da Partito Comunista https://ift.tt/eDhPxSK
LA CATASTROFE DELL’INFORMAZIONE
Se è vero che questa è la Guerra Mondiale a pezzi e se è vero che in guerra la prima vittima è la verità, quello a cui stiamo assistendo in questi anni – dalla pandemia, al conflitto in Ucraina, e oggi alla Palestina – è l’assoluta catastrofe dell’informazione. Basta sentire come vengono presentate le informazioni nei media televisivi e stampati per farsene un’idea.
L’altro punto di vista viene sistematicamente ignorato, vilipeso, distorto.
Questa non è informazione: è propaganda di regime.
Chi è venuto a conoscenza della richiesta della Russia al Consiglio di Sicurezza dell’ONU di istituire una commissione di inchiesta sulla strage di Bucha? Richiesta respinta per l’opposizione statunitense. Se solo questa informazione fosse stata messa a disposizione della pubblica opinione, forse qualcuno si sarebbe potuto fare un’idea diversa. Ma questo per i padroni dell’informazione è fake news. Persino le descrizioni degli eventi sono a senso unico. Ricordiamo la rimozione nel luglio del 2022 di Marc Innaro, storico corrispondente da Mosca RAI, perché lì faceva il giornalista e non il passaveline.
È possibile far sapere il punto di vista dei palestinesi (non di Hamas, ma della stragrande maggioranza di quel popolo sia a Gaza che in Cisgiordania) sugli eventi del 7 ottobre?
Significa accettare quel punto di vista? Certo che no! Ma almeno il cittadino che paga il servizio pubblico o il giornale che compra ha il diritto di conoscere e poi giudicare con la propria testa.
Plaudiamo quindi all’articolo apparso il 7 novembre sul Sole24Ore – sì, il giornale di Confindustria, dei padroni che vogliono sentirsi dire la verità e non le caramelle colorate che propina il resto dell’informazione – Nel campo profughi di Jenin dove anche Abu Mazen è un nemico, un reportage di Roberto Bongiorni da Jenin (Cisgiordania) in cui si legge:
“Nel campo profughi la versione che circola è quasi sempre la stessa: Hamas non si è macchiata del massacro del 7 ottobre. «Non ci sono stati bambini morti, Hamas sta trattando benissimo gli ostaggi», […] Quando si mostra le foto della strage di Hamas risponde: «Sono stati gli israeliani»”.
Per chi ha un po’ di tempo e voglia non occorre essere hacker professionisti per squarciare questo velo che di giorno in giorno si fa sempre più sfilacciato.
Le dimostrazioni oceaniche in sostegno della Palestina che stanno scuotendo tutto il mondo ne sono la dimostrazione.
Invitiamo quindi tutti i compagni, i lavoratori, gli intellettuali a partecipare alla manifestazione che si terrà a Milano il 18 novembre in sostegno della Palestina e della resistenza di quel popolo.
Ricordiamo i Resistenti italiani contro il nazifascismo, che venivano bollati dai nazisti come “banditen”.
Ricordiamo i Resistenti ebrei del ghetto di Varsavia del 1943, che diedero filo da torcere ai nazisti.