da Partito Comunista https://ift.tt/PiJpZL7
Dal 2015 ad oggi si è registrato, in Europa, un vertiginoso aumento dei prezzi delle abitazioni: in media, +48% (dati Eurostat).
Questo fenomeno è causato dalla speculazione finanziaria dei grandi capitali delle banche nel settore immobiliare e dalla situazione geopolitica degli ultimi 30 anni, che ha portato ad una progressiva deindustrializzazione e finanziarizzazione della nostra economia. Distruggendo la produzione reale, si è arrivati ad una situazione di controllo monopolistico dei grandi capitali finanziari nei vari settori economici, tra cui quello immobiliare.
È importante notare però che in Italia i prezzi sono aumentati di meno rispetto agli altri paesi (+8% in Italia) e proprio in Italia la distribuzione delle case vede una maggiore presenza dei piccoli proprietari e non delle solite grandi imprese immobiliari.
Ad aggiungere sale sulle ferite ci sono gli affitti: il peso dell’affitto sul salario minimo va dal 35% di Francia e Italia al 56% dei Paesi Bassi.
Un salasso rovinoso su famiglie, giovani lavoratori e studenti, che si troveranno a dover scegliere fra l’indebitarsi a vita con i mutui o perdere almeno un terzo del proprio guadagno in affitti. Una vera e propria estorsione.
L’economia europea è fondata sull’usura e sulla speculazione legalizzata da parte delle banche, caratteristiche fondanti di un sistema che pompa la ricchezza dal basso verso l’alto.
Questa situazione inaccettabile e insostenibile dimostra la necessità del controllo dello stato (uno stato che faccia gli interessi del popolo) sul settore immobiliare, che fissi l’affitto al 5% del salario.