“LA PACCHIA E’ FINITA” LA MELONI ATTACCA ANCORA LA SANITA’ La Santià pubblica italiana è attaccata costantemente da trent’anni e nonostante i proclami fatti negli ultimi tre anni di voler rafforzarla, soprattutto nel periodo del primo lockdown di Covid-19, tutti i governi hanno continuato a fare tagli consistenti favorendo così la Sanità privata. Anche il governo Meloni, insediato da poco, ha subito attaccato il Servizio Sanitario Nazionale con oltre 5 MILIARDI di tagli in un solo biennio. Questo definanziamento porterà ancora più disservizi e disagi per chi sarà costretto a curarsi, ma anche per gli stessi lavoratori che dovranno operare nel settore con sempre meno personale e mezzi a disposizione. Il taglio previsto dal nuovo governo porterà: chiusura di ospedali e pronto soccorso, con cronica carenza di posti letto (3,1 posti ogni mille abitanti, mentre la media negli altri paesi europei è di 5 posti letto ogni 1000 abitanti, oltre il 60% in più). Tempi di attesa infiniti: (in media, ma in molte Regioni è anche peggio) dai 56 giorni per una visita ortopedica fino ai 74 giorni per un eco-doppler o 96 giorni per una colonscopia e allo stesso tempo, tempi di attesa spariti per chi può ricorrere al privato, anche in convenzione. Infatti, al taglio della spesa pubblica per la sanità corrisponde , per chi può permetterselo, un incremento della spesa per la sanità privata, che arriva alla cifra di 640 euro procapite. Per sopperire alla carenza di medici, oss e infermieri, infatti, il Governo non è intenzionato ad assumere nuovo personale, ma solamente di ritardare l’uscita del personale anziano innalzando l’età pensionabile dei camici bianchi dai 70 ai 72 anni. Curarsi nel nostro paese diventa, ogni giorno, sempre più un privilegio dei pochi che se lo potranno permettere e non un diritto di tutti come prevede l’articolo 32 della nostra Costituzione


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“LA PACCHIA E’ FINITA”
LA MELONI ATTACCA ANCORA LA SANITA’

La Santià pubblica italiana è attaccata costantemente da trent’anni e nonostante i proclami fatti negli ultimi tre anni di voler rafforzarla, soprattutto nel periodo del primo lockdown di Covid-19, tutti i governi hanno continuato a fare tagli consistenti favorendo così la Sanità privata.

Anche il governo Meloni, insediato da poco, ha subito attaccato il Servizio Sanitario Nazionale con oltre 5 MILIARDI di tagli in un solo biennio.
Questo definanziamento porterà ancora più disservizi e disagi per chi sarà costretto a curarsi, ma anche per gli stessi lavoratori che dovranno operare nel settore con sempre meno personale e mezzi a disposizione. Il taglio previsto dal nuovo governo porterà: chiusura di ospedali e pronto soccorso, con cronica carenza di posti letto (3,1 posti ogni mille abitanti, mentre la media negli altri paesi europei è di 5 posti letto ogni 1000 abitanti, oltre il 60% in più). Tempi di attesa infiniti: (in media, ma in molte Regioni è anche peggio) dai 56 giorni per una visita ortopedica fino ai 74 giorni per un eco-doppler o 96 giorni per una colonscopia e allo stesso tempo, tempi di attesa spariti per chi può ricorrere al privato, anche in convenzione.

Infatti, al taglio della spesa pubblica per la sanità corrisponde , per chi può permetterselo, un incremento della spesa per la sanità privata, che arriva alla cifra di 640 euro procapite.
Per sopperire alla carenza di medici, oss e infermieri, infatti, il Governo non è intenzionato ad assumere nuovo personale, ma solamente di ritardare l’uscita del personale anziano innalzando l’età pensionabile dei camici bianchi dai 70 ai 72 anni.

Curarsi nel nostro paese diventa, ogni giorno, sempre più un privilegio dei pochi che se lo potranno permettere e non un diritto di tutti come prevede l’articolo 32 della nostra Costituzione

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