VOTO CONTRARIO AL BILANCIO COMUNALE DI BERTINORO;
Bertinoro 21/02/2011
Il nostro voto contrario al bilancio del comune di Bertinoro non è un dato solo contabile, ma è un atto politico della sinistra di maggioranza che chiude definitivamente la stagione del centro-sinistra locale; nel merito, protestiamo per un’irricevibile chiusura della Giunta che mai ci ha convocato per ascoltare le nostre idee, le nostre proposte e che di fatto ci chiede unicamente il voto a scatola chiusa, cioè il classico atto di servilismo e di vassallaggio inaccettabile per un alleato. Ma il vero problema non è il Bilancio, comunque assolutamente inadeguato, o l’arroganza un po’ comica della maggioranza. Noi e la nostra gente, il nostro popolo, a differenza di loro, sordi e rinchiusi nell’autoreferenzialitĂ del Palazzo, vediamo che il modello “Emiliano – romagnolo”, cioè sviluppo, coesione ed inclusione sociale, giustamente per anni vanto delle Amministrazioni Locali ed oggetto di importanti studi internazionali è in stato di coma irreversibile. E’ stato sostituito, sia a Destra che a Sinistra, da pallide icone moderniste incapaci, come a Bertinoro, di rispondere concretamente alle condizioni materiali sempre piĂą insostenibili per una larga fascia di popolazione locale. La maggioranza è infatti politicamente assente dalle nuove e drammatiche forme di precarietĂ che stanno aggredendo il nostro territorio, dal peggioramento continuo della qualitĂ complessiva della vita, mentre si sedimentano nuove povertĂ , livelli di disuguaglianza sociale da noi inediti e sconosciuti, inquietanti figli di un sistema di produzione sempre piĂą ingiusto e sempre meno sostenibile. Le nuove trasformazioni sociali trovano da tanto, troppo tempo L’Amministrazione Locale impreparata e silente. E’, di fatto, suddita e subalterna ad Hera, inconsistente per l’aiuto ai bisognosi, incapace di contrastare la drammatica e diffusa incertezza sociale, o di progettare anche una minima forma di edilizia popolare per le giovani coppie, confinata in una visone urbanistica solo tecnicistica e straordinariamente afona sulla prospettiva futura della nostra comunitĂ . Manca infatti una analisi seria sulle nuove necessitĂ , la solitudine ed il disagio giovanile, non c’è una politica efficace sulla sicurezza sociale e su quella stradale, vera e propria piaga e nuova emergenza locale. Il nostro voto contrario vuole aprire una prospettiva politica nuova. La costruzione, anche attraverso l’imminente compagna elettorale, di una sinistra comunista che sappia ricostruire concretamente una nuova speranza di trasformazione sociale e di avanzamento democratico. Un progetto ed una lista autonoma dal Pd, che cercherĂ di riunire la diaspora comunista, aperta alle donne ed agli uomini di Sinistra che vogliano e possano darci un contributo. Noi da oggi lavoriamo per questo.