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FIAT LICENZIA ALTRI 500 LAVORATORI
IL CAPITALISMO NON FA PRIGIONIERI
In una società capitalista la borghesia lavora per arricchirsi sfruttando i lavoratori in qualsiasi maniera.
Le delocalizzazioni che hanno investito negli ultimi anni il nostro Paese adesso stanno investendo anche gli Stati dell’Est Europa dove i grandi gruppi industriali da inizio anni ’90 avevano delocalizzato gran parte delle loro produzioni per avere manodopera a basso costo. Così i “capitani d’industria” spesso si guadagnano sulla pelle dei più disgraziati sempre più denaro abbattendo i costi e mantenendo invariato il prezzo finale.
Così gli Stati che “esultavano” per l’arrivo dei grandi gruppi privati adesso si ritrovano ad essere a loro volta vittime del capitalismo più sfrenato vedendosi chiudere e delocalizzare le aziende che fino al giorno prima davano lavoro a migliaia di lavoratori.
La Fiat ha deciso così di chiudere la propria fabbrica a Bielsko Biala, in Polonia, licenziando quasi 500 operai. Lo ha rivelato Wanda Struzyk, la presidente dell’organizzazione sindacale aziendale Solidarnosc sul quotidiano locale Dziennik Zachodni:
«È la notizia che abbiamo temuto da tempo e ieri, su nostra richiesta, ci è stata confermata», ha detto Struzyk, precisando che Fca sarà chiusa entro la fine del 2024 .
Questo è quello che i lavoratori di tutti i Paesi sono costretti a subire, sfruttati fino a quando fa comodo al grande industriale di turno, per arricchirsi sempre di più.
Il capitalismo non fa prigionieri. La borghesia è il suo carnefice.