblicano il Manifesto del Partito Comunista, non solo uno degli scritti politici più importanti della storia, ma un libro che con la sua sola esistenza ha contribuito a cambiare il mondo, dando il via ad un moto continuo di lotte sociale per il miglioramento delle condizioni di vita del popolo.

” La storia di ogni società è stata finora la storia di lotte di classe.
Uomo libero e schiavo, patrizio e plebeo, barone e servo della gleba, membro di una corporazione e artigiano, in breve oppressore e oppresso si sono sempre reciprocamente contrapposti, hanno combattuto una battaglia ininterrotta, aperta o nascosta, una battaglia che si è ogni volta conclusa con una trasformazione rivoluzionaria dell’intera società o con il comune tramonto delle classi in conflitto.”

” Tremino pure le classi dominanti davanti a una rivoluzione comunista. I proletari non hanno nulla da perdere in essa fuorché le loro catene. E hanno un mondo da guadagnare. Proletari di tutti i Paesi, unitevi! “

#Marx #Engels #Manifesto

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L’alleanza degli stati del Sahel: Un nuovo fronte per la resistenza anti-imperialista

L’alleanza degli stati del Sahel: Un nuovo fronte per la resistenza anti-imperialista

In un contesto di crescente destabilizzazione del Sahel, guidata dalle politiche neocoloniali dell’Occidente, i popoli del Mali, Burkina Faso e Niger hanno compiuto un passo storico. Con la creazione dell’“Alliance of Sahel States” (AES), questi paesi impongono la loro volontà di rompere le catene dell’imperialismo e costruire un futuro fondato sulla sovranità nazionale e cooperazione alla pari tra le nazioni.

L’AES non è solo un’alleanza militare ma un progetto politico che incarna la resistenza contro l’imperialismo occidentale. La cacciata delle truppe francesi e la lotta al fondamentalismo islamico rappresentano un gigante passo verso il multipolarismo, di autodeterminazione popolare, liberi dal giogo occidentale.

Scandaloso il coinvolgimento dell’Ucraina, appoggiata dai suoi alleati NATO, nel sostegno a gruppi fondamentalisti islamici. Questo è il volto ipocrita di chi si professa paladino della democrazia mentre finanzia il terrorismo per i propri interessi.

Come marxisti-leninisti, sosteniamo ogni iniziativa che mira a smantellare il dominio imperialista e a promuovere la cooperazione tra nazioni alla pari.
Fuori le forze imperialiste dal Sahel, l’Africa agli africani!
#Sahel #Africa #antimperialismo #libertà #multipolarismo #multipolare #alleanza #cooperazione

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Don Giovanni e i leporelli – Il Punto del Segretario Generale Alberto Lombardo

Don Giovanni e i leporelli – Il Punto del Segretario Generale Alberto Lombardo

Don Giovanni e i leporelli – Il Punto del Segretario Generale Alberto Lombardo
In diplomazia ci sono dei giochi che si tengono sopra il tavolo, ossia alla luce del sole, e giochi che invece passano sotto il tavolo. Per scoprire cosa c’è sotto il tavolo bisogna rifarsi ai veri interessi dei giocatori e poi capire perché sopra il tavolo hanno scoperto quelle carte.
La prolusione a Marsiglia di Mattarella è un classico esempio di questo doppio binario.
Indaghiamo sul quadro generale degli interessi in gioco e come si sono mossi gli attori finora.
Quando è iniziata la crisi in Ucraina, tre anni fa, abbiamo subito detto che questa non è la guerra della Russia contro l’Ucraina, ma degli USA contro l’Unione Europea e contro la Germania in particolare. Killer locali: Gran Bretagna, Polonia e nazioncelle baltiche, nonché i quisling europei che sono di stanza a Bruxelles. L’interesse era quello di distaccare il blocco produttivo europeo da quello energetico russo, indebolire l’Europa e poi cibarsi cannibalescamente della sua economia.
La Russia è stata costretta a stare al gioco, anche se ha tentato dal 2014 al 2022 di sottrarsi. L’UE ci è cascata attratta dalle promesse di praterie da conquistare, come accadde coi territori dell’ex URSS. La preparazione militare ed economica della Russia ha fatto sì che hanno retto la botta ed ora possono dire di stare uscendo quasi indenni dal pericolo. L’UE no. Ora gli USA passano all’incasso, il cambio di presidenza a Washington rappresenta questo. “Noi ci pigliamo le terre ucraine e voi, se volete, continuate la guerra, anzi dovete pensare a riarmarvi. Nel frattempo regoliamo i conti anche con voi coi dazi.” Siamo rimasti col cerino in mano.
Primo. Il contrasto strategico con la Russia si è tutt’altro che appianato.
E non poteva essere diversamente, visti i secolari conflitti di interessi.
Si è spostato dall’Ucraina, che si rivela un fronte secondario che doveva servire solo ad assaggiare la resistenza russa, a cose molto più importanti, come l’Artico e le sue nuove rotte commerciali che si apriranno. Gli USA tenteranno di chiudere quella porta a Russia e soprattutto Cina.
Le provocazioni della NATO nel Baltico cominciano a salire di livello e a questo serviva l’ingresso di Svezia e Finlandia. Nel frattempo si strattonano Canada e Danimarca che subito si apprestano a piegarsi ai diktat di aumentare le spese militari per proteggere il fianco nord. Il dinamismo statunitense in Palestina è il secondo braccio della tenaglia ancora una volta rivolto ai cosiddetti alleati, in particolare arabi e alla Turchia.
Secondo. Cosa potrebbe fare l’UE, ma non vuole? Rispondere a muso duro.
“La guerra l’hai fatta tu ora noi ci dissociamo, i dazi te li ribaltiamo e anzi riprendiamo il gas dalla Russia, tanto tutti capiscono che certo non ci possono né vogliono invadere. Ci dispiace per i soldi persi in Ucraina, ma senza di noi anche tu non vai da nessuna parte”. Perché questa risposta è impossibile? Intanto perché dovrebbe andare a casa tutta la ciurma bellicista che finora proprio gli USA aveva messo in piedi. Inoltre i legami e i ricatti anche personali che gli USA sono in grado di esercitare schianterebbero chiunque. Chi è appassionato d’opera ricorderà Don Giovanni che accusa il suo servo Leporello delle malefatte che invece aveva compiuto lui e questi balbetta non potendo accusare il padrone, ma non volendo condannarsi da solo.
Esposto il quadro generale e capito cosa c’è sotto il tavolo, torniamo alla diplomazia. L’ultimo uomo politico degno di questo nome che ha l’UE, dopo la estromissione della Merkel, è Mattarella. Nato e cresciuto negli ambienti atlantici. È l’unico rappresentante europeo che va in Cina e non viene preso a pesci in faccia, dove ha parlato di multilateralismo e dei Due Stati in Palestina.
Cosa cerca di fare sopra il tavolo? Rabberciare la tela strappata.
Tenta di ricordare agli americani che l’altra volta nel 1929 non gli andò molto bene
«Si trattò, per gli Usa, del cedimento alla tentazione dell’isolazionismo.»
State attenti che non vi potete mettere contro tutti. La politica internazionale non si può trattare come si trattano gli affari di una multinazionale.
«Cooperazione e non competizione. Fraternità laddove regimi e governi avevano voluto seminare odio.»
L’onda sta cambiando. Il vento non è mai sempre favorevole.
«L’utopia di un mondo “unipolare” si è consumata nel tempo di poco più di un ventennio.»
Ricordatevi che quando si unirono i “non allineati” cominciò la fine del colonialismo
«Il gruppo dei “BRICS”, quasi revival riveduto del gruppo dei Paesi “non allineati” – allora, peraltro, davvero tali – che prese avvio con la Conferenza di Bandung, in Indonesia, nel 1955.»
Addirittura si punta il dito, con una chiarezza inusitata, contro i …
«… neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche.»
Insomma, si parla alla suocera per farla sentire alla nuora.
Per quanto sensate però queste parole sono gettate in un campo dove non germoglieranno. E ciò perché non è la ragionevolezza a governare il mondo ma gli interessi
Dopo di che si rivolge ai leporelli europei.
«L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà?
Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie?
Con, al massimo, la prospettiva di un “vassallaggio felice”.
Bisogna scegliere: essere “protetti” oppure essere “protagonisti”?»
Presidente, come vede, il Suo invito a leggere con attenzione il Suo discorso lo abbiamo raccolto, ma, con tutto il rispetto, non Le sembra un po’ tardi? Forse ci dovevamo pensare qualche decennio fa. Quando l’Italia si fece Leporello degli Stati Uniti. Anche allora, ricorda, si paventava l’arrivo dei cosacchi che abbeveravano i cavalli a Piazza San Pietro. E con questa minaccia ci siamo beccati le basi militari, le stragi di stato, le cariche della polizia. Fino a oggi, con la distruzione dei diritti e del livello di vita dei lavoratori e la guerra alle porte. Tutto per seguire il Don Giovanni a stelle-e-strisce che oggi non si fa remore di farci prenderci tutti a schiaffi in faccia da un ragazzone maleducato dell’Ohio.
Ma i leporelli non meritano altro, che essere presi a schiaffoni dai propri padroni.
E poi, davvero, che bisogno c’era di fare professione di atlantismo, proprio Lei, insultando così la Russia? Forse per non far apparire sul tavolo quello che c’è sotto il tavolo?

 

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Il Governo spende (male) miliardi per poi dare indietro pochi centesimi agli Italiani.

Il Governo spende (male) miliardi per poi dare indietro pochi centesimi agli Italiani.

Proprio così, mentre il Governo dei falsi sovranisti tra armi all’Ucraina, Ponte sullo Stretto e centri in Albania, per un momento fa finta di ricordarsi di quel Ceto medio a loro teoricamente tanto caro, che invece ogni giorno viene sempre di più compresso in basso schiacciandosi verso la proletarizzazione, causando il più classico degli effetti domino portando danno a tutti coloro che vivono del proprio lavoro.

Tra una stretta di mano a Trump ed un appalto a Musk, si sono ricordati di proporre un taglio dell’Irpef per il “ceto medio”, un taglio con l’aliquota che passa dal 35% al 33% … tra i 40 e 60 centesimi al giorno, meno, anzi molto meno di un caffè al giorno vista l’aumento di tutti i beni …

Come si fa a dire di mettere al centro della propria azione di governo il popolo, se si spendono fiumi di denaro seguendo le indicazioni di EU e NATO a spese di scuola, sanità, trasporti?

I salari vanno solo indietro e con essi anche i diritti sindacali. Adesso hanno anche iniziato a vietare gli scioperi,.
L’Italia ed il mondo del lavoro scivola sempre di più verso il basso.
Basta chiacchiere. Basta bugie

L’unica soluzione? Socialismo o Barbarie

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Il 12 Febbraio 1924 nasceva l’Unità

Il 12 Febbraio 1924 nasceva l’Unità

Nella giornata di ieri, L’Unità, fondato da Antonio Gramsci, ha celebrato il suo 101° anno, avendo pubblicato il suo primo numero il 12 febbraio 1924.

Nato come organo ufficiale del Partito Comunista d’Italia, è diventato nel tempo una voce importante per il proletariato italiano, riflettendo e influenzando sia le discussioni che le lotte politiche del paese.

La sua fondazione da parte di Antonio Gramsci, sottolinea l’impegno del giornale nella lotta per i diritti dei lavoratori. Nel corso degli anni, L’Unità ha affrontato molteplici sfide, tra cui la censura e la persecuzione durante il regime fascista, testimoniando la resilienza e l’importanza del giornalismo critico e impegnato in Italia, seguendo purtroppo negli anni la degenerazione della sinistra italiana, fino a diventare ciò che è oggi: l’ombra di se stesso.

L’Unità è stato un patrimonio di tutti i comunisti italiani ed anche per questo non perdoneremo mai chi ne ha praticamente causato la scomparsa.

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MASSIMA SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI ATM!

MASSIMA SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI ATM!

MASSIMA SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI ATM!

Il Partito Comunista esprime il suo totale supporto allo sciopero proclamato da AL-Cobas/SGC ATM – Milano il 14 Febbraio per la richiesta di un giusto salario.
No a mance e mancette, no cambiali in bianco ma 350€ netti subito nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per tutti gli Autoferrotranviari e 150€ netti da subito in busta paga da parte dell’Azienda Trasporti Milanesi.

Massima adesione al presidio davanti al deposito ATM di Viale Sarca alle ORE 10 di Venerdì 14 Febbraio.

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Open ed il collegamento con IFCN

Open ed il collegamento con IFCN

Come si può vedere sul loro sito, Open è felice di segnalarci che è membro dell’IFCN, ovvero dell’International Fact Checking Network.

Cosa fa l’IFCN? “ Fornisce risorse, monitora le tendenze e promuove gli standard di base per le organizzazioni di fact-checking attraverso il suo codice di condotta. Molte di queste organizzazioni lavorano nei Paesi del programma USAID”
E Come lo fa con e diverse organizzazioni? “ Concordare politiche sul silenzio strategico “ .

Proprio come fatto da spesso e da OPEN, smentendo immediatamente tutto ciò che è contro la NATO e gli USA mentre in caso di palese impossibilità di difesa della propria posizione … meglio una ritirata strategica e restare in silenzio. Vi ricorda qualcosa?

Andando avanti, nello spulciare i documenti scopriamo che l’IFCN ha ricevuto finanziamenti dal Dipartimento di Stato USA, National Endowment for Democracy, Open Society Foundations. Supportando i fact-chekers attraverso attività di networking e collaborazione …

Ed è proprio USAID a dirci che molti membri di IFCN ricevono finanziamenti da loro, ma non tutti. Forse OPEN, il giornale online fondato da Enrico Mentana è tra questi?
E se non dovesse ricevere finanziamenti, che tipo di supporto e di rapporti ha OPEN con l’IFCN? Qualcuno avrà la dignità di risponderci?

Quando parliamo di mainstream che controlla l’informazione ed il dibattito libero in Italia (e non solo), parliamo esattamente di questo.

Benché nel tempo alcuni di questi attori della comunicazione occidentale non siano stati abbastanza bravi da non dimostrarsi palesemente di parte o venduti, è sempre bene trovare le prove per smascherarli anche agli occhi dei più scettici, altrimenti non riusciremo mai a rompere la bolla informativa in cui vogliono tenerci.

Ringraziamo gli amici del Comitato Donbass Antinazista per aver dato questa notizia per primi potete trovarli su Comitato Donbass Antinazista link Telegram https://t.me/ComitatoDonbass/

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Il Partito Comunista Siriano costretto all’illegalità

Il Partito Comunista Siriano costretto all’illegalità

Da sinistra.ch ” Il Partito Comunista Siriano costretto all’illegalità. Il nuovo regime di Damasco: “smantelleremo il socialismo”!
“Bagdache chiarisce che il PCS “che ha più di cento anni di storia e ha combattuto in diverse circostanze, non si sottometterà a questa ingiusta decisione di scioglierlo. Continuerà la sua lotta per difendere i diritti delle masse e per ripristinare l’indipendenza e la sovranità della patria. Noi comunisti siriani non abbiamo paura dell’oppressione e della persecuzione, e la nostra storia ne è testimone. Il popolo siriano ci conosce per la nostra fermezza nei principi e per la nostra integrità”. Da qui l’appello per unificare tutte le forze partigiane, di sinistra e di destra, che vogliono contrastare la tirannia del barbuto amico dei governi dell’UE.”
Link all’articolo originale: https://www.sinistra.ch/?p=16608

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3 Febbraio 1993 – L’Ultimo tradimento del PCI

3 Febbraio 1993 – L’Ultimo tradimento del PCI

Proprio durante il XX Congresso del PCI, Achille Occhetto porta a conclusione la mutazione genetica di quello che era stato (con tutti i suoi difetti) il più grande Partito Comunista d’occidente e motore delle conquiste sociali del nostro paese.

La svolta della Bolognina non è stato un improvviso colpo di spugna ma la conclusione di un percorso iniziato con il tradimento dell’eredità sovietica e con l’Eurocomunismo, distaccandosi sempre di più dalle radici rivoluzionarie, per finire mestamente sotto l’ombrello della NATO.

Quel giorno di oltre 30 anni fa, segnò l’epilogo di un’identità condivisa: il PDS nasce abbracciando il quadro politico ed economico liberale, arrivando a creare quel mostro che oggi si chiama PD.

 

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Il Partito Comunista presente all’inaugurazione della Stele dedicata a Che Guevara

Il Partito Comunista presente all’inaugurazione della Stele dedicata a Che Guevara

Una delegazione del Partito Comunista, Federazione Toscana è stato presente oggi all’inaugurazione della stele dedicata al rivoluzionario Ernesto Che Guevara, tenutasi a Carrara sulla scalinata del Baluardo, alla presenza all’ambasciatrice di Cuba in Italia Mirta Granda Averhoff, allo scultore Jorge Romeo e ai rappresentanti istituzionali locali.

Oltre al senso celebrativo, negli interventi sortiti dell’adunanza sono stati trascurati i concetti di antimperialismo e di anticapitalismo ed omesso ogni accenno alla giustizia sociale e ai danni provocati dal liberismo, valori per i quali il “Che” ha combattuto e trovato la morte.

Per il Partito Comunista – Toscana sono stati presenti i compagni Mirko Fabrizio e Ugo Venturini, mentre per la Federazione della Gioventù Comunista era presente il compagno Lanes Rambelli.

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